Resine | 2007 | N. 112

L’autrice dell’articolo ci rilascia un breve giudizio sullo stile poetico di Marise Ferro.

Partendo da cenni biografici, l’autrice coglie i diversi aspetti che hanno caratterizzato la personalità di Marise Ferro. Dagli esordi, con Disordine nel 1932, all’ultima opera, il romanzo “La sconosciuta”, si presenta un excursus sull’itinerario intellettuale della scrittrice.

L’articolo si incentra principalmente sulla presenza di elementi autobiografici nelle opere di Marise Ferro. In particolar modo ci si sofferma sul gruppo di romanzo del “Ciclo di Irene”.

Ventimiglia e il paesaggio dell’estremo ponente furono ossessivamente presenti nella produzione narrativa di Marise Ferro. L’autore propone un’analisi dell’intrecciarsi del personaggio e del paesaggio, molto frequente nelle opere della scrittrice.

L’articolo è incentrato sull’attività giornalistica di Marise Ferro, in particolare si commentano i numerosi elzeviri che la scrittrice scrisse durante gli anni sessanta del Novecento e in cui analizza le profonde trasformazioni sociali e culturali che hanno caratterizzato quesll’epoca.

L’autrice pone in risalto l’attività di traduttrice a cui Marise Ferro si dedicò durante la sua vita ma che troppo spesso è rimasta nell’ombra, evidentemente offuscata dalla sua produzione narrativa.

Si propone un’esauriente bibliografia degli scritti di Marise Ferro, nonchè degli scritti critici sulla sua produzione.