Paragone | 2010 | N. 90-91-92

Si presenta una lettera scritta da Pasolini tra il 17 e il 26 ottobre 1965, conservata presso la Fondazione Roberto Longhi, che fa riferimento a una nota polemica relativa al saggio “La volontà di Dante a essere poeta”, che Pasolini aveva proposto per la pubblicazione su “Paragone”. Segue una nota di Franco Zabagli che chiarisce i riferimenti contenuti nella lettera, ricostruendo l’intero episodio che ebbe come protagonisti, oltre allo stesso Pasolini, Cesare Garboli e Cesare Segre.

La sezione dedicata ad Alessandro Spina, anomalo scrittore nato a Bengasi nel 1927 ma di formazione italiana, è anticipata da una presentazione a firma di F. R. [Francesco Rognoni], che ricostruisce le vicende editoriali e introduce il suo carteggio con figure di spicco della cultura dell’epoca.

Si presentano qui oltre cinquanta lettere, anche inedite, precedute da una introduzione di Francesco Rognoni. Dalla lettura del carteggio, conservato presso l’Archivio Prezzolini della Biblioteca cantonale di Lugano, emerge una conversazione dal tono spontaneo, spesso divertente e divertito, con i suoi corrispondenti, ma anche provvisorie dichiarazioni di poetica dello scrittore e interessanti giudizi sulla sua opera da parte degli interlocutori.

L’A. analizza la produzione narrativa di Alessandro Spina, sottolineandone la caratteristica di essere spesso costituita da varianti sullo stesso tema, riscritture, ‘cantieri sempre aperti’.

Ricognizione del mito di Don Giovanni nella narrativa di Alessandro Spina, che lo considera ‘uno dei tre miti moderni […] che più mi appassionano’.

Le suggestioni della Cirenaica come paesaggio e luogo di ambientazione di numerosi racconti di Alessandro Spina. Se sono molti i riferimenti ai ‘grandi scavi’ intrapresi a Cirene negli anni Venti con il contributo della Missione archeologica italiana, sono però gli aspetti mitologici a interessare prevalentemente lo Spina.

Componimento poetico.

Testo narrativo.

Una delle tre ‘Lezioni senesi’ tenute a Siena nel settembre 2010, dedicata al complesso rapporto di Italo Calvino con la memoria. A partire dal racconto, pubblicato sul “Corriere della sera” nel 1974 e intitolato “Ricordo di una battaglia”, l’A. evidenzia la diffidenza di Calvino per la memoria privata ed emotiva, per il cedimento sentimentale, quindi per l’autobiografia e la letteratura come affare privato.

L’A. presenta una serie di citazioni e riferimenti letterari relativi al mondo della prostituzione in Italia nel Cinquecento, ricostruendone alcuni aspetti.

Componimento poetico.

Testo narrativo.

Nel 1945 Anna Banti accettò di curare, per il “Mondo”, una rubrica fissa di moda e costume. Si pubblica qui un articolo del 2 giugno 1945, dedicato al ruolo della radio prima e durante la seconda guerra mondiale.

L’A. traccia un ritratto di La Capria, ripercorrendo le sue opere principali. Si evidenzia dapprima il carattere sperimentale di “Ferito a morte” e l’avvicinamento del suo autore alla neoavanguardia, di cui però respingeva qualsiasi implicazione ideologica ed estetica; successivamente emerge invece la sua ‘coscienza borghese pronta a eludere le proprie responsabilità per abbandonarsi alla pura e semplice gioia di esistere’.