Pirandello Studies | 2013 | N. 33

Il congresso annuale della Society for Pirandello Studies si è tenuto il 10 novembre presso il Bloomsbury Theatre, University College London.
La sessione pomeridiana ha ospitato tre performance teatrali, che saranno nel fascicolo commentate dagli stessi interpreti, nella sezione Behind the scenes: reflections on performance.
Il presente volume ospita gli interventi del congresso del 2012.

Analizzando i concetti di individuo e personaggio, il contributo approfondisce il concetto pirandelliano di identità: l´assenza di un´identità univoca offre all´individuo l´accesso a un´esperienza singolare: l´individuo che si dissolve nella totalità del mondo e dei suoi oggetti, come spesso ha illustrato da Pirandello. Perfino le percezioni si condizionano tra loro.
I personaggi di Pirandello riflettono la complessità dell´individuo dell´epoca, in un periodo di transizione, non potevano che presentarsi confusi e critici.

Nel contributo l´a. si concentra sull´influenza di Carlo Goldoni sul teatro pirandelliano. Due saggi del drammaturgo siciliano forniscono elementi importanti per quest´analisi: Teatro Nuovo e Teatro vecchio (1923) e Introduzione al teatro italiano (1936). Nel primo saggio Pirandello si concentra sul processo creativo della scrittura teatrale nei secoli, in questo si identifica implicitamente con Goldoni per l´innovazione del linguaggio teatrale e l´introduzione di nuovi stilemi. Anche il secondo saggio, pur presentando un tono più magistrale, identifica in Goldoni un innovatore, capace di ridare spessore ai tipi della Commedia dell´Arte.
Il contributo illustra infine, come Goldoni abbia illuminato Pirandello nell´impasse creativo, vissuto durante la stesura di Sei Personaggi in Cerca d´Autore.

I sei individui di “Sei Personaggi in cerca d´Autore” presentano identità solidificate che incombono sul palcoscenico come fantasmi. Il gelo e la sfrontatezza rappresentano le due facce dei personaggi dell´opera: il figlio rivela che tutti i personaggi non sono altro che maschere di ghiaccio alla ribalta, mentre la figliastra ha la funzione di svelare la messa in scena della realtà e gli effetti negativi delle apparenze.

I saggi e le novelle di Pirandello sono stati pubblicati in più edizioni su riviste e quotidiani di genere vario. L´autore analizza il lavoro compiuto dall´autore nel passaggio dalla prima pubblicazione alle successive. La diffusione iniziale sui periodici rappresenta una sorta di banco di prova, un laboratorio; punto di partenza su cui l´autore elabora progressivamente e da cui, a volte, si discosta. L´A. presenta un´analisi approfondita di questo processo, soffermandosi sulle peculiarità delle pubblicazioni sulle riviste “Ariel” e il “Marzocco”.

“Diana e La Tuda” è stata la prima opera teatrale dedicata da Pirandello a Marta Abba nonché un esempio di tragedia borghese pirandelliana spesso stimata, tanto dalla critica del tempo quanto da quella successiva, poco complessa e priva dello spessore di altre opere. Il contributo approfondisce la nascita, la realizzazione e infine l´accoglienza da parte della critica di “Diana e La Tuda”; con essa Pirandello ha saputo introdurre una nuova donna non solo sul palcoscenico, ma anche nel suo teatro.

Lo studio ha lo scopo di offrire un´analisi testuale del cambiamento della voce femminile dalla pagina al palcoscenico in “Sei Personaggi in cerca d´Autore” e “Il giuoco delle parti”. Nell´adattamento teatrale le donne mostrano di possedere una voce a sé stante, un tratto particolarmente significativo, visto il momento storico.

Gli otto anni di lavoro dedicati a “I Giganti della Montagna” furono molto tormentati per Luigi Pirandello; l´amore non corrisposto a pieno per Marta Abba e il fallimento de “La favola del figlio” lo avevano segnato profondamente. Il drammaturgo era solito portare a termine con decisione il suo lavoro, al contrario, per “I Giganti”, sentiva di dover firmare il lavoro più importante della sua vita e anche l´ultimo. Il nucleo tragico potrebbe rappresentare la vera innovazione di quest´opera.

L´A. illustra e commenta il lavoro svolto per la traduzione de “I giganti della montagna”, in vista di una nuova produzione dello spettacolo, e poi le scelte effettuate in veste di regista.

L´A. si riallaccia a una sua interpretazione del monologo de l´Ignota del secondo atto di “Come tu mi vuoi” per approfondire il tema dell´identità di genere, per gran parte trascurato dalla critica pirandelliana. Secondo l´autore, la complessità dei ritratti femminili di Pirandello, capaci oltretutto di sfidare il patriarcato e l´autorità maschile, richiama l´attenzione del pubblico sull´essenza della soggettività della donna.

Le interviste riguardano il lavoro per la messa in scena di “Sei personaggi in cerca d´autore” del 2012, in occasione della conferenza annuale della Society for Pirandello Studies.

Presentazione critica della messa in scena de “I giganti della montagna” (Oxford, 2012) .

Presentazione critica della messa in scena “Phantoms and the Effects of an Interrupted Dream” di Enzo Lauretta e Terry D´Alfonso, ispirato al teatro pirandelliano.

Presentazione critica della messa in scena de “Sei personaggi in cerca d´autore”, per la regia di Manuela Ruggiero.

Presentazione critica della messa in scena di “Il fu Mattia Pascal”, per la regia di Tato Russo.

Relazione sulla conferenza internazionale Centomila Pirandello, department of Italian Studies, Warsaw University (22-24 April 2013). Alla conferenza internazionale hanno partecipato esperti da tredici paesi e tre continenti, con lo scopo di interpretare il lavoro del grande maestro dell´umorismo. I temi principali sono stati l´identità e l´interazione di Pirandello con il suo contesto socio-politico.