Le riviste sostenitrici
Medioevo letterario d’Italia | 2020 | N. 17
Anno 2020 – Annata: XVII – N. 17
A cura di Paolo Perilli
Titolo articolo: Ricordo di d’Arco Silvio Avalle (ai primordi delle CLPIO) / Avalle’s Legacy
Ricorre in quest’anno 2020 il centenario della nascita di d’Arco Silvio Avalle; anno fortunato per la filologia il 1920, ricordiamo anche Gianfranco Folena, Guido Favati e Arrigo Castellani. Che dire del lascito di Avalle? […]
Lingua: ItalianoPag. 9-17
Etichette: XX secolo, D'Arco Silvio Avalle,
Titolo articolo: Le rime del BNCF Magliabechiano IV.63 (edizione e commento)
L’articolo propone in edizione critica un gruppo di poesie anonime poco conosciute databili al xiii secolo. Queste poesie sono evidentemente influenzate dalla produzione della Scuola Siciliana e si caratterizzano per un uso molto innovativo di strutture metriche tradizionali come la canzone e il sonetto.
Lingua: ItalianoPag. 19-56
Etichette: Metrica, Poesia, XIII secolo, Sicilia
A margine del recente libro di Stefano Carrai, Il primo libro di Dante. Un’idea della ‘Vita nova’, l’articolo torna su alcune questioni filologiche e interpretative cruciali nel libello, ribadendo la bontà delle scelte adottate nell’edizione necod del 2015.
Lingua: ItalianoPag. 57-66
Etichette: Filologia, XIV secolo, Dante Alighieri, Stefano Carrai, Vita Nuova,
Titolo articolo: Il capitolo XXVI della Vita Nuova
Il contributo analizza il capitolo xxvi della Vita nuova di Dante, concentrandosi in particolare sui modelli poetici, sui problemi filologici e sulla fortuna critica del dittico costituito dai sonetti Tanto gentile e tanto onesta pare e Vede perfettamente onne salute e sulla sua importanza all’interno della struttura narrativa del libro.
Lingua: ItalianoPag. 67-75
Etichette: XIV secolo, Dante Alighieri, Vita Nuova,
Titolo articolo: Uno ‘Pseudo-Albertano’ volgare e il sonetto di Guglielmotto da Otranto
Il codice miscellaneo ms. 317 (sec. xv sec. metà) della Library, University of Pennsylvania, tra vite di santi, trattati morali (Ordine della Vita cristiana di frate Simone da Cascia), un breve catechismo, il serventese dello Schiavo di Bari (detto anche Savio Romano) e tanto altro, contiene un testo ridottissimo del Liber de doctrina dicendi et tacendi di Albertano da Brescia, da cui prende quasi ad litteram le mosse, ma poi si distanzia, aggiungendo sentenze di varia natura. Esistono altri mss., studiati da Irene Gualdo, che hanno un testo simile a questo, ma sembra che appartenga a una tradizione diversa e forse si tratta di volgarizzamento autonomo. Nel codice si trovano orazioni di ogni tipo, fra le quali la parte incipitaria del canto XXXIII del Paradiso e tante altre, come il sonetto eucaristico, Salve, sancta veraze Ostia sacrata, già studiato da Chiara Coluccia e Delia Corchia ; il nuovo testimone, pieno di errori, reca però in due casi una lezione, che si può giudicare migliore.
Lingua: ItalianoPag. 77-88
Etichette: Sonetto, Volgarizzamento, Guglielmotto da Otranto, Fiore di virtù,
Titolo articolo: «Aspectava dirictamente contraria conclusione». Composizione della novella I 2 secondo l’autografo Hamilton 90 di Boccaccio
Nell’autografo del Decameron, Boccaccio ha segmentato i testi in unità sintattico-narrative individuate mediante iniziali maiuscole quali segni di demarcazione. Partendo da questo presupposto, ci si propone di mostrare che, elevando, in una sorta di metrica della prosa, i singoli paragrafi a entità numerabili, l’autore ha concepito la composizione delle sue novelle in accordo con i principî di un’estetica numerica, applicando in particolare la regola dell’aequalitas numerosa. Secondo Agostino nel suo trattato De musica, tale tecnica compositiva rappresenta uno strumento di prim’ordine per creare un’opera d’arte contraddistinta da proporzione e armonia. Come exemplum del nostro metodo d’interpretazione si analizza la seconda novella della Prima Giornata (e vi sono aggiunte alcune note sulla nov. i 3).
Lingua: ItalianoPag. 89-112
Etichette: Poetica, Sintassi, XIV secolo, Giovanni Boccaccio, Decameron,
Titolo articolo: Il silenzio della Veritas. Sulla natura contingente dei processi di pluralizzazione fra Medioevo e Rinascimento (Riflessioni sul Secretum)
Fin dai primi lavori scientifici, il Secretum di Petrarca ha suscitato un numero considerevole di interpretazioni, caratterizzate da una gamma insolitamente ampia di posizioni ; e infatti, le affermazioni fatte da Franciscus, così come dal suo interlocutore Augustinus, non possono che apparire confuse, se considerate alla luce dei punti di vista degli autori storici cui questi nomi alludono. Questo articolo offre una lettura innovativa dell’opera di Petrarca, contestualizzandola all’interno delle controversie teologiche dell’epoca in questione. Si scopre così che Franciscus difende posizioni cruciali per gli scritti dell’autentico vescovo di Ippona, mentre il fittizio Augustinus fa affermazioni basate o in linea con il tomismo contemporaneo. Dopo aver dimostrato questa tesi, il presente saggio suggerisce di collegare tale ‘capovolgimento’ di ciò che ci si aspetterebbe al modello tipico di una disputatio scolastica – e quindi come un dispositivo da parte di Petrarca al fine di auto-caratterizzarsi come perfetto agostinista. Nella sezione finale del contributo, si pone attenzione ad alcuni altri scritti dell’autore, in cui egli afferma chiaramente che le intricate questioni di teologia morale tematizzate nel Secretum è più opportuno rimangano indiscusse. Del resto, può benissimo darsi che non sia stata principalmente un’ambizione filosofica o teologica, ma piuttosto letteraria o poetica, a far concepire a Petrarca un testo del genere: quella di essere il primo, dopo i (cosiddetti) ‘anni bui’, a scrivere un dialogo di tipo classico, e, specificamente, ciceroniano.
Lingua: ItalianoPag. 113-148
Etichette: Teologia, XIV secolo, Francesco Petrarca, Tommaso d'Aquino, Secretum,
Titolo articolo: Tra Dante e Petrarca: sulle tracce di Zenone Zenoni da Pistoia
L’articolo studia la Piatosa fonte del poeta pistoiese Zenone Zenoni. Il poemetto è offerto al signore di Padova Francesco I da Carrara ed è scritto per omaggiare Francesco Petrarca dopo la sua morte (1374). L’opera, che riprende il modello della Commedia e dei Triumphi, si caratterizza come un instant book opportunista e simula competenza letteraria e dovizia di informazioni in una cornice allegorico-celebrativa.
Lingua: ItalianoPag. 149-162
Etichette: Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Zenone Zenoni, Piatosa fonte,
Titolo articolo: Le novelle diaboliche del ms. Magliabechiano XXXVIII 121
L’articolo mira a offrire l’edizione di un piccolo corpus di novelle italiane riscontrate in un manoscritto dell’inizio del xv sec., testimone dei Fioretti di san Francesco, in cui il Diavolo è un personaggio ricorrente. In primo luogo, si indaga sulle connessioni tra le novelle, l’ambiente culturale degli Ordini minori e altri casi della letteratura medievale europea in cui il Diavolo ricopre un ruolo chiave. Segue l’edizione completa.
Lingua: ItalianoPag. 163-186
Etichette: Chiesa, Novella, XV secolo,