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Moderna | 2014 | N. 1-2
Anno 2014 – Annata: XVI – N. 1-2
A cura di Giovanna Maria Pia Vincelli
Titolo articolo: Profili paralleli: Antonio Gramsci e Edward Said
Obiettivo del saggio è sfatare quello che è considerato il più grande mito dell’Occidente, la Storia, attraverso una critica della tradizione hegelo-marxista considerata responsabile della storicizzazione delle coscienze. Alessandroni compara due figure di intellettuali, Gramsci e Said, che seppur in tempi diversi e da una diversa prospettiva, hanno dedicato la loro attività fisica e culturale allo sviluppo dei processi di emancipazione. Viene messo in rilievo come gli studi di Gramsci spiccano per l’impatto e l’efficacia, ma anche per l’approccio metodologico ai problemi e influenzano i saggi politici e culturali di Said.
Lingua: ItalianoPag. 11-27
Etichette: Hegel G.W. Friedrich, Quaderni del carcere, Orientalismo, Cultura e imperialismo, Umanesimo e critica democratica, Critica letteraria, Novecento, Storia, Emancipazione,
Titolo articolo: Una genealogia per il tragico
Il saggio nasce con l’intento di capire le ragioni dell’avversione dei moderni verso l’idea che la vita non appartenga a chi la vive, ripercorrendo la formazione della genealogia che dall’antichità associa la tragedia alla fortuna ritenendo che forze esterne e imperscrutabili possano annientare la vita dell’uomo. Tale atteggiamento è presente anche nello spazio letterario degli ultimi due secoli che Savettieri indaga al fine di dare rilievo «alla distanza che separa le narrazioni tragiche moderne dalla tradizione secolare e polivalente che le ha generate» (p.31). Riflette sui legami di lunga durata scegliendo come terreno di analisi non le opere che si riconoscono appartenenti al corpus tragico bensì i concetti e le definizioni che nei secoli hanno definito il perimetro istituzionale entro cui situare quelle opere. Lo studio dei concetti illumina solo parzialmente la comprensione delle forme e consente di seguire con più precisione le stratificazioni culturali su cui la creazione e la ricezione delle opere sono avvenute.
Lingua: ItalianoPag. 29-47
Etichette: Chaucer Geoffrey, Aristotele, Boezio, Boccaccio Giovanni, Monk’s Tale, Mirror for Magistrates, Poetica, De consolatione philosophiae, De casibus virorum illustrium, Tragedia, Fortuna, Caso, Dei, Genere letterario, Ricezione, Antichità, Modernità, Medioevo,
Titolo articolo: ‘Bildung’ e ricerca: narrazioni dell’individualità ai confini del moderno
All’inizio dell’era moderna, una nuova scienza chiamata estetica iniziò a formulare la logica delle percezioni e soprattutto scoprì i molti modi in cui le opere d’arte possono influenzare il comportamento umano. Fu anche l’epoca delle grandi meditazioni sull’educazione sociale, rendendo l’arte uno strumento potente per modellare la soggettività individuale. L’idea di ‘Bildung’ è arrivata a influenzare un momento vitale per l’evoluzione dei generi narrativi, dando un senso estetico completo all’esperienza. Nel saggio Rossi, confrontando i romanzi di Goethe al capolavoro di Proust, “À la recherche du temps perdu”, la relazione tra discorso narrativo, soggetto ed esperienza si mostrerà come una dialettica dinamica attraverso la storia del romanzo, dal ‘Bildungsroman’ dell’età moderna fino alle finzioni moderniste del sé. Si vedrà come lo scarto epocale tra i due autori non modifichi il concetto di tempo in quanto oggetto di descrizione o speculazione filosofica, ma come istanza produttiva delle strutture di senso che presiedono alla creazione di mondi narrativi.
Lingua: ItalianoPag. 49-65
Etichette: Goethe Johann Wolfgang, Proust Marcel, À la recherche du temps perdu, Les plaisirs et les jours, Wahlverwandtschaften, Età Moderna, Romanzo, Bildungroman, Romanzo di formazione,
Titolo articolo: Musica vecchia. Immaginario nazionale e generazioni nelle “Novelle per un anno”
In “Novelle per un anno”, Pirandello guarda al Rinascimento come un mito caduto. In “Il guardaroba dell’eloquenza” e ” Le medaglie”, l’eroismo garibaldino è ridotto a racconto mendace. Una conflittualità paralizzante separa le generazioni: i vecchi sembrano arroganti o persi nel ricordo delle glorie patriottiche; ma i giovani sono altrettanto arroganti, a causa della frustrazione di non essere stati autorizzati a soddisfare le loro ambizioni, o per la loro indifferenza verso il passato (come in “Musica vecchia”).Eppure, con la prima guerra mondiale questo schema si rompe: in “Berecche e la guerra”, i giovani diventano i portatori di un nuovo valore positivo, dando così ai vecchi la possibilità di essere redenti attraverso di loro. Questo tipo di immaginario nazionale non è semplicemente ideologico e consente una migliore comprensione del complesso atteggiamento di Pirandello nei confronti del Fascismo. Ideologia e letteratura non si sovrappongono: possono anche compensarsi e definirsi attraverso l’esclusione reciproca.
Lingua: ItalianoPag. 69-94
Etichette: Pirandello Luigi, Novella, Fascismo, Novecento, Italia, Sicilia,
Titolo articolo: Masochismo e autodistruttività nelle “Novelle” di Federigo Tozzi
Nella produzione narrativa di Tozzi la particolarità dei suoi racconti è la rappresentazione di una situazione di totale paralisi dove non ci sono alternative e per questo motivo viene percepito dal lettore come tragico. Questa situazione potrebbe essere descritta attraverso la teoria del “doppio vincolo” di Gregory Bateson: il bambino sta vivendo una condizione di prigionia in quanto è soggetto a un messaggio contraddittorio ed è incapace di rispondere in modo appropriato. Nelle “Novelle”, la situazione rappresentata è fin dall’inizio caratterizzata da una mancanza di dialettica e questa situazione bloccata si riscontra dalla triangolazione familiare padre-madre-figlio alla relazione impersonale.
Lingua: ItalianoPag. 95-102
Etichette: Tozzi Federigo, Bateson Gregory, Bestie, Tre croci, Il podere, La casa venduta, Novella, Romanzo, Novecento,
Titolo articolo: La centralità dei fenomeni onirici nella novellistica di Federigo Tozzi
Nella finzione di Tozzi l’equivalenza tra sogno e realtà è centrale. Nei racconti, ancor più che nei suoi romanzi, le trame sono basate sui sogni. Tuttavia i quattro racconti analizzati mostrano un diverso uso dei sogni: nei primi due, dove la trama segue continuamente il flusso dell’inconscio, i sogni e le allucinazioni rivelano le antinomie del desiderio. Nell’ultimo lavoro di Tozzi, il sogno e la realtà sono così inestricabili che il risultato finale è una rappresentazione realistica di un mondo che è diventato un incubo.
Lingua: ItalianoPag. 103-121
Etichette: Tozzi Federigo, Le novelle, Lettera, La fame, Le parole, La cognata, Novella, Narrativa, Racconto, Novecento, Sogno,
Titolo articolo: Il senso della dispersione: il valore del quotidiano ne “Il vegliardo” di Italo Svevo
Questo articolo si concentra sui problemi filologici del quarto romanzo di Svevo, “Il vegliardo”. L’autore lo interpreta come una sorta di vecchio romanzo di formazione. Zeno Cosini è di fatto uscito dall’ufficio del giovane Olivi, e capisce che la sua vita sessuale è finita (dopo l’esperienza con Felicita). Quindi l’eroe è condannato ad una vita ordinaria in cui non ci sono ‘giornate campali’: questa ‘vita di tutti i giorni’ è ciò che il quarto romanzo di Svevo vuole raccontare.
Lingua: ItalianoPag. 123-149
Etichette: Svevo Italo, Il vegliardo, Romanzo, Romanzo di formazione, Novecento,
Titolo articolo: Il romanzo del Novecento tra guerra e dopoguerra: dalla sublimazione narrativa all’antisublime come strategia di ricostruzione
Il saggio analizza il sublime come una categoria di interpretazione storica e letteraria. Coniato dall’estetica classica e diffuso principalmente da Pseudo-Longino, dal XVIII secolo, in particolare attraverso Edmund Burke, il sublime divenne un tema centrale della filosofia occidentale e acquisì qualità innovative – prima fra tutte il concetto di orribile e terrificante – che lo collegava a la guerra. Questa connessione presenta interessanti ritorni letterari, e nel 1900 il sublime ispirò il linguaggio dell’interventismo e delle avanguardie. Di conseguenza, il modernismo italiano degli inizi del XX secolo può essere interpretato come il risultato di un impulso anti-sublime. Questo quadro teorico è stato applicato al primo romanzo di Borgese “Rubè”.
Lingua: ItalianoPag. 151-174
Etichette: Borgese Giuseppe Antonio, Burke Edmond, Pseudo Longino, Sublime, Filosofia, Romanzo, Settecento/Novecento,
Titolo articolo: 1965-1980. Gli scrittori negli anni ‘complicati’
Il contributo propone un’analisi della presenza dei maggiori scrittori italiani duranti gli Anni di piombo. In particolare tenta di verificare quanto effettivamente gli anni settanta abbiano rappresentato il momento culminante di una crisi iniziata già nella seconda metà del Novecento e che avrebbe portato ad un disorientamento generalizzato nella facoltà degli scrittori di farsi interpreti della realtà, nonostante il tentativo comune di esserne cronisti su quotidiani e riviste. Gli autori scelti sono Pasolini, Calvino, Sciascia, Moravia, Fortini, Eco, Morante, Arbasino, Parise, Volponi, Testori, Sanguineti e Balestrini.
Lingua: ItalianoPag. 175-188
Etichette: Pasolini Pier Paolo, Calvino Italo, Sciascia Leonardo, Moravia Alberto, Fortini Franco, Eco Umberto, Morante Elsa, Arbasino Alberto, Parise Goffredo, Volponi Paolo, Testori Giovanni, Sanguineti Edoardo, Balestrini Nanni, Letteratura, Critica letteraria, A,
Titolo articolo: La meccanica del reale. “Le benevole” di Jonathan Littell
In questo saggio “Les Bienveillantes”, romanzo di guerra di Jonathan Littell, viene analizzato nelle sue forme e argomenti narrativi: la mescolanza tra i riferimenti altisonanti e la cultura pop, le forme modernistiche e le strutture del romanzo realistico; la sovrapposizione tra due livelli di realtà, il contesto storico della seconda guerra mondiale e le forze invisibili dietro di esso; l’interazione tra la vita interiore del personaggio principale, Maximilien Aue, e gli eventi. Il romanzo è un’epistemologia del male: Maximilien Aue agisce in un mondo narrativo in cui forze accidentali e causali si sovrappongono e generano il male.
Lingua: ItalianoPag. 189-212
Etichette: Littell Jonathan, Les Bienveillantes, Romanzo, Letteratura, Critica letteraria, Duemila,
Titolo articolo: Venti anni di studi di Michail Bachtin in lingua russa: repertorio bibliografico ragionato e commentato (1995-2015)
L’ultima sezione del volume ospita un ricco e dettagliato repertorio bibliografico delle opere di e su Michail Bachtin tra il 1995 e il 2015 a cura di Stefania Sini e Elizaveta Illarionova.
Lingua: ItalianoPag. 215-421
Etichette: Bachtin Michail, Sini Stefania, Illarionova Elizaveta, Bibliografia, Letteratura, Studi critici, Novecento/Duemila,