Medioevo letterario d’Italia | 2005 | N. 2

Anno 2005 – Annata: II – N. 2
A cura di Dario Pontuale

Autore/i articolo: SIMONETTA BIANCHINI
Titolo articolo: Per non vestire le penne del pavone (ancora sulla ‘ri-creazione’ poetica nell’Italia del Duecento)

In questo saggio l’autrice accompagna dapprima il lettore fra i rapporti che interccorrono tra “Madonna, dir voglio” di Giacomo da Lentini e le sole due strofe rimasteci della canzone di Folchetto da Marsiglia “A vos, midontç voill retrair’en cantan”. Questo impegno, già affrontato da studiosi come Roncaglia, Folena e Brugnolo, prosegue poi però in modo scrupoloso nel sottolineare fino a che punto la scomposizione, ricomposizione e ri-creazione della lirica provenzale nell’Obrador di Giacomo da Lentini abbia portato ad una spinta innovatrice della poetica successiva.

Lingua: Italiano
Pag. 9 – 16
Etichette: Duecento, Poesia, Giacomo da Lentini, Folchetto da Marsiglia,

Autore/i articolo: MARCO BERISSO
Titolo articolo: “Famosos quamplures viros…puta…Gallum Pisanum”

Articolo legato al tema della rilettura della poesia pre-dantesca ed alle interpretazioni di quel periodo. Berisso, rifacendosi ad una pagina del “De Vulgari Eloquentia”, riprende la figura del poeta pisano Galletto, valutato da molti studiosi un imitatore di Guittone da Arezzo. Sulla base delle uniche due canzoni scritte da Galletto e su un’attenta analisi critica, metrica e filologica, l’autore del brano giunge alla conclusione che il poeta pisano sia un modello per Guittone piuttosto che un suo discepolo letterario. Da un simile risultato, anche la pagina dantesca, perciò andrà riletta in una chiave polemicamente antiguittoniana.

Lingua: Italiano
Pag. 17 – 40
Etichette: Poesia, Guittone da Arezzo, Folchetto da Pisa, Dantismo,

Autore/i articolo: MAX PFISTER
Titolo articolo: Lingua e testo nelle edizioni di Bonvesin da la Riva

Il presente lavoro offre occasioni di riflessione sulle problematiche legate al rapporto tra l’assetto grafico e la realtà fonetica delle forme ricorrenti nelle opere di Bonvesin da la Riva. Confrontando due diverse edizioni, una curata da Gianfranco Contini e l’altra da Adnan M. Gökçen, l’autore espone inizialmente i problemi incontrati dal lessicografo, passando in seguito allo studio di alcuni lemmi risalenti ad un’etimologia cominciante per C-.

Lingua: Italiano
Pag. 41 – 46
Etichette: Poesia, Linguistica, Bonvesin da la Riva,

Autore/i articolo: CARLO BERETTA
Titolo articolo: La tecnica della rima nelle opere volgari di Bonvesin da la Riva. Parte II: Studio

Seconda parte di un lungo saggio già pubblicato nel numero precedente. Beretta mira a fornire uno strumento, il più dettagliato possibile, per la comprensione della tecnica della rima nelle opere volgari di Bonvesin da la Riva. A tale fine correda il suo articolo con: un’analisi della frequenza e della distribuzione delle singole rime, con uno studio delle suffissali e delle desinenziali, delle rime “tecniche” e infine dei collegamenti intra-ed interstrofici garantiti dalle omofonie in fin di verso e di emistichio.

Lingua: Italiano
Pag. 47 – 110
Etichette: Poesia, Filologia, Bonvesin da la Riva,

Autore/i articolo: FURIO BRUGNOLO
Titolo articolo: Per un ‘turbato’ petrarchesco

Prendendo in esame l’ultima terzina del sonetto 41 dei”Rerum vulgarium fragmenta”, l’autore del saggio propone di considerare il termine “turbato” non come aggettivo bensì come sostantivo. Tale sonetto di Petrarca forma, insieme ad altri due che lo seguono, un trittico dedicato al cambiamento climatico che accompagna lo spostamento dell’amata Laura.

Lingua: Italiano
Pag. 111 – 116
Etichette: Poesia, Filologia, Petrarca Francesco,

Autore/i articolo: ROSARIO COLUCCIA, ROSA ANNA GRECO, CRISTINA SCARPINO
Titolo articolo: L’interrogatorio di Nicola de Aymo: una grammatica latino-volgare leccese del 1444

Questo antico testo, conservato nella Biblioteca Comunale “Augusta” di Perugia e redatto nel 1444 da Nicola de Aymo, cappellano alla corte di Maria d’Enghein, è considerato di rilevante importanza per lo studio della grammatica latino-volgare. Il membranaceo, composto da 93 carte scritte su due colonne, si ordina prima di un compendio da Donato per la regina e poi della riorganizzazione, da parte del cappellano, di materiali propri e di grammatiche precedenti, come quella del pisano Francesco da Buti Il saggio assolve il compito di inquadrare l’opera di Nicola de Aymo nell’ambiente meridionale dell’epoca, ne analizza quindi la lingua, la struttura interna e infine paragona l’esemplare perugino con un’altra redazione mutila napoletana, mettendo in risalto le differenze storico-culturali tra i due.

Lingua: Italiano
Pag. 117 – 145
Etichette: Grammatica, Filologia, Nicola de Aymo,