Medioevo letterario d’Italia | 2021 | N. 18

Anno 2021 – Annata: XVIII – N. 18
A cura di Paolo Perilli

Autore/i articolo: Gianfelice Peron
Titolo articolo: «Sordel dist». Auctoritates romanze nel Tresor abbreviato (Diz des sages) del ms. Paris, BnF, fr. 821

Uno dei testi conservati nel ms. fr. 821 della BnF di Paris, intitolato comunemente Diz des sages, è invece una versione rimaneggiata del ii libro del Tresor di Brunetto Latini. Tra le varie auctoritates classiche già citate da Brunetto sono inseriti anche i nomi di scrittori più recenti come Philippe de Novare, Aimeric de Peguilhan, Gausbert de Poycibot e soprattutto Sordello con la citazione di alcuni passi del suo Ensenhamen d’onor. È una prova della riconosciuta fama goduta dal trovatore di Goito e della circolazione in franco-italiano di un suo testo e della sua assunzione come poeta morale tra gli autori più famosi dell’antichità greco-latina e del medioevo latino e romanzo. È anche una attestazione indiretta che aiuta a capire perché la sua figura assuma un ruolo tanto importante nei canti VI-VIII del Purgatorio dantesco.

Lingua: Italiano
Pag. 9-25
Etichette: XIII secolo, XIV secolo, Dante Alighieri, Filippo di Novara,

Autore/i articolo: Rosario Coluccia
Titolo articolo: Capitanata, Puglia, Apulia nei Poeti della Scuola siciliana (e dintorni)

Il contributo esamina le citazioni di Apulia/Puglia/Capitanata e di altre località meridionali presenti nei testi di Poeti della Scuola siciliana. Le indicazioni toponomastiche sono il punto di partenza per una ricostruzione a vasto raggio del contesto storico-culturale nel quale quei testi furono generati, per esaminarne stilemi e tratti linguistici caratterizzanti e per individuarne le propagginazioni all’esterno rispetto agli ambiti originari. Nelle pagine finali si discute il rapporto tra Pir meu cori allegrari di Stefano Protonotaro e il serventese dello Schiavo di Bari, possibile indizio della presenza di una poesia della Scuola in area veneta, secondo una direttrice finora non adeguatamente valorizzata.

Lingua: Italiano
Pag. 27-48
Etichette: Poesia, Sicilia, Veneto

Attraverso lo studio di alcune fonti documentarie della Toscana del XIII secolo, l’articolo si propone di approfondire l’analisi dei dati biografici oggi disponibili riguardo a Monaldo da Sofena, uno dei rimatori testimoniati all’interno delle principali antologie manoscritte della lirica italiana del Duecento.

Lingua: Italiano
Pag. 49-68
Etichette: Archivio, Poesia, XIII secolo, Monaldo da Sofena, Toscana

Autore/i articolo: Luciano Rossi
Titolo articolo: “Palinodie” dantesche: «Quel di Lemosì»

Viene qui anticipato un capitolo del volume I Poeti di Dante sul proscenio della “Commedia” (London, Receptio Academic Press, 2022), con l’intento di contribuire alla riflessione sul Comico, in una prospettiva storico-filologica, oltre che teorica. Il presente intervento affronta in particolare il rapporto dell’Alighieri con i trovatori provenzali, contestando l’identificazione di «Quel di Lemosì» con Giraut de Borneil e avanzando l’ipotesi che debba trattarsi d’un autentico Limosino, molto famoso, accomunabile a Guittone per il plebescere, ben noto a Dante e a Cino da Pistoia.

Lingua: Italiano
Pag. 69-93
Etichette: Comico, Bernart de Ventadorn, Cino da Pistoia, Giraut de Borneil, Ovidio,

Autore/i articolo: Calogero Giorgio Priolo
Titolo articolo: «Ora conosce». Dante nell’occhio dell’aquila (Par., XX)

Nelle parole che rivolge a Dante nel cielo di Giove, l’aquila assume – specie in Par., xx – le movenze di un predicatore : l’accumulo di exempla (le sei anime dell’occhio), la precisa distribuzione degli argomenti, l’invocazione conclusiva alla predestinazione e altri particolari strutturali sono infatti finalizzati a costruire un discorso convincente per Dante viator, che qui rappresenta i fedeli comuni e fa propri i loro dubbi sull’azione della giustizia divina.

Lingua: Italiano
Pag. 95-118
Etichette: Giustizia, Dante Alighieri,

Autore/i articolo: Matthias Bürgel
Titolo articolo: La storia della tradizione dell’Esposizione del Credo di Domenico Cavalca

La tradizione caratterizzante dell’Esposizione del Credo di Domenico Cavalca è strettamente legata alla Congregazione di S. Giustina. Attraverso una fitta rete di contatti personali e istituzionali, documentata da una serie di testimonianze manoscritte, si può ricostruire il passaggio del trattato in oggetto dai conventi domenicani pisani, attraverso quello veneziano del Corpus Christi, ai benedettini dell’abbazia padovana. Tale trasmissione viene corroborata dai risultati della recensio : infatti il carattere molto compatto della tradizione, che si manifesta nell‘esistenza di uno stemma tripartito nonché nella “competenza” testuale di cui è dotato il codice padovano P, lascia intravvedere la fisionomia dell’archetipo, identificabile in un manoscritto particolarmente autorevole pervenuto ai monaci di S. Giustina.

Lingua: Italiano
Pag. 119-154
Etichette: Chiara Gambacorta, Domenico Cavalca, Giovanni Dominici,

Autore/i articolo: Nicolò Premi
Titolo articolo: Appunti su Nicolò Benzoni da Crema

L’articolo si concentra sulla figura di Nicolò Benzoni da Crema, copista del codice Trivulziano 1058. A partire dall’analisi delle fonti del manoscritto, dei dati storici noti riguardo al personaggio e dei tre sonetti originali di Nicolò copiati nel codice, si tenterà di delineare un profilo della cultura letteraria del Benzoni e del suo progetto editoriale nel quadro del dantismo veneto del primo Quattrocento.

Lingua: Italiano
Pag. 155-165
Etichette: Dantismo, Filologia, XIV secolo, XV secolo, Dante Alighieri, Nicolò Benzoni,