Le riviste sostenitrici
Quaderni del ‘900 | 2012 | N. 12
Anno 2012 – Annata: XII – N. 12
A cura di Giovanna Maria Pia Vincelli
Titolo articolo: Come ripensare il passato. Una premessa
Il ruolo svolto dalla memoria nella letteratura è il tema centrale di questo XII numero di “Quaderni del Novecento”. All’appiattimento del presente ha contribuito l’impulso dei mezzi di comunicazione di massa che si fondano su una visione della collettività imperniata sul ‘qui’ ed ‘ora’ ma errata. Lucinda Spera propone, come esempi del ripensare il passato, due progetti autobiografici di Calvino: “La strada di San Giovanni”(1962) e “Dall’opaco”(1971) e ci offre una guida su come leggere i saggi contenuti in questo numero che considerano la memoria come tema, come forma di recupero della scrittura e del pensiero dei classici, come riattraversamento di generi letterari tradizionali e come sperimentazione dei nuovi mezzi multimediali. Conclude l’introduzione con un esempio letterario sulla memoria: “Il tempo di mezzo” di Marcello Fois, pubblicato nel 2012.
Lingua: ItalianoPag. 9-13
Etichette: Calvino Italo, Fois Marcello, La strada di San Giovanni, Dall’opaco, Il tempo di mezzo, Romanzo, Autobiografia, Novecento, Memoria,
Titolo articolo: Figure della memoria (e memorie di traduzione) nel ‘siculo-greco’ Quasimodo
Novella Primo analizza la scrittura di Salvatore Quasimodo caratterizzata da un importante intreccio tra il richiamo al patrimonio mitologico della civiltà classica e la rievocazione della propria terra natale. C’è un legame inscindibile tra memorie autobiografiche e memorie collettive, tra Sicilia e Grecia, espresse dal poeta con sperimentazioni poetiche quali la raccolta “La vita non è un sogno”, la poesia “Dialogo” nella quale viene riscritto il mito di Orfeo ed Euridice in chiave autobiografica nel contesto della Seconda Guerra Mondiale e la lirica “Auschwitz” che presenta il mito metamorfico di Alfeo e Aretusa. La sua attività di traduttore di testi latini e greci diventa un espediente per poter legare le proprie memorie a quelle dell’antichità: egli sceglie sempre brani che si riferiscono alla Sicilia come nel caso dei miti di Polifemo, Proserpina e Aretusa. La studiosa, partendo dalle traduzioni poetiche quasimodiane riesce ad individuare particolari figure della memoria che si ripresentano in più occasioni e in diverse vesti.
Lingua: ItalianoPag. 15-20
Etichette: Quasimodo Salvatore, La vita non è sogno, Dialogo, Auschwitz, Autobiografia, Traduzione, Novecento, Sicilia, Grecia, Memoria, Mitologia,
Titolo articolo: Le lenti del cavalleresco nel Secondo Novecento
Nella letteratura italiana del 900 è presente una rilettura del cavalleresco. Nicosia sofferma la propria attenzione in particolare su quanto avviene a cavallo tra gli anni 60-70 dimostrando come queste riscritture riconsiderano la tradizione in senso dinamico permettendo di vedere i diversi livelli dei testi ed il binomio riscrittura-cavalleresco diventa un modo per interpretare una stagione della nostra memoria culturale. Nel 1970 Einaudi pubblica l’ “Orlando furioso raccontato da Italo Calvino” e la “Gerusalemme liberata di Torquato Tasso raccontata da Alfredo Giuliani”, opere nelle quali il commento interagisce con il testo poetico e lo integra proponendo al lettore contemporaneamente il messaggio del testo e quello del commentatore. Calvino imprime ai suoi testi un legame molto forte con Ariosto, elevandolo a proprio modello narrativo e ideologico costante. Testo programmatico per la sua riflessione sulla memoria è “Lo sguardo dell’archeologo” da ricollegare a “Il bazar archeologico” di Celati: la memoria della tradizione ha il compito di arginare l’industrializzazione della letteratura. Manganelli rilegge il “Morgante” di Pulci in quindici puntate di letture radiofoniche.
Lingua: ItalianoPag. 21-29
Etichette: Calvino Italo, Giuliani Alfredo, Ronconi Luca, Ariosto Ludovico, Orlando furioso raccontato da Italo Calvino, Gerusalemme liberata di Torquato Tasso raccontata da Alfredo Giuliani, Lo sguardo dell’archeologo, Il bazar archeologico, Romanzo Cavalleresco, N,
Titolo articolo: “Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passegere”: Ermanno Olmi legge Giacomo Leopardi
Nel 1954 Ermanno Olmi esordisce alla regia con la trasposizione cinematografica dell’operetta morale di Giacomo Leopardi “Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passegere”. La Andreotti propone un’analisi comparativa dei due testi: quello letterario e quello filmico, ponendo l’attenzione sulla memoria che agisce a livello linguistico e tematico e costituisce l’elemento strutturante della rivisitazione olmiana in quanto veicolo di sperimentazione tecnica e formale e di innovazione linguistica.
Lingua: ItalianoPag. 31-50
Etichette: Leopardi Giacomo, Olmi Ermanno, Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passegere, Dialogo, Film, Ottocento, Novecento, Memoria,
Titolo articolo: Le memorie manzoniane di Giovanni Testori
Daniela Iuppa indaga il forte legame letterario che Giovanni Testori instaura con Alessandro Manzoni, costante riferimento e unità di misura delle sue passioni figurative e letterarie, come ben dimostrano quattro delle sue opere: “La monaca di Monza” (1962), “La peste” (1975), “I promessi sposi alla prova” (1984) e “Stupr e pre” (1989) che è il rifacimento dialettale dell’ “Adelchi”. Molto care a Testori sono due immagini manzoniane: l’addio ai monti e la peste. Il primo è riproposto nel capitolo 59 de “Il fabbricone” con la figura di Sandrino, mentre la peste è affrontata in alcuni scritti inediti datati 12 giugno 1975, in cui si tratta della peste di San Carlo, cioè del periodo in cui il morbo aveva colpito Milano negli anni dell’ esercizio pastorale di San Carlo Borromeo. Lo scrittore eredita da Manzoni la dimensione corale e la compartecipazione del popolo e dei personaggi al dramma.
Lingua: ItalianoPag. 51-56
Etichette: Testori Giovanni, Manzoni Alessandro, La monaca di Monza, La peste, I promessi sposi alla prova, Stupr e pre, Il fabbricone, Ottocento, Novecento, Romanzo, Memoria,
Titolo articolo: Memoria contro storia: Proust nell’opera di Bassani
Ida Campeggiani studia il rapporto tra Giorgio Bassani e Marcel Proust, riscontrando una medesima convenzione antropomorfica degli oggetti nelle loro scritture, ma rivisitata con gusto ottocentesco dal Bassani. Questi propone un discorso per rinvii e interrelazioni simboliche al fine di far emergere l’interiorità e il carattere dei suoi personaggi, malinconici e consapevoli della propria diversità. Bassani innesta la poesia nella verità e trasfonde nei personaggi e nei fatti il proprio gusto del vago e dell’indefinito.
Lingua: ItalianoPag. 57-66
Etichette: Bassani Giorgio, Proust Marcel, L’airone, Una lapide in via Mazzini, La passeggiata prima di cena, Narrativa, Novecento, Memoria, Scrittura,
Titolo articolo: La memoria dei libri. Primo Levi e “La ricerca delle radici”
Giarrettino analizza “La ricerca delle radici”, opera di importanza fondamentale al fine di capire la personalità letteraria ed intellettuale di Primo Levi in quanto si tratta di un’antologia personale, quasi un autoritratto dello scrittore. Egli seleziona trenta testi tra le sue letture personali e la propria produzione letteraria, che hanno come filo rosso memoria-invenzione ed esperienza-libri. Lo studioso sostiene, in particolar modo, che il fulcro di ogni scrittura è costituito dall’esperienza del mondo e dalle tracce che essa ha impresso nella nostra memoria. Levi in “I sommersi e i salvati” rievoca i suoi ricordi letterari e culturali relativi ad Auschwitz sostenendo che in quel periodo egli aveva fortificato la propria identità, ristabilendo un legame con il passato.
Lingua: ItalianoPag. 67-73
Etichette: Levi Primo, La ricerca delle radici, I sommersi e i salvati, Antologia, Novecento, Memoria, Invenzione, Seconda Guerra Mondiale, Auschwitz,
Titolo articolo: “Il tempo mitico della mia storia”: infanzia e memoria in Alberto Savinio
Gimbo affronta la poetica della memoria di Alberto Savinio attraverso due punti di accesso privilegiati: i romanzi “Tragedia di un’infanzia” e “Infanzia di Nivasio Dolcemare”, nei quali lo scrittore indaga i punti più oscuri della memoria di sé. Questa costituisce la chiave di volta, il punto di partenza e arrivo dell’intera mitopoietica saviniana. In questo dittico sull’infanzia l’autore affronta il tema sviluppando un meccanismo di recupero del passato di due tipi: un io-narrante e un lui-narrante, con un duplice sguardo al futuro e al passato che rende l’eterno fluire della memoria e fornendo al proprio lettore un’ampia gamma di riflessioni e agganci.
Lingua: ItalianoPag. 75-81
Etichette: Savinio Alberto, Il tempo mitico della mia storia, Tragedia di un’infanzia, Infanzia di Nivasio Dolcemare, Autobiografia, Romanzo, Novecento, Memoria, Infanzia,
Titolo articolo: Carlo Emilio Gadda: memoria o ‘attesa logica’
Paola Ureni indaga il concetto di memoria nella produzione letteraria novecentesca in cui molto importante è la relazione con il tempo: umano e intellettuale, in particolar modo per Bertrand Russel, John Ellis Mctaggart e Carlo Emilio Gadda. Nella riflessione teorica gaddiana esiste una distinzione tra ‘tempo storico e unicromatico’ cioè lineare e ‘tempo relazionale’ con spostamenti non lineari. La studiosa intende proporre un’indicazione di lettura dell’opera di Gadda che tenga conto di entrambe le nozioni di memoria: storica e logica.
Lingua: ItalianoPag. 83-89
Etichette: Gadda Carlo Emilio, Russel Bertrand, Mctaggart John Ellis, Letteratura, Filosofia, Novecento, Memoria, Tempo,
Titolo articolo: “Con grande amore”: la follia della madre nel romanzo cubano di Alba de Céspedes
La Kubas prende in esame “Con grande amore”, recente autobiografia incompiuta della scrittice cubana Alba de Céspedes che vede intersecarsi storia personale e storia sociale. Questo saggio propone un’indagine del racconto che mette in scena un’esplorazione introspettiva della relazione dell’io narrante con la madre folle per ritrovare la propria identità. Il romanzo, da autobiografia dedicata alla madre malata di mente si allarga per inglobare in sé la storia dell’intera popolazione cubana fino agli anni ‘70 del Novecento.
Lingua: ItalianoPag. 91-96
Etichette: Cèspedes Alba de, Con grande amore, Autobiografia, Novecento, Memoria, Follia, Cuba,
Titolo articolo: La guerra e una donna: tra le pagine di Dolores Prato
Nel panorama novecentesco italiano la figura di Dolores Prato è tra le più singolari per la sua poetica imperniata su una costante vocazione memoriale. Fiammetta Cirilli indaga, tra le sue opere, “Giù la piazza non c’è nessuno” nel quale i ricordi sono analizzati nella loro doppia valenza di reperti del passato e di elementi fondamentali per la comprensione del presente. Nella sua scrittura all’impianto frammentario si contrappone l’accumulazione delle carte, raccolte e gelosamente custodite dall’autrice. Fondamentali, a tal proposito, sono i carteggi inediti relativi alla Seconda Guerra Mondiale e all’occupazione di Roma che ci presentano l’esperienza bellica dal punto di vista dell’io narrante e del suo gatto Minou, costituendo uno dei più singolari e vasti archivi d’autore del Novecento letterario italiano.
Lingua: ItalianoPag. 97-102
Etichette: Prato Dolores, Giù la piazza non c’è nessuno, Romanzo, Autobiografia, Carteggio, Archivio, Novecento, Seconda Guerra Mondiale, Memoria,
Titolo articolo: Il significato dello svelamento dei crimini del colonialismo italiano in “Tempo di uccidere”, “Regina di fiori e di perle” ed “Oltre Babilonia”
Il saggio di Mario Prisco indaga i romanzi “Tempo di uccidere” di Ennio Flaiano, “Regina di fiori e di perle” di Gabriella Ghermandi e “Oltre Babilonia” di Igiaba Scego per le diverse prospettive sul soggetto del colonialismo italiano che i tre autori mettono in scena, intersecando le vicende individuali con quelle storiche. Condividendo il pensiero di Armando Gnisci che individua nella decolonizzazione della memoria il presupposto alla creolizzazione, in questi testi è fondamentale la ricostruzione della memoria. Svelare ‘l’altro’ come presenza nella nostra storia è basilare per il passato ma traccia una ridefinizione del presente e del futuro.
Lingua: ItalianoPag. 103-107
Etichette: Flaiano Ennio, Ghermandi Gabriella, Scego Igiaba, Tempo di uccidere, Regina di fiori e di perle, Oltre Babilonia, Romanzo, Novecento, Colonialismo, Postcolonialismo, Memoria,
Titolo articolo: Letteratura postcoloniale: ridiscutere la storia coloniale italiana?
Questo articolo esamina i romanzi che hanno trattato della colonizzazione italiana e che per la prima volta conferiscono forma scritta ai racconti orali di quanti assistettero ai tragici eventi. I nipoti dei colonizzati ricostruiscono le vicende sulla presenza militare nel corno d’Africa e in Libia, quasi trattando i protagonisti in modo astratto e ponendosi in netto contrasto con quanto, invece, emerge dai racconti della letteratura postcoloniale che lascia trasparire emozioni, tradizioni e culture.
Lingua: ItalianoPag. 109-115
Etichette: Flaiano Ennio, Ghermandi Gabriella, Scego Igiaba, Dell’Oro Erminia, Tempo di uccidere, Rhoda, La gola del diavolo, Romanzo, Novecento, Colonialismo, Postcolonialismo, Memoria, Italia,
Titolo articolo: Ferite non del tutto rimarginate. Narratori italiani e racconto degli anni di piombo
Il saggio di Cecilia Ghidotti intende indagare gli autori italiani che nell’ultimo trentennio del Novecento si sono misurati con il racconto dei cosiddetti ‘anni di piombo’. Bruno Arpaia, Luca Rastello, Giuseppe Colicchia, Marco Philopat e Stefano Tassinari raccontano gli anni Settanta secondo diverse prospettive per ricostruire un’esperienza politico-esistenziale che il termine ‘anni di piombo’ esprime pienamente. I loro romanzi mostrano i protagonisti come persone che hanno vissuto delle esperienze irripetibili e incomparabili. A queste prime pubblicazioni – iniziate in occasione del trentennale nel ’77 – hanno fatto seguito quelle di autori come Silvia Ballestra, Nicola Lagioia e Giorgio Vasta che non avendo vissuto in prima persona quegli avvenimenti decentrano il punto di vista. Ghidotti attraverso questi romanzi riesce a costruire un discorso etico e politico sulla realtà contemporanea per un’indagine di tipo storico-antropologico.
Lingua: ItalianoPag. 117-123
Etichette: Arpaia Bruno, Rastello Luca, Ballestra Silvia, Vasta Giorgio, Romanzo, Novecento, Anni di piombo, Memoria, Italia,
Titolo articolo: Trasmissione e forme della memoria nei moderni copisti
L’articolo di Alessia Scacchi riporta la relazione presentata nel giugno 2011 al Convegno annuale della Società della Modernità Letteraria incentrato su “Memoria della modernità. Archivi ideali e archivi reali”. La studiosa riflette sulle problematiche relative all’archiviazione dei testi in formato elettronico, operazioni di grande valore scientifico ma che impongono una tutela per la trasmissione del patrimonio culturale comune.
Lingua: ItalianoPag. 125-133
Etichette: Memoria della modernità. Archivi ideali e archivi reali, Archivi digitali, Novecento, Memoria,
Titolo articolo: Appendice
Laura Vitali propone l’intervista di Archie Remo Pavia a Gesualdo Bufalino del marzo 1987 con delle importanti riflessioni sul suo romanzo d’esordio “Diceria dell’untore” – che ha avuto anche una trasposizione teatrale con la regia di Pippo Di Marca – e sulla sua intera poetica, riflettendo in particolar modo sull’elemento ‘memoria’.
Lingua: ItalianoPag. 135-143
Etichette: Bufalino Gesualdo, Pavia Archie Remo, Diceria dell’untore, Romanzo, Teatro, Intervista, Novecento, Memoria,