Resine | 2006 | N. 109

Si propongono le poesie di Roberto Sanesi: “Piccola migrazione a penna e inchiostro per Vincenzo Accame”, “Argomento” e ” Osservatorio”.

Nell’articolo si racconta l’incontro di Roberto Sanesi con Thomas Sterne Eliot.

L’autrice propone la traduzione quattro lettere inviate da T.S.Eliot a Roberto Sanesi.

Breve lettera in cui l’editore del primo libro di poesie di Roberto Sanesi ricorda quest’ultimo con commozione.

L’autrice dell’articolo in occasione della scoperta di un inedito di Roberto Sanesi coglie l’opportunità per una riflessione critica sul percorso poetico compiuto dall’autore.

L’articolo è incentrato sull’attività di traduttore svolta da Roberto Sanesi. In particolar modo ci si sofferma sulla traduzione dall’inglese di un testo di Bunting. Dall’esame della quale risulta evidente come la scelta del Sanesi sia stata fondamentalmente rivolta, più che alla conformità sonora con l’originale, ad un tentativo di comunicare l’esattezza del significato.

L’autore riflette sull’opera “sterminata” di Roberto Sanesi in occasione dell’allestimento della bibliografia analitica delle sue opere.

L’autore dell’articolo esamina il testo in cui Roberto Sanesi ha esplorato le ragioni per le quali l’inglese William Blake dedicò un’incisione a Isaac Newton.

L’autore analizza il poemetto “Attorno al tema di una stanza chiusa” in cui si evidenzia la natura “esoterica” della scrittura di Roberto Sanesi.

Laura Saladin ricorda le lezioni tenute da Roberto Sanesi all’Accademia di Brera rievocando la fascinazione che la sua lezione poetica esercitava sugli studenti.

L’articolo attraverso l’esame del libro “I redenti ” di Mirella Serri, ma anche attraverso riferimenti ad articoli, saggi e riviste dell’epoca, coglie l’opportunità per un excursus storico sulle condizioni degli intellettuali durante il fascismo.

L’autrice propone osservazioni di intellettuali francesi sull’Italia di Mussolini. In particolar modo ci si sofferma sul romanziere Pierre Drieu la Rochelle e sul premio Nobel Roger Martin du Gard.

Felice Pozzo si occupa del capolavoro narrativo di Salgari con particolare riferimento alla “scherma romanzata”, cioè alle descrizioni a metà tra realtà e fantasia delle denominazioni e delle tecniche dell’attività schermistica illustrate nell’opera.

Excursus sull’attività narrativa del madrileno Javier Marìas. In particolar modo l’indagine e l’analisi si incentrano sui romanzi “Tutte le anime”, “Un cuore così bianco” e “Domani nella battaglia pensa a me” dai quali emerge un manierismo “carico di attualissimi significati e profonde ragioni”.

Riflessioni sulla poesia, sulle sue modalità, sulle sue ragioni, su “come avviene”. In particolare l’autore si sofferma su “Epicidion” componimento pubblicato nel 1990 in “Poetando cose”.