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Pirandelliana | 2018 | N. 12
Anno 2018 – N. 12
A cura di Paolo Perilli
Titolo articolo: Inganno e consolazione nella Vita che ti diedi
Nel saggio Inganno e consolazione nella Vita che ti diedi, Gianni Antonio Palumbo focalizza l’attenzione sulla vicenda di Donn’Anna Luna. Muovendo da un’analisi stilistica, tematica e onomastica, egli punta a sondare i legami ravvisabili tra l’opera e la precedente produzione dell’autore, con peculiare attenzione per i Sei personaggi in cerca d’autore, ma anche per Così è (se vi pare) e la novellistica. Attraverso gli epistolari e le biografie, l’autore contestualizza la tragedia nello scenario del 1923, quando, uscite di scena alcune tra le donne più importanti della vita di Pirandello (la madre, Antonietta e Lietta, trasferitasi in Cile, per intraprendere il suo percorso di sposa), si riaffacciava prepotentemente la figura di don Stefano (l’« autore dei miei giorni », come lo scrittore lo definì in una lettera a Lietta del 5 gennaio 1923).
Lingua: ItalianoPag. 13-23
Etichette: XX secolo, Luigi Pirandello,
Titolo articolo: L’angelo sulla soglia. Forme di straniamento e critica sociale nella novella Lontano di Luigi Pirandello
L’autore presenta la novella Lontano del 1902 come uno snodo importante nella produzione creativa di Pirandello. Individua stretti legami tematici con i romanzi I vecchi e i giovani e Il fu Mattia Pascal. Rileva come nella costruzione del personaggio Milio, Pirandello applichi già la tecnica dell’umorismo. La novella viene analizzata attraverso un’indagine su tutti gli aspetti dei personaggi, anche alla luce di alcuni concetti antropologici. Il significato della novella è individuato nella critica serrata di Pirandello alla ideologia della piccola borghesia del suo tempo.
Lingua: ItalianoPag. 25-35
Etichette: XX secolo, Luigi Pirandello,
Titolo articolo: Pirandello e le attrazioni della morte
Il «mal di vivere» di certi personaggi pirandelliani emerge spesso negli sviluppi di uno schema narrativo ricorrente nelle Novelle per un anno, che potremmo definire “sdoppiamento della morte”. Una morte, reale o metaforica, un lutto, manifesto o segreto, costituisce in questi casi l’“antefatto” del dramma presente dei personaggi, che vivono e nella vita si dibattono, ma il cui sguardo è rivolto costantemente alla morte, all’ombra spettrale del defunto. Come per una insuperabile, condizionante attrazione ctonia. La quale è attiva per esempio nella novella Prima notte (1900), le cui dinamiche sono al centro di questo studio. La protagonista, Marastella, è postuma al padre e all’amato, Tino Sparti, morti insieme in mare. E questa sua condizione la obbligherà alle nozze con il guardiano dei morti, don Lisi Chirico. Nozze che, secondo un altro topos pirandelliano, quello dell’inversione metaforica (e di tono) tra matrimonio e funerale, si compiono con l’insediamento di lei nella casa al centro del cimitero, davvero come “guardiana dei morti” (come una Persefone rapita), e poi con la rivelazione della possibilità – per lei e per lo sposo – di convertire le nozze non desiderate in un nuovo patto coniugale. Un nuovo accordo di simmetria, e di “civiltà delle emozioni”, nel culto e nell’amore per i defunti: Marastella per l’anima dell’amato perduto; Chirico per quella della prima moglie. È nel mondo dei morti, per i personaggi, il luogo e l’autenticità della vita (paradosso su cui si fonda la poetica umorista). Tra le diverse altre novelle formate sullo stesso schema, ce n’è almeno una, Cinci (1932), nella quale la morte narrata in primo piano sembra piuttosto costituirsi come antefatto di eventi fuori scena, collocabili semmai – e solo potenzialmente, oscuramente – nel futuro invece che nel passato. È una novella che acquista un senso ulteriore se confrontata con la pièce che in parte da essa è tratta : Non si sa come (1934).
Lingua: ItalianoPag. 37-46
Etichette: Morte, XX secolo, Luigi Pirandello,
Titolo articolo: An Argumentative Novel in the ‘Futuristic’ Modern World: The Notebooks of Serafino Gubbio
Nella vicenda editoriale dei Quaderni di Serafino Gubbio operatore, due sono e le date importanti: il 1915 e il 1925. La prima edizione appare, infatti, sulla rivista « Nuova Antologia » nel 1915 e l’ultima compare in volume nel 1925 per l’editore Bemporad : i riferienti cronologici inseriscono il romanzo,secondo Castellana, all’interno del “realismo modernista”. Oggetto di indagine sono alcuni nodi concettuali, presenti all’interno dei Quaderni, che hanno dato la possibilità a Giancarlo Mazzacurati di definire il romanzo pirandelliano “il primo romanzo antifuturista”. Nei Quaderni di Serafino Gubbio l’arte è vista infatti come luogo della critica al presente, luogo del confronto con la modernizzazione e punto di resistenza contro il suo avanzare. Quaderni di Serafino Gubbio è il romanzo in cui Pirandello si misura più direttamente col suo tempo di rivoluzionaria innovazione tecnologica. Romanzo polemico e controcorrente nel clima di una modernolatria futurista, i Quaderni difendono la concezione del teatro come vita, grazie all’intenso rapporto attore-pubblico che esso genera, contro il cinema inteso come forma poiché irrigidisce il flusso vitale secondo rigidi schemi. Pirandello scompone la dimensione umana di Serafino in pezzi confusi e tale processo di decostruzione conduce il personaggio ad un avvilimento che lo porta a negare la necessità di un’anima perché non gli serve per girare la manovella. In tal modo, l’Autore opera in Serafino Gubbio una scissione dicotomica profonda ed insanabile tra vita emotiva e meccanica, una scissione che condizionerà la società a lui contemporanea.
Lingua: InglesePag. 47-54
Etichette: XX secolo, Luigi Pirandello,
Titolo articolo: Esiste una ‘senilità’ in Pirandello?
L’articolo intende esplorare la ‘senilità’ nelle opere di Pirandello tenendo conto delle potenzialità dell’individuo in rapporto all’invecchiamento. A differenza di quanto farà Svevo (della sua personale medicina doloris si dà brevemente conto), gli ‘anziani’ pirandelliani optano per rimedi ‘artistici’, dalla lettura alla cura del giardino, dall’amore per l’arte alla cura degli animali. Non mancano, tuttavia, esiti grotteschi e tragici.
Lingua: ItalianoPag. 55-65
Etichette: XX secolo, Luigi Pirandello,
Titolo articolo: Un romanzo pirandelliano di Pavese
Cesare Pavese non è certo uno scrittore minore del Novecento e non è l’unico scrittore contemporaneo sia a subire l’influenza dell’arte pirandelliana. Un’arte che aiuta Pavese a rinnovare temi e strumenti diegetici, ad esplorare filoni dello sperimentalismo, come a trattare il problemi dell’io, da quello del doppio a quello della disintegrazione. Riscrivendo una dovizia di componenti della poetica pirandelliana, Pavese a darci un suo genuino pirandellismo. In certi suoi racconti si rivela un paladino alla Pirandello che difende la verità soggettivistica e relativistica, e crede fermamente nella verità viva dentro le cose e dentro l’uomo.
Lingua: ItalianoPag. 69-78
Etichette: XX secolo, Cesare Pavese, Luigi Pirandello,
Titolo articolo: “Effetto Pirandello” nel Teatro europeo. Il caso di Gombrowicz
Risulta importante sottolineare che “l’effetto pirandelliano” nell’Enrico di Witold Gombrowicz è molto originale e propriamente umoristico. Esso si risconta sul piano linguistico e va sempre abbinato alla comicità che nasce da una data situazione, dalla perdita di fiducia altrui, dal discredito delle parole trasmesse come mezzi per rappresentare e smascherare la verità o la realtà esterna. Così il linguaggio pirandelliano in Gombrowicz diventa uno strumento di una pura critica sociale. Gombrowicz sovrappone ai suoi personaggi maschere sociali, esse allora diventano persone diverse poi togliendo quelle maschere pezzo dopo pezzo, esse giungono alla verità e alla vita “nuda”. Così lo smontaggio della fissità o dell’unità delle maschere sociali, può rivelare il nulla, il sogno dell’altro-io o la morte stessa. Il profondo pessimismo di Gombrowicz ci riporta anche alla definizione pirandelliana dell’umorismo come un vero “sentimento del contrario”, dunque, a una amara riflessione sull’atteggiamento dell’uomo, a un “vedersi vivere” che prova a rimettere in contatto la sua autenticità e la realtà che è molto diversa da quella che notiamo normalmente.
Lingua: ItalianoPag. 81-88
Etichette: Teatro, XX secolo, Luigi Pirandello,
Titolo articolo: Un imprevisto flash sul passato
Una dedica a firma di Antonietta e Luigi Pirandello, in data Coazze 5 settembre 1901, alla prima nipote Linuccia, figlia della sorella di Luigi, Rosolina, su di un antico dizionario (Novo Dizionario Scolastico della Lingua italiana, Milano, Treves, 1899), ritrovato per caso dopo più di cento anni, suscita ricordi familiari e riferimenti letterari all’opera del grande Scrittore da parte della pronipote Renata Marsili Antonetti.
Lingua: ItalianoPag. 91-93
Etichette: XIX secolo, XX secolo, Luigi Pirandello,
Titolo articolo: Un’inedita redazione teatrale di Sgombero di Luigi Pirandello
La novella Sgombero da sempre è stata ritenuta l’exemplum del processo di teatralizzazione della narrativa pirandelliana. Dal carteggio tra il celeberrimo drammaturgo e Marta Abba si evince che la versione teatrale della più nota novella fu scritta appositamente per l’attrice e che ella cooperò alla stesura con consigli e suggerimenti come era solita fare con tutte le opere del Maestro. Quattro redazioni del monologo teatrale originario, rimasto inedito, sono state rinvenute da Chi scrive presso il Fondo Maria Melato della Biblioteca “Panizzi” di Reggio Emilia. Si tratta di un copione manoscritto e di tre dattiloscritti che recano evidenti differenze rispetto alla novella poi confluita nell’Appendice di Novelle per un anno. La relazione intende presentare il monologo inedito e illustrare il modo pirandelliano di intendere il rapporto tra testo narrativo e testo teatrale.
Lingua: ItalianoPag. 95-103
Etichette: XX secolo, Luigi Pirandello, Sgombero,
Titolo articolo: La lettura comparata di Sérgio Mauro: Pirandello e Machado De Assis
La letteratura comparata esige il ricorso alla critica letteraria e alla teoria della letteratura con uno sguardo costante alla contemporaneità. Lo studio comparato tra Luigi Pirandello e lo scrittore brasiliano Machado de Assis suggerisce alcuni metodi di approccio analitico attraverso due lingue diverse, panorami storici e letterari differenti, ma ricostruendo un quadro d’insieme, che individua alcuni collegamenti tra due geniali intellettuali del Novecento che non si sono mai conosciuti.
Lingua: ItalianoPag. 107-114
Etichette: XX secolo, Luigi Pirandello,
Titolo libro/articolo recensito: Luigi Pirandello. Studi e ricerche.
Edizioni: Metauro, Fano – 2017
Lingua: Italiano
Pag. 117-118
Recensore/i: Pietro Milone
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Titolo libro/articolo recensito: Pirandello. L’impossibile finale.
Edizioni: Marsilio, Venezia – 2017
Lingua: Italiano
Pag. 118-120
Recensore/i: Marcello Sabbatino
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Titolo libro/articolo recensito: Pirandello accademico d’Italia e il “volontario esilio”. Fascismo, vinti, giganti.
Edizioni: Metauro, Fano – 2017
Lingua: Italiano
Pag. 121-125
Recensore/i: Angelo Favaro
Etichette:
Titolo libro/articolo recensito: La comparseria. Luigi Pirandello accademico d’Italia.
Edizioni: Cesati, Firenze – 2018
Lingua: Italiano
Pag. 121-125
Recensore/i: Angelo Favaro
Etichette:
Titolo articolo: L’eredità: nani sulle spalle dei giganti. Una modesta proposta
Lingua: Italiano
Pag. 129-134
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