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Rassegna europea di letteratura italiana | 2007 | N. 29-30
Anno 2007 – N. 29-30
A cura di Cristina Ubaldini
Titolo articolo: “Le donne e ” cavalier”: la civiltà cavalleresca nella “Commedia”
La civiltà cavalleresca è nelle opere di Dante elemento ricorrente e non certo di poco conto. Se nella “Vita Nova” risulta palese come lo sfondo culturale su cui si proietta la storia d’amore dell’iolirico per Beatrice sia quello cavalleresco, e nel “De vulgari eloquentia” viene riconosciuto proprio della ‘langue d’oïl’, la lingua francese, il campo della prosa narrativa che narra le storie di Lancillotto e Tristano. Lirica italiana e romanzo francese si fondono nella “Commedia” permettendo a dante di impersonare sia l’eroe (Perceval o Galaad) alla ricerca del sacro ‘graal’, sia il cavaliere (Lancillotto) alla conquista spirituale della sua Ginevra, divenuta regina paradisiaca. Lo studio di Michelangelo picone si conforma in una indagine intertestuale volta ad evidenziare la decisiva importanza del modello romanzesco oitanico nella composizione del poema italiano, analizzando precisi luoghi: Inferno V, Purgatorio XIV e XVI, Paradiso XVI.
Lingua: ItalianoPag. 11-32
Etichette: Alighieri Dante, Divina Commedia, Poema cavalleresco, Duecento, Intertestualità,
Titolo articolo: Inferno XV: l’incontro fra Dante e Brunetto
A vent’anni dall’interpretazione che Tiziano Zanato ha offerto del XV canto dell’Inferno di Dante, l’autrice si appressa a rileggere queste terzine con l’intenzione di chiarirne alcune ombre e ambiguità. Il discorso di Brunetto Latini sarebbe stato concepito da Dante con la finalità di comunicare l’impresa della scrittura della “Commedia”. Attraverso una attenta e minuziosa analisi testuale si dimostra come con la figura di Brunetto Dante inizi il percorso di superamento delle opere delle proprie ‘auctoritates’.
Lingua: ItalianoPag. 33-59
Etichette: Alighieri Dante, Divina Commedia, Poesia, Duecento,
Titolo articolo: Boccaccio e la tradizione del prosimetro. Un’ipotesi per la forma della “Comedia delle ninfe fiorentine”
L’ “Ameto” di Boccaccio viene riconosciuto dal Minturno alle origini della filiera di modelli che hanno ispirato il suo “Amore giovanile”. Boccaccio, a sua volta, intesse con la “Vita nova” di Dante un complesso rapporto: ne trascrive il testo ridisegnandone la struttura, rendendola più omogenea e pulita, privata delle divisioni. La struttura dell’ “Ameto” va in questa direzione di ricerca dell’omogeneità, tanto che a Giuseppe Velli è sembrato quasi l’esito di una commistione tra la terza rima dell’episodio paradisiaco di Matelda e della “Vita nova”. Carrai cerca invece di mostrare in che modo la struttura del prosimetro, composto solo da brani in prosa e brani in terza rima, sia debitore delle opere antiche che Boccaccio andava volgarizzando in quegli anni, in particolar modo il “De consolatione Philosophiae” di Boezio.
Lingua: ItalianoPag. 61-67
Etichette: Boccaccio Giovanni, Ameto, Trecento,
Titolo articolo: Intorno alle fonti della “Spagna in prosa”: l’altro Turpino
L’autrice illustra la storia critica e le fonti del romanzo cavalleresco “Spagna in prosa”, opera adespota risalente probabilmente agli anni precedenti il 1453-56, periodo in cui viene composto la cosiddetta “Spagna” ‘magliabecchiana’ che ne ripropone molti materiali in versi.
Lingua: ItalianoPag. 69-91
Etichette: Spagna in prosa, Romanzo, Quattrocento,
Titolo articolo: Appunti sulla conversazione: tra Dante Alighieri e Baldassarre Castiglione
Il presente saggio indaga i significati attribuiti al sintagma ‘conversazione civile’. Se il Settecento viene considerato ‘l’età della conversazione’, il termine ‘conversazione’ appare per la prima volta nel “Convivio” di Dante, ma Dante, come si sa, tutto fu, tranne un buon conversatore. È con Giovanni della Casa, il quale allarga senza contraddire le nozioni di Dante, che si fonda in tutti i suoi aspetti ‘l’età della conversazione’.
Lingua: ItalianoPag. 93-107
Etichette: Alighieri Dante, Della Casa Giovanni, Cultura, Società, Duecento, Trecento, Quattrocento, Cinquecento, Seicento, Settecento,
Titolo articolo: “Figli, vi lascio! e nel lasciarvi tremo”. Sui domestici lutti poetici delle “pastorelle” d’Arcadia
Il saggio indaga e illustra la particolarità della percezione emotiva femminile del lutto e delle sue forme di espressione nei testi delle poetesse arcadi. Il percorso di lettura proposto prende le mosse da una lettera di Fortunata Sulgher fantastici alla collega esordiente Diodata Saluzzo nel quale possono essere rilevati elementi di questa poetica di temi lugubri.
Lingua: ItalianoPag. 109-124
Etichette: Sulgher Fortunata, Saluzzo Diodata, Arcadia, Poesia, Epistolario, Seicento,
Titolo articolo: Dal romanzo al romanzesco: “genere” e “modo” nell’opera di Calvino
Nel dare una definizione del suo “Se una notte d’inverno un viaggiatore” Calvino dice che si tratta di un iperromanzo in cui voleva “dare l’essenza del romanzesco”. L’autrice del saggio, nel tentativo di delineare meglio le caratteristiche dell’opera calviniana, indaga sul significato proprio del termine ‘romanzesco’ giungendo alla conclusione che si tratti più che di un genere, che tende alla forma cristallizzata, di un modo, che spostandosi continuamente tra i generi tende alla trasformazione e alla frammentazione di forme cristallizzate.
Lingua: ItalianoPag. 125-138
Etichette: Calvino Italo, Romanzo, Novecento,
Titolo articolo: “Quandoque bonus dormitat Dantes”? The treatment of Dante’s Errors in the “Trecento” Commentaries
Robert Wilson in questo studio analizza il modo in cui sono stati trattati nei commentari trecenteschi alcuni casi di “errori” commessi da Dante. La questione ancora aperta è se si tratti di veri errori o che siano esiti di una volontà precisa. A partire dalla citazione di un passo dell’epistola “Ad Pisones” di Orazio nella “Vita nova” 16,9, gli esempi spaziano dallo scambio tra Beatrice e Cacciaguida nelle parole di Virgilio in “Inferno” X, 127-132 e XV, 88-90; alla diversa collocazione di Manto (ottavo cerchio, quarta bolgia secondo “Inferno” XX, 52-57; Limbo in “Purgatorio” XXII, 103-105; 112-114); a un’errata traduzione di Virgilio in “Purgatorio” XXII, 40-41; fino al caso della data di morte di Virgilio che dovrebbe essere precedente all’era di Giulio Cesare, come il personaggio sostiene in “Inferno” I, 70-72.
Lingua: InglesePag. 141-155
Etichette: Alighieri Dante, Divina commedia, Commento, Duecento, Trecento, Quattrocento, Cinquecento,
Titolo articolo: Dalla cronaca alla novella
Nell’autunno del medioevo, le opere novellistiche successive al “decamerone” dimostrano caratteristiche letterarie “regressive”; ciò permette di analizzare strutture narrrative e caratteristiche del genere ‘narratio brevis’ che Boccaccio aveva sublimato e fuso nella novella, comprese le influenze che altri generi letterari avevano prodotto su questo. Il saggio analizza vari elementi che possano illuminare al meglio questa tesi: la cornice, gli interventi d’autore, l’influenza del genere cronachistico.
Lingua: ItalianoPag. 157-167
Etichette: Medioevo, Novella, Cronaca,
Titolo articolo: “La Tempesta” di Emily Dickinson nella traduzione di Montale
Lo studio offre una attenta analisi dei metodi e delle strategie di traduzione impiegati da Montale nella versione della poesia “The Storm” di Emily Dickinson, dalla scelta dell’edizione postuma integrta della punteggiatura fino alle soluzioni ritmiche e soprattutto lessicali.
Lingua: ItalianoPag. 169-184
Etichette: Montale Eugenio, Dickinson Emily, Poesia, Traduzione, Ottocento, Novecento,
A cura di: R. Abardo
Edizioni: Salerno, Roma – 2005
Lingua: Italiano
Pag. 187-204
Recensore/i: Paola Locatin
Etichette: Chiose palatine, Manoscritto, Filologia, Alighieri Dante, Divina commedia,
Titolo libro/articolo recensito: Il mito nella letteratura italiana. I Dal Medioevo al Rinascimento
A cura di: G. C. Alessio
Edizioni: Morcelliana, Brescia – 2005
Lingua: Italiano
Pag. 205-210
Recensore/i: Enrica Gambin
Etichette: Medioevo, Rinascimento, Letteratura, Mito, Duecento, Trecento, Quattrocento, Cinquecento,