Rivista internazionale di studi leopardiani | 2010 | N. 6

Tratta del rapporto di Leopardi con il figurativo: pittura, disegno, incisione, scultura, e ne analizza le ricadute nelle ‘Operette morali’ e nei ‘Canti’. Pubblica le lectio magistralis tenuta dall’autore in occasione delle celebrazioni per la nascita di Leopardi nell’aula magna del Comune di Recanati, 29 giugno 2007.

Analizza il rapporto tra Leopardi e la natura matrigna, sui concetti di desolazione, aridità ed impotenza, soffermandosi sull’immagine del vulcano come luogo inospitale sia in Leopardi che in Verga. Trascrizione della lectio magistralis “Le ceneri infeconde. Visioni del mondo in Leopardi e Verga”, aula magna del Comune di Recanati, 29 giugno 2008, in occasione delle celebrazioni per la nascita di Leopardi.

L’articolo analizza il concetto di “creaturalità” nell’opera leopardiana, in particolare nelle “Ricordanze”, ne “La vita solitaria” e nello “Zibaldone”. Si sofferma sul termine “dolcezza”, sinonimo di fratellanza e solidarietà tra tutte le creature, accomunate dalla condizione mortale, come anche in Pascoli e Saba. Trascrizione della lectio magistralis tenuta in occasione delle celebrazioni per la nascita di Leopardi, Comune di Recanati, 29 giugno 2009.

L’articolo si sofferma sul frammento XXXVII dei “Canti”, e in particolare sulla coincidenza dell’ultima parole del primo e dell’ultimo verso, “sogno”, che funge anche da titolo del componimento. Ne analizza la fonte (Teocrito, “I pescatori”), e l’esigenza di raccontare un sogno per uscire dall’inquietudine. L’articolo si confronta poi la critica pregressa, che collega la tematica del sogno con il passaggio dallo stato antico al moderno.

Si sofferma sul concetto di noia nelle “Operette morali”; tutto il pensiero di Leopardi può essere letto alla luce dell’opposizione tra noia e felicità, e del tentativo di trasformare la prima nella seconda.

Il saggio analizza le tecniche utilizzate da Leopardi nelle sue traduzioni omeriche, in particolare il “Saggio sopra gli errori popolari degli antichi”, il “SAggio di traduzione dell’Odissea” e l'”Inno a Nettuno”. Si sofferma sulle strategie leopardiana per fornire attendibilità alle notizie sulle credenze e le superstizioni degli antichi, il che porta a una traduzione a metà strada tra riproduzione fedele del testo di partenza e rivisitazione personale.

L’articolo si sofferma su alcune corrispondenze concettuali tra Leopardi e Michelstaedter, in particolare quelle di demistificazione, connessione tra parola e ideologia, falsificazione della realtà, e sviluppo storico del genere umano, letto come graduale ampliamento dei caratteri negativi della modernità.

Ricordo di Franco Foschi, tenuto nell’aula Magna del Comune di Recanati, 31 ottobre 2007.

Ricordo dell’attività critica di Emilio Bigi

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