Schede umanistiche | 2006 | N. 1

Anno 2006 – Annata: XX – N. 1
A cura di Daniela Focetola

Autore/i articolo: MASSIMO SERIACOPI
Titolo articolo: Osservazioni sul processo a Bonifacio VIII

Jean Coste ha il merito di aver approntato l’edizione critica dell’intero corpus del processo intentato a Bonifacio VIII dopo la sua morte, processo voluto da Filippo IV, il quale negli ultimi anni di vita del pontefice ne era ormai diventato il maggior antagonista. Dall’analisi dell’intero corpus emerge che tale processo fu intentato per cancellare non solo gli strascichi negativi che il defunto papa aveva lasciato sulla regalità di Filippo IV, quanto per cancellare ogni “dignità pontificia e validità giuridica che potesse costituire un precedente al quale rifarsi in caso di futuri tentativi di intromissione papale a livello di politica regale” (p. 5).

Lingua: Italiano
Pag. 5 -19
Etichette: Bonifacio VIII, Filippo IV, Duecento, Trecento, Processo,

Autore/i articolo: DANIELE GUERNELLI
Titolo articolo: Note per una tipologia decorativa umanistica bolognese

Il saggio di D. Guernelli tratta la tematica delle decorazioni dei manoscritti prodotti in epoca umanistico-rinascimentale; nella fattispecie entra nel merito di una particolare tipologia decorativa, quella dei bianchi girari.Queste decorazioni furono corredo di molte pagine dei più preziosi manoscritti di epoca romanica; ma fu durante l’età umanistica che i binachi girari riapparvero con rinnovata eleganza. Entrando nello specifico delle varianti regionali di queste decorazioni, Guernelli si addentra più propriamante nella reltà boblognese del tempo, in cui operò soprattutto Giovanni Garzoni, il quale fece confezionare una serie di codici sempre da una stessa bottega specializzata nella decorazione libraria di manoscritti dell’elitè intellettuale universitaria e delle famiglie sanatorie del tempo. I famosi “bianchi girari del Garzoni”, infatti, sono presenti in moltissimi manoscritti conservati nelle più disparate biblioteche italiane e straniere.

Lingua: Italiano
Pag. 21 – 42
Etichette: Manoscritto, Umanesimo, Rinascimento, Quattrocento, Cinquecento, Decorazione, Incisione, Xilografia,

Autore/i articolo: PAOLA VENTRONE
Titolo articolo: Qualche considerazione intorno agli studi italiani sulla drammaturgia fra Umanesimo e Rinascimento nell’ultimo cinquantennio

A partire dali anni ’60 e ’70 del Novecento si è venuta a delinaere, in maniera sempre più netta, l’identità accademica delle Discipline dello spettacolo, fino ad allora mere appendici degli insegnamenti di letteratura italiana.Grazie a quasto cambiamento ermeneutico, la stessa nozione di teatro – fino ad allora ancorato quasi esclusivamente allo studio del testo drammatico – ha allargato il suo orizzonte verso il concetto di spettacolo, che comprende tutta una serie di “manifestazioni festive,ludiche, rituali, agonistiche e performative in senso lato che mettevano in gioco nuovi fattori dinamici nell’analisi del fatto teatrale” (p. 43). In particolare P. Veltrone, nel saggio in oggetto,cita alcuni stidi sulla drammaturgia quattro-cinquecentesca, pubblicati nell’ultimo cinquntennio (cita fra i tanti i lavori di L. Zorzi, F. Ruffini, F. Cruciani, R. Guarino, C. Valenti, F. Bausi e altri ancora). La particolare attenzione alla storia del teatro umanistico-rinascimentale si spiega col fatto che essa costituì, in quegli anni di fondazione disciplinare,una sorta di palestra per affinare nuovi strumenti ermeneutici e fornire agli studiosi nuovi orizzonti di ricerca.

Lingua: Italiano
Pag. 43 – 50
Etichette: Teatro, Umanesimo, Rinascimento, Quattrocento, Cinquecento, Novencento, Critica letteraria, Drammaturgia,

Autore/i articolo: GILBERTO DE ANGELIS
Titolo articolo: Amor di Sapienza: il “Beato Jacopone” in una importante nota manoscritta di Federico Cesi, Lynceorum Princeps et Institutor

Nel saggio si ripercorrono le tappe fondamentali della vita e della formazione spirituale di Federico Cesi(1585-1680)fondatore dell’Accademia dei Lincei, riconosciuta oggi, pressochè universalmente, quale prima Accademia scientifica dell’epoca moderna. Sulla formazione filosofica e spirituale del Cesi ebbe notevole influenza la figura di San Francesco d’Assisi; infatti, tra le testimonianze della fondamentale influenza del messaggio francescano sulla spiritualità cesiano-Lincea, c’è tutta una serie di documenti pubblicati da Angelo Biagetti negli anni ’60 del secolo scorso. Si tratta di tre inventari inediti del XVII secolo concernenti il Palazzo Cesi di Acquasparta; la loro importanza è relativa al fatto che essi forniscono validissimi indizi sulle “fonti della spiritualità” del Cesi “e del suo orientamento filosofico” (p.60). Da tutte queste ed altre considerazioni deriva il concetto “Lincealità” che Federico Cesi pose a fondamento della sua impresa scientifico-filosofica, caratterizzata da una profonda valenza laico-religiosa. A confermare questo atteggiamento c’è, infine,il rapporto e i sentimenti che legano lo stesso Cesi alla figura del francescano Jacoppone da Todi, che in una serie di note manoscritte definisce “Beato Jacopone” e il cui messaggio filosofico-spirituale comportava “il silenzio della scienza umana” e “l’abbattimento della superbia de altura” (p.77). Da ciò deriva che all’interno del pensiero del “Lynceorum princeps” il vero fondamento sta nel conservare nel fondo dell’anima di ogni uomo (e scienziato) l’Amor della Sapienza.

Lingua: Italiano
Pag. 51 – 95
Etichette: Cesi Federico, Francesco d’Assisi, Jacopone da Todi, Accademia dei Lincei, Cinquecento,

Autore/i articolo: ELENA GATTI
Titolo articolo: Uno studio non solo arido, ed infecondo, ma frivolo, e presso che niente alla lettere proficuo: riflessioni sugli annali tipografici

L’annalistica tipografica nasce come severa e rigorosa disciplina verso la prima metà del XVIII secolo, sulla spinta di disparate esigenze, prima fra tutte la volontà di preservare, evitando il più possibile dispersioni, un patrimonio così articolato come quello dei testi a stampa. Gli studi annalistici dovrebbero fornire, secondo l’autrice, il maggior numero di informazioni possibili in vista della “trasversalità di interessi, che spinge non solo a studiare un’edizione, ma anche (e soprattutto)ad esaminare le manifestazioni concrete, cioè gli esamplari” (p.101). Ed è proprio in questa direzione che si colloca l’ultimo lavoro di carattere annalistico di Arnaldo Ganda, che ha pubblicato recentemente per Olshki gli annali tipografici di Filippo Cavagni da Lavagna. L’opera, in cui Ganda segue un certo rigore metodologico, è così articolata: premessa, appendice documentaria, schede bibliografiche e numerosi indici. Nella descrizione bibliofrafica Ganda segue una serie di criteri metodologici chiari e precisi, quali la trascrizione diplomatica di frontespizi, colofoni e parti del testo.

Lingua: Italiano
Pag. 99 – 110
Etichette: Ganda Arnaldo, Cavagni Filippo, Quattrocento, Annalistica, Bibliografia, Tipografia,

Autore/i articolo: ANTONELLA IMOLESI POZZI
Titolo articolo: Il Fasciculus mediciane: un raffinato libro umanistico stampato dai tipografi forlivesi Giovanni e Gregorio De Gregori

I fratelli De Gregori nati a Forlì ma attivi, tra quattro e cinquecento, a Vicenza, Padova e poi stabilmente a Venezia, sono considerati tra i più celebri e valenti pionieri dell’arte tipografica in Italia. Dai loro torchi uscirono moltissime edizioni di testi di argomento giuridico, medico e filosofico ad uso dell’Università di Padova. Tra le centinaia di edizioni uscite dai torchi dei fratelli De Gregori e conservate nella Biblioteca “A. Saffi” di Forlì, va menzionato un bellissimo esemplare del “Fasciculus medicinae”, nell’edizione veneziana del 1500. Esso rappresenta il primo libro di medicina illustrato, arrichito da raffinate xilografie e capilettera istoriati. Il Fasciculus consiste in una raccolta anonima di tavole illustrate e brevi testi di medicina derivate da una serie di manoscritti provenienti da paesi dell’area germanica, compilati tra la fine del ‘300 e gli inizi del secolo successivo.

Lingua: Italiano
Pag. 111 – 118
Etichette: Fasciculus medicinae, Quattrocento, Umanesimo, Incunabolo, Medicina,

Autore/i articolo: CLAUDIA SOJER
Titolo articolo: Il manoscritto autografo di Leone Allacci della Biblioteca Gambalunga di Rimini

Claudia Sojer ha condotto una serie di ricerche volte ad aggiornare l’inventario dei manoscritti greci conservati nelle biblioteche pubbliche della Romagna. Tali ricerche hanno permesso alcune integrazioni, tra cui la più significativa è costituita dal codice SC-MS 87. Trattasi di un manoscritto cartaceo bilingue greco-latino, conservato nella Biblioteca civica Gambalunga di Rimini. Tale codice, per buona parte autografo, appartiene al più grande teologo greco del ‘600: Leone Allacci (1586/88-1669). Questi fu tra i fautori dell’accordo dottrinale fra ortodossia e Chiesa di Roma, ma anche uomo di grande cultura e autore di imprese, talore pionieristiche, in campo editoriale, catalografico e biblioteconomico. Il codice SC-MS 87 fu sicuramente il manoscritto usato per la stampa; a dimostrazzione di ciò convengono la presenza degli imprimatur e i numerosi segni tipografici presenti. Ma il valore maggiore di tale manoscritto consiste nelle numerose varianti e correzioni d’autore, nonchè nelle note autografe presenti.

Lingua: Italiano
Pag. 119 – 149
Etichette: Allacci Leone, Autografo, Seicento, Manoscritto, Ortodossia, Cristianesimo, Teologia,

Autore/i articolo: GIULIANA CIARAMITARO
Titolo articolo: Lorenzo Porzio (1604-1676) : cenni biografici

Il saggio ripercorre le tappe salienti della biografia di Lorenzo Porzio, nato a Roma nel 1604 ma di cultura familiare e personale fondamentalmente greca. Lorenzo, appena dodicenne, seguendo il fratello Simone, frequentò il Collegio greco di S. Atanasio; qui studiò per molti anni grammatica, retorica, filosofia e teologia, terminando la sua formazione nel 1625. All’interno del Collegio Lorenzo entrò a far parte della Congregazione della Santa Vergine, in cui fu ammesso come novizio nel 1622, rivestendovi varie cariche: lettore, consigliere, assistente e segretario. Al termine della sua formazione Lorenzo passò dal rito greco al latino e divenne sacerdote. Nel 1654 divenne “scriptor graecus” della Biblioteca Vaticana, periodo durante il quale fu molto intensa la collaborazione con Leone Allacci. Rimase scriptor della Vaticana fino al 1676, anno della sua morte.

Lingua: Italiano
Pag. 151 – 164
Etichette: Porzio Lorenzo, Seicento, Biblioteca Vaticana, Scrittore, Greco,

Autore/i articolo: STEFANO PIERGUIDI
Titolo articolo: Federico Zuccari, tra reazione antivasariana e ossequio al culto di Michelangelo

Sul finire del Cinquecento nell’ambito della critica d’arte si delinea, specialmente nel settentrione della penisola, quella che è stata definita una reazione antivasariana. Alcuni studiosi d’arte, infatti, per la prima volta misero in discussione il primato degli artisti toscani, primato che invece era stato sostenuto vivamente da Giorgio Vasari nelle sue “Vite”. In questo filone di contestualizzazione era stato inserito anche Federico Zuccari, il quale aveva postillato una copia delle Vite, che oggi si trova alla Bibliothèque Nationale di Parigi. Tuttavia, ad un’analisi più attenta risulta che Federico Zuccari non possedeva “una visione della pittura italiana cinquecentesca davvero personale, autonoma da quella messa a punto nelle Vite”(p.166) e che, in realtà, dello stesso Vasari – come risulta nelle terzine “Lamento della pittura” che Federico pubblicò nel 1605 – egli abbracciava sia la visione teorica che i giudizi critici. La dipendenza di Federico dal Vasari è particolamente evidente nella scelta di collocare, in una scala di valori, Michelangelo al primo posto nel suo ideale canone di pittura.

Lingua: Italiano
Pag. 165 – 177
Etichette: Vasari Giorgio, Zuccari Federico, Buonarroti Michelangelo, Lamento della pittura, Vite, Cinquecento, Seicento, Arte, Rinascimento,

Titolo libro/articolo recensito: Leon Battista Alberti. La biblioteca di un umanista
A cura di: Roberto Cardini, Lucia Bertolini, Mariangela Regoliosi
Edizioni: Mandragora, Firenze – 2005
Lingua: Italiano
Pag. 179 – 190
Recensore/i: Anna Maria Cabrini
Etichette: Alberti Leon Battista, Opera, Quattrocento, Umanesimo, Libri, Codice,

Autore/i libro/articolo recensito: R. G. WITT
Titolo libro/articolo recensito: Sulle tracce degli antichi. Padova, Firenze e le origini dell’umanesimo
Traduttore: D. De Rosa
Edizioni: Donzelli, Roma – 2005
Lingua: Italiano
Pag. 191 – 193
Recensore/i: Massimiliano Albanese
Etichette: Umanesimo, Duecento, Trecento, Quattrocento, Classicismo, Greco, Imitazione, Latino,

Autore/i libro/articolo recensito: P. MARI
Titolo libro/articolo recensito: L’armario del filologo
Rivista: Fonti per la storia dell’Italia medievale. Subsidia, fascicolo n. 8
Edizioni: Istituto Storico Italiano per il Medioevo, Roma – 2005
Lingua: Italiano
Pag. 194 – 196
Recensore/i: Massimiliano Albanese
Etichette: Filologia, Edizione critica, Ermeneutica,

Autore/i libro/articolo recensito: ANGELUS DE GRASSIS
Titolo libro/articolo recensito: Oratio Panegirica dicta domino Alfonso
A cura di: Fulvio Delle Donne
Rivista: Fonti. Antiquitates, fascicolo n. 27
Edizioni: Istituto Storico Italiano per il Medioevo, Roma – 2006
Lingua: Italiano
Pag. 196 – 198
Recensore/i: Daniela Pietragalla
Etichette: De Grassis Anfgelus, Orazione, Panegirico, Alfonso V d’Aragona, Umanesimo, Quattrocento,

Autore/i libro/articolo recensito: ANGELO POLIZIANO
Titolo libro/articolo recensito: Poesie
A cura di: Francesco Bausi
Edizioni: UTET, Torino – 2006
Lingua: Italiano
Pag. 198 – 207
Recensore/i: Alessandro Daneloni
Etichette: Poliziano Angelo, Poesia latina, Poesia volgare, Umanesimo, Quattrocento, Cinquecento,Filologia, Letteratura,

Autore/i libro/articolo recensito: LUIGI BALSAMO
Titolo libro/articolo recensito: Antonio Possevino S.I. bibliografo della Controriforma e diffusione della sua opera in area anglicana
Edizioni: Olshki, Bologna – 2006
Lingua: Italiano
Pag. 207 – 213
Recensore/i: Elisa Rebellato
Etichette: Possevino Antonio, Bibliografia, Cinquecento,