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Petrarchesca | 2017 | N. 5
Anno 2017 – Annata: 5 – N. 5
A cura di Paolo Rigo
Titolo articolo: Petrarca contro i “quidam nostrorum”: nota su ‘De ignorantia’ e ‘Monarchia’
Nel De sui ipsius et multorum ignorantia, Petrarca, riferendosi all’Etica di Aristotele, esprime meraviglia per il fatto che “quidam nostrorum” la considerino un›opera definitiva per quanto riguarda l›indagine sulla felicitas. Studi recenti hanno chiarito che l’allusione petrarchesca colpisce, tra i nostri, il Dante della Monarchia; su questa base il presente contributo si propone di chiarire se, una volta accertata la conoscenza della Monarchia da parte di Petrarca, la medesima competenza debba ragionevolmente essere attribuita anche al destinatario del De ignorantia, Donato Albanzani. Per cercare di rispondere, si esamina la stratificazione dell’opera, e si mette in luce l’abitudine di Petrarca ad alludere ai fatti conosciuti da Donato e a diffondersi invece nelle spiegazioni nelle giunte dell’ultima redazione, per esempio a proposito delle acquisizioni omeriche ottenute grazie alla traduzione di Leonzio Pilato. Si conclude propendendo per la
conoscenza della Monarchia anche da parte dell’Albanzani.
Pag. 11-20
Etichette: Alighieri Dante, Petrarca Francesco, Fumagalli Edoardo, Monarchia, De ignorantia, Filosofia, Potere, Letteratura, Aristotelismo, Critica letteraria, Trecento, Albanzani Donato, Etica,
Titolo articolo: “Dopo i perduti giorni”. La preghiera nei ‘Rerum vulgarium fragmenta’
Il saggio prende in esame il ruolo della preghiera nei Rerum vulgarium fragmenta con l’intento di ricostruire il percorso che collega idealmente incipit ed explicit, dall’innamoramento durante il venerdì santo alla canzone Vergine bella, tra la prima parte dedicata al “giovanile errore” e la seconda dedicata alla maturità, la vecchiaia, la preparazione alla morte. Dopo una discussione preliminare in merito al ruolo della preghiera
nell’ideale petrarchesco di un otium senile improntato alla literata devotio, si analizzano le orationes in versi (Rvf 62 ; 80, vv. 37-9 ; 214, vv. 25-36 ; 364-6), mettendo in evidenza il maturare, redazione dopo redazione, del tema della preghiera in punto di morte, tema strettamente intrecciato col finale del libro.
Pag. 21-37
Etichette: Petrarca Francesco, Geri Lorenzo, Rerum vulgarium fragmenta, Letteratura italiana, Trecento, De otio religioso, Retorica, Metafora,
Titolo articolo: Per un commento all’Epyst. i 6 a Giacomo Colonna : le fonti classiche
Il lavoro si propone di commentare la ricca presenza dei classici nella lettera in versi di Petrarca a Giacomo Colonna (Epyst. i 6). Se nella struttura generale la raccolta delle Epystole richiama le Epistulae di Orazio, tra i modelli classici più presenti nel testo della singola lettera hanno un rilievo particolare l’elegia properziana e le opere ovidiane dell’esilio. Compaiono inoltre alcune allusioni a testi classici la cui conoscenza
da parte di Petrarca è ancora molto discussa dagli studiosi e numerose sono le anticipazioni di motivi
propri della poesia dei Fragmenta o di opere latine petrarchesche scritte successivamente all’epystola.
Pag. 39-77
Etichette: Petrarca Francesco, Colonna Giacomo, Epystole metriche, Kircos Beatrice, Letteratura, Epistolografia, Letteratura latina, Trecento, Poesia, Orazio, Intertestualità,
Titolo articolo: “Soneti et cantilene Petrarce”: un manoscritto petrarchesco della biblioteca di Alessandro Sforza
Il lavoro ha lo scopo di dimostrare come la committenza del manoscritto 1405 della Biblioteca Angelica di Roma (contenente il Canzoniere e i Trionfi petrarcheschi) sia da attribuire ad Alessandro Sforza, signore di Pesaro, sulla base degli stemmi e degli emblemi nobiliari che in esso compaiono. Dopo una breve descrizione
codicologica si passano in rassegna le singole miniature, identificando poi puntualmente l’araldica. Infine, si propone una possibile datazione del codice e si tenta di ricondurlo alla biblioteca privata dello Sforza.
Pag. 81-86
Etichette: Petrarca Francesco, Rerum vulgarium fragmenta, Filologia, Sforza Alessandro, Trionfi, Davoli Francesco, Trecento, Fortuna,
Titolo articolo: Il Petrarca di Agostino Sottili. Storia e anatomia della cultura europea
Nel corso del Novecento alle opere di Francesco Petrarca sono state applicate tutte le metodologie critiche note, dallo storicismo all’ermeneutica, dallo strutturalismo alla critica tematica. Fra le scuole che hanno prodotto gli esiti più significativi vi è quella filologica di Giuseppe Billanovich presso la quale maturano gli studi di Agostino Sottili, prima di dilatarsi nella duplice direzione della storia dell’Umanesimo europeo e della storia dell’università. Proprio al centro di questo crocevia si trovano il Censimento dei
codici petrarcheschi per la Germania occidentale (1967-77) e le numerose ricerche di Sottili sul Petrarchismo latino nei territori del Sacro romano impero (1966-2004), che il volume Scritti petrarcheschi finalmente raccoglie (Padova, Antenore, 2015) e di cui il presente saggio ricompone il percorso.
Pag. 87-96
Etichette: Petrarca Francesco, Ottocento, Novecento, Sottili Agostino, Brovia Romana, Letteratura, Critica letteraria, Saggistica, Billanovich Giuseppe,
Titolo articolo: Nuda filosofia
Il saggio prende in esame un verso di Rvf 7, il celebre verso “Povera e nuda vai, Filosofia”, problematizzandone i riferimenti alla cultura filosofica contemporanea attraverso una lettura che mette in rilievo la retorica della indignatio su cui si struttura il sonetto, la rarità dell’espressione ‘nuda filosofia’, l’interpretazione scorretta della nudità della filosofia da parte della “turba”, prigioniera della propria ignorantia.
Lingua: ItalianoPag. 97-101
Etichette: Sarteschi Selene, Canzoniere, Letteratura, Filosofia, Petrarca Francesco, Trecento, Etica, Rerum vulgarium fragmenta,
Titolo articolo: Per Selene
Bibliografia e ricordo di Selene Sarteschi.
Lingua: ItalianoPag. 103-107
Etichette: Sarteschi Selene, Fenzi Enrico, Letteratura, Bibliografia, Critica letteria, Trecento, Novecento,
Titolo articolo: I Rerum memorandarum libri di Francesco Petrarca dalle prime edizioni critiche all’esegesi recente : una rassegna
L’articolo si propone di fornire una panoramica sui contributi critici e sui lavori editoriali che sono stati dedicati ai Rerum memorandarum libri di Francesco Petrarca. Sebbene in epoca rinascimentale l’opera ebbe una certa fortuna, la sua incompiutezza la condannò all’oblio per tutto il Seicento, il Settecento e per buona parte dell’Ottocento. La riscoperta delle opere storiche di Petrarca ha portato, dalla fine del xix secolo sino ad oggi, ad una timida ripresa degli studi sui Rerum memorandarum, che rimangono tuttavia, nel complesso, poco studiati. Tra i lavori più significativi si segnalano quello di Giuseppe Billanovich, che
nel 1943 ha fornito il primo testo affidabile dell’opera, e quello più recente di Marco Petoletti, che nel 2014 ha pubblicato la prima traduzione integrale.
Pag. 111-126
Etichette: Petrarca Francesco, Bertone Luisa, Letteratura, Storia, Rerum memorandarum libri, Trecento, Storiografia, Mito, Billanovich Giuseppe, Petoletti Matteo,
Titolo articolo: Presentazione
Nella Presentazione del Laboratorio petrarchesco si dicono le ragioni e il contesto di una ricerca collettiva: nell’ambito del prin Nuove frontiere della ricerca petrarchesca: ecdotica, stratificazioni culturali, fortuna si sono iniziate a studiare le traduzioni ottocentesche (e i loro autori) delle raccolte epistolari di Petrarca (Epistole, Familiari, Senili) e del Bucolicum Carmen.
Lingua: ItalianoPag. 129-131
Etichette: Petrarca Francesco, Familiares, Seniles, Epystole metrice, Ecdotica, Filologia, Traduzione, Trecento, Ottocento, Tonelli Natascia,
Titolo articolo: Un’ecloga di Petrarca tradotta da Giovanni Antonio Roverella
Il contributo si sofferma sul volgarizzamento che il classicista cesenate fece della settima ecloga del Bucolicum carmen e ricostruisce – anche attraverso la corrispondenza inedita con Rossetti – la genesi di questa traduzione e i legami tematici con la poetica dell’autore. L’ecloga uscì nell’edizione Rossetti del 1829, ma fu poi ripubblicata da Roverella nel suo unico volume antologico uscito nel 1842, pochi mesi prima della morte. Il quella silloge l’ecloga, riveduta, occupa una posizione rilevante, a chiusura dell’intero libro.
L’analisi delle varianti tra le due redazioni, pur nell’impossibilità di rintracciare una logica univoca degli interventi, permette di approfondire il modus operandi del Roverella traduttore e insieme la ricezione civile del Petrarca bucolico.
Pag. 133-138
Etichette: Roverella Giovanni Antonio, Rossetti Domenico, Bartoli Elisabetta, Petrarca Francesca, Bucolicum carmen, Letteratura, Trecento, Poesia pastorale, Ottocento, Traduzione,
Titolo articolo: Giuseppe Ignazio Montanari traduttore petrarchesco
L’articolo vuole far luce sulle traduzioni petrarchesche di Giuseppe Ignazio Montanari partendo dalla sua partecipazione al progetto di Domenico Rossetti per il volgarizzamento delle Poesie Minori del Petrarca. Oltre al lavoro sulle Epystole, furono probabilmente l’amore e l’interesse per il Poeta ad indirizzarlo verso la traduzione del v libro dell’Africa. Il volgarizzamento del poema, nato da un’iniziativa autonoma dell’intellettuale, si limitò al libro quinto, sebbene il primo desiderio, più volte confidato a Betti in scritti privati, di voltare integralmente l’opera. Conservati rispettivamente presso la Biblioteca Nazionale di
Firenze e presso la Nazionale di Roma, i carteggi con Vieusseux e Betti, entrambi inediti, costituiscono essenziali testimonianze.
Pag. 139-145
Etichette: Montanari Giuseppe Ignazio, Petrarca Francesco, Letteratura, Critica letteraria, Traduzione, Letteratura latina, Beri Arianna, Ottocento, Trecento,
Titolo articolo: Giuseppe Barbieri volgarizzatore delle Epystole iii, 29 e iii, 32
Il contributo si propone di tracciare un profilo dell’abate Giuseppe Barbieri, letterato e oratore di primo Ottocento, che figura tra i trentatre volgarizzatori coinvolti nel progetto culturale di Domenico Rossetti. Oltre al lavoro di traduzione delle Epystole di Petrarca, le carte autografe del Barbieri (conservate principalmente presso la Biblioteca Civica di Padova) e le corrispondenze con gli intellettuali dell’epoca (presenti tra i carteggi della Biblioteca Nazionale di Firenze) testimoniano la potenza straordinaria delle
sue Orazioni e il tormentato rapporto con il più illustre dei suoi allievi, Niccolò Tommaseo.
Pag. 147-152
Etichette: Barbieri Giuseppe, Rossetti Domenico, Trecento, Ottocento, Carpino Giulia, Petrarca Francesco, Critica letteraria, Traduzione, Epystole metriche,
Titolo articolo: Il fondo Fracassetti, tra editi e inediti : appunti sui ‘Libri delle cose memorabili’ di Francesco Petrarca
Il saggio presenta una traduzione inedita e pressoché sconosciuta dei Rerum memorandarum libri di Francesco Petrarca, eseguita da Giuseppe Fracassetti (noto traduttore delle opere latine di Petrarca) nel 1860. L’analisi, condotta sulle carte autografe di Fracassetti (conservate nel Fondo omonimo della Biblioteca Civica “Romolo Spezioli” di Fermo), pone l’accento sul metodo esperito dallo studioso e sulle peculiarità, linguistiche e stilistiche, della sua traduzione.
Lingua: ItalianoPag. 153-159
Etichette: Rerum memorandarum libri, Petrarca Francesco, Fracassetti Giuseppe, Florimbii Francesca, Trecento, Ottocento, Traduzione, Filologia,
Titolo articolo: Prime note su Francesco Negri
Si presenta qui una prima ricognizione su Francesco Negri. Dimenticato dalla storiografia letteraria, fu, a cavallo tra Sette e Ottocento, poeta, biografo e traduttore stimato, legato da rapporti di intima amicizia con alcune delle personalità di maggiore spicco nella Venezia di quegli anni. La fama che gli derivava dall’attività di poeta e traduttore gli guadagnò l’invito al volgarizzamento petrarchesco di Domenico Rossetti, per il quale Negri tradusse le cinque Epistole a Barbato da Sulmona.
Lingua: ItalianoPag. 161-166
Etichette: Negri Francesco, Settecento, Ottocento, Letteratura, Valenti Alessia, Petrarca Francesco, Traduzione, Barbato da Sulmona, Epystole metriche, Rossetti Domenico,
Titolo articolo: Antonio Cavalli e la traduzione di BC ix, ‘Querulus’
Nel 1827 Antonio Cavalli (Ravenna, 1795-1873) prese parte alla traduzione del Bucolicum Carmen per il
primo volume delle Poesie minori del Petrarca, edite da Domenico Rossetti. L’articolo descrive brevemente
la sua vita, colloca la traduzione dell’Egloga xi, Querulus, all’interno della sua produzione letteraria, e rileva, nella prassi traduttiva, la probabile influenza dell’opera dell’amico Giacomo Leopardi.
Pag. 167-172
Etichette: Rossetti Domenico, Cavalli Antonio, Bucolicum carmen, Petrarca Francesco, Zini Barbara, Ottocento, Trecento, Traduzione, Critica letteraria, Leopardi Giacomo,