Pirandello Studies | 2010 | N. 30

I contributi del fascicolo numero sono quelli presentati o preparati per la conferenza annuale della British Pirandello Society, tenutasi a Londra il 17 ottobre 2009: Clothing the naked: Pirandello and pirandellismo. Il volume presenta recensioni delle ultime pubblicazioni e delle rappresentazioni teatrali.

Il rapporto tra Pirandello e Futurismo non è all´apparenza un soggetto di ricerca promettente. Le allusioni al Futurismo sono rare e sparse e Pirandello fa diretto riferimento a Marinetti soprattutto nel commentare il suo incarico di membro della Reale Accademia d´Italia. Pur senza riferimenti espliciti Pirandello ha avuto contatti e anche collaborato con autori del teatro d´avanguardia romano degli anni Venti. Molti dei tratti sperimentali e avanguardistici del teatro pirandelliano, pur richiamando tecniche sceniche del teatro futurista, si inseriscono in una cornice drammatica che esprime in ultimo la tragedia interiore del personaggio. Studiando il legame tra Pirandello e i vari movimenti avanguardistici della sua epoca si rischia di dissolverne l´opera in una cultura modernista, rendendo scarsa giustizia alla sua capacità unica nel valutare e rielaborare il canoni del tempo.

Il contributo analizza la produzione dell´Elegia rurale (1899), attraverso una serie di appunti poetici e annotazioni quotidiane contenute nel Taccuino di Harvard (1897-1902) di Pirandello. L´autore illustra come il poema sia il risultato della contaminazione di discorso autobiografico e relazioni intra- e inter-testuali, con forti legami alle teorie sulla creazione artistica di Gabriel Séailles.

Numerosi studiosi hanno evidenziato la presenza e importanza di caratteristici elementi fantastici e inquietanti (il fantasma, il doppio) nella produzione pirandelliana. L´autore, muovendo i passi dal manifesto teorico L´Umorismo, intende valutare quanto i concetti siano influenzati dal fascino esercitato dal fantastico. La produzione pirandelliana degli anni Trenta è manifestazione esemplare del fantastico moderno, in cui l´assenza di significato e l´alienazione sono al centro dell´esperienza esistenziale.

Mattia Pascal è bibliotecario nella cittadina di Miragno, la sua giornata di lavoro è ripetitiva e monotona. L´autore valuta la funzione della biblioteca nel romanzo, dimostrando che da gabbia soffocante si trasforma in fervente nido. Il tema della biblioteca negletta è la fonte di ispirazione dello stesso romanzo. Dalla biblioteca Mattia fugge e sarà quello il luogo in cui ritorna. La seconda vita, lontana dalla biblioteca, è necessaria per passare dalla condizione disinteresse per il libro a quella di vivace lettore e scrittore.

Il contributo analizza e confronta i concetti di pirandellismo e chiarellismo. Nel 1916, dopo il clamoroso successo del capolavoro La maschera e il volto: un grottesco in tre atti, Luigi Chiarelli fu acclamato maggiore autore teatrale suol suo tempo e iniziatore di un nuovo genere teatrale: il teatro grottesco. Il nuovo stile univa il comico al tragico, riflettendo una visione tragicomica della vita. Sotto alcuni aspetti la prospettiva grottesca appare la piú ideologicamente vicina al contemporaneo Pirandello, mentre le sue conclusioni sono del tutto antipirandelliane. Per Chiarelli la maschera caduta nasconde un volto vero, mentre per Pirandello questo evento innesca una serie di variazioni sociali ed esistenziali, specchio di una realtá multiforme.

Nel 2005 il fondatore e regista della Pittsburgh Irish and Classical Theatre Company ha commissionato al drammaturgo irlandese Thomas Kilroy un adattamento dell´Enrico IV di Pirandello. Nel contributo si mettono a confronto l´originale e il suo adattamento nel senso della teatralitá e della costruzione e disgregazione dell´identitá. Un´analisi approfondita rivela quanto l´adattamento abbi saputo presentare la vicenda immortale al pubblico globalizzato del ventunesimo secolo.

Presentazione critica dello spettacolo Sei personaggi in cerca d´autore, presentato a Londra nel 2010.