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Nuova rivista di letteratura italiana | 2007 | N. 1-2
Anno 2007 – Annata: X – N. 1-2
A cura di Marina Dattola
Titolo articolo: Carducci: l’ideologia italiana e il suo destino
Correttamente il Carducci è stato definito come il ‘poeta della storia’ poiché era favorevole alla trattazione di temi storici, ma con il preciso intento di fruttare le riflessioni sul passato per concentrarsi sul presente. Nazionalista con un’impronta classica, cercò di costruire un’identità nazionale pubblicando opere significative come “Versaglia”, “Piemonte”, “Alla città di Ferrara” o i sonetti di “Ça ira”. Anche la scelta metrica dell’utilizzo del metro ‘barbaro’ vuole dimostrare l’esistenza di un legame profondo e una continuità tra la Roma classica e quella moderna. Ogni elemento non può essere trascurato o omesso perché rientra nella ferma volontà di individuare quella che era l’identità di un popolo e una civiltà, che stava iniziando a prendere coscienza di se stessa.
Lingua: ItalianoPag. 9-35
Etichette: Carducci Giosuè, Storia, Poesia, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: “Sai tu l’isola bella…”: Carducci, Goethe, l’estetismo
Grazie alla lettura della poesia tedesca Carducci dimostrò di essere affascinato dall’utilizzo di forme metriche differenti, in particolare grande fu l’interesse per Goethe e sue opere come le “Elegie Romane”. L’intento palesato era soprattutto quello di concentrarsi sul ritmo e sulla possibilità di passare dalla solarità, tipica del poeta italiano, ai colori cupi caratteristica, invece, di quello tedesco.
Lingua: ItalianoPag. 37-44
Etichette: Carducci Giosuè, Goethe Johann Wolfgang, Poesia, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: “Sarebbe ora che ci mettessimo in una purga di silenzio”. Note su Carducci e il Risorgimento tra uso pubblico del passato e storiografia scientifica (1886-1904)
Giosuè Carducci manifestò chiaramente un grande interesse per il Risorgimento italiano, ma in passato ci si è soffermati poco e prendere in considerazione la sua produzione in prosa e soprattutto il suo rapporto con questo determinato periodo storico a prescindere dal suo orientamento politico. Oltre ad essere un poeta, Carducci fu uno studioso e uno storico e criticò in questo contesto soprattutto la tendeza a strumentalizzare la storia per creare una coscienza nazionale. Negli ultimi anni della sua vita lavorò proprio su una storiografia scientifica del Risorgimento, ma non essendoci riuscito cercò di recuparare tutto il materiale possibile da sottrarre alla distruzione del tempo per le generazioni future.
Lingua: ItalianoPag. 45-56
Etichette: Carducci Giosuè, Storiografia, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: Sulla lingua di Carducci prosatore
Mentre per quanto riguarda le opere in prosa si registra una grande varietà e una evidente evoluzione, per il Carducci prosatore, leggendo lettere e saggi, non è possibile riscontrare un’evoluzione linguistica, ma una continuità affianca dalla ricerca di vari registri stilistici. Attraverso un uso attento della punteggiatura e degli accenti, riuscì a far sopravvivere la scrittura tipica del Settecento e dell’Ottocento creando una mescolanza tra nuovo e antico. Come molti contemporanei prese parte al dibattito tra puristi e antipuristi, schierandosi al fianco dei secondi, ma sottolineando l’importanza di un uso consapevole dei francesismi.
Lingua: ItalianoPag. 57-68
Etichette: Carducci Giosuè, Fonetica, Lessico, Prosa, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: “Ragioni metriche” delle “Odi barbare”
Nel secondo libro delle “Odi barbare” il Carducci inserì un’elegia intitolata “Ragioni metriche” che aveva proprio il compito di spiegare quali erano le motivazioni che lo spinsero all’utilizzo delle forme barbare. Per giustificare le sue scelte paragona questa forma metrica alla bellezza di una donna, Adele Bergamini: per descrivere tale bellezza i versi italiani tradizionali non sono adeguati e bisogna ricorrere alla grandezza del passato per trovare un adeguato termine di paragone. Questa splendida creatura può essere paragonata alla Roma antica e per descriverla nel modo migliore non si può che tornare indietro dal punto di vista metrico. La scelta, non semplice, venne però avallata, come prima cosa, dalla studio attento delle fonti e, successivamente, dalle persone a lui care, tra le quali spicca l’amata Lidia.
Lingua: ItalianoPag. 69-84
Etichette: Carducci Giosuè, Obi barbare, Ragioni metriche, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: Le lezioni petrarchesche del giovane Carducci
Tra il 1861 e il 1862 il Carducci tenne, presso l’università di Bologna, delle lezioni sulla vita e le opere del Petrarca, purtroppo non interamente giunte fino a noi visto che mancano tutte quelle sull’interpretazione dei testi. Si tratta di una attenta analisi cronologica della biografia e dei testi, inserendo il personaggio nel suo contesto storico-culturale. La fonte principale sono le opere stesse del Petrarca e i testi del Settecento e dell’Ottocento. Di particolare interesse è la presenza sui fogli manocritti dell’autore per le lezioni di aggiunte e correzioni che testimoniano il lavoro costante dello studio anche il giorno stesso della lezione accademica.
Lingua: ItalianoPag. 85-99
Etichette: Carducci Giosuè, Petrarca Francesco, Trecento, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: Carducci dall’epistolario ai carteggi
Gli epistolari fin qui noti del Carducci hanno il grande merito di raccontare una parte della storia dell’autore e fare luce su alcuni punti delle sue idee, ma come è facile comprendere, spesso si tratta di testi incompleti, poiché essendo la lettera stessa una forma di scrittura alquanto confidenziale e allusiva, è in molti casi necessario, se non proprio indispensabile, dover leggere la controparte per riuscire a comprendere appieno (ne è un chiaro esempio il carteggio Carducci-Menghini). Per quanto riguarda il carteggio con Lidia, l’assenza delle risposte della donna hanno in realtà consentito di concentrarsi sulla pura visione dell’autore, senza presenza di contaminazioni. Attraverso le sue parole sappiamo che la donna amata era per lui una via di fuga, uno sfogo e l’unica evasione possibile per la sua vita di professore, padre e patriota.
Lingua: ItalianoPag. 101-119
Etichette: Carducci Giosuè, Epistolario, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: Carducci e la poesia del Quarantotto
“Avanti! Avanti!” del Carducci può essere considerata una sintesi della vita e delle esperienze dall’autore, partendo proprio dalla descrizione della sua infanzia: attraverso la poesia può rievocare la sua giovinezza, ormai lontana e interamente dedicata allo studio. Nonostante tutto, però, il Carducci si considera ancora il Vate e la sua formazione gli consente di individuare, tra le tante soluzioni possibili, dei miti tra i quali spicca il giovane Mameli. Come loro, in questa poesia sintetizza tutti i suoi interessi: impegno politico, letterario e autobiografia. I poeti del Quarantotto erano quelli che riuscirono con le loro parole a colpire le giovani generazioni, autori che il poeta idealizza e che propone come esempio valido, miti personali che devono divenire miti nazionali.
Lingua: ItalianoPag. 121-134
Etichette: Carducci Giosuè, Patriottismo, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: Carducci e il Settecento: Goldoni, Parini, Alfieri
Durante i suoi studi il Carducci dedicò ampio spazio alla critica sul Settecento, in particolare considerevoli furono i suoi studi sul Parini. In realtà i suoi interessi riguardarono anche Carlo Goldoni e Vittorio Alfieri. Il Parini fu sicuramente una costante della sua attività di critico letterario, ma l’interesse per tutti e tre gli consentì di rivedere la sua visione del Settecento e di individuare in questo secolo la presenza di quei sentimenti che poi condurranno al Risorgimento. Goldoni e la Commedia dell’arte rappresentano un particolare tipo di società che Carducci vuole comprendere e soprattutto gli consentono di capire come la società sia poi mutata col trascorrere del tempo e quali ideali fossero alla base di quelle generazioni.
Lingua: ItalianoPag. 135-167
Etichette: Carducci Giosuè, Alfieri Vittorio, Goldoni Carlo, Settecento, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: Giosuè Carducci tra identità democratica e identità nazionale
L’impegno politico di Giosuè Carducci fu costante durante la sua vita di letterato, si considerò sempre un democratico senza essere allo stesso tempo portavoce di un unico partito. Prese parte ai vari dibattiti puntando all’individuazione di quei miti nazionali e alla creazione di una nuova identità. Due furono i rapporti che condizionario particolarmente il nostro, quelli con Alberto Mario e Francesco Crispi. Legato alla Sinistra democratica, condivise l’idea della lotta per la conquista delle terre irredente e vide in Alberto Mario il leader per la difesa dei principi risorgimentali. Entrambi vollero formare una nuova generazione repubblicana, che avesse una forte coscienza morale e accettasse gli ideali di giustizia e libertà. Con Crispi, invece, condivise il rifiuto per il trasformismo, l’attrazione per la romanità e il disprezzo per una società mediocre e poco partecipe.
Lingua: ItalianoPag. 169-182
Etichette: Carducci Giosuè, Mario Alberto, Crispi Francesco, Politica, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: Florilegi carducciani: il Vate nelle antologie scolastiche della ‘nuova Italia’
In un primo momento il Carducci fu polemico sulla questione su come e quali antologie scolastiche scegliere all’interno dei programmi ministeriali, successivamente ritornò sulla sua posizione, capendo che si trattava di una selezione importante al fine di istruire quella che stava diventando un’utenza scolastica nazionale. Vigeva l’obbligo di non studiare i contemporanei, ma nonostante ciò, a partire dal 1884, proprio il Carducci divenne l’autore più presente nelle antologie del tempo. L’intervento offre degli esempi di quelle che erano le crestomazie più diffuse e apprezzate nel periodo.
Lingua: ItalianoPag. 183-199
Etichette: Carducci Giosuè, Antologia, Ottocento, Novecento,