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Rassegna europea di letteratura italiana | 2010 | N. 35
Anno 2010 – N. 35
A cura di Cristina Ubaldini
Titolo articolo: Aspetti della “bella apparizione”: “Le Bel Inconnu”, “Le Dit de Panthère e la “Vita Nuova”
Il saggio, fortemente articolato e strutturato, ha come scopo la dimostrazione che nelle tre opere del tardo Duecento – “Le Bel Inconnu” di Renaut de Beaujeu (1290ca), “Le Dit de la Panthére” di Nicole de Margival (1290-1300) e la “Vita Nuova” di Dante Alighieri – quella che viene definita come “bella apparizione”, vale a dire la messa in scena del corpo femminile, costituisce una questione ambigua che va interpretata non letteralmente ma come categoria estetica.
Lingua: ItalianoPag. 11-35
Etichette: De Beaujeu Renaut, De Margival Nicole, Alighieri Dante Le Bel Inconnu, Le Dit de la Panthére, Vita Nuova, Poesia, Estetica, Bellezza, Duecento,
Titolo articolo: Inferno, IX, 51-57: Medusa, lo sguardo che fa peccare
La figura della Medusa, condensazione di una complessa vicenda mentale, è, come dice Max Milner, “l’example par excellence de ce voir sexuel, constitué par … deux courants, l’un libidinal e ayant pour fin la jouissance, l’autre agressif ou destructeur, qui peut se retourne sur le sujet et lui renvoyer son intentionalité mortifère”, e compare spesso nelle opere letterarie “in absentia”. Nella “Commedia” di Dante accade di incontrarla in forma di maschera e testa nel canto IX dell’Inferno; la sua non-attività costituisce una grazia per il poeta che non rischia di rimanere impietrato dal suo sguardo, ma riesce a liberarsi dalla schiavitù della donna-Medusa, superando gli stilemi del Dolce Stil Novo e approdando ad una nuova libertà spirituale e poetica.
Lingua: ItalianoPag. 37-49
Etichette: Alighieri Dante, Divina Commedia, Inferno, Dolce Stil Novo, Medusa, Poesia, Psicologia, Duecento,
Titolo articolo: Per non “mancare l’onore”: Dante e le radici razionali della riverenza
La riverenza, la tedesca “Ehrfurcht” è questione di una certa rilevanza: ne hanno affrontato la discussione poeti e pensatori di tutti i tempi, da Ovidio a Santayana. Nel celeberrimo detto kantiano la legge morale e il cielo stellato riempiono l’animo del filosofo di ammirazione e proprio di “riverenza”. La questione certamente non perde il proprio valore nemmeno quando la si incontri nell’opera di Dante, dove nella “Monarchia”, nella “Commedia” e soprattutto nel quarto libro del “Convivio”: “L’ambiente in cui la nozione trova impiego è quello del mondo umano e del vivere sociale, posto però, nel perimetro di una concezione creazionistica, in comunicazione con l’increato attraverso il cosmo noetico ed i suoi uffici gerachici”.
Lingua: ItalianoPag. 51-66
Etichette: Alighieri Dante, Divina Commedia, Monarchia, Convivio, Reverenza, Poesia, Società, Duecento,
Titolo articolo: Prima della citazione del “Principe”. Fortuna del Petrarca politco nella lirica quattrocentesca
La canzone petrarchesca “Italia mia” costituisce un vero e proprio testo-archetipo, il cui linguaggio va considerato un vero e proprio “verbo”, così scrive Gabriele Baldassarri “dotato di una pregnanza e una densità quasi scritturali”; immagini e lessemi di questo componimento “si sono letteralmente impressi nella memoria collettiva della letteratura italiana, costituendo una sorta di formulario della retorica politica , che si è conservato e trasmesso attraverso i secoli”. Ma è nella lirica del Quattrocento che limpida e chiara se ne riscontra l’eredità in autori come Giusto de’ Conti, Angelo Galli, Francesco Altobianco, Giovanni Gherardi, Malatesta Malatesti, Marco Piacentini…
Lingua: ItalianoPag. 67-100
Etichette: Petrarca Francesco, Italia mia, Poesia lirica, Politica, Trecento, Quattrocento, Intertestualità,
Titolo articolo: “Avvertite a non vi ingannare ne’ tempi” (Ricordi, 71). Variazioni sul tempo negli scritti politici di Francesco Guicciardini
Cercando di andare oltre le nebbie del luogo comune imposto dal De Sanctis alla figura di Guicciardini, ricordato perlopiù come storico, Barbara Khun, sulla scorta di Volker Reinhardt, Barbara Khun riprende le fila di studi che si svolgono ormai da qualche decennio con l’intento di dar luce ai testi per poter illuminare più correttamente il pensiero politico. Il saggio affronta in due sezioni prima il problema del rapporto non univoco fra tempo e scrittura in Guicciardini e poi, più puntualmente dello stesso problema nei “Ricordi”.
Lingua: ItalianoPag. 101-118
Etichette: Guicciardini Francesco Ricordi, Politica, Storiografia, Tempo, Scrittura, Cinquecento,
Titolo articolo: La “gran fiera magnara”: per una geografia alimentare del Pasticciaccio
Scrive Cristiano Spila a proposito del “Pasticciaccio” di Gadda che “il cibo, ripetutamente caratterizzato a livello descrittivo ed evoctivo, è un tema significativo, del quale si parla o che asolve a funzioni narrative importanti: è un livello retorico, insomma, del tutto centrale nell’economia del romanzo, e, a un tempo, anche per ragioni meramente spaziali, nel sistema strutturale e nelle descrizioni dei personaggi”. Varrà la pena leggere questo gustoso saggio per scoprire quale relazione possa instaurarsi tra Zola, l’Eneide e la porchetta di Ariccia.
Lingua: ItalianoPag. 119-131
Etichette: Gadda Carlo Emilio, Pasticciaccio, Cibo, Letteratura, Romanzo, Novecento, Ariccia,
Titolo articolo: Le “Comentum super Dantis Aldigherij Comoediam” de Benvenuto da Imola et le débat sur Caton dans l’’Italie du XIVe siècle
La riscoperta del commento di Benvenuto da Imola (1375-1387/88) riapre il problema del personaggi di Catone nel Purgatorio dantesco in tutta la sua complessità.
Il saggio si inoltra in un sondaggio dei commenti trecenteschi alla figura di Catone prima e dopo Benvenuto, che si attestano, in letture che vanno dal letterale allo storico, su due posizioni opposte: l’accettazione senza discussione della scelta di Dante e la moralizzazione del personaggio che ne attenua la problematicità. Quella di Benvenuto, complessa, consapevole delle incongruità delle scelte dantesche, erudita e “modernamente” intessuta di fonti storiografiche, poetiche, filosofiche, teologiche e critiche, propone una lettura del personaggio in una doppia chiave, “realiter et moraliter”. L’Uticense, preferito al Censore, spicca come figura significativa nei testi antichi restituiti da Petrarca e Boccaccio (Tito Livio, Plinio, etc.), simbolo fortissimo di una scelta di libertà e viene restituita nella sua potenza anche attraverso il confronto con la sorte di altri personaggi “filosofici” come Socrate e Seneca. Benvenuto, però, non concorda con la scelta di Dante e questo risulta ben chiaro dal suo commento; eppure gli riconosce la libertà poetica di aver compiuto uno scarto rispetto alla Storia che, in quanto poetico, non può costituire una menzogna.
Pag. 135-152
Etichette: Alighieri Dante, Da Imola Benvenuto, Catone, Divina Commedia, Purgatorio, Poesia, Storia, Commento, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: Profezia della morte di Adone
Nel canto XVII dell’ “Adone” di Marino avviene uno scarto nella narrazione: Venere si separa da Adone per la prima volta egli consente di andare a caccia, infrangendo il fatale divieto. Durante il rito della toilette di Venere Proteo emerge e pronuncia la profezia sulla morte di Adone. Una profezia stranamente urgente, mutuata dal “vaticinio di Nereo” di Orazio (Carmina I, XV, 1-36).
Lingua: ItalianoPag. 153-160
Etichette: Marino Giambattista, Adone, Orazio, Carmina, Poesia, Profezia, Intertestualità, Seicento,
Titolo articolo: Lettura di grandezze in “Conglomerati” di Andrea Zanzotto
Guglielma Giuliodori ci racconta le 92 poesie del libro di Andrea Zanzotto “Conglomerati” analizzandone temi, luoghi, materiale linguistico e stilistico.
Lingua: ItalianoPag. 161-165
Etichette: Zanzotto Andrea, Conglomerati, Poesia, Novecento,
Titolo libro/articolo recensito: Guia a la lectura de la “Divina Comedia”
Edizioni: Institucio Alfonso el Magnanim, Disputacio de Valencia – 2007
Lingua: Italiano
Pag. 169-170
Recensore/i: Valeria Pascone
Etichette: Alighieri Dante, Divina Commedia, Poesia, Commento, Duecento, Novecento, Spagna,
Titolo libro/articolo recensito: Il nuovo canzoniere. Esperimenti lirici secenteschi
Edizioni: Bulzoni, Roma – 2008
Lingua: Italiano
Pag. 170-174
Recensore/i: Maria Antonietta Passarelli
Etichette: Poesia lirica, Critica, Seicento, Napoli,