Resine | 2003 | N. 98

Per onorare i novant’anni di Vittore Branca la prima parte di questo numero di “Resine” è tutto dedicato allo studioso savonese.Di li a poco l’uscita del fascicolo, ultimo dell’annata 2003, Branca muore. Nulla faceva presagire la sua morte, avvenuta il 28 maggio del 2004, poichè nonostante la veneranda età, era ancora fervida la sua mente e le sue inizitive culturali sempre in fermento. Lo studioso insigne di Boccaccio, dell’Umanesimo, dell’Alfieri, l’amico di Montale e di altri autori del Novecento, è qui ricordato in un breve ma essenziale profilo.

Vivido ricordo dell’A. dell’amico Vittore Branca e della sua famiglia, con particolare rilievo all’impegno civile e l’attaccamento a Savona che diede i natali all’illustre italianista.

Alcuni ricordi giovanili di frequentazioni dell’A. con Branca.

L’intervista rilasciata a Sergio Riolfo da Branca nel dicembre del 2003, ancor di più oggi, dopo la sua scomparsa, ci restituisce il filo del ricordo degli anni giovanili trascorsi a Savona e dei maestri che ebbero il merito di appassionarlo agli studi letterari. Per prima fu padre Cazzullo che Branca ebbe quale docente d’italiano al ginnasio degli Scolopi a Savona e il Momigliano che alla Normale di Pisa che con altri illustri docenti fu avviato allo studio del Boccaccio.

Viene sottolineta l’attitudine di Branca alla critica già agli esordi della sua attività di ricerca.

Sono qui ri-pubblicati insieme alcuni significativi scritti giovanili del letterato savonese apparsi su alcuni periodici e giornali.”Ho letto Primasera” su l’opera del Barile apparso in “Studium” nel 1934; “La coscienza di Guardini” una recensione ad un suo libro pubblicata il 20 luglio del 1934 su “Il Letimbro”; Con “Si va dal De Salvo pittore” scritto apparso su “Il Nuovo Cittadino” il 13 gennaio 1938, Branca commenta alcune ele del pittore savonese i cui fu amico ed estimatore; In fine con “Il maggio musicale fiorentino” fine recensione all’avenimento apparso su “Il Nuovo Cittadino” il 17 maggio del 1939.

l’A. focalizza il rapporto fra Filippo Tommaso Marinetti e i futuristi savonesi fra i quali primeggia la figura di Giovanni Acquaviva. Oltre ad una breve nota bibliografica del magistrato savonese vengono riproposti ampi stralci del carteggio intercorso fra i due futuristi.

Il pittore ceramista Giovan Battista De Salvo spesso si portava, durante gli anni della guerra,a Pareto, paese posto tra il Monferrato e le Langhe. Era un rifugio lontano dalla città un ritorno “ai piaceri del quotidiano”. Scritte da Pareto ci restano una decina di cartoline e lettere indirizzate all’amico Angelo Barile tra gli anni 1937 e 1945, ne vengono pubblicate due che a parere dell’A. offrono spunti interessanti di riflessione sulla sensibilità dell’artista savonese, la prima del luglio del 1937 e l’altra dell’agosto del 1943.

Dall’analisi del carteggio (1906-1943) Papini-Novaro, pubblicato nel 2001 (Roma,Edizioni di storia e letteratura) si evincono tra l’altro le difficoltà economiche che portarono alla chiusura della rivista diretta dal Novaro “Riviera ligure” un paricolare tecnico-economico interessante: al di là delle indubbie motivazioni culturali ed esistenziali (la morte di Boine e di Cellino Novaro, lo sconquasso della guerra) la rivista, come scrive Novaro a Papini,deve sospendere le pubblicazioni.

L’A. esamina le tecniche di recitazione del grande Ettore Petrolini e del rapporto che riusciva a creare con il pubblico, attraverso l’esame delle parole ma anche dei gesti che coniugava in scena.

Di Seborga lo scrittore savonese di “L’uomo di Camporosso”, la Milani appunta alcuni ricordi e la comune frequenza ed amicizia con lo scultore Walter Morando e una pagina a questi dedicata nella quale parla del porto di Savona.

Viene pubblicato in anteprima uno scritto di Seborga dedicato a Morando del 1978, dove lo scrittore savonese dà risalto alle doti artistiche dello scultore nel particolare del colore dei porti spesso raffigurato nelle sue opere. Lo scritto di Seborga aprirà il catalogo della mostra dello scultore che si terrà nel 2004 a Venezia.

Sconosciuto ai repertori della stampa periodica femminile italiana, il settimanale milanese “Foemina” (1946-1947)diretto da Marise Ferro si pregiò, nella sua pur breve vita, di importanti collaborazioni.

Viene pubblicata “Lettera all’amica provinciale” apparsa in “Foemina”, a. I, n 4 del 1946.

Intervista a Mary de Rachewiltz figlia di Pound che vive da oltre mezzo secolo in un castello a Tirolo di Merano trasformato in un centro di cultura che ospita mostre e quant’altro nella sfera culturale che gravita intorno alla figura di suo padre.

Brano poetico composto Da Mary De Rachewiltz “Poesia Petrosa”.

L’A. descrive la sua venuta in Italia avvenuta nel 1954 per studio dove poi decide di stabilirsi e produre con successo in lingua italiana.

La Bruck pubblica qui uno stralcio del romanzo in preparazione “Il risarcimento”

Tomaso Kemeny, in questa breve autopresentazione, in esilio in Italia dal 1949,dove vive e lavora, si presentò nel 1989 a Budapest per un festival di Poesia come poeta italiano nato a Budapest.

Tre poesie di Kemeny: “Ancora una volta Amadeus”, “Europa”,”In principio”.

Testo di Serafino Musso “Andare per funghi” datato Savona 8 ottobre 1999

Tradotte da Beppe Manzitti sono pubblicate tre poesie di Tomlinson: “Prophercy” (“Profezia”),”On a Limb”(“Su un ramo”) e “Frost” (“Brina”).

Milite presenta cinque poesie datate 2003: “Liguria”, “L’intermittenza del giallo”, “Lascia che Geppetto”,”Un led rosso”.

Con la traduzione di Alouxa Azkona viene pubblicato il testo del discorso pronunciato da Juan Gelman a Villa Marigola in Lerici il 27 settembre 2003 nel ricevere il Premio all’Opera Poetica dall’Associazione Premio LericiPea.

Iniziativa di Baraldi, poeta del dialetto di Carpi che però ama parlere in versi della sua Albenga, di pubblicare nella collana “I libri del Quartino” con cadenza trimestrale raccolte di versi dialettali. Al momento sono pubblicati “Quele che remane” di Pietro Civitareale, “E mò stèm accuscì” di Giuseppe Rosato e omaggio a Simone Weil a cura di Massimo Sannelli.

Breve profilo biografico di Edward Said, noto critico di origine paletrinese, scomparso a New York di leucemia il 25 settembre 2003.

Alcune considerazioni sui “Madrigali” di Montale a proposito della guerra.