Le riviste sostenitrici
Rinascimento | 2006 | N. 46
Anno 2006 – Annata: XLVI – N. 46
A cura di Annalisa Lorenzetti
Titolo articolo: Umanesimo e pensiero medievale
Con l’intento di dimostrare come non ci sia radicale contrapposizione tra Rinascimento e Medioevo, quanto piuttosto sostanziale continuità, l’autore individua nell’esaltazione dell’uomo tipica così del pensiero cristiano come della lettura cristiana dei classici le basi e le problematiche dell’umanismo del secolo XV.
Lingua: ItalianoPag. 3-21
Etichette: Umanesimo, Medioevo,
Titolo articolo: Maimonides, Abulafia and Pico. A Secret Aristotle for the Reinassance
La ricerca di Reuchlin di una base aristotelica per l’antirazionalismo cabalistico è strettamente legata alla sua prima fonte, Pico della Mirandola, che nelle “Conclusiones” tenta di armonizzare la filosofia aristotelica con il platonismo e con tipi più esotici di culto provenienti dall’Est. L’autore prende dunque in esame i testi conosciuti da Pico, la “Guida dei perlessi” di Moses Maimonides, e gli scritti di Abulafia, cui Pico accede tramite la traduzione di Flavio Mitridate.
Lingua: InglesePag. 23-51
Etichette: Cabala, Aristotelismo, Rinascimento,
Titolo articolo: La preghiera di un alessandrinista: i commenti al Pater Noster di Simone Porzio
Fra gli scritti di carattere etico e teologico di Simone Porzio, il commento al Pater Noster è quello che mostra maggiore densità, anche per l’assenza di appigli aristotelici. Si ricostruiscono le difficili vicende editoriali dell’opera in modo da individuarne il senso all’interno della produzione porziana e si viene ad acquisire un nuovo aspetto di Porzio, quello teologico, in cui egli esibisce le sue doti di biblista e filologo ed esprime la sua più intima religiosità per la quale accantona la veste di aristotelico.
Lingua: ItalianoPag. 53-71
Etichette: Porzio Simone, Cinquecento,
Titolo articolo: Aristotele contro Platone in Fausto Sozzini
Si è ritenuto che in merito alla critica antitrinitaria, Lelio e Fausto Sozzini seguissero la polemica antiaristotelica e antiscolastica di Lorenzo Valla. Ora invece per Fausto Sozzini si ritiene che egli indichi l’origine del dogma trinitario nella tradizione platonica. Seguendo Lattanzio, egli individua in Ermete Trismegisto l’origine della tesi che nel platonismo avrebbe favorito la dottrina della trinità, ma è a Marsilio Ficino, traduttore del “Corpus Hermeticum”, che Sozzini probabilmente si riferisce quando parla di ‘alcuni’ che hanno utilizzato Ermete per avallare il dogma trinitario. Nel commento di Sozzini agli “Elenchi Sophistici” di Aristotele appare evidente come il filosofo sia invece il suo il migliore alleato nello smascherare le fallacie delle interpretazioni del testo scritturale.
Lingua: ItalianoPag. 73-92
Etichette: Aristotele, Platone, Sozzini Fausto, Cinquecento,
Titolo articolo: Sul processo di Giordano Bruno: indagini attorno all’eresia novaziana
In riferimento alle proposizioni sull’eresia novaziana presentate a Bruno, Firpo ha accennato alla difficoltà di ricondurle alle posizioni di Novaziano riguardo il sacramento della penitenza. Mercati ha colto il legame tra i due costituti e il “De Trinitate” di Novaziano, ma fondamentale è ora il capire quale fosse l’interpretazione del testo di Novaziano all’epoca del processo di Bruno. Confrontando alcuni passi dei costituti del processo in cui Bruno è chiamato a giustificare la sua posizione riguardo alla trinità con brani tratti dall’opera di Novaziano, si giunge all’ipotesi che a legittimare il confronto fosse l’analogia delle loro posizioni riguardo alla concezione dello spirito.
Lingua: ItalianoPag. 93-130
Etichette: Bruno Giordano, Eresia novaziana, Cinquecento,
Titolo articolo: Girolamo Savonarola lettore di Platone: edizione e commento del De doctrina Platonicorum
Si presenta l’edizione del compendio savonaroliano fino ad oggi inedito “De doctrina Platonicorum”, vero e proprio compendio di filosofia platonica, in cui i testi scelti da riassumere indicano la precisa intenzione del Savonarola di raccogliere temi, concetti ed esempi da usare nella sua predicazione. Il confronto puntuale del compendio con le opere del Savonarola ha permesso di capire quale fosse il suo utilizzo da parte del frate.
Lingua: ItalianoPag. 133-213
Etichette: Savonarola Girolamo, Platone, Quattrocento,
Titolo articolo: El Raggionamento della possanza d’Amore de Giulio Claro. Ediciòn
Il “Raggionamento della possanza d’Amore” di Giulio Claro può essere definito un trattato d’amore dialogico, in cui i personaggi intervengono citando versi di Petrarca, autore canonico per la poesia lirica e amorosa del XVI secolo. Tema centrale dell’opera è quello tradizionale della distinzione tra amore buono e amore cattivo, che nel XVI secolo segue la visione petrarchesca. La cornice, altro canone del genere, è costituita dalle riunioni vespertine dei giovani nobili celebrate durante l’arrivo di Filippo d’Austria a Genova nel 1548, ed è funzionale alla visione platonica ed irreale dell’amore. L’articolo è corredato dalla pubblicazione dell’opera.
Lingua: SpagnoloPag. 215-280
Etichette: Giulio Claro, Cinquecento,
Titolo articolo: La conception de la Fortune dans le Zibaldone quaresimale de Giovanni Rucellai
Il concetto di Fortuna è tra le preoccupazioni del fiorentino Giovanni Rucellai, allorchè compone lo Zibaldone Quaresimale per l’educazione dei suoi due figli, ma è un concetto centrale per l’intero popolo fiorentino del Quattrocento. Per la definizione del concetto di Fortuna Rucellai chiama in causa gli autori antichi e quelli a lui più vicini, riportandone le diverse opinioni senza mai esprimere la propria, lasciando in tal modo libera scelta ai figli e dando prova di grande modernità.
Lingua: FrancesePag. 283-298
Etichette: Rucellai Giovanni, Quattrocento,
Titolo articolo: Vincenzo Bandello, Marsilio Ficino, and the Intellect/Will Dialectic
Si vuole mettere in luce la poco studiata relazione tra umanisti e teologi scolastici nella repubblica fiorentina del tardo Quattrocento, in virtù delle riproche influenze.
In particolare si prende in esame il dibattito intercorrente tra Marsilio Ficino e il teologo domenicano Vincenzo Bandello sulla superirità dell’Intelletto o della Volontà, concentrandosi sulla dialettica tra i due termini.
Pag. 299-344
Etichette: Bandello Vincenzo, Ficino Marsilio, Quattrocento,
Titolo articolo: Il De christiana religione di Marsilio Ficino e le “prime traduzioni” di Flavio Mitridate
Marsilio Ficino può essere incluso tra i primi che si interessarono alla Cabala. Due passi da lui aggiunti nell’ultima edizione in volgare del ‘De christiana religione’ del 1484 mostrano come sua fonte sia uno dei protagonisti della Cabala cristiana, Flavio Mitridate, in un periodo precedente al sodalizio con Pico della Mirandola. Ficino probabilmente conobbe di persona Mitridate anche se non sappiamo se i passi aggiunti gli furono noti tramite gli scritti dello stesso o per via orale. Non si esclude che sia stato lo stesso Ficino a presentare Mitridate a Pico.
Lingua: ItalianoPag. 345-355
Etichette: Ficino Marsilio, Mitridate Flavio, Quattrocento,
Titolo articolo: New Light on the Papal Condemnation of Pico’s Theses: Antonio Alabanti’s Letter to Niccoló Michelozzi in January 1487
Si pubblica la lettera scritta da Antonio Alabanti a Niccolò Michelozzi, segretario di Lorenzo de’Medici, il 15 gennaio 1487, interessante per la luce che getta sulle prime reazioni avute a Roma e a Firenze alle “Conclusiones nonagentae” di Pico della Miandola.
Lingua: InglesePag. 357-369
Etichette: Alabanti Antonio, Michelozzi Niccoló, Pico della Mirandola, Quattrocento,
Titolo articolo: Ignazio lettore ‘mancato’ dell’Enchiridion: possibili reminiscenze erasmiane negli Esercizi Spirituali?
La “Vita Ignatii” del Ribadeneira, inattendibile sotto diversi punti di vista, è certamente da seguire per quanto riguarda il sentimento di intolleranza che Ignazio provò alla lettura dell'”Encheridion”. Ci si chiede se Erasmo abbia influenzato o meno l’opera di Ignazio. Le analogie che effettivamente si riscontrano tra il testo erasmiano e quello degli “Esercizi spirituali”, si possono ricondurre all’incrocio di diversi motivi spirituali vitali nella Spagna degli anni Venti. Un vero e proprio punto di incontro tra i due autori si ha li dove entrambi aspirano alla conciliazione della teologia con le humanae litterae.
Lingua: ItalianoPag. 373-390
Etichette: Erasmo da Rotterdam, Ignazio di Loyola, Cinquecento,
Titolo articolo: Un episodio della fortuna di Furio Camillo nel Friuli del Cinquecento
Testo finora trascurato dagli studi camilliani è il passo che Erasmo da Valvasone dedica ai poeti friuliani all’interno del suo volgarizzamento della Tebaide di Stazio. Jacopo di Porcia e Giulio Camillo sono gli unici tra i poeti citati da Erasmo ad appartenere alla generazione precedente e ciò esprime la volontà di farne punti di riferimento. Altra testimonianza in proposito è offerta dalla lettera con cui Tommaso Porcacchi dedica al Valvasone l’opera completa di Camillo. L’interesse nei confronti del Delminio è condiviso dalla cerchia di letterati con cui Erasmo è a più stretto contatto.
Lingua: ItalianoPag. 391-401
Etichette: Camillo Furio, Cinquecento,
Titolo articolo: La biblioteca di Jehan Piochet de Salins e il Seigneur de la Montaigne
All’interno dei “Livres de raison” di Jehan Piochet, risulatno interessanti i fogli del regesto della sua biblioteca, specchio non solo del suo spazio privato, ma anche del mondo culturale cui appartenne. La presenza di una copia manoscritta della “Servitude volontaire” di Étienne de La Boétie, che presenta alcune anomalie rispetto alle altre copie note e le annotazioni propria manu che Piochet fa a margine delle del libro della “Servitude” intitolato “Vives description des tirans et de la tirannie”, testimoniano un’interpretazione tutta politica del pamphlet laboétiano e di Mointagne, condivisa forse da tutto il cenacolo gravitante attorno alla sua biblioteca. L’articolo è corredato dalla pubblicazione dell’inventario della biblioteca.
Lingua: ItalianoPag. 403-477
Etichette: Montaigne, Piochet Jehan, Cinquecento,
Titolo articolo: Il Guicciardini di Corbinelli: note a margine della prima edizione dei ‘Ricordi’
L’edizione dei “Ricordi” di Guicciardini di Jacopo Corbinelli è stata sempre sottovalutata per l’intervento censorio e arbitrario nell’ordinamento dei singoli ricordi attuato dall’autore. Per quanto riguarda l’ordinamento Corbinelli segue la logica dell’associazione tematica, benchè non tutto sia riconducibile ad uno schema preciso. Sicura è l’influenza dei manuali di buon governo e dei trattati politici, assieme alla lettura parallela dei “Ricordi” e della “Storia d’Italia” dello stesso Guicciardini. Bisogna infine aggiungere agli esemplari finora noti dell’opera di Corbinelli, quello conservato nella Biblioteca Universitaria di Basilea, ricco di annotazioni marginali.
Lingua: ItalianoPag. 479-495
Etichette: Corbinelli Jacopo, Guicciardini Francesco, Cinquecento,
Titolo articolo: Jacopo Corbinelli editore ‘politico’ alla corte di Francia: il caso della Princeps dei Ricordi di Guicciardini
Primo resoconto di un’indagine che ha evidenziato aspetti del modus operandi di Corbinelli, sia in termini di interventi editoriali che di strategia ‘politica’ e che ha permesso di formulare un’ipotesi relativa alla fonte manoscritta utilizzata dall’autore. Notizie relative all’intensa attività editoriale di Corbinelli si possono ricavare dal carteggio con Gian Vincenzo Pinelli.
Lingua: ItalianoPag. 497-555
Etichette: Corbinelli Jacopo, Guicciardini Francesco, Cinquecento,
Titolo articolo: Tra Aristotele e Lucrezio. La concezione dello spazio nella teoria cosmologica di Giordano Bruno
Nel “De l’infinito” di Giordano Bruno, in cui sono connesse la critica radicale della concezione aristotelica e l’esposizione della visione cosmologica bruniana, versi tratti dal “De rerum natura” di Lucrezio rappresentano un mezzo non secondario attraverso il quale Bruno delinea la sua teoria dell’infinito.
Lingua: ItalianoPag. 557-583
Etichette: Bruno Giordano, Aristotele, Lucrezio, Cinquecento,
Titolo articolo: “Inglese italianato è un diavolo incarnato”. In margine ad un recente studio su John Florio e la cultura italiana in Inghilterra
In “The Italian Encounter with Tudor England. A Cultural Politics of Translation” Wyatt dedica particolare attenzione all’età della Riforma e al ruolo degli italiani esuli religionis causa nella diffusione della cultura italiana in Inghilterra, tra i quali John Florio ha un ruolo principale. Wyatt dedica inoltre un capitolo a John Wolfe i cui rapporti con i riformatori italiani sono poco noti. Le sue pubblicazioni di testi di viaggio e di scoperte extraeuropee lo mostrano partecipe dei dibattiti della società elisabettiana assieme agli esuli italiani. Su tale sfondo si colloca anche una delle prime traduzioni di Florio, “Navigazioni e viaggi” di Giovanbattista Ramusi. Aspetto poco noto del Florio è infatti quello dei suoi interessi geografici. Quando gli italiani perderanno la loro posizione di prestigio in Inghilterra, Florio dovrà ripensare il proprio lavoro concentrandosi sulle traduzioni. Gli italiani, messi al bando dal mondo cristiano, diventano bersaglio polemico.
Lingua: ItalianoPag. 585-593
Etichette: Florio John, Inghilterra, Cinquecento,
Titolo articolo: La Traditio e la Novitas: Per uno studio delle fonti della filosofia di Tommaso Campanella
L’indagine delle fonti deve tener conto di fattori sia interni all’autore che al contesto della sua formazione. Tommaso Campanella fa riferimento ad una teoria ben precisa senza citarne l’autore. Quello che ai nostri occhi sembrerebbe un plagio nel tardo rinascimento è un qualcosa di diffuso, dovuto al substrato culturale che aderiva a testi e canoni ben consolidati e alla necessità dei ‘novatores’ di attingere alla ‘traditio’ per superarla, in un periodo in cui l’originalità è facilmente etichettata come eresia e in cui l’uditorio è abituato ad un registro culturale consolidato.
Lingua: ItalianoPag. 595-617
Etichette: Campanella Tommaso, Seicento,
Titolo articolo: Da collezionista a studioso: il percorso di Avraam Norov
Nella raccolta di Avraam Norov spicca il fondo dedicato alle opere di Giordano Bruno. Il suo nome è però rimasto legato al codice contenente la redazione manoscritta delle opere magiche e della “Lampas triginta statuarum”. Dall’analisi della descrizione di Norov si evince come egli non fosse un semplice collezionista, ma un appassionato lettore e in qualche modo interprete delle dottrine di Bruno. Tramite il metodo comparatista egli cerca di mettere in luce i punti di consonanza fra la filosofia del Nolano e i testi biblici, con l’intento di smentire il contrasto tra dottrina bruniana e dogmi cristiani. Si presentano alcuni confronti tra le postille apportate ai testi e le note trascritte nel catalogo.
Lingua: ItalianoPag. 619-628
Etichette: Norov Avraam, Bruno Giordano, Ottocento, Cinquecento,
Titolo articolo: Computational Linguistics Meets Philosophy: A Latent Semantic Analysis of Giordano Bruno’s Texts
Si prende in esame il testo degli “Eroici furori” di Giordano Bruno, caratteristico per la strategia retorica usata dall’autore (si tratta di un dialogo, composto da sonetti, descrizioni di strutture allegoriche e dissertazioni filosofiche), con lo scopo di tracciare la polisemia di parole rilevanti e disegnare gli spazi semantici che emergono dal testo.
Lingua: InglesePag. 631-647
Etichette: Bruno Giordano, Linguistica, Cinquecento,