Problemi di critica goldoniana | 2001 | N. 8

Anno 2001 – N. 8
A cura di Antonella de Seta

Autore/i articolo: ARNALDO MOMO
Titolo articolo: Considerazioni intorno a qualche “lieto fine” goldoniano fra testo e scena

Questo saggio propone il tema dei rapporti tra interpretazione critica e realizzazione della messa in scena, partendo dalla definizione di Goldoni: “La commedia è poesia da rappresentarsi”. Per l’analisi è stato scelto il punto di vista privilegiato dei lieti fini. Il saggio è diviso in quattro capitoli: Pamela, il dramma scippato dal lieto fine; Sior Todero brontolon, il doppio finale comico e tragico; Il giocatore, la commedia interrotta; La buona madre, una contro commedia goldoniana.

Lingua: Italiano
Pag. 7 – 91
Etichette: Goldoni Carlo, Settecento, Commedia, Teatro,

Autore/i articolo: MICHELE BORDIN
Titolo articolo: Retorica della negazione e morale della rinuncia: altre postille alla “sinderesi” di Giacinta

Il saggio fa un’attenta analisi della frase: “Ah, la sinderesi lo ha convinto”, puntando l’attenzione sul termine sinderesi, la frase colpisce a un primo livello quello lessicale per la presenza di un raro cultismo come sinderesi che indica in accezione ascetica la tendenza a riconoscere i primi principi morali, a provare rimorso quando non li seguiamo, o anche secondo la definizione scolastica, che Goldoni ci dà, parte dell’anima non toccata dal peccato originale. Il secondo livello di lettura della frase ne evidenzia la funzione di mise en abime rispetto al significato complessivo dell’opera, cioè la dimostrazione dei perniciosi effetti della villeggiatura e la loro conseguente correzione.

Lingua: Italiano
Pag. 93 – 131
Etichette: Goldoni Carlo, Avventura della villeggiatura, Teatro, Settecento,

Autore/i articolo: GIANNI CICALI
Titolo articolo: Strategie drammaturgiche

Il saggio offre un’analisi sulle strategie drammaturgiche di Pietro Trinchera, a lungo considerato un artista minore, uno dei faccendieri della parola che si industriavano nel business dell’opera buffa napoletana. Il saggio è diviso in quattro capitoli: Formazione di un notaio nella Napoli del XVIII secolo, in questo capitolo si fa riferimento alle ricerche che Croce e Prota Giurleo hanno condotto sul Trinchera, ricerche che costituiscono un patrimonio insostituibile; Ambiente e drammaturgia, in questo capitolo si fa riferimento ai quarieri, ai luoghi emblematici della Napoli del tempo che Trinchera inserisce nella commedia; Un singolare ricorso a Molière, in questo capitolo si parla della prima commedia di Trinchera la moneca fauza e la carenza di documenti non permette di stabilire con certezza se questa prima commedia (in tre atti e due intermezzi firmata con lo pseudonimo/anagramma di Terentio Chirrap) andò effettivamente in scena; l’ultimo capitolo Notà Pettolone, ci parla dell’ultima commedia in prosa, da collocarsi idealmente all’interno di una continuità di scelte produttive, mercantili e artistiche iniziate nel biennio 1736 – 1737. La commedia è un veicolo autopromozionale per il suo autore, il quale, nei panni del disordinato notaio Froeo Pettolone, ricorre al testo teatrale più famoso del principe dei commediografi. Troviamo così di nuovo citazioni e contesti colti ed eterogenei calati in una ricca trrama di dati provenienti dall’ambiente oltre che dagli usi e costumi coevi.

Lingua: Italiano
Pag. 133 – 201
Etichette: Pietrro Trinchera, Settecento, Commedia, Teatro,

Autore/i articolo: ANDREA FABIANO
Titolo articolo: Metastasio, Voltaire, Diderot, Marmotel e l’opera francese

La presenza di Metastasio in Francia nel settecento risulta diversa rispetto agli altri paesi europei; questa presenza segue tre fasi successive che indicano una progressione dell’assimilazione del teatro metastasiano alle esigenze drammaturgiche francesi. In un primo tempo, sulla base dei drammi tradotti ed editi, si apre un dibattito estetico sul valore dei suoi testi drammatici.La seconda fase della presenza metastasiana in Francia parte proprio da questa dinamica creata dagli “editori” e dai commentatori; è una lunga fase di elaborazione poetica, teorica, un percorso di rinnovamento del teatro francese che conserva in sottofondo questa immagine di Metastasio, fondato su una pratica lettura della sua opera, privata di una pratica di ascolto. Nella terza tappa della ricezione del dramma metastasiano si possono distinguere inizialmente due pratiche. Nella prima i libretti sono tradotti in francese ed allestiti con la musica italiana originale; nella seconda pratica i drammi metastasiani sono la fonte di riscritture destinate all’opera francese, con lo scopo principale di ricercare un percorso di riforma della drammaturgia della tragedia lirique, che prende in considerazione il sistema di Metastasio e dell’opera seria italiana.

Lingua: Italiano
Pag. 203 – 221
Etichette: Metastasio, Settecento, Dramma, Teatro,

Autore/i articolo: SUSANNE WINTER
Titolo articolo: Tra ragione e passione. “Turandot” di Carlo Gozzi e di Friedrich Schiller

“Tre indovinelli e due nomi” questa struttura duplice e fondamentale sta alla base sia della fiaba teatrale di Gozzi sia del lavoro di Schiller, ma la relazione tra i testi, non si esaurisce certo qui. Questo saggio tenta di approfondire tale aspetto esaminando da un lato la trasformazione di Gozzi della “Histoire du prince Calaf et de la Princesse de la Chine” francese, dall’altra la Turandot di Schiller in rapporto al suo ipotesto italiano.

Lingua: Italiano
Pag. 223 – 251
Etichette: Gozzi Carlo, Schiller Friedrich, Turandot, Teatro, Settecento,