Le riviste sostenitrici
Petrarchesca | 2013 | N. 1
Anno 2013 – N. 1
A cura di Maria Teresa Marrazzo
La direzione presenta il primo numero della rivista nata per offrire uno spunto in più agli studi petrarcheschi. Viene menzionata la grandezza delle opere di Petrarca rilevanti sia da un punto di vista linguistico che da un punto di vista storiografico, tanto da essere considerate determinanti per lo sviluppo della nostra civiltà. La rivista nasce con l’auspicio di vedere l’opera latina e volgare del poeta, letta, apprezzata e analizzata sotto il profilo testuale, filologico e storico.
Lingua: ItalianoPag. 9-10
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, Studi critici, Filologia, Poesia latina, Letteratura in volgare,
Titolo articolo: Verso il ‘Secretum’: ‘Bucolicum Carmen’ I, “Parthenias”
Il saggio prende in esame “Parthenias” prima egloga del “Bucolicum Carmen” di Petrarca, approfondendo quegli aspetti che faranno di questa opera l’incunabolo del “Secretum”. Si procede con la pubblicazione, l’introduzione e il commento del dialogo tra i due fratelli Francesco/Silvius e Gherardo/Monicus, amanti rispettivamente della vita campestre e della bellezza divina. Vengono rintracciati i caratteri della poesia antica rappresentata da Omero e Virgilio, poeti emulati da Francesco, e quelli della poesia religiosa ispirata ai Salmi di Davide. Viene messo in evidenza come nel “Secretum” vi sia una forte subordinazione di Francesco, con i suoi peccati e le sue ambizioni, nei confronti di Agostino, mentre in “Parthenias” è Francesco a dirigere il gioco, e Gherardo propone delle alternative per far uscire il fratello dagli affanni. Il lavoro mostra, inoltre, l’esaltazione della natura contro gli affanni inflitti dalla cultura, lasciando scorgere nell’opera un’implicita polemica che vede contrapporsi il Dio del cristianesimo alla molteplicità degli dei pagani. Dunque emerge un’apertura alla celebrazione delle gesta di Scipione che sposta l’attenzione su Roma e i suoi valori più alti.
Lingua: ItalianoPag. 13-53
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, Secretum, Parthenias, Religione, Encomio, Cristianesimo,
Titolo articolo: “Il Parnaso” di Petrarca (lettura della canzone 129 dei ‘Fragmenta’)
Il saggio analizza sotto il profilo strutturale e contenutistico la canzone 129 dei “Fragmenta” di Petrarca, evidenziando già dalle prime stanze tanto il motivo della lontananza quanto quello del dubbio amoroso. Il viaggio verso la vetta del Parnaso aggiunge nuovi elementi alla travagliata condizione spirituale di Petrarca, combattuto tra l’amore per la poesia e il soddisfacimento delle necessità materiali, sentimento che sottolinea il tema del ‘dubbio’, fortemente presente anche nei quattro componimenti precedenti e che ritornerà preponderante nella canzone “Di pensier in pensier, di monte in monte”, sotto le sembianze di un complesso stato di incertezza circa le future sorti del poeta stesso. Il saggio offre una visione integrale della canzone e analizza il tradizionale tema della lontananza accostato ad altri elementi di carattere morale. Si procede con la disamina delle precedenti canzoni, dove predomina il tema amoroso, per poi passare al carattere politico della 128. Il cerchio si chiuderà con la canzone 129 che riprende lo schema delle due canzoni iniziali con una visione tragica e patetica, discostandosi, anche se di poco, dall’iniziale visione bucolica del paesaggio.
Lingua: ItalianoPag. 55-76
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, Fragmenta, Canzone, Amore, Politica, Moralità, Montagna, Mitologia, Allegoria, Poesia, Musa,
Titolo articolo: “Vacate et videte”. Il modello della ‘Lectio divina’ nel “De otio religioso”
Il saggio esamina il “De otio religioso” evidenziandone la complessità dell’intreccio, basato sulla contemplazione monastica, che prende spunto dal versetto undicesimo del salmo 45 “Vacate et videte quotiamo ego sum Deus”, nel quale il poeta identifica la sintesi perfetta della vita cenobitica. Si procede con l’analisi della prefazione e del relativo paradosso nonché della parodia in essa contenuti, per concentrare l’attenzione successivamente sui testi biblici punto di partenza e approdo di una lectio divina, intesa come esercizio nel contempo retorico e spirituale, che verrà palesato alla fine del prologo. La questione letteraria intorno allo stile e ai generi chiuderà l’introduzione petrarchesca sebbene alla fine del saggio venga precisata la natura libera del “De ozio”, opera che fugge da ogni rigida classificazione.
Lingua: ItalianoPag. 77-91
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, Vacate et videte, De otio religioso, Letteratura religiosa, Ordine religioso, Parodia, Petrarchismo, Religiosità, Stile, Testo,
Titolo articolo: Petrarca (post)moderno. Notarelle informali sulla disperazione di parlare di un classico
Il saggio sottolinea, sin dalle prime battute, la cospicua produzione letteraria nata dallo studio tanto della biografia quanto dell’opera di Petrarca. La critica si è a lungo intrattenuta disquisendo sulle svariate linee interpretative da seguire; pertanto il contributo in questione vuole inquadrare in una prospettiva ermeneutica diversa lo scrittore del “Canzoniere”. Al pari di Zeno, Petrarca è malato, riflessivo e indagatore dei meandri della coscienza. Viene evidenziato il suo conflitto interno, ma anche quello che deriva dall’incontro con ciò che lo circonda oltre che con Dio stesso; sarà proprio quest’ultimo passaggio, unito all’idea dell’assenza di Dio a spingere Petrarca al di là della modernità. Se poi si passa in rassegna il forte disagio esistenziale ci si imbatte nel suo essere postmoderno.
Lingua: ItalianoPag. 95-101
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, Biografia, Coscienza, Modernità, Postmoderno, Religione, Classico,
Titolo articolo: “Inextricabile ergastulum”. Il tema del labirinto nelle “Epystole” di Petrarca
Il saggio passa in rassegna alcuni dei temi principali delle “Epystole”, rintracciandone il fulcro nel caos esistenziale e nella corruzione morale; il tutto si viene a collegare con il mito del labirinto usato come metafora dell’immoralità in riferimento tanto alla curia quanto all’uomo sopraffatto dalle sue debolezze e dai suoi vizi. Si evidenzia, inoltre, come il testo in questione sia ricco di rimandi, non solo alla precedente composizione petrarchesca, ma anche a molti testi della letteratura latina. Nelle “Epystole”, per di più, sono presenti i temi principali della sua riflessione, con un chiaro riferimento anche alla parola, strumento che esprime la verità insita nel cuore dell’uomo, per giungere in conclusione al ragionamento circa la salute dell’anima e l’arricchimento spirituale, con l’obiettivo di discostarsi dalle illusioni mondane.
Lingua: ItalianoPag. 103-117
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, Inextricabile ergastulum, Epistolario, Immoralità, Labirinto, Letteratura latina,
Titolo articolo: La Consolatio
Presentazione della sezione dedicata al ‘Laboratorio petrarchesco’ che mira, attraverso contributi offerti da studenti universitari, a diffondere i risultati delle ricerche compiute su Petrarca e il suo stile.
Lingua: ItalianoPag. 120
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, Studi critici, Stile,
Titolo articolo: La consolatoria nelle ‘Familiari’: per la definizione di un ‘corpus’
Il saggio offre una panoramica delle epistole consolatorie contenute tra il II e il XV libro, le quali costituiscono il corpus delle “Familiari”, al fine di rintracciare gli aspetti peculiari del genere in questione. Si cerca di indagare sui modi usati da Petrarca per mettere in atto la sua retorica consolatoria, tracciando i rapporti interni tra le singole lettere al fine di avere, successivamente, un quadro d’insieme dell’intero corpus. Rimane tuttavia viva la questione riguardante la complessità del lavoro per la collocazione delle lettere all’interno della raccolta. Si osserva, inoltre, come la consolatoria cristiana faccia da cornice al ‘corpus’ che si apre e si chiude idealmente con due lettere che ne fanno appunto un chiaro richiamo, per concentrarsi nella parte centrale sulla sfera personale, amicale e pubblica.
Lingua: ItalianoPag. 121-133
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, Familiari, Epistolario, Retorica,
Titolo articolo: “Hoc unum stilo meo deerat”: la ‘Fam’. XIII 1
Il contributo analizza la consolatoria recante la data del 14 maggio 1352, indirizzata al cardinale Gui de Boulogne, allora vescovo di Porto, in occasione della morte della madre. In questo contesto l’epistola “Fam.” XIII 1, contenuta in un libro caratterizzato principalmente da lettere orientate sullo scrivere e sul fare poesia, viene messa in relazione con Seneca, Ambrogio e Agostino, dai quali Petrarca trae ispirazione. Notevoli, a tal proposito, i rinvii alla tradizione consolatoria classica e medievale attraverso l’impiego di elementi lessicali e stilistici propri del tempo.
Lingua: ItalianoPag. 135-140
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, Hoc unum stilo meo deerat, Familiares, Epistolario, Tradizione,
Titolo articolo: “Una consolazione sulla malattia: la ‘Fam.’ XVI 6 a Nicola vescovo di Viterbo
Il saggio inizia con una dissertazione sul libro XVI delle “Familiari” di Petrarca composto da quattordici lettere scritte in Provenza e a Milano, trattanti argomenti di carattere morale oltre che storico-biografico. Dopo aver analizzato fugacemente tutte le epistole si prosegue entrando nel vivo dell’argomento con lo studio della “Fam.” XVI 6, unica lettera dell’epistolario di cui si possiede l’autografo dell’abbozzo; per l’importanza filologica dell’epistola le varianti più significative sono riportate in nota. Questa, indirizzata a Nicoladei Vetuli, vescovo di Viterbo, si apre con una consolatoria scritta da Petrarca a proposito della malattia dell’amico oltre che con un elogio delle eccellenti qualità del vescovo. Il lavoro mette in evidenza i temi e gli stili ricorrenti della produzione petrarchesca e, inoltre, sottolinea la cospicua presenza di rimandi alla tradizione classica e cristiana, ovviamente menzionando i rispettivi autori che ad essa fanno capo.
Lingua: ItalianoPag. 141-153
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, Familiari, Filologia, Autografo, Tradizione, Moralità, Autobiografia, Epistolario,
Titolo articolo: Lo spazio della ‘virtus’ nel ‘sermo consolatorius’ delle “Familiari”
Il saggio vuole analizzare il concetto di ‘virtus’ all’interno della ricca raccolta di epistole consolatorie contenute nelle “Familiari”. Si procederà con l’osservazione dei testi per rintracciare il percorso della ‘virtus’ secondo Petrarca, orientandosi, successivamente, sul legame con la ‘sapientia’, rilevante nell’esercizio del ‘sermo consolatorius’. Significativo è anche il posto occupato dalla figura dei ‘viri’, gli illustri uomini del passato nei quali ben traspare la ‘virtus’, rappresentata dall’esemplare comportamento nonché dalla forza di opporsi al dolore causato dalla morte. Il contributo analizza la ‘virtus’ in ogni epistola consolatoria e ne rintraccia il significato specifico, servendosi anche dell’impronta lasciata nella cultura di Petrarca dagli scrittori cristiani e classici come Seneca e Cicerone. Si evidenzia, inoltre, il legame tra il pensiero petrarchesco, il concetto di ‘virtus’ e tutta la produzione di Petrarca che spazia dal “Secretum” ai “Rerum vulgarium fragmenta” senza tralasciare il “De remediis”.
Lingua: ItalianoPag. 155-163
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, Familiari, Epistolario, Letteratura classica, Letteratura religiosa, Poesia religiosa,
Titolo articolo: Le morti illustri delle “Familiares”: tra ‘planctus’ e progetto culturale
Lo studio mira a rintracciare all’interno del corpus di lettere i tratti comuni attribuibili al genere della ‘consolatio’, del ‘planctus’ e della ‘laudatio in mortem’. Si incentra principalmente sull’analisi di tre epistole, V 1, VI 5 e XI 2, che disquisiscono circa la morte di Roberto d’Angiò, Andrea d’Ungheria e Giacomo da Carrara, tre personaggi illustri della politica del tempo. I ‘topoi’ analizzati, sottolineano il substrato etico, filosofico, religioso, culturale e politico che accompagna un evento personale come quello luttuoso, evidenziando l’unione tra la sfera pubblica e quella privata. Il lavoro mira, inoltre, ad evidenziare l’operato di Petrarca in campo politico, avente come fine la restituzione dell’egemonia culturale all’Italia, della quale il poeta si fece sempre promotore.
Lingua: ItalianoPag. 165-174
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, Familiares, Epistolario, Necrologio, Politica, Cultura,