Pirandelliana | 2023 | N. 17

Anno 2023 – N. 17
A cura di Paolo Perilli

Autore/i articolo: Raffaele Manica
Titolo articolo: La libertà del teatro: il Pirandello di Nicola Chiaromonte

Pirandello, per Chiaromonte, è un punto di vista, l’uscio dal quale guardare il via vai delle cose teatrali; esiste un momento, dunque, in cui il drammaturgo diventa un diagramma di riferimento. Sempre attratto dal teatro di sperimentazione, Chiaromonte non rientrò nella schiera di spettatori delusi dalle pièces teatrali di Pirandello, al contrario il dramma pirandelliano dei Sei personaggi assunse il ruolo di ‛pietra miliare’ laddove, per i più, rappresentò il simulacro della novità. L’innovazione pirandelliana segna uno spartiacque chiaramente individuabile nella misura in cui il dramma borghese preconfezionato si mostra inadatto all’esplorazione del reale dramma vissuto dai personaggi, agitati nel tentativo d’esistere; i protagonisti del teatro pirandelliano portano in scena passioni turbolente e profonde, conflitti interiori che costituiscono l’impalcatura dell’opera.

Lingua: Italiano
Pag. 13-25
Etichette: Borghesia, Dramma, Teatro, Luigi Pirandello, Nicola Chiaromonte,

Autore/i articolo: Silvia Manciati
Titolo articolo: Illustratori, [autori], attori e traduttori. Un giovedì al Teatro d’Arte

L’articolo si concentra sulla comunità creativa sviluppatasi intorno a Pirandello durante la prima stagione capocomicale al Teatro d’Arte di Roma, in particolare analizzando una delle tre serate dei ‘giovedì’, iniziativa pensata da Pirandello per arricchire la sua programmazione. Una serata, quella del 14 maggio 1925, particolarmente ricca di rimandi alla rete di artisti e collaboratori che accompagnarono l’esperienza capocomicale di Pirandello.

Lingua: Italiano
Pag. 27-37
Etichette: Teatro, Luigi Pirandello, Vildrac, Roma, Teatro d'Arte

Autore/i articolo: Stefano Milioto
Titolo articolo: «Ha un brillante qui…»

Il mio monologo L’atroce notte – la tormentata storia d’amore fra Pirandello e Marta Abba – è la base di un discorso sul rapporto fra lo scrittore e l’attrice. Marta fu come l’attrice che Pirandello aspettava, perché al primo incontro al Teatro Odescalchi ne intuì il talento e le qualità di interprete ideale dei suoi personaggi. Non solo, ma non rimase indifferente all’aspetto fisico e alla bellezza della giovane attrice fino a innamorarsene. Da quel fatale febbraio 1925, Marta stravolse la vita sentimentale e artistica del Maestro e ne divenne la musa ispiratrice che probabilmente lo salvò dal rischio di un blocco creativo. La loro simbiosi era così perfetta che il drammaturgo, informandola minutamente circa il suo lavoro, le sottoponeva i testi in lettura e ne chiedeva le impressioni in un’attesa ansiosa di risposta non sempre sollecita. E Marta, per nulla suggestionata, non gli lesinava pareri, consigli e suggerimenti che il Maestro accettava e utilizzava per una migliore ed efficace teatralità dei propri testi. Pirandello si sentì debitore verso di lei per l’utile collaborazione e, per gratitudine, nominò l’attrice milanese erede degli ultimi drammi, che senza di lei, forse, non avrebbe scritto.

Lingua: Italiano
Pag. 39-52
Etichette: Marta Abba, L'atroce notte, Teatro Odescalchi

Autore/i articolo: Itala Tambasco
Titolo articolo: Pirandello, Croce e il comico di malebolge

L’umorismo rappresentò certamente un fertile terreno di scontro per la polemica fra Croce e Pirandello che finì spesso per convergere attorno alla nota questione del comico nel canto xxi dell’Inferno. La peculiarità di questo contesto costituì un elemento fondamentale per la comprensione della loro polemica sulla Commedia, un terreno su cui furono combattute battaglie culturali che spesso ebbero poco a che fare con la ricerca su Dante. L’obiettivo che ci si è posti in questa sede non è stato quello di ripercorrere le tappe principali di tale polemica, su cui già molto e autorevolmente è stato scritto, quanto più di rileggere tale controversia alla luce delle rispettive tracce ermeneutiche sul canto infernale che ci sembra sia l’episodio su cui è stato scritto l’atto conclusivo della vivace polemica.

Lingua: Italiano
Pag. 53-65
Etichette: Comico, Umorismo, Dante Alighieri,

Autore/i articolo: Giacomo Cucugliato
Titolo articolo: Il karma del vivo, il karma del morto: Chi fu? Un intreccio singolare

Il presente contributo indaga la presenza della dottrina teosofica nella novella Chi fu? di Luigi Pirandello. L’analisi parte dall’evidenziare la fisionomia teosofica del fantasma messo in scena dall’autore e si sviluppa enucleando i punti di contatto fra il suo destino e il karma teorizzato per i defunti dalla teosofia. Si procede quindi a seguire l’azione del concetto di karma nella strutturazione della trama e nelle vicende del protagonista, le quali appaiono infine sorrette da una profonda impalcatura simbolica tale renderne possibile l’identificazione con un percorso iniziatico.

Lingua: Italiano
Pag. 67-81
Etichette: Karma, Simbolo,

Autore/i articolo: Ilenia De Bernardis
Titolo articolo: La riconversione del modello sterniano in Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello

Tra i modelli a cui Pirandello esplicitamente dichiara di ispirarsi spicca per originalità e grandezza Lawrence Sterne. Sarà soprattutto la particolare prospettiva umoristica e il sistema narrativo destrutturato del Tristram Shandy ad ispirare Pirandello. Ma la riassunzione pirandelliana del modello settecentesco approda ad una sostanziale e profonda riconversione del modello in chiave umoristico-esistenzialista.

Lingua: Italiano
Pag. 83-94
Etichette: Identità, Maschera, Umorismo, Luigi Pirandello,

Autore/i articolo: Teresa Agovino
Titolo articolo: «Che cosa andavano a cercar lontano i nostri scrittori, che non potessero trovare nel Manzoni?». Pirandello e l’innovazione manzoniana

All’interno della produzione saggistica e narrativa pirandelliana dei primi anni del Novecento, Manzoni torna a più riprese. Questa breve nota vuol fare il punto dei contatti tra i due scrittori cardine della letteratura italiana, evidenziando come, per Pirandello – nonostante le divergenze di vedute legate alla macrostoria – Manzoni risultasse il vero unico innovatore della tradizione letteraria nazionale.

Lingua: Italiano
Pag. 95-100
Etichette: Romanzo, Saggistica, Alessandro Manzoni, Luigi Pirandello,

Autore/i articolo: Debora Bellinzani
Titolo articolo: Pirandello e la sociologia: rappresentazioni coeve della solidità dei legami sociali

Tra l’ultimo ventennio dell’Ottocento e il primo decennio del Novecento la sociologia si configura come scienza capace di definire quantitativamente e qualitativamente i fenomeni sociali e dedica particolare attenzione alla definizione dei legami che vincolano l’individuo al tessuto sociale di cui è parte. Sociologi come Ferdinand Tönnies (Comunità e società, 1887), Émile Durkheim (Il suicidio, 1897) e Georg Simmel (La differenziazione sociale, 1890 e La metropoli e la vita mentale, 1903) descrivono la solidità dei legami e l’impossibilità per l’individuo di vivere svincolato da essi. Il saggio mostra che la medesima attenzione è presente in diverse opere di Pirandello ma trova una rappresentazione particolarmente complessa e articolata ne Il fu Mattia Pascal. Qui l’autore, attraverso l’uso delle teorie spiritiche come metafora dell’esistenza oltre la morte, configura il rifiuto dei legami come una morte sociale. Si argomenta come la medesima tensione conoscitiva muova le opere sociologiche e quella letteraria, e come quest’ultima giunga dove la sociologia non può arrivare : attraverso la finzione letteraria, Il fu Mattia Pascal permette di ipotizzare un’esistenza svincolata da ogni legame sociale per approdare, tuttavia, alle medesime conclusioni delle opere sociologiche coeve, ovvero alla sua impossibilità.

Lingua: Italiano
Pag. 101-108
Etichette: Sociologia, Georg Simmel, Luigi Pirandello, Émile Durkheim,

Autore/i articolo: Chiara Ferrara
Titolo articolo: «Parole in cerca d’autore » o autore in cerca di parole? Per una proposta interpretativa di alcuni foglietti dell’Istituto di Studi Pirandelliani

L’Istituto di Studi Pirandelliani e sul Teatro Contemporaneo (isp) conserva, fra i vari documenti autografi del celebre autore siciliano, una serie di foglietti sparsi. In particolare, gli autografi nn. 27, 33, 34, 47 e 48 dell’Archivio Luigi Pirandello (i Sezione) contengono brevi appunti in forma di elenco che sembrano essere parti di un più ampio studio linguistico condotto sui principali dizionari della lingua italiana in possesso dell’autore, primo fra tutti il Tommaseo-Bellini. Il presente contributo intende proporre un’ipotesi interpretativa dei suddetti foglietti, cercando di ricostruirne il contesto d’origine e una possibile destinazione. Al saggio segue un’Appendice contenente la trascrizione delle carte corredate da note di commento che intendono rilevarne alcune delle possibili fonti e rimandi intertestuali.

Lingua: Italiano
Pag. 109-125
Etichette: Lingua, Luigi Pirandello,

Autore/i articolo: Pamela Parenti
Titolo articolo: Madre di Marco Martinelli, tra i Giganti di Pirandello e l’Inferno dantesco

Madre, ultimo lavoro drammaturgico di Marco Martinelli, andato in scena a Roma all’Auditorium Parco della Musica nell’aprile del 2023, fornisce qui l’occasione di rivedere l’intero percorso artistico dell’autore che lo ha visto e lo vede narratore, regista teatrale e cinematografico, formatore impegnato in attività teatrali con i giovani anche nei luoghi più socialmente disagiati d’Italia e del mondo. Il testo, che viene qui illustrato e analizzato, si presenta come una summa di molte opere precedenti di Martinelli e lascia emergere con chiarezza la potenza dell’esperienza dantesca nella poetica dell’autore. Si vuole richiamare inoltre l’attenzione sul fatto che nella struttura allegorica e spaziale di questo lavoro non si profila soltanto l’Inferno di Dante, ma anche una certa suggestione mitologica che allude in maniera più o meno esplicita alla dimensione onirica e leggendaria dei Giganti della montagna, ultimo e incompiuto dramma di Luigi Pirandello.

Lingua: Italiano
Pag. 129-137
Etichette: Allegoria, Dramma, Mitologia, Teatro, Dante Alighieri, Luigi Pirandello, Marco Martinelli,

Autore/i articolo: Giuseppe Bolognese
Titolo articolo: Alice delle meraviglie. Alice Rohe scopre e traduce Pirandello

Il presente studio anticipa la pubblicazione imminente della edizione critica della prima traduzione de L’uomo, la bestia e la virtù in lingua inglese. Si tratta di un testo stilisticamente ineccepibile, non soltanto per la notevole affinità intellettuale tra la traduttrice e Pirandello, ma anche per la straordinaria circostanza dell’incontro tra la traduttrice e il drammaturgo. Coraggiosa fotogiornalista laureata in lettere classiche, Alice Rohe fu la prima donna a dirigere l’ufficio romano della United Press, quindi soggiornò a Roma proprio negli anni di creatività febbrile di Pirandello. Furono anni molto difficili per la famiglia Pirandello, aggravati dal dramma del primo conflitto mondiale. Si inizia con il racconto della avventurosa ricerca del dattiloscritto della Rohe (1923), durato decenni.

Lingua: Italiano
Pag. 141-159
Etichette: Traduzione, Alice Rohe, Luigi Pirandello,

Autore/i libro/articolo recensito: Luigi Pirandello
Titolo libro/articolo recensito: Taccuino di Bonn
A cura di: Fausto De Michele, Cristina Angela Iacono, Antonino Perniciaro
Edizioni: Parco Archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento., Agrigento – 2022
Lingua: Italiano
Pag. 163-165
Recensore/i: Alessia Russo
Etichette:

Autore/i libro/articolo recensito: Pietro Milone
Titolo libro/articolo recensito: L’oltraggio di Pirandello e Dante. Dio, inconscio, fantasmi, poesia
Edizioni: Metauro, Pesaro – 2023
Lingua: Italiano
Pag. 165-167
Recensore/i: Domenico Tenerelli
Etichette: