Le riviste sostenitrici
Rivista di letteratura italiana | 2003 | N. 1-2
Anno 2003 – Annata: XXI – N. 1-2
A cura di Barbara Manfellotto
Titolo articolo: “Nell’antico linguaggio/altri segni”
Giorgio Baroni presenta il fascicolo doppio della “Rivista di letteratura italiana” (1-2 2003), che raccoglie gli atti gli atti del convegno internazionale “‘Nell’antico linguaggio/altri segni’. Salvatore Quasimodo poeta e critico”, tenutosi presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nel febbraio 2002 in occasione della ricorrenza del centenario della nascita di Quasimodo.
Lingua: ItalianoPag. 11-13
Etichette: Quasimodo Salvatore, Poesia, Novecento,
Titolo articolo: Saluto
Sergio Zaninelli, Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, inaugura il convegno internazionale su Salvatore Quasimodo salutando, come da prassi, il pubblico delle autorità e dei convegnisti.
Lingua: ItalianoPag. 15-16
Etichette: Quasimodo Salvatore, Poesia, Novecento,
Titolo articolo: Quasimodo: il tempo e le parole
Gilberto Finzi traccia una panoramica della produzione poetica quasimodiana da “Acque e terre” (1930) a “Dare e avere” (1966), sottolineando la necessità di superare l’antica distinzione interna ad essa, affermatasi in sede critica, tra le due stagioni antitetiche ermetismo/realismo. La poesia di Quasimodo, tutta basata sul lavorio della parola, sarebbe contraddistinta, infatti, da almeno quattro o cinque ‘tempi’ differenti; più corretto, pertanto, sarebbe, secondo l’A. “non tentare di suddividere la produzione poetica quasimodiana, vedendola e studiandola piuttosto nel suo complesso, come qualcosa che si sviluppa in sequenza, per una fedeltà alla struttura poetica medesima, a un’idea della poesia in movimento”.
Lingua: ItalianoPag. 17-24
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Titolo articolo: “La voce del poeta dentro il mondo”. Sugli scritti di Quasimodo intorno alla poesia
Dall’analisi degli scritti in prosa di Quasimodo sulla poesia in generale e sui poeti (“Cultura e politica”, “Il poeta e il politico ed altri saggi”), Elvio Guagnini deriva indicazioni utili per una più esatta delineazione dei caratteri della poetica quasimodiana. Il passaggio alla fase definita dell’ ‘impegno’, animata cioè dalla rappresentazione delle “istanze del ‘noi’ oltre che dell’io” – osserva Guagnini – andrebbe nel poeta di Modica “di pari passo col rifiuto di qualsiasi precettazione ideologica e controllo politico da parte del potere”. Nel secondo dopoguerra Quasimodo affermò con convinzione, nei suoi interventi sulla poesia, la necessità dell’estraneità della politica dal mondo dell’arte e della cultura. Secondo la prospettiva quasimodiana il vero poeta doveva essere libero da qualsiasi condizionamento, soprattutto di natura politica e doveva rapportarsi alla storia ed alla società, benché la sua ‘socialità’ non dovesse consistere nell’essere espressione della società, ma nel partecipare alla sua formazione. Con Quasimodo, pertanto, la poesia si trasforma in etica ed il linguaggio diventa fondamento “dell’originalità dei punti di vista e dell’incidenza etica, oltre che estetica, cioè un elemento della socialità”.
Lingua: ItalianoPag. 25-34
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Titolo articolo: Le lune di Quasimodo
Viene rilevata la presenza diffusa dell’immagine della luna nella poesia quasimodiana. La rappresentazione del satellite mostra evidenti suggestioni leopardiane soprattutto nella raccolta “Giorno dopo giorno”, in cui la luna diventa “figura del nulla, della cancellazione dell’esistenza” o “gelida messaggera della notte”, testimone indifferente della catastrofe e delle distruzioni della guerra. L’originale rielaborazione del modello leopardiano presente in “Giorno dopo giorno”, non si ritroverà tuttavia nelle raccolte seguenti, nelle quali la lune sono “ben meno innovative e si alternano fra la decorazione descrittiva nell’ambito lirico e l’espressionismo d’invenzione colorata e un poco vistosa”.
Lingua: ItalianoPag. 35-42
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Titolo articolo: “Poesie ” 1938: un libro fantasma
La comunicazione è incentrata sull’esame della silloge “Poesie”, pubblicata da Quasimodo nel 1938 e passata pressoché inosservata in sede critica, nonostante rappresenti, secondo l’autore del contributo, uno ‘snodo’ di fondamentale importanza nell’evoluzione della poesia quasimodiana. Considerata dalla critica un’antologia di passaggio o di consuntivo, “Poesie” presenta una serie di interessanti novità strutturali, indicative “dell’indirizzo quasimodiano verso un libro attentamente calcolato in ogni sua parte”, nonché della volontà del poeta di “documentare i diversi periodi” della sua attività creativa. Nella raccolta, in conclusione, allignerebbero le ‘radici’ “del nucleo originario delle ‘Nuove Poesie’, destinate ad essere la novità di ‘Ed è subito sera’, ma soprattutto quelle dei ‘Lirici greci'”.
Lingua: ItalianoPag. 43-48
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Titolo articolo: Quasimodo: rito e confessione nella “Lettera alla madre”
Il saggio è riservato all’esegesi della poesia “Lettera alla madre” (1948), posta a modo di epigrafe a chiusura della raccolta “La vita non è sogno” (1949) di Salvatore Quasimodo. Nella lirica, scritta in forma di lettera, la forma che la scrittura “assume, attraverso la presentazione della vita del poeta, nel presente e nel passato, e l’apertura colloquiale con la madre […] è quella di una ‘laus’ delle virtù e delle prerogative della propria madre”. “Autoeffigie del poeta ragazzo” ed ora adulto, inoltre, la poesia dà voce al desiderio del poeta, negli anni della maturità, di conservare intatta quell’ “attitudine salvifica con cui la madre lo ha sempre accompagnato: l’ironia ‘mite’, il ‘sorriso’, che l’ hanno salvato da pianti e da dolori”. Tra i motivi della lirica campeggiano quello, tipicamente foscoliano, dell’esilio e del legame con la terra natia, quello dell’impegno per ‘rifare l’uomo’, quello, già rilevato, dell’amore per la madre e dell’amore del figlio e quello della morte, “insegna di pietà e di pudore, che vela e insieme disvela tutte le cose degli uomini”.
Lingua: ItalianoPag. 49-62
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Titolo articolo: Quasimodo, o della poesia come epitaffio
L’autore del saggio dimostra come la poesia di Quasimodo sia un caso esemplare nel mostrare, contro le intenzioni stesse del suo autore, la “refrattarietà della poesia del Novecento alle effusioni liriche”. Il silenzio di Quasimodo non sarebbe il silenzio degli ermetici, bensì “un silenzio vuoto, che suggella il trionfo della morte”, l’assenza della voce; Quasimodo non sarebbe il poeta “del canto che si leva, ma del canto che soggiace”, adattandosi pertanto assai bene alla sua esperienza storica e spirituale la cifra dell’epitaffio.
Lingua: ItalianoPag. 63-67
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Titolo articolo: “Che giovinezza inganno/con nuvole e colori”. La tavolozza del poeta
Anna Bellio evidenzia l’originale sensibilità cromatica di Quasimodo, veicolata dalle forme di un espressionismo coloristico assai suggestivo. Molti i colori della ‘tavolozza’ di Quasimodo, rileva la studiosa, dei quali il piú frequente senza dubbio il verde. Poco usati l’azzurro, il celeste, il rosso; usato solo due volte il rosa, sei il viola. Grande frequenza nelle liriche quasimodiane hanno anche i lemmi ‘ombra’ e ‘luce’ nelle loro varie sfumature, impiegati sempre in funzione di precise strategie espressive e per far risaltare i nessi semantici dei versi.
Lingua: ItalianoPag. 69-78
Etichette: Quasimodo Salvatore, Poesia, Novecento, Ermetismo,
Titolo articolo: Quasimodo colpito dal dardo di Apollo
Nella breve comunicazione sono esaminati i caratteri delle sette poesie facenti parte della sezione “Dalla Grecia” della raccolta quasimodiana “La terra impareggiabile”. Occasionate dal viaggio in Grecia di Quasimodo del 1956, le liriche rivelano in maniera sintomatica un modo del tutto inedito di rapportarsi alla grecità. A differenza della poesia neoclassica italiana, infatti, al poeta di Modica non interessò soltanto il passato della Grecia ma anche il suo presente. I riferimenti classicheggianti presenti nelle liriche in questione, testimoniano “il senso di riflessione di un siculo-greco che nei luoghi di Delfi e di Olimpia cerca di ritrovare i segni della sua duplice provenienza, greca ed italiana, cioè siciliana”.
Lingua: ItalianoPag. 79-83
Etichette: Quasimodo Salvatore, Poesia, Novecento,
Titolo articolo: L’inferno della violenza nelle dissonanze di Quasimodo
Partendo dalla constatazione della natura essenzialmente ossimorica dell’ispirazione poetica quasimodiana, Alberto Granese dimostra come soprattutto nelle ultime raccolte poetiche di Quasimodo notizie di cronaca e memoria erudita non costituiscano – come molta critica ha sostenuto – due dimensioni inconciliabili e poco coese, ma piuttosto “due accadimenti contestualmente organici, gravitanti intorno ad un unico centro ispirativo”, facilmente identificabile “nel continuum tragico di una comune storia umana, fatta di violenza e di sangue”.
Lingua: ItalianoPag. 85-95
Etichette: Quasimodo Salvatore, Poesia, Novecento,
Titolo articolo: Dall’antitesi al dialogo: le figure orfiche di Quasimodo
Nel saggio si rileva la ricorrenza del mito di Orfeo nella lirica quasimodiana. Se nelle prime raccolte il mito orfico è presente in maniera implicita, evocato, cioè, attraverso la frequenza del binomio oppositivo Eros/Thànatos, amore/morte, in “Giorno dopo giorno” e “La vita non è sogno” esso diventa centrale ed esplicito. Nelle poesie più tarde, invece, il mito subisce una trasformazione notevole, come evidenzia la lirica intitolata “Dialogo”.
Lingua: ItalianoPag. 97-102
Etichette: Quasimodo Salvatore, Poesia, Novecento,
Titolo articolo: Tensioni e implicazioni ermetiche nella poesia di Quasimodo
Alberto Frattini riflette su alcuni punti nodali del rapporto fra Quasimodo e l’ermetismo, facendo chiarezza su alcuni luoghi comuni della critica sull’argomento. Secondo lo studioso nelle prime raccolte Quasimodo metterebbe a frutto le piú “importanti esperienze europee fra decadentismo e simbolismo, ma su tensioni molto personali che vanno ben oltre i limiti di una ‘poetica della parola’ come raffinata delibazione verbale, mirando piuttosto all’ascolto e allo scavo della parola nella sua concretezza, verso una magnetica attrazione dell’oggetto”. Con gli anni Quaranta e “Giorno dopo giorno” non si verificherebbe, inoltre, il passaggio brusco da una stagione ermetica ad una anti-ermetica, ma uno sviluppo di istanze già presenti nelle prime raccolte, culminate nella rappresentazione della realtà dolorosa della guerra in un linguaggio “più teso, scabro, affidato soprattutto all’eloquenza delle cose”.
Lingua: ItalianoPag. 103-108
Etichette: Quasimodo Salvatore, Poesia, Novecento, Ermetismo,
Titolo articolo: Quasimodo traduttore di E. E. Cummings
Come esplicitato dal titolo, argomento del saggio sono le traduzioni quasimodiane delle liriche di Edward Estlin Cummings. Alla traduzione del complesso poeta cantabrigiano, Quasimodo si dedicò intorno alla metà degli anni Cinquanta, rendendo in italiano dodici sue poesie nel volumetto scheiwilleriano da lui pubblicato nel 1958.
Lingua: ItalianoPag. 109-116
Etichette: Cummings Edward Estlin, Quasimodo Salvatore, Poesia, Novecento, Traduzione,
Titolo articolo: Quasimodo “ludens”
Il contributo è dedicato all’esame dei caratteri dello humor quasimodiano, quale emerge da taluni scritti prosastici del poeta e da testimonianze autobiografiche o indirette.
Lingua: ItalianoPag. 117-127
Etichette: Quasimodo Salvatore, Novecento, Autobiografia, Umorismo,
Titolo articolo: Eros e morte in Salvatore Quasimodo
L’articolo di Curzia Ferrari è frutto di una frequentazione assidua con il poeta di Modica, avvenuta a partire dal 1963. Il contributo non vuole essere, pertanto, come esplicitamente dichiarato, un intervento accademico, ma una “testimonianza, un tassello proficuo […] per la miglior conoscenza di una identità umana, morale, spirituale e psicologica, nel caso del nostro poeta ancora oggi in fibrillazione”. Curzia Ferrari pone in evidenza la radicalizzazione ossessiva, in Quasimodo e nella sua opera, dell’idea della morte, cui farebbe da contraltare il desiderio di reagire ad essa attraverso l’esaltazione dell’esperienza amorosa o di quella, problematica, del rapporto con Dio.
Lingua: ItalianoPag. 129-132
Etichette: Quasimodo Salvatore, Poesia, Novecento, Amore, Morte,
Titolo articolo: “Le parole della vita”
Giorgio Baroni si sofferma sullo stretto rapporto che si instaura tra parole e vita sin nelle prime raccolte poetiche di Quasimodo, individuando acutamente “il senso di quello ‘scrivere parole e analogie tentando di tracciare un rapporto […] tra vita e morte’ e di fissare con parole come ‘amore, vita […] provvisorie immagini'”. “Di fronte alla sconsolata convinzione di non poter ‘saper nulla della vita’, che va pur vissuta (‘tentata’) lo stesso – osserva Baroni – “non resta al poeta che esprimere anche con le curve e lo scarnare (o scarnire?) delle sue sillabe la sofferenza di una ricerca inappagata”.
Lingua: ItalianoPag. 133-140
Etichette: Quasimodo Salvatore, Poesia, Novecento, Ermetismo,
Titolo articolo: Nord e Sud nella poesia di Quasimodo
Questo l’argomento del contributo dichiarato programmaticamente dal suo autore nell’incipit: “Nella poesia di Quasimodo, Nord e Sud, oltre a costituire una contrapposizione geografico-culturale di fondo, espressa tramite una segnaletica topografica, climatologica e paesaggistica a volte ben manifesta, a volte più allusiva, rimandano a un ricco e variegato insieme di implicazioni poetiche che sembra indicato interpretare alla luce delle modalità della rappresentazione spaziale caratteristiche dell’insieme della poesia quasimodiana. Una distinzione di massima che al riguardo si prospetta come particolarmente proficua […] è quella tra un modello di organizzazione poetica dello spazio basato sulla ‘trasformazione’ o sulla ‘metamorfosi’ e una spazialità basata prevalentemente sulla ‘stratificazione’ e sulla ‘sedimentazione'”.
Lingua: ItalianoPag. 141-147
Etichette: Quasimodo Salvatore, Poesia, Novecento, Spazio,
Titolo articolo: Quasimodo, Bodini e l’ermetismo meridionale
Antonio Lucio Giannone si occupa dei rapporti intercorsi tra Salvatore Quasimodo e Vittorio Bodini, fondatore e direttore della rivista barese “L’esperienza poetica” dal 1954 al 1956. Attraverso l’esame del carteggio e degli articoli pubblicati sulla rivista da Bodini e da altri collaboratori come Luciano De Rosa, lo studioso fa notare come il poeta di Modica sia stato un punto di riferimento fondamentale di “L’esperienza poetica”, il cui programma, com’è noto, fu quello di “documentare, nel modo più aperto e più ampio possibile, la tendenza al rinnovamento della poesia italiana, rifiutando l’alternativa tra ermetismo e neorealismo e indirizzandosi invece verso un moderato sperimentalismo”.
Lingua: ItalianoPag. 149-158
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Titolo articolo: Parole, stilemi, inflessioni del primo Quasimodo: alcuni esempi
Giorgio Cavallini segnala la ricorrenza, nelle prime raccolte poetiche quasimodiane, di determinate parole e stilemi, spesso “poco ingombranti e poco appariscenti”, ma che rivestono un’influenza decisiva ai fini dell’inflessione e del movimento dei versi, contribuendo in maniera notevole all’amplificazione dei nessi semantici ad essi sottesi.
Lingua: ItalianoPag. 159-168
Etichette: Quasimodo Salvatore, Poesia, Novecento,
Titolo articolo: “Azzurra siepe a me d’intorno”. Sondaggi sulla riscrittura dello spazio letterario
Ad un’esauriente e suggestiva introduzione sui caratteri della poesia ermetica e sui giudizi espressi dalla critica su di essa e sulla lirica di Quasimodo, fa seguito un’analisi intertestuale sui versi di “Parola”, appartenente alla giovanile raccolta quasimodiana “Òboe sommerso”. La lirica in questione consente non solo di identificare con precisione alcuni fra gli elementi distintivi della poetica del suo autore, ma anche di individuare i termini del rapporto di Quasimodo con i classici ed in particolare con Leopardi. Secondo l’autrice del saggio “Parole” risulterebbe, infatti, un caso esemplare ed interessante di riscrittura di una lirica, nella fattispecie dell’ “Infinito” di Leopardi. A tale interpretazione concorrerebbe la presenza, sin dalla prima strofa, di lemmi leopardiani come ‘siepe’ ‘colli’, ‘voci’, ‘stormir’, nonché di talune probabili equivalenze semantiche. Il prelievo dalla fonte, voluto e non casuale, ma calato e trasformato nel linguaggio e nella poetica quasimodiana, sarebbe, tuttavia, una preziosa testimonianza di quel “classicismo novecentesco che proprio nella riassunzione della ‘parola dei classici’ finisce non per far proprio il senso di una continuità, bensì per dimostrare sulla pagina i nodi di una irremeabile distanza”.
Lingua: ItalianoPag. 169-192
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Titolo articolo: Viaggi e geografia dell’ultimo Quasimodo
Scopo del contributo è quello di individuare i motivi che caratterizzano le liriche quasimodiane di “Dare e avere”, accomunate dal riferimento a precisi luoghi geografici (“Dalle rive del Balaton”, “Capo Caliakra’, “Glendalough”, “Nel cimitero di Chiswick”). Nelle poesie in questione, osserva l’autore dell’articolo, appare evidente come la “nominazione di luoghi” sia altra cosa rispetto allo “slancio esplorativo” e come in realtà la geografia quasimodiana sia caratterizzata dalla sostanziale negazione della dimensione del viaggio.
Lingua: ItalianoPag. 193-199
Etichette: Quasimodo Salvatore, Dare e avere, Poesia, Novecento, Viaggio,
Titolo articolo: Quasimodo e Bocelli
Nel saggio si commenta un esiguo ma interessante gruppo di lettere inviate da Salvatore Quasimodo al critico Arnaldo Bocelli tra il 1949 ed il 1957, appartenenti ad un carteggio pressoché inedito di Bocelli, giacente nel fondo a lui intitolato, insieme ad altro materiale, presso la Biblioteca Angelica di Roma.
Lingua: ItalianoPag. 201-206
Etichette: Bocelli Arnaldo, Quasimodo Salvatore, Carteggio, Poesia, Novecento,
Titolo articolo: Quasimodo critico della letteratura italiana delle origini
Paolo Paolini si occupa di Quasimodo critico della letteratura italiana dei primi secoli, Duecento e Trecento. Se gli studi critici del poeta di Modica (“Petrarca e il sentimento della solitudine”, 1945; “Dante”, 1952; “Brunetto Latini”, 1957; “Iacopone da Todi”, 1958) evidenziano alcune incertezze relative agli inquadramenti storiografici, osserva Paolini, essi rivelano tuttavia un Quasimodo attento e “affatto impacciato nell’evidenziare i pregi poetici degli autori studiati”.
Lingua: ItalianoPag. 207-220
Etichette: Alighieri Dante, Petrarca Francesco, Quasimodo Salvatore, Critica letteraria, Duecento, Trecento, Novecento,
Titolo articolo: Linguaggio presocratico in Quasimodo. Forme analogiche del moderno
L’autrice del saggio si sofferma sull’analisi del linguaggio poetico quasimodiano, “curato e selezionato”, che sembra riportare in evidenza forme della tradizione presocratica”.
Lingua: ItalianoPag. 221-231
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Titolo articolo: Quasimodo, le mani, la Sicilia mitica per Marguerite Yourcenar
Si rileva la diffusa presenza dell’immagine delle mani nella lirica quasimodiana, collegata, come l’altrettanto insistito ricorso alla dimensione mitica, all'”estrema istanza di sopravvivenza” di Quasimodo e al suo tentativo di individuare una “via di accordo, sorta di relazione tesa nei meandri delle esperienze […] verso qualcosa di più stabile e sicuro”. Per rendere piú perspicuo questo aspetto della poetica quasimodiana, si fa riferimento a considerazioni di Marguerite Yourcenar sulla sicilianità greca e mitica.
Lingua: ItalianoPag. 233-243
Etichette: Yourcenar Marguerite, Quasimodo Salvatore, Poesia, Narrativa, Novecento,
Titolo articolo: Salvatore Quasimodo e Alfonso Gatto
La comunicazione è incentrata sull’analisi dei rapporti intercorsi tra Salvatore Quasimodo ed Alfonso Gatto nella Milano degli anni Trenta. Vengono evidenziate significative “interferenze, oltre che biografiche, intellettuali e poetiche” tra i due poeti (identificabili nel comune ungarettismo di fondo, nell’adesione al modello foscoliano, nella reazione all’ “Arcadia tradizionale, alle contaminate esercitazioni elegiache amorose, al petrarchismo rinato”), ma anche differenze non irrilevanti (rinvenibili, sul piano letterario, nella diversità degli sviluppi successivi assunti dalla loro ‘poesia di guerra’).
Lingua: ItalianoPag. 245-249
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Titolo articolo: Salvatore Quasimodo o della poesia come etica
Rocco Paternostro propone uno studio dei saggi critico-teorici scritti da Quasimodo tra il 1945 ed il 1959, nei quali il poeta di Modica definiva in termini assai precisi il ruolo della poesia e del poeta nella società contemporanea. Emerge in essi il concetto della poesia come etica e della funzione civilizzatrice del poeta, cui Quasimodo affidò il compito di “rifare l’uomo”, secondo una prospettiva di impegno civile e morale non molto dissimile da quella gramsciana a proposito del ruolo dell’intellettuale in società.
Lingua: ItalianoPag. 251-261
Etichette: Quasimodo Salvatore, Poesia, Novecento,
Titolo articolo: I “Discorsi sulla poesia” e la lirica di S. Quasimodo: un dialogo tra testi
Nel contributo sono messe in luce le interferenze tra poesia e discorso metapoetico, ovvero tra lirica e riflessione critica nell’opera di Salvatore Quasimodo, sulla base di significativi rimandi intertestuali.
Lingua: ItalianoPag. 263-267
Etichette: Quasimodo Salvatore, Poesia, Novecento,
Titolo articolo: Il Catullo di Quasimodo
La comunicazione presenta una disamina delle traduzioni catulliane di Salvatore Quasimodo.
Lingua: ItalianoPag. 269-273
Etichette: Catullo Gaio Valerio, Quasimodo Salvatore, Poesia, I sec. a. C., Novecento, Traduzione,
Titolo articolo: Quasimodo e la coscienza critica degli anni Trenta
Nel saggio viene presa in esame la prefazione di Sergio Solmi alla raccolta quasimodiana “Erato ed Apòllion” del 1936. In essa Solmi collocava Quasimodo tra i poeti del Novecento proclivi ad una scarnificazione della struttura lirica, ma ne sottolineava al contempo il profondo legame con i classici. Quasimodo nella schiera dei “lirici nuovi”, quindi, per Solmi, con la sua poesia “scarna e scabra di ‘arcate mozze’ e frammenti incompiuti” e basata sulla “parola singola musicalmente insistita nelle sue sillabe”. Solmi indicava altresì come più convincenti in Quasimodo quei traguardi di “rigore intellettuale” e di “dubitante meditazione sull’esistenza”, esprimendo qualche riserva, invece, a proposito di certi accenti volontaristici ed abbandoni misticheggianti presenti nelle sue poesie.
Lingua: ItalianoPag. 275-283
Etichette: Solmi Sergio, Quasimodo Salvatore, Poesia, Novecento,
Titolo articolo: Il muro metafisico e la siepe leopardiana. “Nell’isola” di Salvatore Quasimodo
La constatazione della diffusa presenza, nella poesia di Quasimodo, di immagini emblematiche come l’isola, il muro, la siepe, che rimandano ad una condizione di isolamento e di separatezza tra l’io ed una realtà altra (sia una terra differente dalla Sicilia, sia la dimensione perduta dell’infanzia, sia la realtà dolorosa del tempo, della malattia, della vecchiaia, della morte), consentirebbe, secondo l’autore del contributo, di individuare “un orizzonte platonico/leopardiano che autorizza una lettura in chiave metafisica dell’ultimo Quasimodo”.
Lingua: ItalianoPag. 285-293
Etichette: Quasimodo Salvatore, Poesia, Novecento,
Titolo articolo: Quasimodo a colori
Viene rilevata la spiccata sensibilità coloristica di Quasimodo, testimoniata dalla ricca messe di riferimenti cromatici presenti nelle sue raccolte poetiche, tra le quali “Il falso e vero verde”, che ha autorizzato i critici a parlare, a proposito della sua poesia e di quella dei poeti della cosiddetta ‘terza generazione’, di una sorta di ‘poesia a colori’. Influenzata certamente da quel tipo di cultura che nella Milano degli anni Trenta predilesse la contaminazione feconda tra letteratura ed arti figurative, la sensibilità coloristica quasimodiana trovò espressione anche in una serie di gouaches di gusto astrattista firmate dal poeta di Modica nel 1950.
Lingua: ItalianoPag. 295-301
Etichette: Quasimodo Salvatore, Poesia, Novecento, Pittura,
Titolo articolo: Una giovanile prova futurista di Salvatore Quasimodo
La comunicazione è incentrata sull’esame della tavola parolibera futurista “Sera d’estate”, scritta quasi per gioco su una carta da gelati da un sedicenne Quasimodo e poi pubblicata su l’ “L’Italia futurista” il 31 ottobre del 1917. Ripubblicata sulla “Fiera letteraria” nel 1962, la composizione resta un unicum nella produzione lirica quasimodiana e consente di rilevare influenze marinettiane sul giovane poeta. Se la lirica è l’unica attestazione della sua adesione al futurismo, è pur vero, come si evidenzia nel saggio, che il poeta di Modica intrattenne successivi contatti col movimento d’avanguardia, documentati da alcuni suoi interventi sulla stampa periodica, favorevoli all’impulso dinamizzatore e al tentativo di svecchiamento sociale ed artistico del paese da esso perseguiti.
Lingua: ItalianoPag. 303-311
Etichette: Quasimodo Salvatore, Sera d’estate, Poesia, Novecento, Futurismo,
Titolo articolo: Intorno al “linguaggio universale”: teorie e critiche teatrali di Salvatore Quasimodo
Sono indagati alcuni aspetti interessanti dell’estetica teatrale quasimodiana, attraverso l’esame delle numerose recensioni e critiche di teatro scritte da Quasimodo nell’arco di un decennio circa. Critico teatrale sui generis, il poeta siciliano attribuì un’importanza centrale al testo teatrale, non trascurando cioè l’aspetto performativo del teatro, ma non considerandolo “l’unica possibilità di fruizione dell’opera”. Interessanti ed inediti i suoi giudizi su alcuni drammaturghi come Goldoni, Miller, Cecov ed Eduardo De Filippo.
Lingua: ItalianoPag. 313-320
Etichette: Quasimodo Salvatore, Novecento, Teatro,
Titolo articolo: Quasimodo e il sentimento della solitudine
Rosario Castelli riflette sulla natura del sentimento della solitudine in Salvatore Quasimodo. Tre sarebbero le articolazioni della fenomenologia del sentimento in questione, secondo l’autore, nelle liriche quasimodiane: solitudine come condizione esistenziale di disagio, nei rapporti col mondo e con l’umano; solitudine in rapporto alla condizione di ‘isolitudine’ del poeta siciliano, che, trapiantato al Nord, guarda alla terra natale come dimensione edenica; solitudine come ‘separatezza’ di chi si sente diverso dagli altri.
Lingua: ItalianoPag. 321-328
Etichette: Quasimodo Salvatore, Poesia, Novecento, Solitudine,
Titolo articolo: Nota in margine al carteggio Salvatore Quasimodo-Amelia Spezialetti
Lo studio dell’ampio carteggio inedito tra Salvatore Quasimodo ed Amelia Spezialetti, risalente per lo più agli anni tra il 1931 ed il 1935, si rivela strumento prezioso di indagine di un periodo decisivo per la maturazione del linguaggio poetico quasimodiano. L’autore del saggio ricostruisce ed offre, con l’ausilio delle lettere in questione, un importante spaccato della vicenda poetico-esistenziale del poeta siciliano.
Lingua: ItalianoPag. 329-336
Etichette: Spezialetti Amelia, Quasimodo Salvatore, Poesia, Carteggio, Novecento, Ermetismo,
Titolo articolo: Quasimodo e Neruda: il gioco del “dare” e dell’ “avere”
La traduzione di alcune liriche nerudiane approntata da Quasimodo per un volume einaudiano del 1952, avrebbe attivato, secondo l’autrice del saggio, un meccanismo di interscambio tra la poesia del cileno e quella quasimodiana. I due sistemi poetici, cioè, interagirebbero, sì che “tra poeta tradotto e poeta traduttore si innesca un rapporto fecondo di ‘dare’ e ‘avere'”. Echi della lirica nerudiana “Solo la muerte”, tradotta da Quasimodo per la silloge einaudiana nel 1948, vengono rilevati dalla studiosa in alcune liriche del poeta siciliano coeve alla suddetta traduzione.
Lingua: ItalianoPag. 337-345
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Titolo articolo: Salvatore Quasimodo in Jugoslavia (fatti e momenti di una vita)
Nel saggio si rileva la fortuna incontrata dall’opera di Quasimodo in Jugoslavia dagli anni del conferimento del Nobel sino ai nostri giorni. Numerose le liriche di Quasimodo tradotte e pubblicate a partire dagli anni Trenta sulle riviste, sui giornali e nelle raccolte antologiche del paese. Molte, inoltre, continuano ad essere ancora oggi le traduzioni effettuate, che testimoniano la straordinaria “forza attrattiva di Quasimodo e dell’ermetismo per il pubblico letterario in Jugoslavia”.
Lingua: ItalianoPag. 347-351
Etichette: Quasimodo Salvatore, Poesia, Novecento, Jugoslavia, Novecento, Traduzione,
Titolo articolo: La problematica religiosità di Quasimodo
Pietro Zovatto illustra la tematica religiosa nella produzione poetica di Salvatore Quasimodo, sostenendo, a differenza di quella critica che ha voluto “tagliare netto su ogni attribuzione di religiosità” al poeta, che essa fu un nucleo generatore importante del suo fare poetico. Più che di religiosità, tuttavia, afferma lo studioso, in Quasimodo occorrerebbe parlare di religione, ovvero di un rapporto personale tra anima e Dio. L’itinerario spirituale del poeta, inoltre, non procederebbe “sulle placide rive d’un fiume dalle erbose rive fiorite lambite da acque tranquille”, ma sarebbe “un percorso con semicerchi a spirali ‘in un centro di buio’ di uno che si sentiva, salvato e caduto, in grazia e peccatore”. Quella di Quasimodo, in conclusione, sarebbe una religiosità assai problematica quale “ossimoro dei contrari”.
Lingua: ItalianoPag. 353-364
Etichette: Quasimodo Salvatore, Poesia, Novecento, Religione, Religiosità,
Titolo articolo: Percorsi di cultura figurativa nella prosa di Salvatore Quasimodo
Nel saggio sono prese in considerazione le prose dedicate da Salvatore Quasimodo all’analisi delle tendenze della cultura figurativa a lui contemporanea e dei suoi protagonisti, che egli ebbe modo di conoscere personalmente (da Giacomo Manzù, Giuseppe Migneco, Domenico Cantatore, a Giorgio De Chirico e Lisa Sotilis). L’obiettivo dell’arte quasimodiana – osserva Marcello Ciccuto, autore dello studio – “resta – ed è da sempre – la conquista del reale tanto concreto quanto assoluto”, da cui la predilezione del poeta per quegli artisti che rappresentavano “naturalisticamente il mondo caricandolo di moti interiori”, e la sua opposizione alla pittura astratta, in favore di un estetica che entro le coordinate del classicismo fosse capace di “dare una sosta al mutare eracliteo dello spazio, un fermo alla frenetica azione del tempo, una risposta al bisogno di assoluto dell’umanità [nell’invenzione di] un personaggio, un gruppo di oggetti, una città che sono reali perché vincono il gioco negativo dell’esistenza nel suo inganno leopardiano [in una proposta che è surrealista] solo in questo affermarsi estraneo alle azioni atmosferiche delle nostre ore di uomini”.
Lingua: ItalianoPag. 365-374
Etichette: Quasimodo Salvatore, Novecento, Pittura,
Titolo articolo: Memorie delle poetiche e memoria poetica in Quasimodo: bilanci critici e sondaggi asistematici sui versi dell’autore
Questo il contenuto dell’ampio studio di Maria Gabriella Riccobono secondo la sintesi offerta in incipit dalla stessa studiosa: “Nel primo paragrafo […] saranno esaminati e discussi alcuni dei principali bilanci critici circa la ‘poetica della parola’ professata da Quasimodo e circa il rapporto morale stretto dalle sue parole poetiche con la storia fattuale e con quella spirituale. Tali bilanci verranno posti a raffronto con la lucida riflessione teoretica dell’autore siciliano sull’indole e sull’orizzonte normativo immanente alla poesia. Nel secondo e nel terzo paragrafo si eseguiranno alcuni sondaggi sulla poesia quasimodiana, sia su quella appartenente alla cosiddetta prima stagione che su quella appartenente alla cosiddetta seconda stagione. Mediante questo atipico duplice esame – l’esame della poetica e dei più interessanti giudizi su di essa formulati, inclusi quelli dell’autore, e l’esame, per campioni, della sua poesia – si cercherà di mettere a fuoco modi e ragioni sia della continuità che della discontinuità tra le due predette stagioni dell’attività lirico-espressiva quasimodiana”.
Lingua: ItalianoPag. 375-405
Etichette: Alighieri Dante, Petrarca Francesco, Quasimodo Salvatore, Poesia, Duecento, Trecento, Novecento, Ermetismo, Intertestualità,
Titolo articolo: Critica dello stile e stile della critica nel “Discorso sulla poesia” di Salvatore Quasimodo
Il contributo interessa il “Discorso sulla poesia” (1953) di Salvatore Quasimodo, testo che riveste un valore assai significativo ai fini della comprensione della poetica quasimodiana, per via della convergenza in esso di “due prospettive d’indagine: quella dei fondamenti dell’estetica” e “quella dei princìpi della critica letteraria”.
Lingua: ItalianoPag. 407-416
Etichette: Quasimodo Salvatore, Discorso sulla poesia, Novecento,
Titolo articolo: Il metro che si cala nella storia: l’endecasillabo di “Giorno dopo giorno”
Nel saggio si intende dimostrare come l’endecasillabo – e più in generale il metro – della silloge quasimodiana “Giorno dopo giorno”, sia perfettamente funzionale, attraverso l’effetto di ‘raddoppiamento’ fonico e ritmico che produce, alla “elazione stilistica e all’amplificazione del significato ‘civile’ della raccolta” in questione, in accordo con la natura ‘corale’ auspicata da Quasimodo per la poesia del dopoguerra.
Lingua: ItalianoPag. 417-422
Etichette: Quasimodo Salvatore, Giorno dopo giorno, Poesia, Novecento,
Titolo articolo: Quasimodo illustrato. Versi e immagini nel “Falso e vero verde” del 1954
Viene esaminata la raccolta quasimodiana del “Falso e vero verde”, pubblicata da Arturo Schwarz a Milano nel 1954. La silloge, a tiratura limitata, conteneva sette poesie accompagnate da fregi e litografie di Giacomo Manzù che, come osserva l’autore del contributo, “traggono spunto dai versi e vi si accostano talora in modo piuttosto estrinseco, talaltra invece a seguito di uno studio accurato del quale è dato conoscere l’iter creativo grazie alle varianti”, catalogate dal tipografo Piero Fornasetti ed accluse ad una ristampa dell’opera. A corredo del saggio figura un’appendice iconografica con la riproduzione di alcune litografie di Manzù inserite nel volume e di alcuni studi preparatori.
Lingua: ItalianoPag. 423-437
Etichette: Manzù Giacomo, Quasimodo Salvatore, Falso e vero verde, Poesia, Novecento,
Titolo articolo: Salvatore Quasimodo e Francesco Messina
Enrica Mezzetta scandisce ed illustra le tappe dell’amicizia, fino ad oggi poco indagata, tra Salvatore Quasimodo e l’artista siciliano Francesco Messina.
Lingua: ItalianoPag. 439-453
Etichette: Quasimodo Salvatore, Messina Francesco, Poesia, Novecento, Scultura,
Titolo articolo: Salvatore Quasimodo dalla Sicilia all’Europa
Plinio Perilli fa emergere il senso di responsabilità poetica radicatosi in Quasimodo nel periodo del secondo dopoguerra, attraverso lo studio delle testimonianze offerte alcuni suoi scritti teorici (“Discorso sulla poesia”, “Il poeta e il politico”). Più in particolare, lo studioso evidenzia la ricorrenza dell’Europa “nei versi e nelle intenzioni teoriche, nelle impegnate proposizioni ‘civili'” del poeta, uno dei pochi artisti del suo tempo che “abbraccia ed incarna l’idea dinamica e morale dell’Europa come vasta e sopranazionale adesione di Stati, di coscienze, di eredità culturali, di vero e coltivato progresso nei cuori”.
Lingua: ItalianoPag. 455-464
Etichette: Quasimodo Salvatore, Discorso sulla poesia, Il poeta e il politico, Novecento, Europa,
Titolo articolo: Prima che l’òboe sia sommerso. Quasimodo e Montale nelle lettere e nella critica fra 1930 e 1932
Si evidenzia la natura del rapporto intercorso tra Salvatore Quasimodo ed Eugenio Montale tra il 1930 ed il 1932, che va da un’iniziale sintonizzazione, emergente dal carteggio tra i due poeti e dalle recensioni positive di Montale alla prima raccolta del poeta siciliano, ad un successivo raffreddamento, cui cooperò in misura non marginale l’emergenza di un differente paradigma estetico, che la critica di quegli anni non tardò a riconoscere.
Lingua: ItalianoPag. 465-474
Etichette: Montale Eugenio, Quasimodo Salvatore, Poesia, Carteggio, Novecento,
Titolo articolo: Intorno a “Circoli”: Descalzo e Quasimodo
Vengono illustrati i rapporti di amicizia e di collaborazione tra Salvatore Quasimodo e Giovanni Descalzo, Adriano Grande e Angelo Barile, animatori, negli anni Trenta, della rivista “Circoli”. Lo studio di lettere inedite o poco conosciute, consente di mettere in luce l’ambiente culturale che gravitava intorno alla rivista, che contribuì non poco a far conoscere il poeta siciliano.
Lingua: ItalianoPag. 475-481
Etichette: Barile Angelo, Descalzo Giovanni, Quasimodo Salvatore, Poesia, Carteggio, Novecento, Ermetismo,
Titolo articolo: Salvatore Quasimodo nei ” Poètes d’Italie”
La presenza di ben quindici liriche quasimodiane, tradotte in francese da Benedetto F. Pino (Sicca Venier), nella raccolta antologica “Poètes d’Italie. Des origines à nos jours”, pubblicata a Parigi nel 1999 per i tipi de La Table ronde, viene considerata dall’autore del saggio un indicatore importante della fortuna della poesia quasimodiana in Francia, argomento a tutt’oggi ancora da studiare.
Lingua: ItalianoPag. 483-486
Etichette: Pino Benedetto, Sicca Venier, Quasimodo Salvatore, Poètes d’Italie, Poesia, Novecento, Traduzione, Francia,
Titolo articolo: Un poeta a teatro. Quasimodo spettatore di Goldoni
Epifanio Ajello esamina gli interventi critici sul teatro firmati da Salvatore Quasimodo nel decennio 1948-58, facendo segnatamente riferimento a quelli nei quali il poeta siciliano si occupa della drammaturgia di Carlo Goldoni, un autore da lui particolarmente amato.
Lingua: ItalianoPag. 487-495
Etichette: Goldoni Carlo, Quasimodo Salvatore, Teatro, Settecento, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: Quasimodo e le sue traduzioni in Grecia
L’articolo offre un contributo allo studio della fortuna incontrata da Salvatore Quasimodo in Grecia dal 1950 al 2000, presentando il censimento delle traduzioni quasimodiane in lingua greca effettuate fino ad oggi. Sebbene non tutte le poesie del premio Nobel siano state tradotte in greco (121 su un totale di 376), numerose sono state, tuttavia, le traduzioni della stessa lirica da parte di diversi traduttori e numerose le ristampe e le revisioni, nonché rilevante il numero complessivo di traduzioni (390), spia di un interesse sempre vivace del mondo greco nei confronti della poesia quasimodiana.
Lingua: ItalianoPag. 497-505
Etichette: Quasimodo Salvatore, Poesia, Novecento, Traduzione, Grecia,