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Petrarchesca | 2014 | N. 2
Anno 2014 – N. 2
A cura di Maria Teresa Marrazzo
Titolo articolo: Notas crìticas y exegéticas al epistolario de Petrarca
Il saggio si focalizza sulla versione in lingua spagnola della vasta e variegata produzione epistolare e in prosa di Francesco Petrarca. L’autore analizza quasi un centinaio di passaggi offrendo un supporto non solo stilistico in merito alla punteggiatura, ma anche contenutistico. Fornisce testimonianze di edizioni critiche esistenti come il manoscritto “Marciano Lat. XI 17” e l’edizione di Basilea del 1581 per quanto riguarda “Seniles”. In questo articolo alcuni passaggi sono considerati decisivi e ben chiariti, altri, invece, rappresentano un lavoro congetturale ‘ope ingenii’, che necessita, dunque, di successive revisioni.
Lingua: SpagnoloPag. 11-37
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, Carteggio, Edizione critica, Epistolario, Filologia, Lingua spagnola, Prosa, Traduzione,
Titolo articolo: Petrarca, Giovanni d’Andrea e il destinatario di “Rerum familiarum libri” IV 15-16
Il saggio analizza le due lettere 15 e 16 contenute nel IV dei “Rerum Familiarum Libri” al fine di dare un’identità all’anonimo destinatario. Notevole rilevanza ha la polemica contro il sapere giuridico oltre che la nota biografica dalla quale si evince la scelta di abbandonare gli studi di diritto. Alcuni esegeti hanno cercato di dare un’identità all’anonimo destinatario identificandolo con Giovanni d’Andrea, tesi avvalorata dalle tre lettere del successivo libro indirizzato all’anziano giurista. Note contenutistiche però lasciano trasparire delle discordanze tra i due libri sia nei toni usati dal Petrarca sia in alcune caratteristiche non corrispondenti pienamente alla biografia di Giovanni d’Andrea. Alla luce di quanto detto il saggio sul finale propone come possibile destinatario Alberico da Rosciate. Il civilista bergamasco corrisponderebbe, dunque, grazie ai suoi aspetti biografici, al destinatario ideale del Petrarca e della sua polemica contro i giuristi e il modo di concepire le stesse scienze giuridiche.
Lingua: ItalianoPag. 39-47
Etichette: Petrarca Francesco, Rerum familiarum libri, Trecento, Epistolario, Diritto, Biografia,
Titolo articolo: ‘Pugna spiritualis, pugna amoris’: la metafora bellica nei “Rerum vulgarium fragmenta”
Il saggio ha lo scopo di mettere in evidenza la metafora bellica, presenza costante all’interno dei “Rerum Vulgarium Fragmenta”. L’accostamento della ‘lis’ all’amore diviene naturale dal momento che il secondo viene rappresentato come una sorta di scontro tra l’oggetto del desiderio, rappresentato da Laura, e il predatore Francesco sempre più soggiogato dalla sua preda, costretto il più delle volte alla ritirata. L’amore dunque si configura come l’assalto di una vetta inespugnabile rappresentata dal corpo e i sentimenti, espressi attraverso edulcorate metafore belliche, dovrebbero consentire il raggiungimento tanto del corpo quanto dell’anima dell’amata. La conquista di Laura viene vissuta da parte del protagonista con gli stessi sentimenti di un guerriero che ha notevoli difficoltà a far breccia tra le mura difensive della fortezza. Proprio questo aspetto è utile in ultima analisi per riprendere la metafora delle ferite d’amore, dolorose ma nel contempo piacevoli, che contengono esse stesse il rimedio per guarire le piaghe. Le dolci lesioni, guaribili solo da colei che le ha provocate, scalfiscono l’anima rendendo visibili i segni dell’amorosa guerra.
Lingua: ItalianoPag. 49-67
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, Rerum vulgarium fragmenta,Guerra, Amore,
Titolo articolo: ‘Poi volò fuor de la veduta mia’: la difficile ‘ visio Christi’ di Rvf 81
Il contributo analizza il Sonetto 81 dove traspaiono nitidi il senso di incertezza e la fragilità dell’anima sopraffatta dal peccato e la finale invocazione della grazia divina, unica fonte di salvezza. C’è una profonda riflessione sulla ‘visio Christi’ che avvicina il sonetto ai testi 79 e 80 del “Canzoniere”, ma anche alla Fam. X 3. La “Familiare”, oltre che alla vita ascetica del fratello Gerardo, tratta altresì la biografia di Francesco,facendo venir fuori la contrapposizione tra la dissipata giovinezza e la redenzione dell’animo avvenuta nella maturità. Al peccato segue la visione salvifica di Cristo anche se a differenza del fratello, Francesco è stato sempre attratto dalle cose terrene. La ‘viso Christi’ traspare sia nel “De otio religioso”, sia nel “De vita solitaria” che nel “Secretum”. Notevole risalto viene, inoltre, dato al “De vera religione” e dunque alle fonti agostiniane e ciceroniane con rimandi alla dottrina platonica e socratica. Si indaga sul meccanismo attraverso il quale Petrarca cerca di giungere alla verità eterna, soffermandosi anche sull’otium literatum e gli auctores del passato che consentono di arrivare ad una sapienza illuminata dalla luce della verità.
Lingua: ItalianoPag. 69-89
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, Canzoniere, Familiare, De otio religioso, De vita solitaria, Secretum, De vera religione, Religione, Sonetto,
Titolo articolo: Per uno stato degli studi petrarcheschi: un decennio di bibliografia sul “De remediis” (2003-2013)
Il saggio mette in evidenza come il “De Remediis” sia l’opera di Petrarca maggiormente diffusa e rivalutata fino ai nostri giorni, non rimanendo esente da polemiche e problematicità. Strumenti filologici raffinati e pubblicazioni su svariate collezioni librarie hanno garantito una ricca rappresentazione dell’opera. Nel contributo viene analizzata anche la produzione in lingua straniera, risalto è dato a quella spagnola di Bernat Metge per l’ambito catalano e a quella di Fernando de Rajas per quello castigliano, senza tralasciare quella inglese frutto del lavoro di un ricercatore dell’università di Edimburgo. Diverse sono state le edizioni bilingue a partire da quella francese di Christophe Carraud e da quella italiana di Ugo Dotti, lavori, questi, che hanno suscitato notevole interesse anche tra i critici. La produzione che ruota intorno al “De Remediis” ha permesso alla stessa opera di ritornare a sfoggiare con fierezza tutti i temi in essa trattati, coinvolgendo un vasto pubblico di lettori proprio come sicuramente avrebbe desiderato l’autore stesso.
Lingua: ItalianoPag. 93-116
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, De remediis, Bibliografia, Bilinguismo, Filologia, Lingua spagnola, Lingua inglese, Lingua francese,
Titolo articolo: La senectus
La sezione del ‘Laboratorio petrarchesco’ vuole rintracciare e sviluppare dei punti nevralgici dell’opera di Petrarca, muovendosi tra “Canzoniere”, “De Remediis” e “Senili”. Tema preponderante della letteratura medievale sarà proprio la ‘senectus’ con la riflessione sulla vita e la morte ad essa connesse e proprio su questo tema così tanto dibattuto si incentreranno i tre successivi saggi.
Lingua: Olandese/ItalianoPag. 118
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, Canzoniere, De Remediis, Senili, Senilità, Vita, Morte, Saggio,
Titolo articolo: Senectus e meditazione allo specchio: su Rvf 361
Il contributo intende focalizzare l’attenzione sul tema dell’età di mezzo dando particolare risalto alla vecchiaia. La brevità della vita, la fuga del tempo e il relativo raggiungimento dell’età senile sono gli elementi trattati tanto nelle “Familiari” quanto nel “Canzoniere” e in gran parte della produzione latina di Petrarca. Tutto il Libro delle rime petrarchesche risulta essere una raccolta di riflessioni, la maggior parte delle quali facenti riferimento alla vanità delle cose terrene, alla morte del corpo, a quella dell’amata e alle peregrinazioni dell’Io. La svolta all’interno della produzione petrarchesca si ha con il “Sonetto 361” ‘Dicemi spesso il mio fidato speglio’ nel quale Petrarca non riflette più sulla vecchiaia, ma vive in pieno sul proprio corpo quello che fino ad ora aveva inteso come discorso filosofico e morale. Avverte gli indelebili segni lasciati sul corpo dal tempo che inesorabile passa e prende coscienza del fatto che insieme alla vita terrena finirà anche la possibilità di pensare all’esistenza e alla morte.
Lingua: ItalianoPag. 119-139
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, Familiari, Canzoniere, Senilità, Vita, Morte,
Titolo articolo: ‘Senes fieri volunt omnes, senex esse vult nemo’: il tema della vecchiaia nel De remediis utriusque fortune
Il contributo analizza il tema della senilità all’interno del “De remediis utriusque fortune” di Francesco Petrarca. Notevole risalto viene dato al capitolo “De Rem. II 83” ‘De senectute‘, dove con il coinvolgimento di Dolor e Ratio si vuole evidenziare la sofferenza e il malessere dell’ultimo periodo della vita. Evidente risulta la ripresa del Cato Maior di Cicerone soprattutto per quanto concerne lo sviluppo argomentativo. Non mancano in “De Rem II 93”, “De tristitia et miseria”, parole in difesa della vecchiaia, esaltando le facoltà intellettuali dell’uomo capaci di renderlo abile anche in tarda età. Il passare del tempo risulta essere quindi un limite per il corpo e le sue capacità fisiche, ma non per la mente. La rassegna vuole evidenziare come il “De remediis” non abbia l’intento di sminuire la vecchiaia o di presentarla come una malattia, ma ne parla come una fase della vita alla quale necessariamente si giunge in quanto conseguenza del naturale scorrere del tempo.
Lingua: ItalianoPag. 141-158
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, De remediid utriusque fortune, De senectute, Senilità, Cicerone,
Titolo articolo: La bella ‘senectus’ nella visione petrarchesca: lettura di Sen. VIII 2
Il saggio si focalizza sulla lettura di “Sen”. VIII 2 evidenziando il valore etico-filosofico della senectus che secondo Petrarca non deve essere discriminata o negativamente considerata, ma deve essere accolta benevolmente in quanto raggiungimento di quella condizione di autorevolezza tipica del ‘senex’. Notevole risalto viene dato anche all’unione di scienza e sapienza tipiche del ‘senex’ che vede ormai lontane le tentazioni della giovane età. Rilevante risulta essere anche la presenza dello specchio testimone dei segni che il tempo lascia sul corpo. Il saggio, inoltre, dà risalto anche a quei personaggi illustri che non hanno fatto seguire alla decadenza del corpo una decadenza morale, anzi l’esperienza data dalla senilità ha permesso loro di acquisire saggezza. Importante è anche la meditazione sul tempo che inarrestabile passa, dando al ‘senex’ la tipica sensazione di precarietà.
Lingua: ItalianoPag. 159-171
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, Senilità, Vita, Morte, Saggezza, Specchio, Tempo, Moralità,
Titolo libro/articolo recensito: I rimedi per l’una e l’altra sorte
A cura di: Ugo Dotti
Edizioni: Aragno, Torino – 2013
Lingua: Italiano
Pag. 175-176
Recensore/i: Paolo Rigo
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, Traduzione, Letteratura, Filosofo,
Titolo libro/articolo recensito: Ritratti allo specchio (Boccaccio, Petrarca)
Edizioni: Antenore, Roma-Padova – 2012
Lingua: Italiano
Pag. 176-180
Recensore/i: Luca Marcozzi
Etichette: Petrarca Francesco, Boccaccio Giovanni, Trecento, Biografia, Bibliografia, Filologia, Documento,
Titolo libro/articolo recensito: Petrarca: paesaggi, città, architetture
Edizioni: Quodlibet, Macerata – 2011
Lingua: Italiano
Pag. 180-181
Recensore/i: Teresa Caligiure
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, De remediis utriusque fortunae, Architettura, Paesaggio, Geografia, Monumento, Spazio, Popolo, Civiltà, Etnologia, Tradizione,