Medioevo letterario d’Italia | 2008 | N. 5

Anno 2008 – Annata: V – N. 5
A cura di Alessandra Tramontana

Autore/i articolo: FABIO SANGIOVANNI
Titolo articolo: Tre sonetti inediti (o quasi) di fine Duecento

Nel contributo di Sangiovanni sono pubblicati tre sonetti adespoti, che fanno parte di una piccola raccolta stilnovista, contenuti nel ms. marciano it. IX 529 (=10629), 6r, probabilmente composti tra fine Duecento e inizio Trecento e finora inediti. Del primo di essi, in effetti, alla fine dell’Ottocento Tommaso Casini diede un’edizione sulla base del ms. Pal. lat. 753, la cui lezione, pur visibilmente diversa da quella consegnata dal marciano, tradisce una comune filiazione, della quale lo studioso non si accorse. L’edizione dei componimenti (“[N]on si cognosce pienamente il bene”; [L]o rusignuolo tien gentil natura”; “[L]assa taupina, ch’io non so neiente”) è accompagnata da una puntuale analisi metrica e da un esaustivo commento, con ampio riporto di ‘loci paralleli’ e ‘iuncturae’ similari nella contemporanea letteratura volgare.

Lingua: Italiano
Pag. 9-25
Etichette: Poesia, Duecento, Manoscritto, Sonetto, Medioevo,

Autore/i articolo: ELISA GALLI
Titolo articolo: La corda e i suoi ‘groppi’. Un’interpretazione di “Inferno” XVI 106-117

E’ tracciata una nuova interpretazione di “Inf.” XVI 106-117, in cui si descrive il passaggio di Virgilio e Dante dai violenti ai fraudolenti. Ci si sofferma sul valore simbolico della corda, che il poeta latino getta nel baratro per richiamare il mostro Gerione, e della lonza, collegata al mostro, che per la studiosa, nell’ottica della polemica civile contro Firenze, rappresenta non la lussuria ma l’invidia. Una suggestiva chiave di lettura del passo offre l’affresco di Ambrogio Lorenzetti dell’ “Allegoria del Buon Governo” (Palazzo Pubblico di Siena, 1338-40), in cui il ‘vinculum concordiae’ è rappresentato da una metaforica corda che lega tutti i cittadini per il raggiungimento del bene comune. All’altezza di “Inf.” XVI 106-117 la speranza di concordia civile per Dante è tramontata, così su sua richiesta egli passa al duca la corda ‘aggroppata’, che attirerà verso l’alto la Frode.

Lingua: Italiano
Pag. 27-44
Etichette: Dante, Divina Commedia, Poesia, Trecento, Metafora, Medioevo,

Autore/i articolo: GIOVANNI BORRIERO
Titolo articolo: La tradizione delle rime di Antonio degli Alberti (III)

Il saggio costituisce la terza e definitiva tappa (le prime due sono state pubblicate rispettivamente nei volumi 1 e 3 della stessa rivista) di un articolato lavoro sulla tradizione delle rime di Antonio degli Alberti. Fiorentino, sodale di Francesco Landini, Coluccio Salutati e altri, era membro della famiglia di Leon Battista e da lui veniva descritto come poliedrico intellettuale e autore di versi di pregio. Per la definizione del ‘corpus’ delle rime dell’Alberti, in questa terza parte viene esaminata la tradizione del madrigale messo in musica, dei sonetti di corrispondenza, delle rime dubbie, infine di quelle la cui paternità va restituita ad altri. Dopo la ‘recensio’ di manoscritti e stampe si trova un’Appendice in cui confluiscono ‘incipit’, codici ed edizioni citate nell’intero lavoro.

Lingua: Italiano
Pag. 45-100
Etichette: Antonio degli Alberti, Rime, Poesia, Quattrocento, Umanesimo,

Autore/i articolo: ALVISE ANDREOSE
Titolo articolo: Un rifacimento toscano trecentesco della “Lamentatio beate Virginis Marie” di Enselmino da Montebelluna

La “Lamentatio beate Virginis Marie” è un’opera composta da Enselmino da Montebelluna intorno al quarto decennio del Trecento e destinata ad ampia fortuna nei secoli successivi, soprattutto nell’Italia settentrionale. Un certo nucleo dei numerosi manoscritti che la tramandono è riconducibile all’area toscana, dove dalla fine del sec. XIV alla fine del sec. XV comincia a circolare una versione fortemente rimaneggiata. Dopo la descrizione e la classificazione dei sette manoscritti che tramandano tale rifacimento toscano, con conseguente definizione di uno ‘stemma codicum’, viene dato il testo in edizione critica, esemplato sul testimone più antico e secondo criteri, ove possibile, conservativi. Alla redazione toscana viene affiancata, in corpo minore e in corsivo nelle parti soggette a varianti e interpolazioni, la versione originale della “Lamentatio”.

Lingua: Italiano
Pag. 101-154
Etichette: Enselmino da Montebelluna, Lamentatio beate Virginis Marie, Poesia, Trecento, Manoscritto, Edizione critica, Medioevo,

Autore/i articolo: MICHAEL RYZHIK
Titolo articolo: La lingua dei volgarizzamenti giudeo-italiani: genesi, caratteri e sviluppi

Il contributo prende in esame i tempi e le modalità di diffusione in Italia dei volgarizzamenti ebraici in dialetti italoromanzi. I manoscritti dei volgarizzamenti giudeo-italiani si diffondono soprattutto nel Quattrocento e riguardano di solito la Bibbia e i riti di preghiera, ma anche testi della letteratura post biblica e medievale in genere. Da un punto di vista cronologico tali volgarizzamenti possono dividersi in due distinti blocchi: il primo, relativo al Quattrocento, rappresentativo del giudeo-italiano classico, con tratti linguistici meridionali e centro-meridionali, il secondo, che abbraccia il Cinquecento e il Seicento, caratterizzato invece da una componente linguistica con forti elementi toscani e settentrionali, dovuti pure al progressivo spostamento verso nord delle comunità ebraiche.

Lingua: Italiano
Pag. 155-167
Etichette: Quattrocento, Cinquecento, Seicento, Volgarizzamento, Italia,

Autore/i articolo: STEFANO RAPISARDA
Titolo articolo: Il volgarizzamento siciliano della “Regola” dei Cavalieri di Malta e i più antichi volgarizzamenti italiani

Da un’indagine presso la Biblioteca Nazionale di Malta a La Valletta emerge la presenza di tre manoscritti relativi agli Statuti dei Cavalieri di Malta e di un volgarizzamento di matrice siciliana, finora ignoto ai filologi, cui va aggiunto un quarto manoscritto, conservato a Vienna. Pare che tali codici, dettagliatamente descritti da Rapisarda, siano stati vergati a Rodi, sede dell’Ordine prima del suo trasferimento a Malta (1530). Il loro ritrovamento si rivela particolarmente interessante per lo studio della diffusione dell’italiano nel Mediterraneo e in generale delle dinamiche linguistiche di quell’area, ma anche perché tali documenti sono anteriori al volgarizzamento tradizionalmente considerato il più antico, quello del fiorentino Paolo Del Rosso, stampato nel ‘500.

Lingua: Italiano
Pag. 169-180
Etichette: Regola dei Cavalieri di Malta, Quattrocento, Cinquecento, Manoscritto, Umanesimo, Mediterraneo,