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Rivista di letteratura comparata italiana, bizantina e neoellenica | 2024 | N. 8
Anno 2024 – N. 8
A cura di Paolo Perilli
Titolo articolo: Dante e la biologia antica. La teoria aristotelica del sangue
Oltre ad essere un grande letterato e filosofo, Dante Alighieri fu anche un ottimo divulgatore scientifico, come ci dimostra, all’intero delle sue opere, il grande interesse che costantemente egli nutrì per le opere di Aristotele. Il sangue, rappresenta così per il Fiorentino un’allegoria fondamentale all’interno della quale, pur figurando come una figura retorica che, attraverso gli elementi umani ci guida verso il divino e l’eterno, non perde mai tutte quelle peculiarità psicologiche ed anatomiche che gli erano già state attribuite dalla filosofia greca e che erano state riassunte ed elaborate da Aristotele all’interno del De Anima e delle sue opere biologiche. Dopo aver trattato nell’Inferno alcune valenze che la parola sangue può assumere, esso viene ripresentato nel Canto xxv del Purgatorio come l’elemento essenziale per la riproduzione umana dove viene trattato all’interno di una magistrale lezione di embriologia che Dante affida al poeta romano Stazio. I moduli aristotelici qui usati dal nostro autore, si inquadrano perfettamente all’interno delle correnti filosofiche aristoteliche medievali, in cui sono presenti anche la mediazione cristiana operata da Sant’Alberto Magno e soprattutto quella di San Tommaso d’Aquino che ne sancisce la definitiva compatibilità con la chiesa. Per l’Alighieri il discorso sulle ombre rappresenta, infatti, un passaggio particolarmente importante in quanto, mentre si dirigeva verso la cornice dei Lussuriosi, forse intendeva già aprire una discussione sulla genesi del corpo. La spiegazione offerta da Stazio attraverso la teoria aristotelica del sangue sarà in grado così di risolvere l’importante quesito riguardante il corpo aereo delle anime e di aprire il discorso dell’influsso che i corpi celesti esercitano su tutti gli esseri viventi del mondo inferiore, rappresentando in tal modo il prologo del grande discorso cristologico che Beatrice poi svilupperà nel vii canto del Paradiso.
Lingua: ItalianoPag. 11-17
Etichette: Aristotelismo, La Divina Commedia,
Titolo articolo: Il mondo bizantino nel Decameron di Boccaccio
Nel Trecento le relazioni economiche, commerciali e culturali tra Firenze e l’Impero Romano d’Oriente erano intense. Grazie ai privilegi doganali ed economici concessi dagli imperatori bizantini in varie epoche alle Repubbliche marinare italiane e soprattutto a Venezia, Genova, Pisa ed Amalfi, la presenza dei commercianti italiani divenne molto cospicua tanto nella capitale quanto nei territori controllati dall’Impero d’Oriente. In passato, molti studiosi di Boccaccio avevano sottolineato la stretta relazione del Decameron con la realtà sia italiana che europea del suo tempo, mentre Vittore Branca aveva giustamente definito l’opera come «un’epopea mercantile». Obiettivo del presente studio è di riflettere sulla presenza del mondo bizantino e sull’immagine della cultura greca dell’Impero Romano d’Oriente nei racconti del Decameron di Boccaccio.
Lingua: ItalianoPag. 19-26
Etichette: Iconografia, Boccaccio, Decameron,
Titolo articolo: The separatist movement of strategos Sergios and Basil Onomagoulos in Sicily (718)
Nel 718, quand’era in corso l’assedio arabo di Costantinopoli, il governatore militare della Sicilia Sergio decise di incoronare come imperatore il suo collaboratore Basilio Onomágoulos. Sergio intendeva stabilire Basilio Onomágoulos come un sovrano autonomo in Occidente e non come un imperatore di tutta l’ecumene bizantina. L’espansione militare dei Longobardi nel Mezzogiorno d’Italia unitamente al fatto che Sergio a quell’epoca non era in grado di comunicare con l’amministrazione centrale dell’Impero, sono le ragioni principali che determinarono l’esplosione di questo movimento separatista. Attraverso un esame parallelo dell’attività autonomista sviluppata nel 668/669 in Sicilia dal comandante militare Mzez, è altresì evidente che, all’epoca in cui Costantinopoli era sottoposta all’espansionismo arabo, c’era una notevole inquietudine nelle province bizantine occidentali più vulnerabili, il che determinò occasionali reazioni politiche.
Lingua: InglesePag. 27-31
Etichette: Basilio Onomágoulos, Stratigòs Sergios, Sicilia
Titolo articolo: Risonanze classiche e ideologiche nell’Idillio greco (1656) di Leone Allacci per Cristina di Svezia
Leone Allacci, grecamente Leon Allatios (Chios 1588 – Roma 1669), erudito, filologo, teologo, è autore di un poemetto encomiastico in greco in onore di Cristina di Svezia (1626-1689, regn. 1632-1654). Il carme fu composto per festeggiare l’arrivo a Roma della sovrana dopo la sua abiura del protestantesimo e la conseguente abdicazione ed è posto in apertura di un volumetto miscellaneo contenente altre odi in latino, lingue orientali (ebraico, siriaco, arabo) e moderne (neerlandese, spagnolo, francese, italiano). È interessante riesaminare questo componimento in rapporto alla tradizione poetica classica, con particolare riguardo ai poemi omerici, alla letteratura bucolica e agli epigrammi greci.
Lingua: ItalianoPag. 33-58
Etichette: Poesia, Chios
Titolo articolo: La poetica del soggetto nel Kavafis di Nicola Crocetti
Le traduzioni di Kavafis di Nicola Crocetti, a partire dagli anni Ottanta delle prime raccolte e fino al 2015 dell’ultima edizione, fondano in Italia un nuovo canone, dopo quello stabilito da Filippo Maria Pontani nel corso degli anni Sessanta. A differenza di Pontani, Crocetti predilige uno stile narrativo, privo di aulicismi, rime e strutture compositive artefatte che caratterizzano la scrittura poetica di Kavafis. Crocetti trasporta Kavafis in un’atmosfera novecentesca, meno simbolista dell’originale, all’interno della quale il soggetto lirico emerge da protagonista, orgoglioso e responsabile delle sue azioni, mentre nell’opera cavafiana è più spesso sullo sfondo degli accadimenti e in balia del manifestarsi delle cose. Nei tre testi scelti a testimonianza della poetica traduttiva di Crocetti, La Città, Itaca e Cose Nascoste, ricorre da parte del traduttore un intervento profondo sulle strutture del testo originale, in una direzione che mira sistematicamente a porre in rilievo il soggetto lirico e la sua responsabilità. Anche nelle poesie erotiche l’io lirico emerge con forza e orgoglio di sé, esplicitando talora l’eros omosessuale, anche là dove nel testo originale è celato.
Lingua: ItalianoPag. 59-70
Etichette: Traduzione, Konstantinos Kavafis, Nicola Crocetti,
Titolo articolo: Stes Scales. Un’analisi lessicale alla ricerca di approcci innovativi nei traduttori italiani di Kavafis del XXI secolo
La poesia nascosta Στες Σκάλες [Sulle Scale], scritta da C. Kavafis nel 1904, presenta, nella sua semplicità, una struttura formale elaborata, costruita su opposizioni e variazioni binarie e sull’uso sapiente del lessico del desiderio. Tramite l’analisi e la comparazione delle scelte lessicali e sintattiche operate da suoi traduttori italiani (F. M. Pontani, N. Crocetti, M. Cazzulo, A. Di Gregorio, P. M. Minucci, R. Lavagnini), si può osservare come, pur nella generale uniformità della resa, l’atmosfera della poesia acquisisca sfumature sempre diverse grazie all’apporto individuale dei traduttori, che affrontano il testo con approcci innovativi.
Lingua: ItalianoPag. 71-85
Etichette: Lessico, Poesia, Traduzione, Konstantinos Kavafis,
Titolo articolo: I tratti culturali dei proverbi in italiano e in greco e il ruolo del ‘cultural turn’
Questo studio si propone di condurre un’analisi degli aspetti contrastivi nei proverbi italiani e greci, focalizzandosi principalmente sulla sfida della loro versione tra l’italiano e il greco. L’obiettivo di questa analisi è mettere in luce le somiglianze e le differenze dei proverbi nelle due lingue legate all’equivalenza dei proverbi tra le due tradizioni e sottolineare l’importanza della conoscenza dei tratti culturali ed etimologici intrinseci a ciascuna lingua coinvolta per una comprensione completa dei proverbi. I proverbi, infatti, condensano la saggezza popolare in poche parole e riflettono la storia, i valori e la tradizione della comunità linguistica, agendo ‘come brevi riassunti di esperienze elementari’. Il ruolo del ‘cultural turn’ si verifica in esempi chiave, esplorando come le sfumature culturali possano influire sulla resa dei proverbi in ciascuna lingua. Saranno esaminati proverbi tratti da cinque tematiche, evidenziando le similitudini che collegano queste lingue e le differenze e le peculiarità che le distinguono.
Lingua: ItalianoPag. 87-100
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Titolo libro/articolo recensito: Mustoxidi in Italia
Edizioni: Edizioni dell’Orso, Alessandria – 2022
Lingua: Italiano
Pag. 101-104
Recensore/i: Enrico Cerroni
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Titolo libro/articolo recensito: Afrodite viaggia leggera, Sulle rotte dell’amore
Edizioni: Ponte alle Grazie-Salani, Milano – 2024
Lingua: Italiano
Pag. 104-107
Recensore/i: Salvatore Costanza
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A cura di: Gerasimos Zoras, Salvatore Costanza
Traduttore: Salvatore Costanza
Edizioni: FUIS, Roma – 2024
Lingua: Italiano
Pag. 107-108
Recensore/i: Cristiano Luciani
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A cura di: Francesco Pongiluppi. Luis Miguel Selvelli
Edizioni: ETPBooks, Atene – 2022
Lingua: Italiano
Pag. 108-111
Recensore/i: Emanuela locci
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A cura di: Cristiano Luciani con la collaborazione di Ghiannis Pappas
Edizioni: ETPbooks, Atene – 2024
Lingua: Italiano
Pag. 111-112
Recensore/i: Giulia Beccaria
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