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Riscontri | 2011 | N. 3-4
Anno 2011 – Annata: XXXIII – N. 3-4 Mese: luglio-dicembre
A cura di Elena Scrima
Titolo articolo: Unità d’Italia: il contributo della cultura
Il fascicolo monografico, che conclude l’annata 2011, è introdotto da una premessa nella quale i due curatori spiegano la scelta del tema comune ai differenti contributi. Dinnanzi all’incapacità di istituzioni politiche e culturali di rievocare degnamente il centocinquantesimo anniversario dell’Unità, “Riscontri” sceglie di indagare le radici dell’Italia unita, attraverso studi che esaltano i letterati, i musicisti e gli intellettuali che hanno fatto il Risorgimento.
Lingua: ItalianoPag. 5-7
Etichette: Ottocento, Unità d’Italia,
Titolo articolo: Leopardi ‘civile’
Il 1815 segna per l’Europa il tramonto delle aspirazioni dei popoli a vivere in Stati liberi. Nel 1818 Leopardi pubblica due odi civili che, come ricorda l’amico Giordani, infiammano gli animi di coloro che accarezzano sogni d’indipendenza: “All’Italia” e “Sopra il monumento di Dante”. L’A. analizza il sentire patriottico nella produzione leopardiana e ne fissa i momenti principali. Guardando alla contemporaneità e vagheggiando il ritorno alle virtù antiche, il poeta matura un forte sentimento di ‘nazione’ che s’innesta su una vita interiore inquieta e lo spinge al gesto eroico del sacrificio di sé per liberare la patria. Inevitabilmente i suoi versi si trasformeranno in un appello al Risorgimento. Dopo la stagione della melanconia e della poesia filosofica che nasce dall’orrido vero, la scrittura del recanatese trova nuove forme riprendendo temi giovanili in una ‘circolarità d’idee”.
Lingua: ItalianoPag. 11-36
Etichette: Leopardi Giacomo, Ottocento, Patriottismo, Poesia, Risorgimento,
Titolo articolo: Luigi Settembrini cospiratore e comunicatore
D’Episcopo ci consegna un ritratto a tutto tondo di Luigi Settembrini ravvisando in una sorta di ‘follia positiva’, fatta di chiarezza comunicativa e ardore, la chiave per comprendere in tutta la sua complessità il pensatore politico, il letterato e il critico. Il suo estremismo ideologico lo condurrà ad essere un ‘cospiratore’, un oppositore che individua nello scontro armato l’unica soluzione per dirimere questioni politiche irrisolvibili con la diplomazia. Settembrini si fa voce veemente del suo tempo, distante dall’equilibrio dell’amico De Sanctis, interprete della necessità di dare all’Italia uno stato unitario non solo per via politica ma anche culturale. Il critico riconosce valenza civile alla cultura, vedendo nelle sue “Lezioni di letteratura italiana” un’occasione per guidare i giovani, istruirli al una letteratura che è di tutto vita e della vita deve farsi riflesso.
Lingua: ItalianoPag. 37-50
Etichette: Letteratura, Lezioni di letteratura italiana, Ottocento, Settembrini Luigi,Unità d’Italia,
Titolo articolo: La prospettiva politica di De Sanctis
Il contributo nasce dal desiderio di una ‘restituzione del De Sanctis a sé stesso’ sottraendolo alle deformazioni critiche che, più o meno apertamente, hanno tentato di ingabbiarlo in una posizione ideologica. Piscopo vuol presentare l’uomo e l’intellettuale che ha appoggiato la rivoluzione risorgimentale, vivendo poi l’amarezza dell’affievolimento di ogni proposito democratico nell’Italia postunitaria. La visione politica di De Sanctis è scevra da ogni ‘dottrina’, da ogni distinzione formale e si fa portatrice di un’idea di rivoluzione che è prima di tutto creazione di uno Stato nazionale e processo di ammodernamento dell’economia, del costume, della mentalità delle popolazioni italiane. La democrazia diviene banco di prova per l’intera società italiana: chiama le classi dirigenti comunità intera alla responsabilità nella gestione delle conflittualità proprie della vita comunitaria.
Lingua: ItalianoPag. 51-77
Etichette: De Sanctis Francesco, Ottocento, Politica, Unità d’Italia,
Titolo articolo: Giuseppe Verdi: melodramma e libretti
All’autrice appare impossibile trattare il Risorgimento senza fare riferimento alla musica e, alla forma espressiva tipicamente italiana, chiamata melodramma. La grandezza del melodramma si lega alla personalità di Giuseppe Verdi che spogliò l’opera dalla fissità e dalla convenzionalità impostale dalla tradizione, per rivitalizzarla con impeto poetico e vigoria musicale. In questa azione rinnovatrice ebbe la collaborazione di Francesco Maria Piave, librettista originale che offrì alle partiture verdiane i versi del “Macbeth”, del “Rigoletto”, de “La traviata”. Altro librettista talentuoso, fu lo scapigliato Arrigo Boito che tradusse per le composizioni del Maestro l’intensità dell'”Otello” shakeasperiano. La Cacopardo ravvisa il merito più grande dell’operista di Bussetto nell’aver salvaguardato lo stile classico, adeguandolo al nuovo e accendendolo con la forza dell’ispirazione.
Lingua: ItalianoPag. 79-85
Etichette: Libretto d’opera, Melodramma,Musica, Ottocento Risorgimento, Verdi Giuseppe,
Titolo articolo: Il regno del Padre. Il pensiero di Rosmini come paradigma del Risorgimento italiano
Vito Limone riconosce nelle speculazioni di Antonio Rosmini una teologia politica paradigmatica per il pensiero risorgimentale. Richiamando e sviluppando alcuni concetti chiave, mostra come il discorso politico del sacerdote sia ‘la traduzione delle “forme” dell’ontologia del possibile e delle “persone” della relatio intradivina del Deus-Trinità’ nello spazio della convivenza umana. L’uomo è infinitamente libero e affinché questa libertà non sia violata nel momento dell’interazione sociale, è necessaria una legge universale. Colui che può dettare una tale legge garantendo una convivenza universale è un Re-Dio. La forma di Stato, teorizzata dal religioso è quindi universale , in quanto abbraccia tutti i cittadini, nazionale perché abbracciandoli tutti è unico, e teocratico, in quanto solo Dio può dettare una ‘lex universalis’.
Lingua: ItalianoPag. 87-98
Etichette: Metafisica, Ottocento, Risorgimento, Rosmini Antonio, Teologia,
Titolo articolo: Il messaggio etico-politico di Cesare Balbo
Per il direttore Giordano Cesare Balbo rimane una delle figure più rappresentative del Risorgimento non solo per la capacità di coniugare il fascino del passato alla comprensione del presente, il fervore alla riflessione ma soprattutto per l’abilità nel leggere la situazione italiana, inquadrandola in una cornice storico-politico senza prescindere da valori etici. Dopo uno sguardo alla produzione storica del piemontese, il contributo prende in esame “Le speranze d’Italia”, in cui Balbo espone la convinzione che l’Italia indipendente è l’Italia che si libera dal giogo straniero senza rivoluzione ma ricorrendo alle armi diplomatiche. Per Giordano il vero merito di Balbo è da un lato l’aver proiettato il riscatto nazionale su uno sfondo di carattere internazionale, dall’altro di averlo legato alla riscoperta delle virtù, delle ‘forze morali’ che rinsaldano le strutture militari e civili.
Lingua: ItalianoPag. 99-113
Etichette: Balbo Cesare, Narrativa, Novella, Ottocento, Politica, Risorgimento, Le speranze d’Italia,
Titolo articolo: Carlino e Lucilio, Nievo Mazzini e l’Unità d’Italia
Che la consapevolezza di un’identità italiana esistesse prima dell’avvento dello Stato unitario, è per Panella, affermazione costruita troppo artificiosamente e non scaturita da quello che, a partire dal Settecento, fu definito il ‘risveglio italiano’. La crisi dell’assetto politico e culturale verificatesi nel XVIII secolo gettò le premesse della rivoluzione risorgimentale ma, nello stesso tempo, ne rivelò il limite del mancato coinvolgimento di quei ceti popolari alfabetizzata che tradizionalmente giocano un ruolo importante nei moti insurrezionali. Di questa ‘astensione’ del popolo dalla lotta e dalle trasformazioni politiche Ippolito Nievo darà conto in “Confessioni di un ottuagenario” così come Mazzini ne “I doveri dell’uomo” avvertirà la necessità dell’educazione nazionale e dell’ elaborazione di un codice etico di comportamento per un cambiamento socio-politico del Paese.
Lingua: ItalianoPag. 115-134
Etichette: Confessioni di un ottuagenario, Giuseppe Mazzini, Ippolito Nievo, Ottocento, Risorgimento, Unità d’Italia,
Titolo articolo: Il pensiero linguistico del Manzoni: studi critici
Il Manzoni può essere considerato una delle personalità più rappresentative dell’aspirazione risorgimentale all’identità nazionale poiché, nella ricerca di una lingua viva e unitaria, ha profuso un impegno insieme etico, politico e filosofico. Partendo da questo assunto la Rossetti indaga l’attività linguistica dell’autore dei “Promessi Sposi” attraverso gli studi che Ferruccio Monterosso ha dedicato allo scrittore lombardo. Il punto di svolta della questione linguistica manzoniana è da ravvisare nella volontà revisionistica che portò dal “Fermo e Lucia” alla ‘ventisettana’ e poi alla ‘quaranta’. Per il critico questa incessante rilettura dell’opera non è pignoleria grammaticale ma desiderio di una prosa mossa e aderente all’uso, di un idioma unico concepito come strumento indispensabile per l’unità della nazione.
Lingua: ItalianoPag. 135-146
Etichette: Alessandro Manzoni, Narrativa, Ottocento, Questione della lingua, Risorgimento, Romanzo Unità d’Italia,
Titolo articolo: 1861: pensiero nazionale, pensiero federale
Muovendo dalla considerazione che il nodo centrale del confronto politico odierno è l’opposizione tra la linea neo-statalista e quella federalista e che questo dibattito s’intreccia inevitabilmente con la questione Nord-Sud, Giuliano Minichiello sviluppa i due temi in una visione dell’unità nazionale che definisce ‘armonia di realtà distinte e autonome’. Il suo ragionamento affronta alcuni punti nevralgici: la necessità per il Mezzogiorno, chiamato a misurarsi con l’ipotesi del federalismo, di trovare un’identità virtuosa indagando le ragioni più intime della sua storia; la creazione di un modello pacifico di poliarchia; la ricerca di un modello realistico di governo del mercato globale; la salvaguardia della stabilità e della democraticità nel rapporto tecnica (esigenze di governo) politica (esigenze di rappresentanza).
Lingua: ItalianoPag. 147-162
Etichette: Globalizzazione, Novecento, Politica, Unità d’Italia,
Titolo articolo: A centocinquant’anni dall’Unità d’Italia
Alla riflessione di Vittorio Stella viene affidata la conclusione di questo speciale fascicolo di “Riscontri” dedicato al tema dell’Unità d’Italia. L’autore, attraverso un rapido excursus critico in cui traccia i diversi contesti socio-politico-culturali che fecero da sfondo e condizionarono le celebrazioni passate, si chiede cosa sia stata ma soprattutto in cosa consista l’odierna ‘unità’ e quale sia la disposizione per realizzarla. Indispensabile per Stella è la vocazione a conoscere il passato non per rimanervi appagati quindi paralizzati, ma per trarne un nuovo spirito riformatore che abbia come orizzonte entità più grandi del proprio Paese.
Lingua: ItalianoPag. 163-187
Etichette: Novecento, Unità d’Italia,