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Rinascimento | 2014 | N. 54
Anno 2014 – Annata: LIV – N. 54
A cura di Annalisa Lorenzetti
Titolo articolo: Su un’ipotetica prefazione C al “De viris illustribus” di Petrarca
Del proemio al “De viris illustribus” di Petrarca sono sopravvissute due versioni: la Prefazione B, legata all’universale “De viris”, sembra essere stata scritta contemporaneamente attorno alla metà degli anni 50: la Prefazione A, dedicata a Francesco da Carrara, sembra essere la versione ridotta della prima e fu scritta intorno agli anni 70. L’autore di questo articolo conferma che la Prefazione A potrebbe essere stata derivata difficilmente dalla Prefazione B e difende la seguente ipotesi: probabilmente tra il 1347 e il 1353, Petrarca scrisse un proemio (Prefazione C) molto simile alla Prefazione A; la Prefazione B, che si pensa ancora sia stata composta intorno alla metà degli anni 50, sarebbe una versione estesa dell’ipotetica Prefazione C; e, infine, la Prefazione A, scritta negli anni 70, sarebbe stata derivata direttamente dalla Prefazione C.
Lingua: ItalianoPag. 3-49
Etichette: Petrarca Francesco, De viris illustribus, Trecento,
Titolo articolo: Marsilio Ficino’s Last Great Achievement: his Commentaries on the Mystical Theology and the Divine Names of Dionysius the Areopagite
Uno dei risultati più notevoli di Ficino fu la traduzione della “Teologia Mistica” e dei “Nomi Divini” di Dionigi Areopagita, che egli ornò con un ampio commento. Da quando identificò l’autore greco con il Dionigi degli Atti 17, 34, il primo ateniese convertito da San Paolo, egli fu convinto di interpretare il sublime risultato di un platonismo cristiano di primo secolo che era stato articolato da San Paolo e San Giovanni e derivato certamente da Cristo stesso. Ficino fu spinto a subordinare i lavori di Proclo e Plotino, e addirittura di Platone a quelli di Dionigi, fatta eccezione sembrerebbe per il “Parmenide”. Egli tornò al biblico “Esodo” allo scopo di adattare il racconto dell’incontro di Mosè con l'”oscurità” di Dio alle più tarde nozioni platoniche dell’ascesa interiore attraverso la nostra ‘unità’ e del metodo apofatico. Questi commenti testimoniano un tardo ma decisivo sviluppo del pensiero di Ficino e della sua rifusione della stessa storia della filosofia allo scopo di enfatizzare non solo il ruolo dell’Areopagita ma anche quello di Parmenide. Egli riuscì ad arrivare ad un’unica prospettiva sui misteri sinaitici, eleatici e dionisiaci e le loro interconnessioni.
Lingua: AlbanesePag. 51-67
Etichette: Ficino Marsilio, Dionigi Areopagita, Traduzione, Quattrocento,
Titolo articolo: Vasoli, Ficino e il mito dei Prisci Theologi
Questo articolo si concentra su un argomento molto caro a Cesare Vasoli, quello del mito dei cosiddetti ‘prisci theologi’. Vasoli iniziò a scrivere su questo argomento nel 1960, studiando l’influenza e la circolazione dell’antica teologia nella Francia del sedicesimo secolo, soprattutto negli scritti di Symphorien Champier. Egli tornò poi gradualmente alle fonti del mito e cioè a Marsilio Ficino e, prima di lui, a George Gemistos Plethon. Allo stesso tempo Vasoli ha insistito sulla stretta relazione tra il ritorno della ‘prisca theologia’ e il desiderio di un rinnovamento della religione cristiana, fondata sulla riscoperta delle antichissime radici della comune Verità, vista attraverso la nuova luce gettata sulla conoscenza umana attraverso i metodi filologici degli Umanisti.
Lingua: ItalianoPag. 69-83
Etichette: Ficino Marsilio, Vasoli Cesare, Teologia, Quattrocento,
Titolo articolo: Baccio Bandinelli e il coro di Santa Maria del Fiore
Commissionato nel 1545 a Baccio Bandinelli, il coro della cattedrale di Firenze fu completato solo dopo la sua morte nel 1572. Questo articolo si concentra sulla sua iconografia, enfatizzando le similitudini con gli affreschi dipinti nello stesso periodo da Jacopo Pontormo a San Lorenzo e le loro comuni, non convenzionali connotazioni.
Lingua: ItalianoPag. 85-132
Etichette: Baccio Bandinelli, Iconografia, Firenze, Cinquecento,
Titolo articolo: Al di là dell’Auteur d’un seul livre: Cesare Vasoli lettore di Jean Bodin
L’articolo offre una panoramica critica del contributo di Cesare Vasoli al rinnovamento degli studi di Bodin, concentrandosi su tre aspetti principali: 1) l’idea di Vasoli di un Bodin ricco e complesso pensatore, che non può ridursi alla sua teoria giuridico-politica di sovranità; 2) il suo tentativo di identificare il nucleo propriamente filosofico del pensiero di Bodin, e di collocare quest’ultimo all’interno di una tradizione intellettuale più ampia; 3) la sua enfasi sulla consistenza interna e sull”armonia’ del pensiero di Bodin, del quale egli sottolinea soprattutto la natura enciclopedica. Dopo aver chiarito la posizione di Vasoli nel panorama del pensiero di Bodin, l’articolo fa luce sui meriti e sui potenziali limiti del suo approccio storiografico; tra questi ultimi, in particolare, il rischio di trascurare la dimensione diacronica della biografia intellettuale di Bodin, così ricca di cambiamenti, modifiche e contraddizioni spettacolari.
Lingua: ItalianoPag. 133-146
Etichette: Bodin Jean, Vasoli Cesare, Cinquecento, Novecento,
Titolo articolo: Shakespeare, Ariosto e Pasqualigo: due congetture per le fonti di Cymbeline
Questo articolo mira a dimostrare l’influenza che due autori italiani, Ludovico Ariosto e Alvise Pasqualigo, potrebbero aver avuto sul “Cymbeline” di Shakespeare. Il dramma di Ariosto “Il Negromante” viene proposto come una possibile fonte, in particolare per le scelte drammaturgiche e per il personaggio di Iachimo, modello del quale potrebbe essere stato lo Iachelino di Ariosto. Sono poi evidenziati alcuni precisi riferimenti all'”Orlando furioso”. In fine sono illustrate le vicinanze con la tragicommedia di Pasqualigo “Il Fedele”. Ciascuna proposta è supportata da un’attenta lettura del testo.
Lingua: ItalianoPag. 147-171
Etichette: Shakespeare William, Cymbeline, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: An Unpublished Letter of Elijah del Medigo to Giovanni Pico della Mirandola: de nervis et sensu tactus
In questo contributo l’autore provvede ad una completa edizione di una lettera inedita scritta tra il 1482 e il 1486 dal filosofo ebreo Elijah del Medigo al suo pupillo Giovanni Pico della Mirandola. L’edizione è introdotta da un commento filosofico e da un resoconto storico sul contesto della lettera, che ha a che fare con la relazione tre il senso del tatto e il sistema nervoso periferico nell’interpretazione di Aristotele di Averroe e con la cronologia dei lavori biologici e psicologici di Aristotele. La lettera dovrebbe essere presa in considerazione in qualsiasi futura completa edizione della corrispondenza di Pico.
Lingua: InglesePag. 175-183
Etichette: Elijah del Medigo, Pico della Mirandola, Quattrocento,
Titolo articolo: Dalla carità all’eresia. Il Divino Amore e il dissenso religioso nell’Italia del primo Cinquecento
Questo articolo affronta il problema della carità nei primi anni del sedicesimo secolo e la sua connessione con la diffusione dei pensieri eterodossi. A Genova, Roma, Napoli e in molte altre città italiane può essere evidenziato un forte collegamento tra la carità e l’eresia, attraverso la traiettoria biografica di uomini e donne come Ercole Vernazza, Marcantonio Flaminio, Bartolomeo Stella, Lorenza Longo. Tutti svilupparono un sentimento religioso incentrato sull’assistenza ai poveri e agli emarginati, che non aveva collegamenti con la chiesa istituzionale. Il rapporto con Dio era un’esperienza libera ed intima, priva di mediatori umani. Il Cattolicesimo presentò molti stili e proposte per restaurare la vita religiosa. Il modo proposto da Trento e dalla Controriforma fu solo uno dei tanti, ma alla fine, fu quello che prevalse.
Lingua: ItalianoPag. 187-210
Etichette: Eresia, Cattolicesimo, Controriforma, Cinquecento,
Titolo articolo: Due note su Giordano Bruno
Questo articolo si propone di esaminare la struttura del “Candelaio” e degli “Eroici furori” di Giordano Bruno. Nella prima sezione l’autore mostra come complessi dispositivi mnemotecnici lavorino nel paratesto della commedia. Nella seconda sezione si dedica al confronto tra gli “Eroici furori” di Giordano Bruno e il “Chaos del Triperuno” di Teofilo Folengo. Lo scopo è quello di illustrare le somiglianze tematiche e stilistiche, ma anche le differenze teoretiche tra l’esperienza teologica raffigurata dal poeta maccaronico e la frenesia eroica che raggiunge il suo acme nella visione transitoria di Diana, deus in rebus.
Lingua: ItalianoPag. 211-233
Etichette: Bruno Giordano, Candelaio, Eroici furori, Cinquecento,
Titolo articolo: Jean Bodin filosofo del Rinascimento. Rassegna degli studi 1996-2014
Il quarto centenario della morte di Jean Bodin ha rappresentato un’occasione per fare il punto sugli studi e per tracciare nuove linee di ricerca. Per quasi vent’anni, nuove edizioni, monografie ed articoli hanno radicalmente cambiato la reputazione di questo pensatore francese. Il tradizionale ritratto storiografico del teorico dello stato assoluto, il giurista che definì la moderna idea di sovranità, l’avvocato della tolleranza religiosa, il cacciatore di streghe ancora aggrappato ai pregiudizi medievali, è stato sostituito da un nuovo ritratto nel quale Jean Bodin ha assunto le caratteristiche di uno dei più grandi filosofi del Rinascimento.
Lingua: ItalianoPag. 237-270
Etichette: Bodin Jean, Rinascimento,