Schifanoia | 2008 | N. 34-35

Anno 2008 – N. 34-35
A cura di Azzurra Aiello

Autore/i articolo: LOREDANA OLIVATO
Titolo articolo: La costituzione di un mito. Architetture albertiane nel ciclo dei mesi di Schifanoia

A Ferrara nel 1438 si apriva la nuova sessione del Concilio ecumenico già apertosi a Basilea precedentemente; per questo evento la città, guidata da Nicolò III, si fa luogo di incontro di personalità politiche e culturali. Già da qualche anno gli Estensi avevano arricchito la città e il contado con nuove costruzioni e il “De re aedificatoria”, scritto dall’Alberti durante gli anni del Concilio, è da collegarsi a questa volontà: la nuova idea di città ha come referente l’antico di cui l’Alberti è un esperto conoscitore. Nel saggio l’autrice, rifacendosi alle interpretazioni di Ludovico Zorzi, analizza le relazioni esistenti fra la città rappresentata sulle pareti di Schifanoia e le meditazioni urbane dell’Alberti, evidenziando le ipotesi più suggestive e anche i dubbi su tale interpretazione.

Lingua: Italiano
Pag. 13-23
Etichette: Leon Battista Alberti; Nicolò III; Ludovico Zorzi; De re aedificatoria; Schifanoia; Ferrara; Concilio ecumenico; Quattrocento,

Autore/i articolo: LEANDRO VENTURA
Titolo articolo: Leon Battista Alberti e il principe: sondaggi dalla parte delle immagini

Nella prima metà del Cinquecento fioriscono testi dedicati alla figura del principe, sia in Italia sia in altri paesi. Il saggio mette in evidenza che il “Momus” dell’Alberti può rientrare in questo filone letterario; l’autore, infatti, esamina i messaggi politici presenti nel testo attraverso i personaggi che lo animano. Momo nel suo modo di agire rappresenterebbe il cortigiano che quando si discosta dal comportamento accettato dalla corte viene punito; Giove rappresenta il principe che esercita il suo potere attraverso la vanità e i vizi; gli dei incarnano gli usi e i modi della corte. Ventura analizza poi la Camera picta del castello di San Giorgio affrescata dal Mantegna e cerca di evidenziare i punti di contatto e le divergenze fra le pitture e il pensiero politico albertiano. Infine il saggio fa un excursus sui trattati di politica di diversi autori contemporanei all’Alberti.

Lingua: Italiano
Pag. 25-34
Etichette: Leon Battista Alberti; Mantegna; Momus; Ventura; Cinquecento; Castello di San Giorgio,

Autore/i articolo: GIANLUCA AMERI
Titolo articolo: Leon Battista Alberti e gli smalti en ronde-bosse di Leonello d’Este

Il saggio vuole ricostruire l’attività di collezionista di Leonello d’Este attraverso l’analisi dell’inventario dei beni suntuari conservato presso l’Archivio di Stato di Modena e il cui nucleo originario risale al 1442. Dal registro si ricavano dati sugli acquisti di Leonello e si può dunque comprendere la sua fisionomia di collezionista che sembra essere stata influenzata, nell’acquisto dei suoi ‘grands joyaux’ smaltati ‘en ronde-bosse’, dalla lezione artistica dell’Alberti.

Lingua: Italiano
Pag. 35-44
Etichette: Leon Battista Alberti; Leonelle d’Este; Quattrocento; Archivio di Stato di Modena,

Autore/i articolo: ANDREA BARBIERI
Titolo articolo: Alberti e Leonello: astrologia alla corte estense di Ferrara

Barbieri dopo aver ripercorso il periodo della casata estense durante il potere di Nicolò III e di Leonello si sofferma sulla fabula “Philodoxeos” che il giovane Alberti dedica a Leonello. Si tratta di una favola allegorica attraverso la quale l’Alberti esorta il futuro principe a proseguire con virtù nella sua impresa, e per fare ciò si serve dell’astrologia ponendo i due protagonisti – Philodoxus e Fortunius – sotto l’influsso dei pianeti Venere e Marte. A Leonello/Philodoxus, guidato dal pianeta Venere, si oppone Nicolò/Fortunius, che agisce sotto l’influenza di Marte: i due modelli di governo si contrappongono. L’Alberti nell’opera propone infine un modello di uomo/politico ‘studiosus atque industrius’.

Lingua: Italiano
Pag. 45-50
Etichette: Leon Battista Alberti; Nicolò III; Leonello d’Este; Philodoxeos; Favola allegorica; Venere, Marte,

Autore/i articolo: ELENA BUGINI
Titolo articolo: La tarsia astronomico-musicale del ‘trittico padovan-parigino’ di Vincenzo Dalle Vacche

La Bugini mette in evidenza le relazioni esistenti fra il pannello astronomico-musicale del trittico di Vincenzo Dalle Vacche, realizzato negli anni Venti del Cinquecento per i confratelli olivetani di San Benedetto Novello a Padova, e le idee espresse dall’Alberti nel “De re aedificatoria”.

Lingua: Italiano
Pag. 51-53
Etichette: Leon Battista Alberti; Elena Bugini; Vincenzo Dalle Vacche; De re aedificatoria; Trattato; Cinquecento; Padova,

Autore/i articolo: ALESSANDRO CAMIZ
Titolo articolo: Sul campanile della cattedrale di Ferrara

Al campanile costruito a fianco della cattedrale di Ferrara è stato attribuito, da diversi critici d’arte quali Zevi, Venturi, Salmi, un intervento dell’Alberti, mentre altri critici quali Cecil Grayson e Rykwert negano tale influsso. L’autore del saggio segue la costruzione e lo sviluppo del campanile attraverso i documenti attestanti i mandati di pagamento.

Lingua: Italiano
Pag. 55-67
Etichette: Leon Battista Alberti; Bruno Zevi, Mario Salmi; Adolfo Venturi; Cecil Grayson; Rykwert; Ferrara,

Autore/i articolo: OLIVIA CATANORCHI
Titolo articolo: Aspetti della simulazione e dissimulazione albertiana: strategie retoriche e ordine del discorso nei libri De familia

Nel saggio l’autrice analizza il Dialogo tra Lionardo e Adovardo nel “De familia” dell’Alberti avente come tema centrale le gioe della paternità: la Catanorchi esponendo le tesi di entrambi i personaggi dimostra la tecnica dialogica utilizzata dall’Alberti e la strategia retorica che egli usa e che fa assumere ai personaggi posizioni ‘fittizie’.

Lingua: Italiano
Pag. 69-78
Etichette: Leon Battista Alberti; Olivia Catanorchi; De familia; Dialogo,

Autore/i articolo: CLAUDIA DANIOTTI
Titolo articolo: Intorno ai rilievi delle celle del tempio malatestiano di Rimini

Il tempio malatestiano a Rimini presenta due piccole porte che si trovano una di fronte all’altra tra le cappelle che furono descritte solo in maniera superficiale nella ‘Descrizione antiquario-architettonica’ di Luigi Nardi del 1813. Dopo le rilevazioni fotografiche del Tempio condotte da Alinari nel 1928, solo nel 2003 la compagnia fotografica del Censimento CEI dei beni ecclesiastici ha fornito le immagini dei particolari delle porte delle celle; il saggio descrive i rilievi presenti sulle porte mettendo a confronto le interpretsazioni che ne hanno dato i diversi studiosi.

Lingua: Italiano
Pag. 79-86
Etichette: Luigi Nardi; Alinari; Tempo malatestiano a Rimini; Rimini,

Autore/i articolo: SANDRA DUČIĆ
Titolo articolo: Alberti et ses contemporains byzantins

L’autrice del saggio mette in relazione le idee dell’Alberti con gli influessi della cultua bizantina.

Lingua: Francese
Pag. 87-97
Etichette: Leon Battista Alberti,

Autore/i articolo: SIMONE G. GALLOTTI
Titolo articolo: Lo studio antiquario in Leon Battista Alberti e Ciriaco De’ Pizzicolli: un nuovo metodo di rappresentazione dell’architettura antica

Nel Quattrocento si assiste al rinnovato interesse per i monumentri e l’architettura antica e si fanno portavoce di questa tendenza architetti, artisti e letterati quali l’Alberti, Brunelleschi, Donatello, ma anche mercanti d’arte quali Ciriaco de’ Pizzicolli. Il saggio intende dimostrare che probabilmente l’Alberti nel “De re aedficatoria” fu influenzato dalle tecniche di rilevazione iconologica di Ciriaco.

Lingua: Italiano
Pag. 99-106
Etichette: Leon Battista Alberti; Filippo Brunelleschi, Donatello, Ciriaco de’ Pizzicolli; De re aedificatoria; Quattrocento,

Autore/i articolo: CLAUDIA LAMBERTI
Titolo articolo: La fortuna del De re aedificatoria nella Pisa medicea: politica culturale e realtà architettonica

Il saggio è il punto di arrivo di una serie di riflessioni sull’Alberti architetto che prendono il via dal convegno internazionale ‘Gli Este e l’Alberti: tempo e misura’. L’autrice intende dimostrare come il “De re aedificatoria” abbia influenzato l’architettura pisana del Cinquecento e del Seicento, e per far questo utilizza sia fonti documentarie sia fonti materiali.

Lingua: Italiano
Pag. 107-113
Etichette: Leon Battista Alberti; De re aedificatoria; Architettura; Cinquecento; Seicento,

Autore/i articolo: ANGELICA LUGLI
Titolo articolo: Echi albertiani nel Libro di Pittura di Leonardo da Vinci

Il concetto di infinito nella pittura e nelle opere dell’Alberti e in quelle di Leonardo Da Vinci è analizzato attraverso la lettura di passi del ‘De pictura’ dell’Alberti e del ‘Libro di pittura’ di Leonardo: l’autrice vuole dimostrare che il Da Vinci fu influenzato dagli scritti dell’Alberti circa tale tematica.

Lingua: Italiano
Pag. 115-119
Etichette: Leon Battista Alberti; Leonardo Da Vinci; De pictura; Libro di pittura;,

Autore/i articolo: ELISA MARTINI
Titolo articolo: Tessere albertiane in un poema di primo Cinquecento

Il “Mambriano” di Ciro da Ferrara è un poema che nel passato è stato scarsamente considerato dalla critica: la Martini intende dimostrare, attraverso la lettura di passi dell’opera, le influenze albertiane sui proemi ai canti e sui personaggi.

Lingua: Italiano
Pag. 121-141
Etichette: Leon Battista Alberti; Cino da Ferrara; Elisa Martini; Mambriano; Poema epico,

Autore/i articolo: GERARDA STIMATO
Titolo articolo: Alberti e Leonello tra cultura, corte e potere: proposte per una lettura critica del Theogenius

La Ferrara del Quattrocento, ricca di circoli intellettuali e di biblioteche e sede di università, attira l’Alberti che dedica a Leonello dapprima la commedia astrologica “Philodoxeus fabula” nella quale dipinge il signore di Ferrara come ‘uomo di pace e nuova guida rasserenato e consolidato secondo giustizia’; e poi, nel 1442, il “Theogenius” nel quale esercita la ‘consolatio’ attraverso l’uso del dialogo platonico e ciceroniano.

Lingua: Italiano/Inglese
Pag. 143-151
Etichette: Leon Battista Alberti; Leonello d’Este; Philodoxeus fabula; Theogenius; Commedia astrologica; Dialogo; Quattrocento; Ferrara,

Autore/i articolo: FABIO BERTINI
Titolo articolo: In traccia del cavalleresco nella Roselmina di Giovan Battista Leoni

La “Roselmina” di Giovan Battista Leoni rientra a pieno titolo nel filone cavalleresco con i suoi tributi al “Furioso” e il suo allineamento alla Commedia dell’Arte: nell’opera si assiste ad un intreccio di registri teatrali e ad un’amalgama del tragico con elementi comici, pastorali e satirici.

Lingua: Italiano
Pag. 157-164
Etichette: Giovan Battista Leoni; Roselmina; Orlando furioso; Commedia dell’arte,

Autore/i articolo: FEDERICA CANEPARO
Titolo articolo: Il Furioso in bianco e nero. L’edizione illustrata pubblicata da Nicolò Zoppino nel 1530

L’editore-stampatore-librario Nicolò Zoppino pubblica a Venezia nel 1530 la prima edizione illustrata dell'”Orlando furioso”. Zoppino, che privilegia le opere in volgare, pubblica il “Furioso” in quarto, arricchendolo di incisioni: si tratta di quaranta xilografie di un anonimo intagliatore che rappresentano le scene dell’opera con semplicità e chiarezza.

Lingua: Italiano
Pag. 165-172
Etichette: Nicolò Zoppino; Orlando furioso; Venezia,

Autore/i articolo: ANNA CAVICCHI
Titolo articolo: La celebrazone dei mysteria aegyptia nell’Appartamento Borgia di Pinturicchio e nelle Antichità dello Pseudo-Beroso

Papa Borgia Alessandro VI si circondò di artisti tra i quali Pinturicchio e Annio da Viterbo, con lo scopo di esaltare il proprio pontificato attraverso la pittura. Annio dipinse alcune stanze del Vaticano e il suo programma iconografico è espresso nelle “Antiquitates”: in esso esprime la volontà di andare a ritroso dalla contemoporaneità fino alle epoche più antiche.

Lingua: Italiano
Pag. 173-182
Etichette: Alessandro VI; Pinturicchio; Annio da Viterbo; Antiquitates; Pittura,

Autore/i articolo: ALESSANDRO CORRIERI
Titolo articolo: Rivisitazioni cavalleresche ne l’Italia liberata da’ Gotthi di Giangiorgio Trissino

Il Trissino con “L’Italia liberata dai Goti” vuole ridare al genere letteraio del poema l’importanza che aveva nell’antichità, in netta opposizione al genere del romanzo che, invece, si va affermando sempre più nel Cinquecento e che vede nel “Furioso” dell’Ariosto la massima espressione; nel saggio Corrieri mette a confronto episodi e personaggi dell’opera del Trissino e di quella di Ariosto.

Lingua: Italiano
Pag. 183-192
Etichette: Gian Giorgio Trissino; Ludovico Arisoto; Alessandro Corrieri; L’Italia liberata dai Goti; Orlando furioso; Romanzo; Poema; Cinquecento,

Autore/i articolo: LUCA DEGL’INNOCENTI
Titolo articolo: Testo e immagini nei continuatori dell’Ariosto: il caso uno e trino della Marfisa di Pietro Aretino illustrata coi legni del Furioso Zoppino

Le ricerche sulle stampe delle opere dell’Ariosto e dei suoi successori sono al centro del progetto di un archivio iconografico digitale sulla fortuna figurativa dell'”Orlando furioso” nell’ambito della Scuola Normale Superiore di Pisa. L’autore del saggio prende in considerazione diverse opere ed edizioni evidenziando il riuso delle silografie del “Furioso” in molte di esse e in particolare nella “Marfisa” di Pietro Aretino.

Lingua: Italiano
Pag. 193-203
Etichette: Ludovico Ariosto; Pietro Aretino; Orlando furioso; Marfisa; Scuola Normale Superiore di Pisa,

Autore/i articolo: MAIKO FAVARO
Titolo articolo: Tra il Furioso, il Floridante e l’Odissea: i quattro primi canti del Lancillotto di Erasmo da Valvasone (1580)

Nrel Cinquecento, accanto alle opere epico-cavalleresche quali il “Furioso” e la “Gerusalemme liberata” si assiste ad una fioritura di molte opere di genere. La maggior parte di esse non raggiunge livelli alti, alcune, invece, meriterebbero analisi più approfondite: tra queste “I quattro primi canti di Lancillotto” di Erasmo da Valvasone, pubblicati nel 1580. Favaro analizza l’opera da vari punti di vista, sottolineando anche le influenze ariostesche.

Lingua: Italiano
Pag. 205-210
Etichette: Erasmo da Valvasone; Ludovico Ariosto; Maiko Favaro; Orlando furioso; Gerusalemme liberarata; I quattro primi canti di Lancillotto; Cinquecento,

Autore/i articolo: CLAUDIA LO RITO
Titolo articolo: L’eccellenza di Bradamante. L’episodio della rocca di Tristano nelle edizioni illustrate del Cinquecento dell’Orlando furioso

Tra le sei nuove xilografie che l’editore Zoppino inserisce tra le llustrazoni dell’edizione dell'”Orlando furioso” del 1536 c’è l’episodio in cui Bradamante sconfigge tre re, quello di Scozia, quello di Norvegia e quello di Gotia, prima di poter soggiornare presso la rocca di Tristano durante il suo viaggio verso Parigi: l’autrice del saggio, attraverso lo studio dell’edizione e di altre illustrate, cerca far luce sulla ragione per cui proprio tale episodio è stato spesso raffigurato.

Lingua: Italiano
Pag. 211-217
Etichette: Nicolò Zoppino; Orlando Furioso; Bradamante; Parigi; Norvegia; Scozia; Gotia,

Autore/i articolo: CHIARA MAIONE
Titolo articolo: Un errore di prospettiva per la Cassaria del 1508

Nel saggio la Maione vuole dimostrare l’errata tradizione storiografica che colloca le rapresentazioni delle commedia di Plauto e di Terenzio durante il ducato di Ercole I sul lato breve della sala grande del palazzo Ducale: attraverso lo studio di documenti e di cronache dimostra che esse, invece, erano rappresentate in un ‘tribunale’ per la scena posto sul lato maggiore della sala stessa.

Lingua: Italiano
Pag. 219-224
Etichette: Chiara Maione; Plauto, Terenzio; Ercole I; Commedia,

Autore/i articolo: ANNALISA PERROTTA
Titolo articolo: Rifare secondo la norma: il Falconetto 1483 e il suo rifacimento in ottave

I romanzi epico-cavallereschi negli ultimi decenni sono statri oggetto di numerosi studi che ne hanno analizzato i metodi di composizione, il mercato librario, il pubblico, e sono stati al centro di convegni quali quello di Montreal del 1981 e quello di Zurigo del 2005. In particolare il saggio si sofferma ad analizzare il “Falconetto” opera stampata a Milano nel 1483 e scritta in versi e in prosa, e ristampata a Venezia, con varianti, nel 1500: la Perrotta mette a confronto le due edizioni evidenziando i punti in cui gli episodi divergono.

Lingua: Italiano
Pag. 249-258
Etichette: Falconetto; Romanzo cavalleresco; Milano; Venezia; Montreal; Zurigo,

Autore/i articolo: FEDERICA PICH
Titolo articolo: “Qual sempre fui, tal esser voglio”. (O.F. XLIV, 61-66). Bradamante e la ‘fede’ sognata di Ruggiero

L’amore fra Bradamante, la donna-guerriera e Ruggiero nell'”Orlando furioso” è al centro del saggio: in particolare è analizzata la psicologia dell’eroina e l’ambivalenza che le è attribuita dal destino.

Lingua: Italiano
Pag. 259-267
Etichette: Ludovico Ariosto; Orlando furioso; Bradamante; Ruggiero,

Autore/i articolo: VALERIA TOMASI
Titolo articolo: Palazzo Roverella a Rovigo: dalla “domus murata” alla “fabrica palacii” (XIV-XV secolo)

Il palazzo costruito sulla piazza di Rovigo nella seconda metà del Quattrocento è stato attribuito dalla storiografia al cardinale Bartolomeo Rovella come committente a Biagio Rossetti come autore del progetto. L’autore del saggio, attraverso l’uso di documenti d’archvio, dà uno sguardo d’insieme sulla famiglia Rovella e sugli acquisti fondiari precedenti la costruzione del palazzo, evidenziando come la scelta di costruire il palazzo sia rivolta all’acquisto di prestigio sociale.

Lingua: Italiano
Pag. 269-279
Etichette: Bartolomeo Rovella; Biagio Rossetti; Rovigo; Quattrocento,

Autore/i articolo: ORNELLA TOMMASI
Titolo articolo: I Lion di Padova a Ferrara e l’Ariosto: tracce di relazioni interfamiliari e culturali di una famiglia dell’élite culturale del XV secolo

Il saggio analizza le relazioni sviluppatesi fra ll XIV e il XVI secolo fra la famiglia dei Lion di Padova e quelle degli Estensi e degli Ariosti a Ferrara.

Lingua: Italiano
Pag. 281-287
Etichette: Lion; Estensi; Ariosta; Padova; Ferrara,