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Rassegna europea di letteratura italiana | 2009 | N. 33
Anno 2009 – N. 33
A cura di Cristina Ubaldini
Titolo articolo: Il sogno petrarchesco della vita solitaria per vivere il tempo in operosità
Paolo Cherchi offre ai lettori una minuziosa e attenta analisi del “De vita solitaria”, opera di passaggio tra le cosiddette “fase romana” e “fase cristiana” della vita di Petrarca. L’opera ha solo apparentemente struttura rapsodica e si fonda su un percorso di progressiva concentrazione, da temi di natura generale verso questioni sempre più intensamente autobiografiche, in cui si intrecciano i temi dell’amicizia, del tempo, della solitudine.
Lingua: ItalianoPag. 13-30
Etichette: Petrarca Francesco, De vita soltaria, Trattato, Trecento,
Titolo articolo: La latitudine della nobiltà. Una questione filosofica nel Commento di Giovanni da Serravalle alla “Divina Commedia” (1416)
Andrea Robiglio, sulla via già tracciata da Carlo Dionisotti, torna a riflettere sul commento alla Commedia composto dal francescano Giovanni Bertoldi, vescovo di Fermo. L’opera, scritta con finalità pastorali e probabilmente anche in brevissimo tempo, comprende anche una versione latina del testo dantesco e presenta varie note di originalità rispetto ai commentari precedenti: digressioni autobiografiche, ricorso agli scritti di scuola, un intenso approfondimento teologico. Ma l’aspetto sul quale si concentra questo saggio, con ampie analisi, è la posizione assunta dal Bertoldi in relazione alla “quaestio de nobilitate”.
Lingua: ItalianoPag. 31-49
Etichette: Alighieri Dante, Divina Commedia, Quattrocento, Duecento, Nobiltà, Ermeneutica,
Titolo articolo: Osservazioni sulla novella boiardesca di Tisbina (“Inamoramento de Orlando”, I XII)
Francesco Malaguzzi Valeri riferisce che tra i passatempi che allietavano la corte di Beatrice d’Este, moglie del Moro, v’era un gioco denominato “guancialino d’oro o giuoco della mano calda” nel quale una persona bendata è chiamata a riconoscere chi lo tocca o lo colpisce dietro o sulla mano, lo stesso rappresentato nell’affresco di Bernardino Luini nella “Pelucca”, la sontuosa villa suburbana di Gerolamo Rabia. Edoardo Fumagalli propone come non improbabile una qualche relazione tra il soggetto di questo affresco, ora a Brera, e ciò che viene narrato da Boiardo nella novella di Tisbina, nel canto XII de “L’innamoramento de Orlando”.
Lingua: ItalianoPag. 51-66
Etichette: Boiardo Matteo Maria, L’innamoramento de Orlando, Tisbina, Narrativa, Novella, Quattrocento, Corte,
Titolo articolo: Il mondo raccontato tra novella e fiaba
Le raccolte di racconti brevi si costituiscono come genere in cui il particolare e l’universale si coniugano in una forma-mondo e in cui l’intera materia del reale e del fantastico vengono rappresentate e messe in scena di secolo in secolo con formule rinnovate. I titoli e la loro formulazione, con il loro bagaglio di significazione ed evocazione, costituiscono in questo saggio il fil rouge del discorso.
Lingua: ItalianoPag. 67-75
Etichette: Novella, Romanzo, Fiaba, Narrativa, Duecento, Trecento, Quattrocento, Cinquecento, Seicento, Titolo,
Titolo articolo: Buongoverno e malgoverno nel canto VI del “Purgatorio” secondo un commento del Trecento
Il volgarizzamento del commento di Pietro Alighieri all’opera del padre, risalente agli ultime decenni del Trecento, costituisce un testo che merita studi e valutazioni come opera dotata di carattere proprio. In modo particolare Massimo Seriacopi ferma l’attenzione sul passo dedicato al VI canto del Purgatorio e ne analizza minuziosamente il testo, facendone emergere la forte capacità critica fondata su un’indiscutibile autonomia di pensiero.
Lingua: ItalianoPag. 79-87
Etichette: Alighieri Pietro, Alighieri Dante, Divina Commedia, Commento, Trecento, Duecento, Ermeneutica,
Titolo articolo: Dante nell’inferno moderno: la letteratura dopo Auschwitz
L’inferno dantesco, riscoperto dai romantici, arriva a costituire per la letteratura moderna un paradigma rappresentativo di tutte le condizioni di sofferenza e di prostrazione; valga il titolo che Balzac scelse per la propria colossale opera come esemplificazione più evidente. Così, chi ha dovuto narrare la tragedia che non ha pari nella storia del mondo, la Shoah, ha dovuto confrontarsi con l’opera di Dante per trovare una propria via di testimonianza vera, oltre le barriere dell’indicibilità, senza cadere nelle trappole della finzione letteraria. Rossend Arqués illustra il percorso di ricerca svolto in questo senso da autori come Antelme, Gradowski, Kertész, Levi, Rousset, Wiesel.
Lingua: ItalianoPag. 89-110
Etichette: Anteleme, Gradowski, Kertész, Levi Primo, Rousset, Wiesel, Alighieri Dante, Divina Commedia, Inferno, Narrativa, Romanzo, Romanzo storico, Duecento, Ottocento, Novecento, Olocausto, Memoria, Verità, Finzione, Tradizione,
Titolo libro/articolo recensito: Boccaccio e la codificazione della novella. Letture del “Decameron”
Edizioni: Longo, Ravenna – 2008
Lingua: Italiano
Pag. 113-122
Recensore/i: Luigi Surdich
Etichette: Boccaccio Giovanni, Decamerone, Novella, , Saggistica, Trecento, Novecento,
Titolo libro/articolo recensito: Petrarca
Edizioni: Il Mulino, Bologna – 2008
Lingua: Italiano
Pag. 122-125
Recensore/i: Ilaria Tufano
Etichette: Petrarca Francesco, Letteratura, Trecento,