Resine | 2008 | N. 117-118

Presentazione del fascicolo dedicato al tema dei “rifiuti” sotto il profilo letterario ed etico sociale.

Fa bene chi, in letteratura, seleziona, scarta ma con giudizio, riusa il riusabile; ci troviamo davanti ad un’avanguardia del riuso e ciò non deve essere visto in negativo, tutto è vedere in che modo il riuso venga praticato.

Fotografia, 2008.

Poesia in quattro tempi, scritta tra settembre e novembre 2008.

Collage e inchiostro, 2007.

Poesia di Maurizio Cucchi.

Fotografia, 1996.

Il poeta si è sempre interessato ai grandi temi del paesaggio e dell’ambiente. Già negli anni sessanta denunciava la presunta modernizzazione che stava cambiando volto ai paesi veneti, trasformando sia i centro storici che le campagne.

Riflessioni sui rifiuti in letteratura che, anzichè essere abbandonati vengono protetti e promossi.

Si ritorna al tema dell’articolo precedente: la spazzatura in letteratura che, a differenza dei rifiuti, non viene rimossa ma riutilizzata.

Fotografia, 1996.

Poesia di Mario Lunetta composta nel luglio 2008.

Poesia di Eugenio De Signoribus.

Poesia composta da Guido Oldani.

Stampa digitale da negativo b/n, 2008.

L’articolo tratta dei problemi riguardanti l’eliminazione dei rifiuti, prendendo anche in esempio il caso recente della spazzatura di Napoli.

Collage di lattine, 2008.

Collage e acrilici, 2008.

Collage, 2008.

Collage, 2008.

Collage, 2007.

Immagine del 2007.

Riflessione sui materiali da scarto accumulati per fare sculture.

Illustrazione, 2008.

Poesia dedicata a Gabriele Geminiani, 2008.

Fotografie, 2000.

Due poesie scritte nel luglio 2000 e agosto 2001.

Edizione in facsimile, l’Amourier, Coaraze, France, 2003.

Fotografia digitale, 2008.

Grafite, oro, vetro su legno nero, 2008.

Impasto di ceneri, carbone e blu di recupero su carta, 1991.

Leonardo Rosa, nato a Torino nel 1929, fin da giovane si dedicò alla poesia per poi orientarsi verso la “poesia visiva”. Successivamente concentra la sua ricerca su temi di carattere ecologico e non a caso intitola “Raccolta differenziata” la mostra allestita nella Galleria Porto Rose di Garessio del 2008.

Impasto di ceneri, carbone su carta, 1990.

Anche in questo articolo viene ripreso l’argomento rifiuti. Ma anche il relitto è un rifiuto, ed anche quello che resta delle antiche civiltà. Possiamo quindi dire che la nostra civiltà vive sui rifiuti dei Romani, degli Etruschi.

Rifiuti come resti di cibo, scarti casalinghi, oppure il “no” umano. I resti, gli scarti diventano sacchi e sacchetti, invadono vie e piazze, strade provinciali e nazionali, corrono a fianco dei prati, lasciano tracce visibili e invisibili.

Tre poesie: “Elèna Gutturale”, “A Paul Celan” e “Dove pisciano i cani”.

Fotografia, 2007.

Tre poesie: “Ave Maria”, “Una notizia” e “Storia di una foglia”.

Deprecare, in questi anni del XXI secolo, l’invasione dei rifiuti è diventata una moda, una lamentela ossessiva. In verità non c’è mai stata nei secoli passati e negli anni recenti tanta pulizia nelle case e per le strade di quanta ce ne sia oggi.

Assemblage, 2000.

Vengono proposti due brevi racconti dal titolo: “Raccolta” e “Letame”.

Racconto di un rifuto per la sceneggiatura di un’opera teatrale.

Fotografia, 2007.

“La Rivoluzione al liceo. Autobiografia di un professore” di Adriano Guerrini. Il libro è un diario, ma può essere visto anche come un saggio. E’ un testo di rifuto, più precisamente la storia di un rifiuto.

Immagine del 2008.

“Recupero, trovo, colgo materiali ed elementi per realizzare oggetti che siano pensieri tangibili sulla nostra attuale condizione ambientale. E’ come un viaggio nella memoria, in cui la traccia di ciò che socialmente consumiamo, viene riconosciuta nel mio elaborato”.

Il termine rifiuto nonostante sia di uso comune, è soggetto a diverse interpretazioni: ecco trascina con se una connotazione implicitamente negativa, di cosa non desiderata, o che non serve. Nel testo viene anche trattato il problema della gestione dei materiali dopo il loro uso e la loro trasformazione.

L’articolo parla dei rifiuti e di come le nostre avanzate società non siano comunque ancora in grado di gestirli ed utilizzarli nel giusto modo.