P.I.S.A.N.A. | 2022 | N. 4

Anno 2022 – N. 4
A cura di Elsa Chaarani

Autore/i articolo: Elsa Chaarani Lesourd
Titolo articolo: Introduzione

Presentazione del fascicolo e del suo contenuto

Lingua: Francese
Pag. 11-16
Etichette: Intertestualità, Letteratura francese, Letteratura italiana, XIX secolo, XX secolo, Ippolito Nievo, Italo Calvino, Bozzetti veneziani, Le confessioni di un italiano, Storia filosofica dei secoli futuri,

Autore/i articolo: Marguerite Bordry
Titolo articolo: Une exploration numérique des Bozzetti veneziani

L’articolo esplora i Bozzetti veneziani di Nievo, raccolta pubblicata nel 1858, ossia dieci anni dopo l’insurrezione che portò Manin a proclamare la Repubblica di San Marco. Il fatto che i Bozzetti veneziani non contino tuttora tra le opere più famose di Nievo potrebbe trovare una spiegazione nella ricezione critica severa di cui godettero: l’opera fu per lo più giudicata superficiale, una mera descrizione, appunto, bozzettistica, di Venezia e dei veneziani. L’articolo sfrutta le possibilità offerte dagli strumenti digitali al fine di determinare se è possibile andare al di là di tale interpretazione semplicistica. Usando, in particolare, Voyant Tools e TXM, si confronta il testo dei Bozzetti veneziani a quello dell’opera “veneziana” più famosa di Nievo, le Confessioni d’un italiano, con un’attenzione particolare agli elementi legati a Venezia. Dalle statistiche lessicali alle visualizzazioni, dai termini più frequenti agli hapax, i risultati mostrano ciò che i censori austriaci e gran parte della critica non hanno visto: l’apparente leggerezza dei Bozzetti cela una critica spietata rivolta a una Venezia “decrepita” e piena di “conigli”. È proprio la stessa che è al cuore delle Confessioni d’un italiano.

Lingua: Francese
Pag. 17-40
Etichette: Metodologia, Poesia, XIX secolo, Ippolito Nievo, Bozzetti veneziani, Venezia

Autore/i articolo: Marco Daniele
Titolo articolo: Utopia, distopia e Fanta-Risorgimento nella Storia filosofica dei secoli futuri

Il contributo esamina il romanzo breve di Ippolito Nievo Storia filosofica dei secoli futuri, uno dei primi esempi di narrativa fantascientifica italiana, in cui si immagina l’invenzione di un procedimento per ricevere informazioni dal futuro. Dopo aver collocato l’opera nel suo contesto storico e culturale, l’articolo ne evidenzia le novità rispetto alla precedente narrativa utopica e fantastica, a cominciare dalla scelta di ambientare la narrazione in un tempo lontano piuttosto che in luoghi esotici. L’analisi si sofferma poi sulla struttura narrativa del breve romanzo e sulle tematiche affrontate, lette in relazione alla restante produzione letteraria di Nievo.
Emergono in particolare due filoni tematici. Da un lato vi è l’attenzione per le vicende politiche, o meglio fantapolitiche, attraverso le quali Nievo può esprimere le sue posizioni in materia di Risorgimento, nazionalismo, religione ed emancipazione dei ceti subalterni. Dall’altro vi è una rappresentazione del progresso tecnologico lontana dalle ingenuità del positivismo, più critica e attenta alle ricadute negative. Ciò appare particolarmente evidente nel racconto della creazione degli omuncoli (precursori dei robot della fantascienza novecentesca), che apre le porte a una stagione di grande apatia dell’umanità.
Alla luce di queste argomentazioni, è corretto vedere nella Storia filosofica l’erede della tradizione utopica moderna, ma anche l’antesignana delle distopie novecentesche.

Lingua: Italiano
Pag. 41-70
Etichette: Fantascienza, Utopia, XIX secolo, Ippolito Nievo, Storia filosofica dei secoli futuri,

Autore/i articolo: Nicole Valeri
Titolo articolo: ‘La coupe amère et douce de la sensibilité’: “La nouvelle Héloïse” di Jean-Jacques Rousseau nelle “Confessioni d’un Italiano” di Ippolito Nievo

L’articolo si sofferma sulla già nota relazione intertestuale tra la Nouvelle Héloïse di Rousseau e le Confessioni nieviane, prendendo in esame due casi di riscrittura. In primo luogo si osserva come la morte della Pisana, modellata su quella di Julie (Bozzetti), consenta di ritornare sullo statuto ambiguo delle passioni, fautrici al contempo di vita e di morte, e sull’effettiva possibilità di una educazione sentimentale. In secondo luogo la ripresa del tema della memoria, di derivazione rousseuiana, evidenzia un superamento del modello nell’idea della coscienza, sede unica di una rielaborazione degli eventi che contempla un’unità di senso e una pacificazione dei moti irrazionali dell’animo. Nievo opera dunque nel romanzo uno stemperamento del tragico insito nella concezione rousseauiana dell’amore: l’immagine finale della Pisana ammantata di luce ripercorre nella formula della “dolce malinconia” l’enigma dell’inconoscibilità dei moti interiori, sullo sfondo delle speranze collettive della nazione.

Lingua: Italiano
Pag. 71-106
Etichette: Intertestualità, Letteratura francese, XIX secolo, XVIII secolo, Ippolito Nievo, Jean-Jacques Rousseau, Julie ou La nouvelle Héloïse, Le confessioni di un italiano,

Autore/i articolo: Lorenzo Resio
Titolo articolo: “Ad arrampicarsi sui platani in cerca di nidi” : Carlino e Calvino a confronto

Italo Calvino non ha mai nascosto di avere avuto in mente “le Confessioni” di Nievo mentre scriveva alcuni dei suoi romanzi più importanti del primo periodo. Già Cesare Pavese aveva colto un’affinità tra i due narratori recensendo “Il sentiero dei nidi di ragno”, in particolare nel «sapore ariostesco» dei racconti, sapore che in entrambi i casi rappresenta il gusto per la modernità e l’intreccio, in cui l’elemento fantastico – rievocazione forse del passato e dell’infanzia – è nell’ordine delle cose. Tuttavia la presenza di Nievo in Calvino è indagata anche nella trilogia dei Nostri antenati. In un’intervista, dovendo citare gli autori più importanti nella sua formazione, l’autore di Marcovaldo vedeva nel Visconte «una vaga atmosfera da Castello di Fratta», oltre all’ispirazione della Pisana per la Viola del Barone rampante. L’articolo cerca l’ombra di Carlino nei personaggi della trilogia degli antenati, indagando possibili contatti mai messi in luce dall’autore.

Lingua: Italiano
Pag. 107-132
Etichette: Infanzia, Intertestualità, Ippolito Nievo, Italo Calvino, I nostri antenati, Il barone rampante, Il visconte dimezzato, Le confessioni di un italiano,

Autore/i articolo: Annamaria Finotti
Titolo articolo: Occhi e sguardi nelle “Confessioni d’un Italiano”

Nelle “Confessioni d’un Italiano” gli occhi e gli sguardi sono parte integrante della narrazione della storia raccontata: guardandosi negli occhi i personaggi possono parlarsi senza bisogno di parole, uno sguardo può innescare grandi effetti e gli sguardi sono funzione attiva del dramma. Al contempo, gli occhi e gli sguardi dei personaggi parlano al lettore; intorno ad essi si costituisce tutta una rete di immagini e di associazioni che consentono di accedere a un altro livello della narrazione.
L’articolo offre un’analisi delle occorrenze relative agli occhi e agli sguardi nel romanzo di Nievo, per giungere, attraverso il significante, a portare in superficie i significati reconditi. Ricostruisce il complesso intreccio tra il ritratto fisico dei personaggi e il loro essere morale attraverso l’individuazione di tipologie fisiognomiche che permettano di delineare corrispondenze appartenenti a un ordine più profondo e presta attenzione ai meccanismi della metafora: pare spesso, infatti, che le notazioni somatiche costituiscano nelle “Confessioni” una sfida ai limiti e alle possibilità della parola, quando occhi e sguardi diventano figura privilegiata dell’ineffabilità dei sentimenti e delle speranze.

Lingua: Italiano
Pag. 133-182
Etichette: Critica letteraria, Narrativa, Romanzo, XIX secolo, Ippolito Nievo, Le confessioni di un italiano,

Autore/i articolo: Arianna De Gasperis – Giacomo Di Muccio
Titolo articolo: I corpi del dolore. La ‘femme fatale’ nelle “Confessioni di un Italiano”

L’articolo mira a delineare un possibile inquadramento della Pisana de Le confessioni d’un italiano di Ippolito Nievo come una delle più complesse rappresentazioni dello stereotipo della femme fatale nella letteratura italiana della seconda metà dell’Ottocento. L’analisi è stata strutturata seguendo due direzioni consequenziali: il primo paragrafo approfondisce i valori e i simboli che il corpo “vivo” della Pisana assume nel contesto relazionale in cui si trova. Arricchisce l’analisi un confronto col personaggio di Fosca, protagonista dell’omonimo romanzo di Iginio Ugo Tarchetti; tale lettura comparativa ha permesso di individuare specifici ricorsi tematici e narrativi relativamente alla costituzione dello stereotipo della femme fatale nel contesto italiano della seconda metà dell’Ottocento. In secondo luogo, si sono approfonditi i contesti e i significati in cui narrativamente si situa il corpo “morto” di Pisana. Così, l’articolo si concentra su una possibile interpretazione del momento immediatamente precedente alla morte di Pisana, lo stato della malattia che ne disgrega il corpo accomunando la sua rappresentazione alle numerose femmes fatales ottocentesche. Attraverso i binari tracciati dalla critica che si è occupata di identificare alcuni stilemi che connotano seppur variamente le donne fatali in ambito letterario, si è tentato di dimostrare come il personaggio di Pisana sia ad essi effettivamente aderente e attraverso essi possa essere più compiutamente compreso.

Lingua: Italiano
Pag. 183-220
Etichette: Critica letteraria, Donne, Letteratura italiana, Narrativa, Romanzo, Iginio Ugo Tarchetti, Ippolito Nievo, Fosca, Le confessioni di un italiano,

Autore/i articolo: Mario Isnenghi
Titolo articolo: La faute à De Sanctis, Carducci et Croce?

Nella rubrica “Rileggendo”, dedicando il suo saggio alla memoria di Armando Balduino, il brillante storico autore dell’articolo cerca i motivi della relativa reticenza degli storici della letteratura ad inserire Ippolito Nievo fra i grandi nomi della letteratura italiana ottocentesca.

Lingua: Italiano
Pag. 221-230
Etichette: Letteratura italiana, Storia della letteratura, XIX secolo, Benedetto Croce, Francesco De Sanctis, Giosuè Carducci, Ippolito Nievo,

Autore/i libro/articolo recensito: Roberta Colombi
Titolo libro/articolo recensito: La verità della finzione. Il romanzo e la storia da Manzoni a Nievo.
Edizioni: Carocci, Roma – 2022
Lingua: Italiano
Pag. 231-236
Recensore/i: Emanuele Delfiore
Etichette: XIX secolo,