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Per leggere | 2014 | N. 26
Anno 2014 – Annata: XIV – N. 26
A cura di Francesca Latini
Titolo articolo: Il ternario di un ‘poeta baione’: il “Capitolo del ravanello”
Il contributo si articola in tre parti. Si apre con un saggio introduttivo, in cui per prima cosa si traccia la storia editoriale del “Capitolo del ravanello” (uscito adespoto per la prima volta nella miscellanea “Le terze rime de messer Giovanni dalla Casa di messer Bino et d’altri”, realizzata a Venezia da Curtio Navò nel 1538). Quindi si tenta di inquadrare il testo entro il genere ‘capitolo burlesco’, e di individuarne quei tratti stilistico-argomentativi che inducono a pensare a una sua stesura in ambito romano, nella Roma delle due Accademie della Virtù e dei Vignaiuoli. Seguono l’edizione critica, impostata sul testo della Navò (corretto sulla base di altri testimoni, in particolare il manoscritto Est. ital. 224 della Biblioteca Estense di Modena) e il commento.
Lingua: ItalianoPag. 7-61
Etichette: Cinquecento, Commento, Edizione critica, Filologia, Italianistica, Letteratura, Letteratura burlesca, Rinascimento, Capitolo del Ravanello,
Titolo articolo: La maschera dell’ambiguità. Sull’”Ifigenia” di Lodovico Dolce
“L’Ifigenia” (1551) di Lodovico Dolce rappresenta uno dei più significativi punti di svolta della poesia tragica italiana del Cinquecento. Riscrivendo la celebre fabula di Euripide (già tradotta in latino da Erasmo da Rotterdam) e ricontestualizzandola in un diverso campo culturale, Dolce ne accoglie le originarie ambiguità e tensioni, approfondendole però nella direzione del codice culturale manierista: la ‘doppia morale’ di Machiavelli, la dialettica fra res e verba, sapere e potere, la compresenza di tragica gravitas nella vicenda e patetismo pastorale nella dizione, la complessa condizione dei personaggi tragici, sempre doppi, disorientati, lacerati da scelte che inibiscono la loro conquista di una precisa identità, rendono la tragedia del Dolce assolutamente rappresentativa di un inquieto momento storico e antropologico e conferiscono ad essa la funzione di anticipazione di alcuni nuclei forti della Stimmung barocca.
Lingua: ItalianoPag. 63-90
Etichette: Cinquecento, Italianistica, Letteratura, Lettura, Rinascimento, Teatro, Tragedia, Dolce Ludovico, Euripide, Ifigenia,
Titolo articolo: Giacomo Leopardi: “Sopra il monumento di Dante che si preparava in Firenze”
Questo commento a un canto leopardiano s’aggiunge ad altri approntati da Blasucci, dei quali gran parte apparsi sulla presente rivista. Tra i criteri più rilevanti, quello di utilizzare le correzioni e le varianti ai fini della stessa esegesi del testo. Nella nota introduttiva l’autore sottolinea la carica autobiografica sottesa al discorso storico e patriottico.
Lingua: ItalianoPag. 91-119
Etichette: Commento, Filologia, Italianistica, Letteratura, Ottocento, Poesia, Leopardi Giacomo, Sopra il monumento di Dante che si preparava in Firenze,
Titolo articolo: ‘Ciò che resta’. Commento a “Le parentesi” di Fabio Pusterla (da “Concessione all’inverno”)
Il saggio è una lettura della poesia “Le parentesi”, con cui si apre la prima raccolta poetica di Fabio Pusterla, “Concessione all’inverno” (1985). L’analisi, che dalla poesia in questione si allarga all’intera raccolta, si appunta sul verbo ‘rimarranno’, che torna due volte nel testo, e ne indaga il valore di allusione a ‘ciò che resta’ (nel senso di residuo o detrito e, dall’altra parte, di ciò che ‘permane’), per volgersi in seguito all’altro elemento che ‘rimarrà’, ovvero ‘le parentesi, gli incisi e le interiezioni’, di cui indaga la presenza e le funzioni nel primo Pusterla.
Lingua: ItalianoPag. 121-138
Etichette: Commento, Italianistica, Letteratura, Novecento, Poesia, Pusterla Fabio, Le parentesi, Concessione all’inverno,
Titolo articolo: Pace, giustizia e bene comune da Guittone a Dante. La poesia politica in età comunale
Il contributo seleziona e analizza alcuni esempi di poesia politica del Duecento che trattano di guerra. Diversamente dal contesto occitanico, nel quale si sviluppò una fiorente tradizione lirica di ispirazione marziale, in ambito italiano – come Dante rilevò nel “De vulgari eloquentia” – la poesia d’armi alla maniera di Bertran de Born non allignò mai: i rimatori in ‘lingua di sì’ aderiscono a un’ideologia repubblicana, che non considera la guerra come un valore in sé e si incardina invece sui princìpi di pace, giustizia e bene comune. La condanna di Bertran de Born tra i seminatori di discordie, nel canto XXVIII dell’Inferno, si spiega proprio sulla base del rifiuto dantesco dell’anarchia guerriera, eversiva e anti-istituzionale, che ispira la poesia d’armi del trovatore.
Lingua: ItalianoPag. 141-156
Etichette: Giustizia, Italianistica, Letteratura, Letteratura in volgare, Letteratura medievale, Pace, Poesia, Alighieri Dante, Guittone, Bertran de Born, Divina Commedia, De vulgari eloquentia,
Titolo articolo: Eternità dei mortali. Note sui “Lirici greci” di Quasimodo
Il saggio svolge alcune riflessioni sulla poetica della traduzione di testi antichi in Quasimodo, in particolare nei “Lirici greci”, soffermandosi sull’idea quasimodiana di universalità di una ‘situazione poetica’ come condizione della traduzione. Vengono quindi analizzate alcune traduzioni dei “Lirici greci”, osservate alla confluenza fra resa dell’‘universale’ poetico e apporto della tradizione linguistica e stilistica italiana (Leopardi, d’Annunzio). Le traduzioni analizzate sono: “Tramontata è la luna” e “Quanto disperse la lucente aurora” (da Saffo), “Dormono le cime dei monti” (da Alceo), “A me non dà quiete” (da Stesicoro).
Lingua: ItalianoPag. 157-169
Etichette: Interculturalità, Italianistica, Letteratura, Letteratura classica, Letteratura greca, Lettura, Novecento, Poesia, Poesia lirica, Traduzione, Quasimodo Salvatore, Lirici greci, Tramontata è la luna, Dormono le cime dei monti, A me non dà quiete,
Titolo articolo: La ‘sinistra della parola’ di Valerio Magrelli. Per una lettura di “Amo i gesti imprecisi”; “Se basta appena”; “La spiaggia, il legno fradicio, i copertoni”; “Qual è la sinistra della parola” da “Nature e venature”
La prospettiva retroflessa dell’occhio verso l’interno che caratterizza la prima raccolta di Valerio Magrelli pubblicata agli albori degli anni Ottanta può essere ascritta all’eclisse e alla ‘sospensione dell’esperienza’ che chiude le lotte politiche e poetiche del decennio precedente (Giorgio Agamben). In “Nature e venature”, data alle stampe sette anni più tardi, lo sguardo si apre all’esperienza per penetrare le nature e le venature dei fenomeni umani e del mondo. La lettura dei componimenti “Amo i gesti imprecisi”, “Se basta appena”, “La spiaggia, il legno fradicio, i copertoni” e “Qual è la sinistra della parola” può mostrare alcuni snodi del mutamento dell’orizzonte poetico magrelliano che penetra il tessuto dell’esattezza razionale e cartesiana di “Ora serrata retinae”, facendone emergere gli inceppamenti, le crepe, gli sfregi, l’assenza di una direzionalità. Affiora così sulla superficie della pagina una sinistra della parola poetica, fuggevole e sfaccettata, il cui senso sta al suo interno, depositato sul suo fondo.
Lingua: ItalianoPag. 173-186
Etichette: Intertestualità, Italianistica, Letteratura, Lettura, Novecento, Poesia, Magrelli Valerio, Amo i gesti imprecisi, Se basta appena, La spiaggia, il legno fradicio, i copertoni, Qual è la sinistra della parola, Nature e venature,
Titolo libro/articolo recensito: L’Inferno dei guelfi e i principi del Purgatorio
Edizioni: Franco Angeli, Milano – 2013
Lingua: Italiano
Pag. 187-189
Recensore/i: Marco Santagata
Etichette: Cronaca, Italianistica, Letteratura, Lettura, Medioevo, Trecento, Alighieri Dante, Divina Commedia,
Titolo libro/articolo recensito: Rime
A cura di: Federico Sanguineti
Edizioni: Salerno Editrice, Roma – 2013
Lingua: Italiano
Pag. 190-191
Recensore/i: Alessia Valenti
Etichette: Duecento, Edizione critica, Filologia, Italianistica, Letteratura, Letteratura medievale, Poesia, Scuola siciliana,
Titolo libro/articolo recensito: Opere. Volume primo. Rime, Vita Nova, De Vulgari Eloquentia
A cura di: Claudio Giunta, Guglielmo Gorni, Mirko Tavoni, introduzione di Marco Santagata
Edizioni: Mondadori, Milano – 2011
Lingua: Italiano
Pag. 192-200
Recensore/i: Marco Berisso
Etichette: Commento, Duecento, Italianistica, Letteratura, Letteratura medievale, Poesia, Stilnovo, Trecento, Alighieri Dante,
Titolo libro/articolo recensito: Le opere di Dante
A cura di: testi critici a cura di Franca Brambilla Ageno, Gianfranco Contini, Domenico De Robertis, Guglielmo Gorni, Francesco Mazzoni, Rosetta Migliorini Fissi, Pier Vincenzo Mengaldo, Giorgio Petrocchi, Ermenegildo Pistelli, Prue Shaw, riveduti da Domenico De Rob
Edizioni: Polistampa, Firenze – 2012
Lingua: Italiano
Pag. 200-204
Recensore/i: Maria Rita Traina
Etichette: Duecento, Edizione, Italianistica, Letteratura, Letteratura medievale, Poesia, Stilnovo, Trecento, Alighieri Dante,
Titolo libro/articolo recensito: Decameron
A cura di: Amedeo Quondam, Maurizio Fiorilla, Giancarlo Alfano
Edizioni: BUR, Milano – 2013
Lingua: Italiano
Pag. 204-207
Recensore/i: Alessia Valenti
Etichette: Commento, Italianistica, Letteratura, Letteratura in volgare, Letteratura medievale, Novella, Prosa, Racconto, Trecento, Boccaccio Giovanni,
Titolo libro/articolo recensito: Frontiera – Diario d’Algeria
A cura di: Georgia Fioroni
Edizioni: Ugo Guanda – Fondazione Pietro Bembo, Milano – 2013
Lingua: Italiano
Pag. 207-218
Recensore/i: Francesca Latini
Etichette: Commento, Italianistica, Letteratura, Novecento, Poesia, Poesia lirica, Sereni Vittorio, Frontiera, Diario d’Algeria,
A cura di: Marcial Rubio Árquez e Nicola D’Antuono
Edizioni: LED, Milano – 2012
Lingua: Italiano
Pag. 218-220
Recensore/i: Francesca Razzi
Etichette: Comparatistica, Italianistica, Letteratura, Lingua spagnola, Novecento, Traduzione,