Rassegna europea di letteratura italiana | 2017 | N. 49-50

Anno 2017 – N. 49-50
A cura di Paolo Perilli

Autore/i articolo: Santiago López Martínez-Morás
Titolo articolo: Géographie jacobéenne et organisation du récit dans la Continuation de L’Entrée d’Espagne

Niccolò da Verona scrive la sua continuazione dell’Entrée d’Espagne incentrando la propria narrazione, perlomeno apparentemente, sulle conquiste territoriali dell’imperatore Carlomagno lungo il cammino di Santiago de Compostela. L’autore, tuttavia, concepisce questi episodi come se fossero delle appendici che chiudono ognuna delle parti narrative autonome che, a livello tematico, dipendono perlopiù da testi epici precedenti. Ognuno di questi elementi centrali è inoltre collegato a sua volta a uno specifico spazio geografico, cosicché la narrazione finisce per presentare due percorsi complementari dell’esercito imperiale : uno è costituito dalle parti narrative autonome, mentre l’altro prende forma attraverso le ripetute allusioni al cammino di Santiago, che danno così coerenza all’intera narrazione.

Lingua: Francese
Pag. 11-27
Etichette: XIV secolo, Niccolò da Verona, Entrée d’Espagne,

Autore/i articolo: Frej Moretti
Titolo articolo: La lingua dei Fatti de Spagna

Li fatti de Spagna è il titolo assegnato nel 1951 da R. M. Ruggieri all’anonimo romanzo carolingio in prosa conservato in unica attestazione dal ms. Aldini 553 della Biblioteca Universitaria di Pavia. Nella prefazione alla sua edizione, Ruggieri annunciava l’intenzione di preparare un secondo volume comprendente, accanto a un’analisi delle fonti del romanzo, uno studio sulla lingua del codice aldino. Questo lavoro purtroppo non poté essere realizzato e la localizzazione dei Fatti de Spagna è stata in seguito genericamente assegnata ad un’area settentrionale. Nel presente lavoro si propone un’analisi dei principali fenomeni fonetici e morfologici presenti nel testimone aldino, allo scopo di fornire indicazioni più precise di quelle finora date circa la sua provenienza.

Lingua: Italiano
Pag. 29-55
Etichette: Letteratura cavalleresca, Fatti de Spagna,

Autore/i articolo: Sara Ferrilli
Titolo articolo: Alcune aggiunte al testimoniale del De honore mulierum di Benedetto da Cesena

Il De honore mulierum è un poema in terza rima composto dal romagnolo Benedetto da Cesena e dedicato a Pandolfo, figlio di Sigismondo Pandolfo Malatesta e della sua amante, e poi terza moglie, Isotta degli Atti. L’opera si inserisce nel filone della cosiddetta letteratura isottèa e possiede finalità encomiastiche che rispecchiano pienamente gli interessi della cerchia di letterati che operavano nella corte malatestiana, tra i quali figurano Basinio da Parma e Roberto Valturio. La sua tradizione testuale, finora limitata a un prezioso testimone della Biblioteca Vaticana e alla princeps veneziana del 1500, si arricchisce ora di altri due manoscritti. Il presente contributo ha dunque lo scopo di segnalare le nuove acquisizioni relative al testimoniale del De honore mulierum e di collocarle nel contesto della produzione di codici alla corte di Sigismondo Pandolfo Malatesta, avanzando altresì qualche ipotesi preliminare sulla primissima ricezione dell’opera.

Lingua: Italiano
Pag. 57-70
Etichette: XV secolo, Benedetto da Cesena, Isotta degli Atti, Sigismondo Pandolfo Malatesta,

Autore/i articolo: Damiano Acciarino
Titolo articolo: La popolatione del mondo di Gabriele Simeoni (1556)

Con questo contributo si presenta l’edizione commentata del manoscritto trattatello di Gabriele Simeoni, intitolato La popolatione del mondo e datato 1556. Il testo consiste di una sintetica disamina con pretese antiquarie circa la propagazione dei popoli a seguito del Diluvio Universale, secondo il più classico schema delle opere fiorentine di stampo arameo. L’introduzione cercherà di contestualizzare l’opuscolo all’interno della produzione coeva del Simeoni e metterlo in rapporto con il tessuto politico e culturale del suo tempo.

Lingua: Italiano
Pag. 71-139
Etichette: Rinascimento, XVI secolo, Gabriele Simeoni,

Autore/i articolo: Michele Comelli
Titolo articolo: Una lettera perduta di Giovanni Della Casa a Piero Vettori e la corrispondenza burlesca con Antonio Bernardi della Mirandola

Il contributo informa del ritrovamento di una lettera perduta di Della Casa a Piero Vettori, un tempo parte dei fondi vettoriani confluiti nella British Library e ora conservata presso la Biblioteca F. D. Guerrazzi di Livorno, e ne fornisce in appendice la trascrizione. Muovendo poi dalla lettura della missiva e di altre due lettere coeve superstiti, l’autore mette in evidenza la polemica sorta in quei mesi intono alla divulgazione del Commentarius del filosofo Antonio Bernardi della Mirandola, protetto del cardinale Alessandro Farnese, per poi avanzare l’ipotesi che proprio a quella polemica, che chiamò in causa il circuito fiorentino vicino a Della Casa (Vettori, Francesco Verino, Donato Giannotti e, soprattutto, Ubaldino Bandinelli), debba ricollegarsi anche la tenzone burlesca tra il filosofo mirandolano e Della Casa. Attraverso la corrispondenza burlesca Della Casa cercò infatti di stemperare con gli strumenti del divertissement letterario la polemica col Bernardi, col quale mantenne poi – come testimoniano i documenti degli anni successivi – rapporti di amicizia e convenienza.

Lingua: Italiano
Pag. 141-161
Etichette: Giovanni Della Casa, Piero Vettori,

Autore/i articolo: Oliver Friggieri
Titolo articolo: L’italianità della tradizione letteraria di Malta

La tradizione letteraria più antica di Malta, scritta in italiano, faceva parte integrante della letteratura italiana. Per vari secoli, almeno dal primo Cinquecento in poi, gli scrittori dell’isola si consideravano maltesi tramite la loro completa e continua adesione ai modi di pensare e di scrivere della penisola vicina, con la quale Malta ha sempre avuto stretti contatti di natura politica e culturale. Il maltese, l’antica lingua della comunità isolana, di origine araba ma scritta nell’alfabeto latino, non godeva di una sua tradizione scritta, ed era completamente ignorata nei campi dell’amministrazione e della cultura. Il rapporto con l’Italia ha finalmente condotto al riconoscimento dell’idioma parlato. La diffusione dei principi romantici di democrazia e di rispetto per il patrimonio popolare ha dato luogo alla scoperta del maltese come forma espressiva adatta ad essere coltivata.

Lingua: Italiano
Pag. 163-182
Etichette: Letteratura italiana, Romanticismo, Malta

Autore/i articolo: Paola Casella
Titolo articolo: Le innovazioni romantiche della Francesca da Rimini di Silvio Pellico

L’articolo propone una rivalutazione storico-letteraria della Francesca da Rimini di Silvio Pellico (1815). Si tratta di una delle primissime tragedie redatte a partire da un episodio della Divina Commedia nell’ambito della riscoperta protoromantica di Dante. La straordinaria fortuna, che il dramma riscosse in Italia e all’estero, contribuì alla rigogliosa fioritura ottocentesca di opere d’argomento dantesco. Pellico apportò sostanziali innovazioni tematiche al palinsesto tradizionale, esaltando non solo l’innocenza casta dei due protagonisti, ma anche la loro eroica volontà di sublimare la passione individuale a favore di valori morali (onore e famiglia) e della patria. La scrittura drammaturgica, incentrata sul dissidio tipicamente romantico tra volontà razionale e pulsione affettiva, tra parole e gesti, permetteva alle maggiori attrici e ai maggiori attori di trionfare con la propria bravura, suscitando un forte impatto emotivo nel pubblico. Per l’intero Risorgimento la Francesca da Rimini fu un cult play anche per la celebre apostrofe all’Italia, tanto che in seguito alla terribile pena inflitta a Pellico dalle autorità austriache l’intero dramma fu investito di un valore patriottico aggiunto.

Lingua: Italiano
Pag. 183-199
Etichette: Patriottismo, Risorgimento, Romanticismo, Tragedia, XIX secolo, Ethos, Pathos,

Autore/i articolo: Alessandro Bosco, Stefano Bragato
Titolo articolo: Zoppi, Rusca, Mondadori e la divulgazione della cultura italiana in Svizzera durante gli anni del fascismo

L’articolo analizza la diffusione di cultura italiana in Svizzera alla fine degli anni Trenta attraverso il confronto tra due casi studio finora pressoché sconosciuti: due mostre di libri italiani allestite alla Biblioteca Centrale di Zurigo (autunno 1938) e alla Biblioteca Cantonale e Universitaria di Losanna (inverno 1939). Nell’organizzazione e nello svolgimento delle mostre (a cui collaborarono personalità culturali di spicco come Zoppi, Rusca e Mondadori) emersero infatti diversi contrasti e tensioni riguardo la cifra più o meno fascista dell’iniziativa, tanto da renderle presto parte di una vera e propria operazione di politica culturale internazionale del regime. Benché correlate, le mostre ebbero tuttavia esiti e risvolti differenti.

Lingua: Italiano
Pag. 201-211
Etichette: Fascismo, XX secolo, Svizzera

Autore/i articolo: Luca Fiorentini
Titolo articolo: Come trattare i miti pagani. Note su Dante e Ovidio in margine agli Studi danteschi di M. Picone

Muovendo dai numerosi contributi dedicati da Michelangelo Picone alle presenze di Ovidio nella Commedia di Dante, l’articolo offre un’analisi generale del rapporto che Dante instaurò con la mitologia pagana.

Lingua: Italiano
Pag. 215-223
Etichette: Allegoria, Mitologia, Dante Alighieri, Michelangelo Picone, Ovidio,

Autore/i articolo: Antony Molho
Titolo articolo: An open letter to John Monfasani
Lingua: Inglese
Pag. 225-227
Etichette:

Autore/i libro/articolo recensito: Michelangelo Buonarroti
Titolo libro/articolo recensito: Rime e lettere
A cura di: Antonio Corsaro, Giorgio Masi
Edizioni: Bompiani, Milano – 2016
Lingua: Italiano
Pag. 231-233
Recensore/i: Ilaria Tufano
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