Rinascimento | 2012 | N. 52

Anno 2012 – Annata: LII – N. 52
A cura di Annalisa Lorenzetti

Autore/i articolo: GUIDO GIGLIONI
Titolo articolo: Theurgy and Philosophy in Marsilio Ficino’s Paraphrase of Iamblichu’s De Mysteriis Aegyptiorum

Questo articolo è il risultato di uno studio sulla parafrasi effettuata da Marsilio Ficino, con il titolo di “De mysteriis Aegyptiorum” (1497), della “Risposta di Abammone alla lettera di Porfirio ad Anebo” di Giamblico. L’articolata discussione di Giamblico sulla relazione tra filosofia, teologia e teurgia, in risposta alle obiezioni di Porfirio, si adattava estremamente bene al programma filosofico di Ficino, poiché, come Giamblico, egli riteneva che gli effetti della pratica teurgica si sarebbero potuti spiegare solo come istanze di una più ampia comprensione onto-teologica della realtà, nella quale la radicale trascendenza dell’Uno agiva come una fonte inesauribile di significato e azione, capace di rendere conto del significato e del potere causale dei rituali umani.

Lingua: Inglese
Pag. 3-36
Etichette: Ficino Marsilio, De mysteriis Aegyptiorum, Giamblico, Quattrocento,

Autore/i articolo: MASSIMO FIRPO
Titolo articolo: Il volto, la maschera, la caricatura. Sulla celebre ‘testina’ di Niccolò Machiavelli

L’articolo si concentra sull’iconografia di Machiavelli, in particolare sulla cosiddetta ‘testina’, che compare per la prima volta sul frontespizio delle sue opere pubblicate da Comin da Trino a Venezia nel 1540. Ampiamente disseminata nel Sedicesimo e Diciassettesimo secolo, non solo in Italia, l’immagine presenta il segretario fiorentino come un uomo spiacevole, sospettoso e malvagio, e potrebbe essere considerata come un frammento del primo antimachiavellismo. La scoperta della fonte di questa immagine (il ritratto del ferrarese Fino Fini, autore dell’imponente “Flagellum contra Iudaeos”) ci permette di capire anche le implicazioni antigiudaiche di quell’immagine.

Lingua: Italiano
Pag. 37-58
Etichette: Machiavelli Niccolò, Ritratto, Quattrocento, Cinquecento,

Autore/i articolo: SALVATORE CARANNANTE
Titolo articolo: “Quell’intelletto artefice…”. Causa, principio e intelletto universale nel De la causa di Bruno

Questo articolo si concentra sull’analisi del Bruno sui concetti di causa, principio e intelletto universale contenuti nel secondo dialogo del “De la causa, principio et uno”. Partendo dalla distinzione tra teologia e filosofia, che hanno a che fare, rispettivamente, con Dio, ‘causa prima e principio primo’, e con la natura, ‘causa prossima e principio prossimo’, Bruno sceglie di lasciare da parte la ricerca teologica relativa alla fede e concernente ciò che trascende ‘ogni senso et intelletto’, preferendo esplorare la natura come ‘vestigio’ ed ombra della divinità inconoscibile. Dopo aver spiegato la differenza tra i termini ‘causa’ e ‘principio’, Bruno introduce l’intelletto universale come ‘prima e principal facultà de l’anima del mondo’, analizzandolo come causa efficiente, formale e finale della produzione della natura. Scopo dell’articolo è quello di esaminare la teoria dell’intelletto universale del Bruno da due punti di vista differenti ma complementari: da un lato, mediante la ricostruzione dei suoi continui dialoghi con la tradizione filosofica, dall’altro, cercando di mostrare il significato filosofico di questo concetto nel contesto generale della sua metafisica.

Lingua: Italiano
Pag. 59-96
Etichette: Bruno Giordano, De la causa, principio et uno, Cinquecento,

Autore/i articolo: FRANCESCO PAOLO DI TEODORO
Titolo articolo: Aggiunte all’epistolario del Castiglione: lettere inedite alla madre Aloisia (1525-1528)

Questo articolo riguarda sei lettere sconosciute indirizzate da Baldassarre Castiglione a sua madre Aloisia, derivanti da un manoscritto inedito conservato in un archivio privato di Mantova. Le lettere che vanno dal marzo 1525 al dicembre 1528 sono state scritte durante la nunziatura spagnola. Queste estendono l’epistolario di Castiglione (aggiungendo nuove notizie all’edizione del “Cortegiano”) ed incrementano la conoscenza dell’attività diplomatica dell’uomo di lettere mantovano, in particolare quelle composte dopo il sacco di Roma, che si concentrano non solo su questioni familiari ma anche politiche. Le più notevoli sono le lettere datate 15 novembre 1527 e 27 dicembre 1528: La prima si conosceva grazie alle notizie forniteci da Bernardino Marliani (1584) e Antonio Beffa Negrini (1606); dopo una lunga ricerca senza alcun risultato, questa lettera era stata considerata perduta. La seconda era stata indirizzata da Baldassarre Castiglione alla madre solo poche settimane prima della sua morte (8 febbraio 1529).

Lingua: Italiano
Pag. 99-115
Etichette: Castiglione Baldassarre, Epistolario, Cinquecento,

Autore/i articolo: EVA DEL SOLDATO
Titolo articolo: Francesco Vimercato’s De placitis naturalibus Platonis et Aristotelis, ac inter eos de illis consensione et dissensione

Francesco Vimercato è sempre stato una personalità sfuggente nonostante i suoi risultati filosofici e filologici. Nato a Milano, egli trascorse la parte migliore della sua vita a Parigi, lavorando al Collège Royale e realizzando un numero consistente di commentari aristotelici. Abitualmente considerato un Averroista, ciò nonostante Vimercato ha avuto interessi che vanno al di là di quello che questa etichetta potrebbe suggerire. Il trattato qui pubblicato per la prima volta – il “De placitis naturalibus Platonis et Aristotelis” – dimostra che egli era a proprio agio anche come interprete dei testi platonici. Questo articolo fornisce un’analisi e l’edizione del testo, offrendo una ricostruzione del contesto nel quale l’opera è stata composta. Questo articolo riguarda anche l’insegnamento del Platonismo nelle università e presenta nuovi dati riguardanti la biografia di Vimercato.

Lingua: Inglese
Pag. 117-177
Etichette: Vimercato Francesco, De placitis naturalibus Platonis et Aristotelis, Cinquecento,

Autore/i articolo: SIMONA MERCURI
Titolo articolo: Le rime di Giovanni Pico Della Mirandola. Problemi testuali e interpretativi

Le rime di Giovanni Pico della Mirandola – al pari di altre sue opere (sia in latino che in vernacolare) – sono state in attesa per lungo tempo di un serio studio erudito. Tradizionalmente classificate come esercizi poetici di gioventù, sono state quasi totalmente trascurate dagli studiosi. Le questioni da esplorare in vista di una futura edizione critica delle rime sono molte: i confini del ‘canzoniere’ di Pico, che devono ancora essere marcati; il ruolo giocato dai poemi sparsi, la cui paternità è incerta; il confronto dei testimoni che contengono i poemi che appartengono ad una molteplice tradizione, che deve ancora essere fatto. Tutti questi elementi saranno utili ad identificare possibili variazioni di paternità e/o differenti fasi di scrittura. Questo articolo pone le basi per una nuova edizione critica: i sonetti esaminati, editi con apparato critico e commento, rappresentano un esempio dei problemi testuali ed interpretativi sollevati dall’intero corpus dei poemi di Pico.

Lingua: Italiano
Pag. 181-199
Etichette: Giovanni Pico della Mirandola, Poesia, Quattrocento,

Autore/i articolo: ALESSANDRA PAOLA MACINANTE
Titolo articolo: Per un episodio folenghiano: la divisione del ‘varolo’ (Baldus, XV) e il ‘concilium principis’ di Giovenale (SAT., VI)

Partendo dall’esame di quattro differenti edizioni del “Baldus” e dall’analisi linguistica dell’ ‘ichtyonym varolo’, scelto dal Folengo per sostituire il latino ‘rhombus’, e cercando di giustificare la presenza del verso 45, ‘Quamprimum medio stetit haec impresa senatu’, questo breve articolo esplora la prima parte dell’episodio del pesce nel XV libro del “Baldus”, mettendo in risalto il debito nei confronti della celebre quarta satira di Giovenale, in cui Domiziano invoca il senato romano solo per deliberare sulla cottura di un pesce gigantesco.

Lingua: Italiano
Pag. 201-210
Etichette: Folengo Teofilo, Baldus, Cinquecento,

Autore/i articolo: MATTEO AL KALAK
Titolo articolo: Ridere e riformare. Egidio Foscarari e il presunto novelliere di Francesco Ghini

L’articolo si concentra su tre novelle contenute nel codice 1621 della Biblioteca Universitaria di Bologna. I testi sono attribuiti all’umanista modenese Francesco Ghini, al quale sembra possibile ascrivere la produzione e/o la raccolta di molti altri materiali contenuti nello stesso manoscritto. In aggiunta alle novelle (trascritte in appendice all’articolo), ci sono molte lettere provenienti dall’archivio perduto del domenicano Egidio Foscarari, vescovo di Modena dal 1550 al 1564. L’analisi del codice consente di richiamare alcuni episodi del dissenso religioso della metà del sedicesimo secolo, mostra complicità e approcci compromettenti del Foscarari e solleva questioni sull’uso delle novelle all’interno del movimento eretico modenese.

Lingua: Italiano
Pag. 211-242
Etichette: Ghini Francesco, Foscarari Egidio, Novella, Cinquecento,

Autore/i articolo: DONATO VERARDI
Titolo articolo: ‘In lingua nostra italiana’. Sul greco e il latino nel lessico filosofico vernacolare di Cesare Rao

Questo articolo si concentra sull’importanza che rivestirono il greco e il latino nel linguaggio filosofico vernacolare di Cesare Rao, filosofo e uomo di lettere del Rinascimento italiano. Egli voleva creare un linguaggio filosofico italiano coerente, capace di spiegare ad un vasto pubblico i meravigliosi fenomeni naturali, con lo scopo di sconfiggere la superstizione. Pertanto, grazie ad una solida conoscenza delle lingue classiche, nella sua opera “I Meteori”, egli spiega un gran numero di parole del linguaggio tecnico della filosofia derivanti dal greco e dal latino.

Lingua: Italiano
Pag. 243-250
Etichette: Rao Cesare, I Meteori, Linguaggio, Cinquecento,

Autore/i articolo: FRANCESCO GIUSTI
Titolo articolo: Le circostanze del dolore. Il Canzoniere di fine Cinquecento di Francesca Turina Bufalini e i suoi modelli

L’articolo analizza la collezione di sonetti di Francesca Turini Bufalini indirizzati al defunto marito, all’interno del composito telaio del suo libro di “Rime spirituali sopra i Misterii del Santissimo Rosario” nel quale essa fu pubblicata nel 1595, allo scopo di mostrare come la poetessa riusi consapevolmente il modello petrarchesco – profondamente mediato dalla poesia di Vittoria Colonna – per entrare nel campo della contemporanea politica locale. I sonetti, che rivelano una vasta consapevolezza della poesia contemporanea, hanno lo scopo di supportare la vedova in difficoltà nella negoziazione di una nuova posizione sociale per lei e la sua famiglia. La presenza di allusioni alla “Divina Commedia” e alle eroine femminili del Tasso è chiaramente connessa alla costruzione della figura di una donna moralmente smarrita dopo la morte del marito; ma, dietro la difficoltà affettiva e morale, appare il complesso mondo della politica locale e la tradizionale figura poetica si rivela essere un espediente retorico scelto sapientemente per agire nel contesto reale, per chieder aiuto a papa Clemente VIII al quale il libro è esplicitamente indirizzato.

Lingua: Italiano
Pag. 251-290
Etichette: Turini Bufalini Francesca, Sonetto, Cinquecento,

Autore/i articolo: ILENIA RUSSO
Titolo articolo: Per ‘necessità’, per ‘elezione’, o per ‘giustizia’. Sul concetto di legge nel Rinascimento

La legge gioca un ruolo cruciale nel pensiero politico del Rinascimento; questo articolo esamina alcune caratteristiche di questo concetto concentrandosi su autori italiani come Savonarola, Machiavelli, Guicciardini e Bruno. Vengono presi in considerazione tre punti principali. Primo, la connessione tra una comprensione pessimistica della natura umana e l’idea della legge come necessità. Secondo, la forza come prerogativa fondamentale della legge, che da un lato contribuisce a rendere effettiva la regola, dall’altro potrebbe trasformarla in uno strumento politico oppressivo. Terzo, la metafora dei ‘frutti’ come immagine ricorrente che richiama i criteri corretti secondo i quali una legge, un governo ed anche una religione possono essere considerati giusti, utili e degni di essere rispettati.

Lingua: Italiano
Pag. 291-315
Etichette: Politica, Trattato, Rinascimento,

Autore/i articolo: GABRIELE DONATI
Titolo articolo: La fortuna di un primitivo: Matteo Civitali e i primordi della storiografia artistica lucchese

L’articolo esamina il successo e la fama di Matteo Civitali, un artista di Lucca del XV secolo, nei due secoli successivi, caso raro per un artista pre-cinquecentesco. Nella parte finale della sua biografia su Iacopo della Quercia, Giorgio Vasari ci fornisce un piccolo ed anche parzialmente errato resoconto dell’opera di Civitali. Queste inesattezze del Vasari hanno provocato una reazione che ha portato a considerare l’artista una sorta di eroe della piccola Repubblica di Lucca; Civitali divenne dunque il catalizzatore per la scoperta e l’apprezzamento di un patrimonio artistico caratteristico della città di Lucca. L’articolo si basa su materiale inedito: Estratti dalla “Scelta delle antichità di Lucca” e da “Famiglie nobili lucchesi” di Nicolao Penitesi (1619-1629 circa), l’elogio in latino di Daniello de’ Nobili (1625 circa) e, in fine, una biografia scritta in italiano da Bartolomeo Beverini (1682-1686 circa). Lo studio si conclude con un’analisi della personalità di Paolo Lopparelli, ingegnere e architetto militare, che nel XVII secolo fu il proprietario e il promotore di un ritratto di Matteo Civitali.

Lingua: Italiano
Pag. 317-360
Etichette: Civitali Matteo, Fortuna, Cinquecento, Seicento,

Autore/i articolo: SIMONETTA BASSI
Titolo articolo: More about Giordano Bruno’s Works on Magic

In questo articolo si discutono alcune recenti interpretazioni delle opere sulla magia di Giordano Bruno. concentrandosi soprattutto sul rapporto tra “De magia naturali” e “Theses de magia” e sottolineando l’autonomia delle “Theses” dal trattato precedente, come esempio dello sviluppo peculiare del pensiero di Bruno sulla magia, che si rivela in accordo con il caratteristico processo di riscrittura delle affermazioni teoriche, che sono progressivamente rielaborate e analizzate più in profondità.

Lingua: Inglese
Pag. 363- 387
Etichette: Bruno Giordano, De magia naturali, Theses de magia, Cinquecento,