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Moderna | 2010 | N. 2
Anno 2010 – N. 2
A cura di Fabio Magro
Titolo articolo: La novella: un genere senza teoria
Ad introduzione del fascicolo dedicato a “Un genere senza qualità. Il racconto italiano nell’età della short story”, l’autore punta a tracciare un sintetico quadro storico-genetico del genere ‘novella’, per passare poi ad una descrizione delle caratteristiche peculiari del racconto novecentesco. Si individuano così quattro problemi fondamentali: 1. l’economia narrativa; 2. il trattamento del tempo; 3. il rapporto fra frammento e totalità; 4. la funzione dell’epilogo. Toccando molteplici autori, italiani e non (da Heminway a Čechov, da Kafka a Virginia Woolf a Calvino ecc.), Zatti affronta brevemente tutti i singoli punti.
Lingua: ItalianoPag. 11-24
Etichette: Narrativa, Novecento, Novella, Racconto, Critica letteraria,
Titolo articolo: “Una imperfezione perfetta”. Il racconto italiano nell’età della short story
Stara si occupa di teoria del racconto, o della “short story”, passando in rassegna le posizioni di Lukács, Šklovskij, Todorov, Ejchenbaum, Propp ecc. rilevando come il genere si definisca sempre in termini negativi: il racconto è una non-fiaba o un non-romanzo ecc. Stara si concentra poi su uno studio di teoria del racconto del 1962, dello scrittore e saggista irlandese Frank O’Connor intitolato “The Lonely Voice. A Study of the Short Story” in cui si tenta una diversa definizione del genere, legata ad aspetti tematici. L’ultimo paragrafo del saggio di Stara è dedicato al racconto italiano del Novecento nel tentativo di inquadrarne lo sviluppo nell’ambito della riflessione teorica precedentemente illustrata.
Lingua: ItalianoPag. 25-44
Etichette: Narrativa, Novecento, Novella, Racconto, Critica letteraria,
Titolo articolo: Un’apparente ritorno all’ordine. “Quand’ero matto” di Luigi Pirandello (1902)
Dopo aver illustrato alcune direttrici della riflessione pirandelliana attorno al genere novella (tratte dalle considerazioni in merito alle “Novelle per un anno”), Roberta Mori si occupa di “Quand’ero matto”, probabilmente composta nel 1901. Il saggio intende sottolineare il valore di questa novella, il suo allontanarsi e distinguersi dalla poetica veristica e in sostanza il suo porsi come “testo ‘inaugurale’ del racconto italiano del Novecento”.
Lingua: ItalianoPag. 47-56
Etichette: Pirandello Luigi, Quand’ero matto, Narrativa, Novecento, Racconto,
Titolo articolo: Il personaggio e la trama. “Una recita cinematografica” di Federigo Tozzi (1918)
L’autrice sottolinea in prima battuta gli aspetti innovativi della scrittura di Tozzi, che punta a capovolgere il rapporto di importanza tra trama e personaggio, e a dare centralità alla costruzione psicologica del protagonista, puntando tutto il ‘fuoco’ del racconto sull’esperienza individuale piuttosto che sugli schemi narrativi. Tozzi in sostanza “riduce al minimo il movimento diegetico, concentrando l’azione su poche scene, spesso in sé non rilevanti se non per la loro eco nell’animo del protagonista”. Questi elementi, che portano lontano rispetto ai canoni della letteratura naturalista, sono poi analizzati minutamente nel racconto “Una recita cinematografica”, inserito nella raccolta “Giovani”.
Lingua: ItalianoPag. 57-65
Etichette: Tozzi Federigo, Una recita cinematografica, Narrativa, Novecento, Racconto,
Titolo articolo: “Quella beata sera tentai di ricostruirmi intero”. “Vino generoso” di Italo Svevo (1927)
La stagione novellistica di Svevo si sviluppa tra la pubblicazione della “Coscienza di Zeno” e la stesura incompiuta del quarto romanzo, “Il vegliardo”. Nell’ambito di questa produzione l’autrice si occupa di una novella pubblicata su rivista nel 1927, “Vino generoso”. Questa novella avrebbe probabilmente dovuto far parte, con “Una burla riuscita” e “La novella del buon vecchio e della bella fanciulla” di una prima raccolta progettata da Svevo nello stesso 1927. L’analisi della novella mette in luce la dialettica irrisolta tra salute e malattia che rappresenta il segno dell’incompiutezza o frammentarietà del personaggio (come già del resto nella “Coscienza di Zeno”).
Lingua: ItalianoPag. 67-75
Etichette: Svevo Italo, Vino generoso, Narrativa, Novecento, Racconto,
Titolo articolo: L’iniziazione interlocutoria: “Inverno di malato” di Alberto Moravia (1930)
Il racconto “Inverno di malato” del 1930, assieme ai romanzi brevi “Agostino” (1944) e “La disubbidienza” (1948) forma una ideale trilogia dell’adolescenza, con evidenti risonanze autobiografiche. L’analisi della novella è condotta inizialmente come confronto con il romanzo d’esordio, “Gli indifferenti” (così come “Inverno di malato” è il primo racconto scritto dall’autore), sottolineandone le diverse strategie narrative. Il racconto viene successivamente inquadrato in un contesto più ampio, di dimensioni europee, legato alla narrativa sull’adolescenza, con riferimenti a Musil, Joyce, Mann ecc.
Lingua: ItalianoPag. 77-87
Etichette: Moravia Alberto, Inverno di malato, Narrativa, Novecento, Racconto,
Titolo articolo: La trama del caso. “Maria Giuseppa” di Tommaso Landolfi (1930)
Il saggio si occupa del racconto che apre “Dialogo dei massimi sistemi” (1937), raccolta d’esordio di Tommaso Landolfi. L’analisi evidenzia la strategia narrativa dell’autore, che alla trama ordinata e razionale dei fatti sostituisce (ma quasi come necessità ineludibile del proprio operare: “l’intrigo è sempre stata una mia difficoltà insormontabile”) una narrazione franta e ripiegata su sé stessa, in cui il caso non opera a favore di un senso, ma rinvia il protagonista piuttosto alla necessità della continua, incessante, e soprattutto inutile (“nessun rapporto è possibile fra le cose del mondo”) ricerca di esso.
Lingua: ItalianoPag. 89-95
Etichette: Landolfi Tommaso, Maria Giuseppa, Narrativa, Novecento, Racconto,
Titolo articolo: Novella, pointe, modernismo. “San Giorgio in casa Brocchi” di Carlo Emilio Gadda (1931)
“San Giorgio in casa Brocchi” rappresenta, secondo il critico ma in realtà anche secondo l’autore, uno dei racconti meglio riusciti di Gadda, e al contempo uno dei più complessi e ambigui. Almeno per quanto riguarda la sua interpretazione. Godioli cerca di evidenziare le diverse prospettive legate in particolare al significato da attribuire al finale del racconto, e al senso complessivo che da esso deriva. L’autore giunge alla conclusione che “la scissione fra il senso comune e l’orizzonte della verità” (posto che ve ne sia una e che la si possa riconoscere) rappresenta un problema capitale della novella modernista non solo italiana.
Lingua: ItalianoPag. 97-105
Etichette: Gadda Carlo Emilio, San Giorgio in casa Brocchi, Narrativa, Novecento, Racconto,
Titolo articolo: Fiaba del male. “Vita” di Aldo Palazzeschi (1934)
Il punto di partenza è il rapporto tra il genere novella e la dimensione del ‘buffo’, stabilito dallo stesso Palazzeschi nella premessa al volume “Tutte le novelle” (1957). Alla luce di questa relazione viene analizzato il racconto “Vita”, sottolineandone gli elementi ironici (presenti fin nel rapporto tra titolo e testo), e ricorrendo anche all’intertestualità grazie ad un aneddoto raccontato dall’autore nelle prose autobiografiche del “Piacere della memoria”, e avente come oggetto Julien Sorel, il protagonista de “Il rosso e il nero” di Stendhal.
Lingua: ItalianoPag. 107-117
Etichette: Palazzeschi Aldo, Vita, Narrativa, Novecento, Novella, Racconto,
Titolo articolo: Un archetipo della scrittura. “Il gioco segreto” di Elsa Morante (1937 e 1941)
Pubblicato per la prima volta in rivista nel 1937, “Il gioco segreto” anticipa alcuni nuclei narrativi fondamentali della scrittura di Elsa Morante. L’analisi di Elena Fumi si concentra sulle varianti subite dal racconto nel passaggio dalla versione in rivista alla prima raccolta uscita per Garzanti nel 1941. Nel cambiamento del finale, con il passaggio da uno spazio di contemplazione vitale ad una sorta di ripiegamento e contrazione, l’autrice individua una sorta di specimen dell'”intera parabola narrativa di Elsa Morante”.
Lingua: ItalianoPag. 119-125
Etichette: Morante Elsa, Il gioco segreto, Narrativa, Novecento, Racconto,
Titolo articolo: Tra Zenone e Leopardi. “I sette messaggeri” di Dino Buzzati (1939)
Annalisa Izzo mette a confronto il romanzo maggiore di Buzzati, “Il deserto dei tartari”, con il racconto breve “I sette messaggeri” (pubblicati entrambi tra il 1939-40). I due testi, pur appartenenti a generi diversi, sono strettamente legati sul piano delle strategie narrative e delle figure simboliche. Pur nel comune affrontare il tema fondante dell’universo buzzatiano – quello del rapporto tra temporalità e spazialità – nel racconto si fa strada con maggiore evidenza un senso di attesa che può tramutarsi in presagio, e che finisce per caricarsi anche di echi dell’Ulisse dantesco. La centralità che nel racconto acquista la ricerca dell’‘altro-da-sé’ è efficacemente interpretata dall’autrice in chiave metatestuale: “quanto resta è il presente di una scrittura che può parlare solo di sé stessa e solo per congetture, che si trasforma nella cronaca di una narrazione che non c’è”.
Lingua: ItalianoPag. 127-135
Etichette: Buzzati Dino, I sette messaggeri, Narrativa, Novecento, Racconto,
Titolo articolo: L’epifania del male. “La siccità” di Romano Bilenchi (1941)
Tra i racconti forse meglio riusciti di Bilenchi, “La siccità” presenta una struttura “cellulare, composta di atmosfere interiori”, che contribuisce a fare dello scrittore uno dei maggiori rappresentanti di quella particolare tipologia del genere breve che è stata definita da Luperini “novella epifanica”. Attraverso la rigorosa assunzione della prima persona il narratore sembra voler penetrare dall’interno il dramma dell’uomo contemporaneo e al contempo, nella scelta di una narrazione straniante, che non punta alla rievocazione dei fatti ma piuttosto al semplice accostamento di monadi, sembra puntare ad “omologare la forma breve alla frantumazione del reale”.
Lingua: ItalianoPag. 137-144
Etichette: Bilenchi Romano, La siccità, Narrativa, Novecento, Racconto,
Titolo articolo: Un racconto ermafrodita. “Il signor Münster” di Alberto Savinio (1943)
Per Alberto Savinio la misura del racconto, con il suo respiro breve, sembra rappresentare la dimensione naturale, al punto che anche i romanzi migliori risentono di questo atteggiamento, intrinseco evidentemente ad un modo di guardare il mondo che si caratterizza per lo spazio preponderante assunto dalla divagazione e dall’intreccio di spunti e motivi diversi. Il racconto analizzato da Beatrice Laghezza fa parte della raccolta “Casa ‘la Vita’” edita nel 1943, e si presenta come esemplare per l’insieme di motivi e di posizioni che recupera dalla scrittura precedente dell’autore. L’autrice mette a confronto i risultati ottenuti da Savinio con questo racconto sia con le teorie surrealiste sia con alcune formulazioni legate alla riflessione nietzschiana.
Lingua: ItalianoPag. 145-153
Etichette: Savinio Alberto, Il signor Münster, Narrativa, Novecento, Racconto,
Titolo articolo: Narrare contro il reale. “Un paio di occhiali” di Anna Maria Ortese (1951)
Il racconto “Un paio di occhiali” apre la raccolta “Il mare non bagna Napoli” edita nel 1953. Attraverso la vicenda della protagonista si mettono in scena due tipi di conoscenza, o meglio due tipi di realismo: quello che punta a riconoscere una corrispondenza, un’adesione tra le cose e con le cose; e quello invece che tende a sottolineare la separazione tra vero e reale. Da un lato la narrazione e lo stile possono essere strumenti per ricostruire e riconoscere quell’unità, dall’altro la parola letteraria si rivela insufficiente, incapace di restituire un senso, di ricomporre la scissione.
Lingua: ItalianoPag. 155-162
Etichette: Ortese Anna Maria, Un paio di occhiali, Narrativa, Novecento, Racconto,
Titolo articolo: Il giorno più lungo. “Gli inizi del partigiano Raoul” di Beppe Fenoglio (1952)
L’autore mette in evidenza la capacità di Fenoglio di sfruttare la forma breve del racconto per organizzare la struttura tipica di un romanzo di formazione, “concentrato nella ristretta unità temporale delle 24 ore”. Si tratta di un aspetto che permette di confermare una caratteristica essenziale della narrativa breve di Fenoglio, ossia la volontà di puntare sull’unicità dell’esperienza individuale piuttosto che sull’unità e compiutezza della storia. Una unicità che spesso si configura come ribellione ad un codice, tipicamente come infrazione alle norme che impongono obbedienza ad un ordine impartito da una figura parentale.
Lingua: ItalianoPag. 163-172
Etichette: Fenoglio Beppe, Gli inizi del partigiano Raoul, Narrativa, Novecento, Racconto,
Titolo articolo: L’ultima città dell’imperfezione. “La nuvola di smog” di Italo Calvino (1958)
Racconto apparentemente fantastico, che ha però per tema un problema quanto mai attuale come l’inquinamento atmosferico, “La nuvola di smog” si situa al punto di incrocio di generi diversi, dal saggio al diario autobiografico, dalla prosa lirica al romanzo breve al pamphlet politico. Lo stesso Calvino non nascose il suo valore di apologo storico-politico, a margine e commento di una situazione di grave crisi e incertezza in cui si trovavano immersi gli intellettuali comunisti nel 1957, in seguito ai fatti d’Ungheria.
Lingua: ItalianoPag. 173-180
Etichette: Calvino Italo, La nuvola di smog, Narrativa, Novecento, Racconto,
Titolo articolo: Scrivere che non si può scrivere. Ennio Flaiano, “Il gaio futuro” (1958)
Il saggio punta inizialmente ad un ritratto del Flaiano scrittore, che insiste su elementi legati alla pigrizia, alla scelta della satira come fuga e disimpegno, all’impossibilità di concepire, dopo il primo e unico romanzo (“Tempo di uccidere”, 1947), altri disegni narrativi compiuti ecc. L’autrice si concentra dunque sull’analisi di un racconto uscito nel 1958 sul “Corriere della Sera”, che riprende temi e motivi caratteristici di Flaiano, in particolare quelli, di carattere metaletterario, legati alla scrittura. Secondo Federica Ivaldi la forma breve, intesa come formula diaristica, nota, appunto ecc., sembra non tanto un limite ma una scelta irrinunciabile per Flaiano, intrinsecamente legata alla sua visione del reale come qualcosa di fuggevole e fulmineo.
Lingua: ItalianoPag. 181-189
Etichette: Flaiano Ennio, Il gaio futuro, Narrativa, Novecento, Racconto,
Titolo articolo: Disertare la vita. “Trattamento di quiescenza” di Primo Levi (1966)
“Trattamento di quiescenza” di Primo Levi chiude la raccolta “Storie naturali” del 1966, e insieme chiude il ciclo di cui è protagonista il “venditore di meraviglie” Simpson. Il tema fondamentale è sempre quello del rapporto tra l’uomo e le macchine, ossia della natura e del dilagare della tecnologia, che sembra promettere la fine del dolore o meglio la trasformazione del dolore in piacere. Al fondo di questo come degli altri racconti della serie si staglia dunque l’interrogativo su come riuscire a recuperare il senso di un’umanità piena, in grado di scegliere la realtà, di affrontare il dolore e la morte.
Lingua: ItalianoPag. 191-200
Etichette: Levi Primo, Trattamento di quiescenza, Narrativa, Novecento, Racconto,
Titolo articolo: Dopo il funerale: posterità e identità autoriale. “(Pseudonimia)” di Giorgio Manganelli (1979)
L’analisi di Mussgnug verte sul racconto “(Pseudonimia)” (pubblicato nel 1979 con il titolo “Ripartire da dove?”). La caratteristica fondamentale del testo, ma si può dire dello scrittore in generale, è quella di una sarcastica ironia (anche metanarrativa) nei confronti dell’establishment culturale italiano. Qui il bersaglio è rappresentato dai maggiori esponenti di quella neoavanguardia degli anni Sessanta (il Gruppo 63) al tempo perfettamente integrata nel sistema culturale-editoriale, e attraversata dalle stesse tendenze narcisistiche e autocelebrative contro cui aveva combattuto. Il titolo originale tuttavia testimonia anche di un altro tema, legato alla domanda sul senso della letteratura e sulle direzioni da dare alla scrittura, alla propria ma non solo.
Lingua: ItalianoPag. 201-209
Etichette: Manganelli Giorgio, (Pseudonimia), Narrativa, Novecento, Racconto,
Titolo articolo: La scrittura giovanile. “Autobahn” di Pier Vittorio Tondelli (1980)
Ultimo racconto della raccolta “Altri libertini” (1980), “Autobahn” esprime con efficacia riconosciuta il disagio di una generazione. Nella evidente tendenza all’accumulo linguistico e retorico, che non disdegna l’uso di tecniche cinematografiche, di ricerche musicali (rock), di tangenze persino con il linguaggio dei fumetti, si esprime una sorta di principio di contaminazione e di propensione al cozzo di registri diversi che finisce per coinvolgere anche i contenuti. Da questo punto di vista la scrittura di Tondelli e il racconto oggetto di analisi testimoniano una dimensione culturale che si può già definire postmoderna.
Lingua: ItalianoPag. 211-219
Etichette: Tondelli Vittorio, Autobahn, Narrativa, Novecento, Racconto, Postmoderno,
Titolo articolo: Narrare come manutenzione degli eventi. “Dagli aeroporti” di Gianni Celati (1985)
Il racconto di Celati analizzato in questo saggio fa parte della raccolta “Narratori delle pianure” del 1985. In questa raccolta l’autore abbandona lo sperimentalismo linguistico precedente per un linguaggio piano e semplice, che ha come obiettivo una narrazione vicina all’oralità. Il recupero di una dimensione tradizionale del narrare si coglie anche nella capacità di ‘far parlare’ il paesaggio, ossia di raccontare lo stato d’animo del protagonista attraverso il modo in cui egli ‘racconta’ ciò che vede. La scelta della narrazione breve per Celati si pone come scelta forte, nel senso che “libero dall’ansia risolutoria del romanzo, riesce a mantenersi sul margine tra contingenza e metafisica”.
Lingua: ItalianoPag. 221-228
Etichette: Celati Gianni, Dagli aeroporti, Narrativa, Novecento, Racconto,
Titolo articolo: Il passato improcrastinabile di una metanarrazione. “Piccoli equivoci senza importanza” di Antonio Tabucchi (1985)
Autore che ha frequentato assiduamente la forma breve, Tabucchi riesce a dare in “Piccoli equivoci senza importanza”, raccolta di racconti del 1985, una sorta di summa del suo repertorio tematico e stilistico. Nel racconto omonimo che apre la serie, di particolare interesse è il trattamento temporale, gestito e organizzato, nelle sue frequenti analessi di ascendenza cinematografica, dal protagonista. Il continuo passaggio dal presente al passato permette non solo di dilatare considerevolmente l’ambito temporale di riferimento della storia (risolvendo così uno dei problemi più tipici della forma breve), ma soprattutto di mettere in scena un’idea della narrazione come luogo in cui il passato è rivissuto e riceve un ordine e un significato (o una tensione verso un significato). Si consideri del resto che la letteratura è per Tabucchi “una forma di memoria”.
Lingua: ItalianoPag. 229-237
Etichette: Tabucchi Antonio, Piccoli equivoci senza importanza, Narrativa, Novecento, Racconto,
Titolo articolo: Tra racconto e costruzione di leggende. “Bellas mariposas” di Sergio Atzeni (1996)
L’analisi del racconto “Bellas Mariposas” di Sergio Atzeni intende mettere in evidenza le caratteristiche peculiari della prosa dello scrittore cagliaritano, ossia l’interpretazione personale di alcune tendenze della narrativa breve dell’ultimo scorcio del Novecento: dal pluralismo linguistico alla compresenza di registri diversi della lingua contemporanea, fino alla contaminazione di generi differenti, dal thriller al fiabesco, con atteggiamenti che possono rientrare anche nell’ambito di nuove ricerche di tipo realistico, e una spiccata sensibilità per strategie narrative tipicamente cinematografiche. Atzori adotta in sostanza un approccio in senso ampio sperimentale alla letteratura come rappresentazione, in grado di indagare, approfondire e restituire le dinamiche più significative di un determinato contesto sociale.
Lingua: ItalianoPag. 239-247
Etichette: Atzeni Sergio, Bellas Mariposas, Narrativa, Novecento, Racconto,
Titolo articolo: Repertorio bibliografico ragionato. Un genere senza qualità. Il racconto italiano nell’età della Short Story
Il repertorio bibliografico ragionato di articola in 4 punti: 1. Per una definizione della forma breve in età moderna; 2. Introduzioni alla Short Story: una selezione dei titoli principali; 3. Storia e teoria del racconto italiano nel Novecento; 4. Antologie del racconto italiano del Novecento.
Lingua: ItalianoPag. 251-286
Etichette: Narrativa, Novecento, Racconto, Novella, Bibliografia,
Titolo articolo: Novella o racconto? Una ricognizione attraverso enciclopedie e dizionari
L’autrice passa in rassegna le principali enciclopedie e i principali dizionari analizzando le diverse definizioni di ‘novella’ e ‘racconto’, alla ricerca di più o meno perspicui e convincenti tratti identificativi e distintivi.
Lingua: ItalianoPag. 289-96
Etichette: Narrativa, Novecento, Novella, Racconto, Dizionario, Enciclopedia, Glossario,