Medioevo letterario d’Italia | 2011 | N. 8

Anno 2011 – Annata: VIII – N. 8
A cura di Alessandra Tramontana

Autore/i articolo: GIULIO VACCARO
Titolo articolo: L’arte del dire e del tacere. Un censimento dei manoscritti del “De doctrina loquendi et tacendi” nei volgari italiani

Lo studio è dedicato al trattato “De doctrina loquendi et tacendi” di Albertano da Brescia, letterato vissuto tra XII e XIII secolo. L’autore offre un censimento dei manoscritti che contengono un volgarizzamento dell’opera: in tutto è stato possibile individuare 46 codici, di cui due non attualmente reperibili. Il lavoro si è rivelato piuttosto difficile a causa dell’ampia fortuna che il testo ha avuto tra il Duecento e il Quattrocento, il che ha comportato frequenti rimaneggiamenti e rielaborazioni del trattato, a volte inglobato pure in opere più ampie. Resta ancora da sciogliere il nodo relativo al numero e alla tipologia delle traduzioni dei volgarizzamenti integrali delle opere di Albertano, poiché non di rado i copisti mescidavano, di fronte ad antigrafi mutili, più esemplari contenenti versioni differenti.

Lingua: Italiano
Pag. 9-55
Etichette: Albertano da Brescia, De doctrina loquendi et tacendi, Trattato, Duecento, Manoscritto, Fortuna, Medioevo,

Autore/i articolo: FABIO SANGIOVANNI
Titolo articolo: Per Tomaso da Faenza spalleggiatore di Cino

Nel saggio viene riproposta la questione relativa al legame del sonetto di Mula da Pistoia “Omo saccente da maestro sagio” con quello di risposta di Cino “Ser Mula, tu ti credi senno avere”. Ciò alla luce di un nuovo percorso di ricerca che ha portato da un lato ad un approfondimento del lavoro esegetico già svolto da Mario Marti e Giancarlo Savino, dall’altro ha indotto a un nuovo scandaglio della tradizione manoscritta. Tale indagine ha consentito di recuperare la lezione del codice Ginori Conti (G), finora non indagato, nel quale dopo il sonetto “Ser Mula, tu ti credi senno avere” può leggersi un componimento di Tomaso da Faenza (“La tua scïentia, sì com’sòl, distretta”), qui edito con commento e apparato esegetico. Da esso emerge il medesimo intento di invettiva che già animava il sonetto ciniano.

Lingua: Italiano
Pag. 57-68
Etichette: Tomaso da Faenza, Cino da Pistoia, Poesia, Duecento, Trecento, Sonetto, Tenzone, Medioevo,

Autore/i articolo: ZENO VERLATO
Titolo articolo: Note filologiche e linguistiche intorno alla più antica versione del poemetto su Santa Margherita d’Antiochia (“Margarita lombarda”)

Lo studioso offre i primi risultati del lavoro preparatorio all’edizione del più antico testo italiano che racconta la vicenda di Margherita d’Antiochia: si tratta di un poemetto in distici monorimi di versi otto-novenari, la cui prima redazione, probabilmente in un volgare lombardo, è riconducibile alla fine del XIII secolo. Si hanno finora a disposizione sedici testimoni (tra manoscritti e incunaboli) che presentano diverse redazioni testuali. L’edizione in preparazione si basa sul ms. marciano ital. Z 13 (4744) dei primi del XIII secolo, di cui viene data una minuziosa descrizione. Dallo studio di tale codice emergono interessanti risultati di carattere filologico e linguistico, anche in relazione ad altri esponenti della tradizione (come il ms. di Siviglia, Bibl. Capitular y Colombina, 7-1-52, della fine del sec. XIV), utili a ricostruire le fasi di diffusione e ricezione del testo.

Lingua: Italiano
Pag. 69-108
Etichette: Margarita lombarda, Poesia, Duecento, Trecento, Manoscritto, Filologia, Linguistica, Medioevo,

Autore/i articolo: ELISA GUADAGNINI
Titolo articolo: ‘Magi’ in italiano antico: note lessicografiche e qualche considerazione su un’occorrenza petrarchesca (RVF 213,14)

Nel saggio si dà conto di un censimento relativo alle occorrenze del lemma ‘image’ nell’italiano antico e ci si sofferma soprattutto sulla forma plurale aferetica ‘magi’. La rassegna prende avvio dalla “Commedia” dantesca (anche nel “Fiore” si legge una volta ‘image’, ma il lemma deriva da una correzione), prosegue con il trattato genovese “De amare Dio” e con il toscano “Conciliato d’amore” di Tommaso di Giunta. Il termine aferetico ‘magi’ è invece rintracciabile nel trattao metrico-poetico di Gidino da Sommacampagna, in un verso delle “Rime” di Niccolò De’ Rossi e, forse, in un sonetto petrarchesco. In quest’ultimo caso, infatti, la studiosa propone una lettura che, scostandosi dall’orientamento della critica, tesa a ricondurre il termine alla sfera della magia, lega invece il lemma in questione a ‘image’, cioè alla sfera lessicale dell’immagine, assai ricorrente nel “Canzoniere”.

Lingua: Italiano
Pag. 109-121
Etichette: Duecento, Trecento, Lessicografia,

Autore/i articolo: ROSARIO COLUCCIA
Titolo articolo: Boiardo e il volgare

Si riflette sugli aspetti linguistici degli “Amorum libri” e de “L’inamoramento de Orlando” di Boiardo, oggi disponibili in edizione critica, privilegiando una prospettiva che tenga conto della linguistica storica e della critica del testo. Nel primo caso il raffronto tra il manoscritto utilizzato come testo-base (Londra, British Library, Egerton 1999) e un codice concorrente (Oxford, Bodleian Library, Canoniciano Italiano 47) evidenzia una ricca fenomenologia linguistica sotto il profilo grafico, fono-morfologico e lessicale, riconducibile ai copisti (non sono mss. autografi). La situazione testuale più complicata dell’altra opera di Boiardo evidenzia ancora di più quanto sia densa di conseguenze la scelta del testo-base per l’edizione critica: sotto il profilo lessicale, infatti, le varianti testuali non accolte nel testo rischiano di non esser più recuperate negli studi successivi.

Lingua: Italiano
Pag. 123-133
Etichette: Boiardo Matteo Maria, Amorum libri, L’Inamoramento de Orlando, Poesia, Quattrocento, Edizione critica, Lessico, Umanesimo,