Le riviste sostenitrici
Rivista di letteratura italiana | 2021 | N. 3
Anno 2021 – Annata: XXXIX – N. 3
A cura di Paolo Perilli
Titolo articolo: Prologo
Saluto e introduzione ai lavori con indicazioni di metodo. Sulla straordinaria ammirazione di Umberto Saba per Dante. Virgilio, Dante, Clemente Rebora accomunati da una trottola.
Lingua: ItalianoPag. 11-14
Etichette: Clemente Rebora, Umberto Saba, Virgilio, Eneide, Scorciatoie, palèo,
Titolo articolo: Dante Settecento: «viver tra coloro che questo tempo chiameranno antico». Dante nella contemporaneità, fra poesia e arti grafiche
Notizie sul programma del Comitato scientifico di Dante SettecenTO: convegni, mostre, trasmissioni radiotelevisive
Lingua: ItalianoPag. 15-16
Etichette: Manoscritto, Ricezione, arti grafiche,
Titolo articolo: Ritrovamenti di tracce dantesche
Il contributo è il racconto dell’influenza di Dante su di un «discendente, ricevente, depositario, erede e […] trafugatore» attraverso cinque capi di auto-accusa corrispondenti ad altrettante liriche indirizzate al «Dna della poesia».
Lingua: ItalianoPag. 17-21
Etichette: Dante Alighieri, Francesco Petrarca, autocritica, riuso,
Titolo articolo: Riflessioni su Dante e il fascismo
Il saggio invita a riflettere sul paradosso della popolarità di Dante da una parte e dall’altra del fronte ideologico del Novecento. Dante era stato autore citatissimo da Mussolini e suprema icona della cultura fascista, largamente utilizzata nella campagna razziale; ciò nonostante la sua posizione rimase del tutto immutata e indiscussa nell’Italia postfascista. Primo Levi offre l’esempio più completo della continuità della ricezione di Dante attraverso il Ventennio, la guerra, la Shoah e il dopodopoguerra.
Lingua: ItalianoPag. 23-34
Etichette: Dantismo, Fascismo, Razzismo, Umanesimo, Benito Mussolini, Primo Levi, Shoah, alta cultura, cultura popolare,
Titolo articolo: Pluralità, azione e diletto in Dante e Arendt
Malgrado ovvie contraddizioni tra i rispettivi pensieri politici, questo saggio prende in considerazione il legame, sensibile e produttivo, che Hannah Arendt instaura nei confronti di Dante; muovendo dal brano della Monarchia citato nell’opera di Arendt The Human Condition (1958), si esamineranno le idee della filosofa tedesca a proposito di nozioni quali pluralità, azione e diletto rispetto alla costruzione dantesca dei medesimi concetti, nella prospettiva in cui entrambi i pensatori si adoperano per immaginare cosa possa tenere insieme la comunità umana.
Lingua: ItalianoPag. 35-45
Etichette: Filosofia Politica, Monarchia, The Human Condition, concordia, governo,
Titolo articolo: Dante conviviale: mito classico e dottrina cristiana in Pascoli
A partire dagli scritti danteschi di Pascoli, il saggio mira a definire la presenza di Dante nella costruzione del mito classico nei Poemi conviviali attraverso l’analisi dei ventiquattro canti del ciclo centrale dell’opera, L’ultimo viaggio di Ulisse, ciclo il cui disegno generale – come si legge nelle note di accompagnamento alla prima e alla seconda edizione – tenta «di mettere d’accordo Od. XI 121-137 col mito narrato da Dante e dal Tennyson»
Lingua: ItalianoPag. 47-57
Etichette: Alfred Tennyson, Dante Alighieri, Giovanni Pascoli, Omero,
Titolo articolo: La critica dantesca pascoliana e le intuizioni astratte della parola poetica
Il contributo si sofferma sulla ricezione di Dante da parte del Pascoli critico della Minerva oscura, ricollegandolo al tema della catabasi odissiaca dell’Ultimo viaggio. Il viaggio dantesco viene interpretato nella funzione di una visione mistica e incompleta pascoliana, in parte erede dell’interpretazione risorgimentale della Commedia.
Lingua: ItalianoPag. 59-63
Etichette: Critica del testo, Giovanni Pascoli, L’ultimo viaggio, Minerva oscura,
Titolo articolo: Echi danteschi e percorsi di redenzione nei Frammenti lirici di Clemente Rebora
Nei Frammenti lirici di Clemente Rebora è possibile notare echi danteschi particolarmente marcati in componimenti basati sull’urto tra una situazione di tormentata sofferenza fisica e morale, da un lato, e riscatto e redenzione dall’altro. Spesso l’elemento che irrompe, cambiando di segno il tempo ed il luogo in cui vive l’io lirico, è l’acqua, che crea spazi edenici nell’inferno cittadino, ed apre attimi di salvezza nel fluire del tempo ordinario. Il lettore è da Rebora costantemente chiamato in causa, provocato, invitato infine a consentire.
Lingua: ItalianoPag. 65-77
Etichette: Poesia, XX secolo, Clemente Rebora, Frammenti lirici, lirica italiana del Novecento, poesia etica,
Titolo articolo: «Con tutto il nostro ingegno», «arduo trasformare se stesso in io dantesco»: Dante, Gozzano, Pavese
Il saggio ricostruisce la presenza di Dante, anche oltre la Divina Commedia, in Guido Gozzano e Cesare Pavese, guardando alla produzione letteraria in versi e in prosa, così come alle lettere e al Mestiere di vivere. Il fitto reticolo di richiami lessicali e tematici che intesse la loro opera dimostra come la lezione dantesca sia stata punto di partenza, ma soprattutto approdo inevitabile, per entrambi i «periferici» letterati subalpini.
Lingua: ItalianoPag. 79-88
Etichette: Cesare Pavese, Dante Alighieri, Guido Gozzano,
Titolo articolo: Dante e d’Annunzio. Alcuni esempi di innovazione tra musica, poesia e scena nella Francesca da Rimini
Il contributo focalizza l’attenzione su alcuni esempi di innovazione tra musica, poesia e scena nella Francesca da Rimini attraverso il confronto tra la prima rappresentazione svoltasi al Teatro Costanzi di Roma il 9 dicembre 1901 e l’allestimento del 19 febbraio 1914 al Teatro Regio di Torino, utile a dimostrare il valore e l’originalità del dramma.
Lingua: ItalianoPag. 89-97
Etichette: Musica, Poesia, Teatro, Gabriele d'Annunzio, Riccardo Zandonai, scena,
Titolo articolo: In partibus fidelium: sulle interpretazioni di Luigi Pietrobono e Francesco Ercole
Il contributo offre una rassegna dell’opera dantistica di Luigi Pietrobono e Francesco Ercole fra fine XIX e metà del XX secolo, mostrandone tanto specificità e punti di forza, quanto gli orientamenti più personali. Delineandone, sia pure sommariamente, le coordinate cultural-letterarie, si propone un tentativo di ‘lettura parallela’ che metta in luce le inopinate ma anche caratteristiche convergenze che, specie nel corso del ventennio fascista, esprimono il comune vagheggiamento di un Dante ‘esemplare’.
Lingua: ItalianoPag. 99-106
Etichette: Dantismo, Fascismo, XIX secolo, XX secolo, Francesco Ercole, Luigi Pietrobono, Chiesa e Impero, Dante e fascismo,
Titolo articolo: Dante a Trieste. Le Note senza testo di Bobi Bazlen e i Colori di Virgilio Giotti
Il saggio indaga la ricezione della tradizione dantesca in Roberto Bazlen e Virgilio Giotti. Per Bazlen, si analizzano i rimandi nelle Note senza testo e si confronta la figura di Ulisse, modello per Il capitano di lungo corso, con l’Ulisse di Inferno XXVI. Per Giotti, invece, a partire dalla traduzione in dialetto triestino di Tanto gentile e tanto onesta pare, si sono messi in risalto gli elementi della sua poesia riconducibili al modello dantesco, vero punto di partenza del suo orizzonte poetico.
Lingua: ItalianoPag. 107-117
Etichette: Bobi Bazlen, Virgilio Giotti, letteratura triestina, tradizione italiana,
Titolo articolo: Facie ad faciem. Nota su Montale e Dante
Si è parlato molto dei dantismi di Montale. Meno della concezione della poesia che da Dante discende a lui e che ha a che fare con l’interrogazione sul limite-limine che separa la vita dall’aldilà: Montale si interroga a lungo sulla funzione della visione in un mondo che non conosce più visioni. Il suo peculiare dantismo lo induce a credere che la grazia abbia a che fare con la sete di sapere, e che senza preghiera nessuna grazia è raggiungibile, nessun sapere, nessuna poesia.
Lingua: ItalianoPag. 119-123
Etichette: Dantismo, Eugenio Montale, limite, visione,
Titolo articolo: Il dantismo degli Ossi da Meriggiare ad Arsenio
Il contributo si propone di esaminare il dantismo degli Ossi di seppia di Montale. L’indagine, che mira non tanto a integrare i contatti già noti bensì a individuare distinzioni sul piano dei significati, mostra come il dialogo con Dante non sia circoscrivibile nell’ambito dell’espressionismo linguistico ma presenti implicazioni e finalità molteplici. Inoltre, la più matura poetica dei componimenti aggiunti nell’edizione del 1928, che preludono già alle Occasioni, sembra trovare la sua chiave di volta proprio in un diverso rapporto con la parola dantesca, maturato in quegli anni grazie alla mediazione di Pound ed Eliot.
Lingua: ItalianoPag. 125-138
Etichette: Dantismo, Eugenio Montale, Ezra Pound, Thomas Stearns Eliot, Intertestualità,
Titolo articolo: La «navicella» del «superstite lupo di mare» : temi danteschi nella lirica di Giuseppe Ungaretti
Nel 1970 Matilde Luberti, nella redazione della voce dedicata a Giuseppe Ungaretti (1888-1970) per l’Enciclopedia dantesca, constatava, forse a ragione, l’impossibilità di cogliere reminiscenze poetiche dantesche nell’opera lirica dell’autore dell’Allegria. Se si vuole cercare l’ombra di Dante nell’opera lirica ungarettiana si dovrà forse parlare di temi comuni ai due autori. È in questa prospettiva che, senza dimenticare alcuni evidenti richiami danteschi, si tenta nel saggio un percorso che descriva la lettura ungarettiana di Dante tra saggistica e poesia.
Lingua: ItalianoPag. 139-149
Etichette: Tempo, Francesco Petrarca, Giuseppe Ungaretti, Virgilio, Enea,
Titolo articolo: Sul dantismo del ‘primo’ Saba
Il contributo esamina alcuni debiti, in parte noti, che Saba ha contratto con la Commedia di Dante, mettendo a fuoco la presenza degli ultimi canti del Paradiso in liriche di Trieste e una donna (Coi miei occhi, 1912). Sono qui segni distinti, da riscontrare sull’intero arco dell’opera, che legano poesia, poetica e meditazione sull’amore di Saba alla carità paradisiaca dantesca, privata di sovrastrutture teologiche e confessionali, ma ricca di intenso empatico sentire.
Lingua: ItalianoPag. 163-171
Etichette: Dantismo, Umberto Saba, Paradiso, Trieste e una donna,
Titolo articolo: Notazioni su Mario Luzi interprete di Dante
Il saggio, partendo da una serie di studi di Mario Luzi (L’inferno e il limbo e Dante, scienza e innocenza) esplora il rapporto tra l’autore di Quaderno gotico e il poeta della Commedia: nella riflessione un ruolo fondamentale riveste Francesco Petrarca, il quale, come accade per Ungaretti, viene confrontato e associato a Dante.
Lingua: ItalianoPag. 173-180
Etichette: Francesco Petrarca, Giuseppe Ungaretti, Mario Luzi,