Nuova rivista di letteratura italiana | 2011 | N. 1-2

Anno 2011 – Annata: XIV – N. 1-2
A cura di Marina Dattola

Autore/i articolo: PIER VINCENZO MENGALDO
Titolo articolo: Lettura del primo canto del “Furioso”

L’intervento offre al lettore un’analisi del primo canto dell’ “Orlando Furioso” partendo dal proemio che presenta tutte le caratteristiche proprie della retorica tradizionale, comprendendo l’esposizione della materia, la dichiarazione della presenza di importanti novità, la dedica e la ‘captatio benevolentiae’. Caratteristica costante dell’intero canto è l’assenza di ottave sintatticamente continue e che si estendono a quelle successive, ma, essendo difficile riuscire a fare un’analisi completa del testo, altri elementi possono essere considerati ricorrenti. Innanzitutto, va sottolineata la presenza di parole chiave come ‘selva’, intesa non come luogo bensì come prefigurazione dell”ingens sylva’, o il più volte ripreso dall’autore concetto del movimento, dell’andare e del venire o, più precisamente, della fuga. Altro aspetto rilevante è quello pertinente alla tecnica delle rime composte dall’Ariosto: notevole è il numero di quelle effettuali e quelle correnti sono spesso rese meno facili dall’inserzione di nomi propri alla fine del verso; molti, inoltre, sono i versi che cadono nel distico finale, le rime retoriche e quelle che si concludono con una dittologia.

Lingua: Italiano
Pag. 9-24
Etichette: Ariosto Ludovico, Orlando Furioso, Quattrocento, Cinquecento,

Autore/i articolo: VALENTINA PROSPERI
Titolo articolo: “Enrico o Bisanzio acquistato”: poesie di genere/poesia di gender

Lucrezia Marinella è stata una letterata e poetessa veneziana del Seicento nota per aver scritto, in risposta al trattatello “Dei donneschi difetti” di Giuseppe Passi, il trattato “Della nobiltà et eccellenza delle donne” in cui elenca i principali difetti maschili cercando di dimostrare la falsità delle teorie proposte dall’autore ravennate. In realtà, la fama di questa scrittrice è legata soprattutto alla composizione del poema “Enrico o Bisanzio acquistato” all’interno del quale emergono tre aspetti rilevanti che hanno negli anni attirato l’attenzione dei critici. Innanzitutto viene qui messa in evidenza la ‘convenzionalità’ dello stile rispetto al secolo in cui l’autrice visse che si avvicina al conservatorismo tassesco, pur inserendo innovazioni che l’avvicinano maggiormente alle caratteristiche dell’età precedente. Inoltre, emergono la ‘convenzionalità’ del genere epico, che il pubblico veneziano aveva dimostrato di non gradire particolarmente e, infine, il carattere ‘convenzionale’ dell’opera in riferimento al dibattito sulla condizione femminile, descrivendo la Serenissima come una donna forte e capace di imporre la propria supremazia sulle altre nazioni.

Lingua: Italiano
Pag. 25-35
Etichette: Marinella Lucrezia, Enrico o Bisanzio acquistato, Venezia, Seicento,

Autore/i articolo: LAURA PAOLINO
Titolo articolo: Lorenzo Da Ponte editore di Giambattista Casti. Primi appunti sull’edizione londinese del 1803 de “Gli animali parlanti”

Nel 1803 Lorenzo Da Ponte fece stampare a Londra un’edizione del poema “Gli animali parlanti” di Giambattista Casti e grazie alle “Memorie” dell’editore e allo scambio di lettere intercorso tra i due è stato possibile ricostruire la storia di questa pubblicazione. I due letterati si conobbero quando, alla morte di Pietro Metastasio, entrambi aspirarono a succedergli nella carica di poeta cesareo a Vienna, ma, nonostante il rispetto reciproco, il Casti in una lettera manifestò le sue preoccupazioni sul lavoro di esegesi testuale e sulle possibili manipolazioni delle lezioni del suo poema apportate dal Da Ponte. Questi, in una seconda missiva, spiegò che l’intento del progetto editoriale era quello di creare un testo adatto per l’insegnamento dell’italiano ai giovani e alle damigelle inglesi. Attraverso uno studio della autobiografia dapontiana è però possibile supporre che la risposta dell’editore possa risalire a un periodo successivo alla morte del Casti e che, quindi, il Da Ponte cercò di giustificare le modifiche apportate al testo originale causate, probabilmente, più dall’imperizia dei suoi collaboratori che da una volontà ben precisa.

Lingua: Italiano/Inglese
Pag. 37-80
Etichette: Da Ponte Lorenzo, Casti Giambattista, Gli animali parlanti, Ottocento,

Autore/i articolo: CAMILLA CAPORICCI
Titolo articolo: ‘Something rich and strange’. Filigrane shakespeariane nell’opera di Eugenio Montale

Eugenio Montale dimostrò un forte interessamento per l’inglese e, in particolare, per la poetica di William Shakespeare soprattutto grazie al suo incontro con Irma Brandeis, come è possibile evincere dalle lettere che i due si scrissero tra il 1933 e il 1939. Nel codice linguistico che Montale utilizzava trovarono spesso posto le parole shakespeariane che servivano per cercare di creare un legame profondo e una complicità, anche a livello culturale, con la donna amata. Attraverso piccole citazioni, Montale volle rendere il suo linguaggio più frizzante, ma successivamente i riferimenti comparvero anche all’interno dei suoi componimenti, soprattutto in “Occasioni” e “Bufera”. I versi della “Tempesta”, ad esempio, ritornano nella poesia “Il ramarro, se scocca” dove Montale inserisce una traduzione del verso ‘something rich and strange’, mentre negli anni successivi, soprattutto nei mottetti, i rimandi non sono così diretti e non prevedono l’identificazione del testo originale da parte del lettore, diventano il frutto della personale cultura del poeta e dimostrano l’affinità che l’italiano percepiva tra l’opera e l’esperienza biografica.

Lingua: Italiano
Pag. 81-122
Etichette: Montale Eugenio, Shakespeare William, Intertestualità, Cinquecento, Seicento, Novecento,

Autore/i articolo: STEFANO PRANDI
Titolo articolo: Luciano Erba tra il magistero svizzero di Contini e la genesi di “Linea K (1951)”

Quando Luciano Erba, a causa dell’armistizio, espatriò in Svizzera ebbe la possibilità di seguire a Friburgo le lezioni di Gianfranco Contini, di sottoporre alla sua attenzione alcuni componimenti e di ascoltare i suoi consigli e incoraggiamenti. Tra i due, con il passare del tempo, si instaurò un vero e proprio rapporto di amicizia, confermato dall’esistenza di un ricco epistolario. Grazie all’appoggio e ai suggerimenti del Contini, Erba iniziò ad affinare il suo stile e a ottenere i primi riconoscimenti che porteranno alla progettazione della raccolta “Linea K”. Questa evoluzione portò l’autore ad apportare delle modifiche al suo stile e alle sue opere visto che è possibile notare una diminuzione dell’impiego degli effetti allitteranti, l’uso di un linguaggio netto e definito, la prevalenza della dimensione temporale presente, la rimozione delle anafore, la tendenza a frangere a livello metrico le cadenze troppo facili e la limitazione della voce dell’ ‘io’ dando maggiore spazio a una narrazione impersonale.

Lingua: Italiano
Pag. 123-132
Etichette: Erba Luciano, Contini Gianfranco, Linea K, Novecento,

Autore/i libro/articolo recensito: FRANCESCO FERRETTI
Titolo libro/articolo recensito: A proposito di ‘narratore notturno’. Aspetti del racconto nella “Gerusalemme Liberata”
Edizioni: Pacini, Pisa – 2010
Lingua: Italiano
Pag. 133-137
Recensore/i: Matteo Residori
Etichette: Tasso Torquato, Gerusalemme Liberata, Racconto, Cinquecento,

Autore/i libro/articolo recensito: FRANCESCO FERRETTI
Titolo libro/articolo recensito: A proposito di ‘narratore notturno’. Aspetti del racconto nella “Gerusalemme Liberata”
Edizioni: Pacini, Pisa – 2010
Lingua: Italiano
Pag. 137-142
Recensore/i: Arnaldo Soldani
Etichette: Tasso Torquato, Gerusalemme Liberata, Racconto, Cinquecento,