Le riviste sostenitrici
Nuova rivista di letteratura italiana | 2015 | N. 1
Anno 2015 – Annata: XVIII – N. 1
A cura di Marina Dattola
Titolo articolo: Machiavelli canterino?
Poco dopo la sua morte, in due descrizioni di autori ignoti, Machiavelli viene presentato come un prodigioso improvvisatore di ottave sulla lira offrendo così qualche nuova informazioni sia sull’uomo che sul letterato. Dei riscontri effettivi emergono grazie ad un’attenta revisione dell’epistolario, delle relazioni sociali e culturali che caratterizzarono la sua esistenza, degli scritti e delle descrizioni fatte da contemporanei. Vi erano sicuramente, quindi, dei rapporti tra Machiavelli e la tradizione fiorentina della poesia improvvisata caratteristica della scuola secolare dei canterini popolari e degli araldi di palazzo. Machiavelli sembra aver creato una sorta di continuità tra la cultura alta e quella bassa mettendo in relazione la tradizione e le conoscenze acquisite in ambito letterario, diplomatico e politico.
Lingua: ItalianoPag. 11-67
Etichette: Machiavelli Niccolò, Rinascimento, Quattrocento, Cinquecento,
Titolo articolo: Tasso e la “Cronaca” di Guglielmo di Tiro: la materia storica nella “Gerusalemme liberata”
L’autore dell’articolo analizza il tema del rapporto esistente tra la “Gerusalemme liberata” e le fonti storiografiche che ebbero la funzione di fondamento legittimante, ma anche di spunto creativo. La fonte principale di Tasso fu la “Cronaca” di Guglielmo di Tiro, ma è necessario evidenziare come l’autore abbia deciso di concedersi un margine di libertà apportando quelle modifiche necessarie per trasformare il materiale documentario in vero e proprio testo poetico. Particolare attenzione viene riservata al concetto di ‘meraviglioso’ e a come anche per questi siano presenti dei possibili riferimenti storiografici. Il canto XI e l’episodio di Sveno forniscono un esempio concreto delle teorie elaborate nello studio.
Lingua: ItalianoPag. 69-135
Etichette: Tasso Torquato, Guglielmo di Tiro, Gerusalemme liberata, Belli Sacri historia, Storiografia, Intertestualità, Cinquecento,
Titolo articolo: Sfortune filologiche di Giulio Cesare Croce
Gli studi su Giulio Cesare Croce appaiono evidentemente lacunosi, soprattutto dal punto di vista filologico, e per questo viene qui offerta un’analisi della situazione critica ed editoriale di alcuni testi a partire dall’ultimo secolo sino alle più recenti pubblicazioni. Grande rilievo viene dato in particolare all’opera più celebre del Croce, “Le sottilissime astuzie di Bertoldo”, che dovrebbe avere una situazione testuale ormai assestata visti i numerosi studi pubblicati, ma che, invece, necessita di una nuova edizione critica. Per quanto riguarda la “Descrittione della vita del Croce” ancora non è stata approntata un’analisi completa basata sull’intelligenza della lettera e della lingua del testo. Infine, viene sottolineato come le opere del Croce più trascurate finora risultino essere quelle dialettali, in particolare la produzione bolognese appare ostica del punto di vista filologico e linguistico.
Lingua: ItalianoPag. 137-191
Etichette: Croce Giulio Cesare, Le sottilissime astuzie di Bertoldo, Descrittione della vita del Croce, Letteratura dialettale, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: Le cornici di “Mastro-Don Gesualdo”. Un’analisi e una proposta teorica
Confrontando le due opere di Giovanni Verga, “Mastro-don Gesualdo” e “I Malavoglia” superficialmente emerge una contraddizione tra l’impostazione stilistica e tematica della prima rispetto la seconda. La verosimiglianza del “Mastro-don Gesualdo” appare quasi imperfetta e difettosa rispetto alla compiutezza de “I Malavoglia”, ma neanche lo stesso Verga denunciò alcuna discontinuità tra le due opere. Come sottolineato da Franz K. Stanzel, Verga utilizzò un tipo di racconto definito ‘reflector mode’, cioè personalizzato e che costituisce il fulcro della sua ricerca verista. Nel “Mastro-don Gesualdo” è possibile individuare una sorta di soggetto-zero che avvicina l’opera al mondo del cinema.
Lingua: ItalianoPag. 193-230
Etichette: Verga Giovanni, Mastro-don Gesualdo, I Malavoglia, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: Studi folenghiani vecchi e nuovi sulla riedizione di “Tra don Teofilo Folengo e Merlin Cocaio” e sul nuovo numero dei «Quaderni folenghiani»
Nell’articolo vengono messe a confronto due pubblicazioni su Teofilo Folengo risalenti al 2014, edite in occasione della celebrazione del centenario della nascita di Giuseppe Billanovich: una riedizione della monografia “Tra don Teofilo Folengo e Merlin Cocaio”, a cura di Andrea Canova (Torino, Aragno, 2014) e l’ultimo numero della rivista «Quaderni folenghiani», 8 (2010-2013).
Lingua: ItalianoPag. 233-245
Etichette: Folengo Teofilo, Billanovich Giuseppe, Quaderni folenghiani, Quattrocento, Cinquecento, Duemila,