Prassi Ecdotiche della Modernità Letteraria | 2021 | N. 6

Anno 2021 – N. 6
Numero monografico: Anniversari
A cura di Viola Bianchi

Autore/i articolo: Laura Banella
Titolo articolo: Come attualizzare un classico: le forme del ‘canzoniere di Dante’ tra XVI e XIX secolo

Se è acquisizione della critica novecentesca che le rime di Dante siano una “superba collezione di estravaganti” (Contini, 1939), a partire dall’edizione critica di De Robertis (2002) si è aperto un dibattito sulla possibilità dell’esistenza di un Libro delle canzoni d’autore, da affiancare al libro della “Vita nuova”. Prima ancora, liberate dalle antologie che le hanno trasmesse dal Cinque all’Ottocento, le rime di Dante circolano per almeno un cinquantennio sotto il titolo di “Canzoniere” (Fraticelli, 1856), quando anche la “Vita nuova”, dopo essere giunta alle stampe solo nel 1576, ha un rinnovato successo. Ma, soprattutto prima dell’affermarsi della critica lachmanniana, ognuna delle forme del ‘canzoniere di Dante’ finisce per riflettere le consuetudini invalse nella produzione poetica e nella relativa prassi editoriale sua contemporanea.
Il contributo si propone quindi di ripercorrere la circolazione a stampa della lirica dantesca, dalla princeps delle canzoni del 1491, in coda alla “Commedia”, all’edizione Barbi (1921): la storia editoriale del ‘canzoniere di Dante’ (o dei ‘canzonieri di Dante’) attraverso le diverse forme delle sue (vere o presunte) serie liriche illumina un’interazione continua e costante tra lirica contemporanea e lirica antica, mostrando l’evoluzione di quello che si configura come un ecosistema intellettuale a impollinazione incrociata tra poeti ed editori.

Lingua: Italiano
Pag. 5-34
Etichette: Canzone, Cinquecentina, Critica del testo, Critica letteraria, Ecdotica, Editio princeps, Edizione, Filologia, Filologia dei testi a stampa, Fortuna editoriale, Incunabolo, Italianistica, Letteratura italiana, Poesia, XIII secolo, XIV secolo, XIX secolo, XV secolo, XVI secolo, XVII secolo, XVIII secolo, XX secolo, Charles Lyell, Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Gabriele Rossetti,

Autore/i articolo: Gabriele Baldassari
Titolo articolo: Ipotesi su Dino Frescobaldi lettore della ‘Commedia’

L’articolo si sofferma inizialmente sulle differenti versioni del famoso racconto di Boccaccio sui sette canti dell’ “Inferno”, con l’obiettivo di mettere in luce come elementi di realtà siano rielaborati e mescolati per accreditare l’ipotesi di una genesi fiorentina della “Commedia”. Successivamente viene esaminata la canzone di Dino Frescobaldi “Voi che piangete nello stato amaro”, confermando che il testo è influenzato dai primi canti dell’ “Inferno”, ma che ne rovescia volutamente la situazione, rispondendo forse a un invio da parte di Dante stesso.

Lingua: Italiano
Pag. 35-75
Etichette: Ecdotica, Edizione, Filologia, Italianistica, Letteratura, Letteratura italiana, Letteratura medievale, Lettore, Lettura, Lingua volgare, Poesia, Variante, XIII secolo, XIV secolo, Dante Alighieri, Dino Frescobaldi, Giovanni Boccaccio, Inferno, Trattatello in laude di Dante, Voi che piangete nello stato amaro, Firenze, Italia

Autore/i articolo: Guglielmo Barucci
Titolo articolo: La Francesca da Rimini delle strenne: Carrer e Vollo

Nelle strenne editoriali di inizio Ottocento, Dante assume un ruolo di particolare rilievo; si affrontano qui due testi profondamente diversi per tipologia, ossia l’ “Ettore e Andromaca, Paolo e Francesca, Giulietta e Romeo” di Luigi Carrer e un sonetto di Benedetto Vollo dedicato all’esperienza della lettura del canto V. Oltre che dal riferimento a Inferno V, i due testi sono accomunati dalla relazionale professionale che lega i due autori. Il testo critico-divulgativo del Carrer e il sonetto del Vollo vengono esaminati nella loro relazione con il contenitore in cui apparvero, e con il pubblico femminile a cui erano eminentemente rivolti, ma anche nella relazione con il dantismo critico maggiore.

Lingua: Italiano
Pag. 77-94
Etichette: Critica letteraria, Dantismo, Edizione, Italianistica, Letteratura italiana, Letteratura medievale, Modernità, Opera, Poesia, Sonetto, XIV secolo, XIX secolo, Benedetto Vollo, Dante Alighieri, Luigi Carrer, Ugo Foscolo, Inferno, Italia

Autore/i articolo: Marco Grimaldi
Titolo articolo: Redazioni d’autore e varianti di tradizione. Sul sonetto dantesco della Garisenda (Rime LI; 42) Autori Marco Grimaldi

Il contributo analizza la tradizione manoscritta e i problemi filologici del sonetto dantesco cosiddetto “della Garisenda” (LI; 42) e propone alcune soluzioni alternative rispetto all’edizione critica a cura di Domenico De Robertis (2002).

Lingua: Italiano
Pag. 95-110
Etichette: Critica del testo, Dantismo, Ecdotica, Edizione critica, Filologia, Italianistica, Letteratura in volgare, Letteratura italiana, Letteratura medievale, Poesia, Sonetto, Variante, XIII secolo, Dante Alighieri, Domenico De Robertis, Italia

Autore/i articolo: Lorenzo Resio
Titolo articolo: Dieci inedite schede dantesche di Edoardo Sanguineti: prime ricognizioni nel Fondo Eredi della Wunderkammer

Nei primi mesi del 2021 il Centro Studi Interuniversitario Edoardo Sanguineti ha acquisito nuovi documenti provenienti dallo studio del poeta Edoardo Sanguineti e raccolti nel Fondo Eredi Sanguineti: tra le numerose risorse, figurano dieci schede dattiloscritte simili a quelle destinate alle opere UTET; simili, ma probabilmente finalizzate ad altri usi, visto che il focus non è sui lemmi, ma sui versi danteschi citati nelle “Rime” di Sacchetti e nelle “Prediche sopra l’Esodo” di Savonarola, due delle fonti utilizzate nelle ricerche lessicografiche.

Lingua: Italiano
Pag. 111-130
Etichette: Archivio, Citazione, Dantismo, Filologia d’autore, Italianistica, Lessico, Lessicografia, Letteratura in volgare, Letteratura italiana, Lingua latina, Linguistica, Poesia, Predica, Prosa, XIV secolo, XV secolo, XX secolo, Dante Alighieri, Edoardo Sanguineti, Franco Sacchetti, Girolamo Savonarola, Prediche sopra l'Esodo, Rime, Centro Studi interuniversitario Edoardo Sanguineti, Universitu00e0 di Torino

Autore/i articolo: Giovanni Biancardi
Titolo articolo: ‘Il Lament del Marchionn di gamb avert’ in un testimone manoscritto finora sconosciuto

Questo intervento dà conto dei primi risultati di una serie d’indagini portiane, sollecitate dal ritrovamento di parte delle carte manoscritte di Giovanni Antonio Maggi. In particolare, l’avvio dell’indagine parte dall’evidenza documentaria del fatto che il “Lament del Marchionn di gamb avert” già circolasse alla fine del giugno 1816, anche se in una veste ancora ben lontana da quella assunta nella sua prima edizione.

Lingua: Italiano
Pag. 133-165
Etichette: Archivio, Filologia, Italianistica, Letteratura dialettale, Letteratura italiana, Poesia dialettale, Variante, XIX secolo, Carlo Porta, Giovanni Antonio Maggi, Lament del Marchionn di gamb avert, Milano

Autore/i articolo: Felice Milani
Titolo articolo: Riscritture pavesi di Porta

Il contributo fissa l’attenzione sugli echi della poesia di Carlo Porta nei componimenti di Siro Carati, cui si deve l’impulso alla rinascita della poesia dialettale a Pavia. Notevole è il rapporto con il modello, rispetto al quale Carati rivendica la dignità letteraria del dialetto pavese, proprio come lo stesso Porta aveva già fatto con il milanese rispetto al toscano. Del resto anche le riprese non si dimostrano pedisseque, tanto che nella traduzione libera delle “Desgrazzi de Giovannin Bongee” le memorie portiane rimangono in sottotraccia, fatte proprie dal Carati e intrecciate a innovazioni del tutto personali, che fanno de “I dasgrazi ad Bortlamé Gandion” un testo di per sé originale.

Lingua: Italiano
Pag. 167-203
Etichette: Dialetto, Filologia, Italianistica, Letteratura dialettale, Letteratura italiana, Manoscritto, Poesia dialettale, Traduzione, XIX secolo, Carlo Porta, Sirio Carati, Desgrazzi de Giovannin Bongee, I dasgrazi ad Bortlameu0301 Gandion, Pavia

Autore/i articolo: Carlo Di Alesio
Titolo articolo: Varianti occasionali, estravaganti, «da remoto». Le ultime varianti di Giudici a ‘Tevere’

Il presente articolo prende in considerazione, come un caso singolare e degno di nota, tre varianti di una prosa di Giovanni Giudici, “Tevere”, la particolarità delle quali consiste nell’essere state formulate occasionalmente e a distanza ‒ non solo di tempo ‒ dal testo di pertinenza; di essere state, dunque, dettate dall’autore non già nell’ambito di una revisione o riscrittura complessiva dell’originale, bensì nel contesto di una auto-citazione estrapolata da uno scritto altrui; citazione che, ulteriormente variata, viene in seguito inserita dallo stesso Giudici entro un nuovo, diverso testo narrativo.

Lingua: Italiano
Pag. 207-214
Etichette: Autografo, Filologia d’autore, Italianistica, Letteratura italiana, Manoscritto, Prosa, Variante, XX secolo, Giovanni Giudici, Tevere,

Autore/i articolo: Alberto Cadioli
Titolo articolo: Giovanni Giudici: da un dittico di carte inedite. ‘Appunti per una conferenza’ e la prima redazione di ‘L’ultima volta’

l contributo presenta due documenti di Giovanni Giudici rinvenuti nella sezione dell’archivio ancora conservata presso gli eredi. Si fornisce la trascrizione e il commento di due carte che trasmettono un’inedita riflessione poetica e del dattiloscritto della prima redazione della poesia “L’ultima volta”.

Lingua: Italiano
Pag. 215-232
Etichette: Archivio, Autografo, Critica letteraria, Filologia d’autore, Italianistica, Letteratura italiana, Manoscritto, Poesia, XX secolo, Giovanni Giudici, L'ultima volta, Milano

Autore/i articolo: Edoardo Esposito
Titolo articolo: Da un autografo di Giovanni Giudici

Fra le testimonianze ‘di scrittura’ che il Centro APICE dell’Università di Milano è impegnato a conservare, una ci viene offerta, a proposito di Giovanni Giudici, non dall’archivio che porta il suo nome, ma dal fondo denominato Biblíon (Biblioteca del Novecento), che di APICE fa parte fin dai primi tempi della sua costituzione: fondo per lo più librario, ma che pure vanta un autografo di Giudici, una poesia dal titolo “Chi”.

Lingua: Italiano
Pag. 233-239
Etichette: Archivio, Autografo, Filologia d’autore, Fondo archivistico, Fondo librario, Italianistica, Letteratura italiana, Poesia, XX secolo, Giovanni Giudici, Chi, Centro APICE Universitu00e0 degli Studi di Milano, Milano

Autore/i articolo: Pasquale Stoppelli
Titolo articolo: Riaffiorano gli abbozzi de ‘L’infinito’. Sono davvero dei falsi?

Le carte degli autori, finché restano nella disponibilità del collezionismo privato, sono come fiumi carsici che scompaiono e ricompaiono. Questo articolo riguarda due abbozzi già noti de ‘L’infinito’, uno in versi l’altro in prosa, oggi ritenuti concordemente dei falsi. Il dott. Fabio Massimo Bertolo, direttore di Finarte, mi ha informato che la casa d’aste ha in affidamento la carta originale di quegli abbozzi e me ne ha messo a disposizione la riproduzione, che col suo permesso pubblico qui in fondo all’articolo. Me ne occupo perché mi sembra un bel caso da investigare con gli strumenti propri della filologia.

Lingua: Italiano
Pag. 243-289
Etichette: Autografo, Falso letterario, Filologia d’autore, Idillio, Italianistica, Letteratura italiana, Manoscritto, Poesia, Poesia lirica, Variante, XIX secolo, Giacomo Leopardi, L'infinito, Finarte, Milano

Autore/i articolo: Pasquale Stoppelli, Antonio Ciaralli
Titolo articolo: Nuove osservazioni sugli abbozzi de “L’infinito”

«Nella nota precedente, pubblicata su PEML il 3 luglio u.s., auspicavo che altri studiosi intervenissero sull’argomento in modo da contribuire a fare chiarezza sul documento in oggetto. Ebbene, dopo la pausa di agosto ho sollecitato Antonio Ciaralli, docente di paleografia all’Università di Perugia, ad analizzare i testi trascritti sulla carta ora in deposito presso Finarte.»

Lingua: Italiano
Pag. 291-297
Etichette: Autografo, Falso letterario, Filologia d’autore, Italianistica, Letteratura italiana, Manoscritto, Poesia, Poesia lirica, XIX secolo, Giacomo Leopardi, L'infinito, Finarte, Milano

Autore/i articolo: Clara Allasia
Titolo articolo: «Salvo i versi»: i ‘Tre sonetti verdi’ come saggio di «librettese»

Il Centro Studi Interuniversitario Edoardo Sanguineti (www.centrosanguineti.unito.it), sorto presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino in collaborazione con gli atenei di Genova, Milano e Salerno, sta lavorando per costruire un archivio esteso e integralmente navigabile, configurato come uno sviluppo della Sanguineti’s Wunderkammer, un database digitale archivistico che, nell’arco di un quinquennio, ha raccolto un ricco patrimonio di documenti inediti, sconosciuti o dispersi, in parte conservati presso il Centro e in parte presso archivi a lui connessi.
Per fornire un esempio del modo in cui l’insieme di queste acquisizioni permette di affrontare su basi nuove lo studio dell’autore, si propone qui l’analisi di una cartellina contenente sei foglietti, tre manoscritti e tre battuti a macchina, reperiti fra le carte
del Fondo Eredi Sanguineti: nei tre fogli scritti a biro si trovano il materiale preparatorio e le varie fasi di elaborazione dei ‘Tre sonetti verdi’.

Lingua: Italiano
Pag. 301-327
Etichette: Archivio, Archivio letterario, Archivio personale, Autografo, Fondo archivistico, Inedito, XX secolo, XXI secolo, Edoardo Sanguineti, Tre sonetti verdi, Centro Studi interuniversitario Edoardo Sanguineti, Sanguineti's Wunderkammer, Università degli Studi di Genova, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Salerno, Università di Torino

Autore/i articolo: Francesco Venturi
Titolo articolo: «Mi ha aiutato a liberarmi dalla “provincia”». Lettere inedite di Romano Bilenchi a Carlo Bo (1937-1972)

Il saggio prende in esame le lettere inedite di Romano Bilenchi a Carlo Bo custodite presso l’Archivio Urbinate della Fondazione Carlo e Marise Bo. La corrispondenza offre nuovi dati sul sodalizio intellettuale tra lo scrittore e il celebre critico e traduttore, facendo luce in particolare sulle loro fitte collaborazioni giornalistiche e sul costante confronto sui reciproci lavori tra la fine degli anni Trenta e gli anni Settanta. Una selezione delle venti lettere più significative è edita con un commento che chiarisce le allusioni alla società letteraria coeva e alle letture di opere straniere compiute da Bilenchi su consiglio di Bo.

Lingua: Italiano
Pag. 329-363
Etichette: Archivio, Autografo, Carteggio, Critica letteraria, Epistolario, Fondo archivistico, Inedito, XX secolo, Carlo Bo, Romano Bilenchi, Archivio Urbinate della Fondazione Carlo e Marise Bo, Urbino

Autore/i articolo: Michele Longoni
Titolo articolo: ‘Cumae’ di Michele Sovente: un nuovo testimone e la corrispondenza con Antonio Porta

L’articolo si propone come un contributo alla critica del testo di “Per specula aenigmatis” e “Cumae” di Michele Sovente. Dopo aver datato due testimoni delle raccolte ad oggi sconosciuti, ci si concentra su uno di questi, “Cumae”, che si dimostra essere la redazione del 1988 fino ad oggi scomparsa. Si offre dunque una descrizione del contenuto soffermandosi su eventuali ristampe e varianti per infine apportare alcune conclusioni e interpretazioni filologiche.

Lingua: Italiano
Pag. 365-384
Etichette: Archivio, Archivio letterario, Archivio personale, Autografo, Critica del testo, Ecdotica, Edizione, Filologia d’autore, Filologia dei testi a stampa, Fondo archivistico, Italianistica, Letteratura italiana, Poesia, Variante, XX secolo, Antonio Porta, Michele Sovente, Cumae, Per specula aenigmatis,