Luziana | 2020 | N. 4

Anno 2020 – Annata: IV – N. 4
A cura di Michele Bordoni

Autore/i articolo: Paola Baioni
Titolo articolo: «La speranza non ha tempo… è dovunque». Parola della speranza, speranza della parola

In occasione dell’Anno Millenario dell’Abbazia di San Miniato al Monte (1018- 2018), l’Abate e i monaci, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, l’Associazione Mendrisio Mario Luzi Poesia del Mondo, il Gabinetto Scientifico Letterario “G. P. Vieusseux”, l’Archivio Atelier Venturino Venturi, il Centro di Studi “La barca” di Pienza, hanno promosso un Convegno Internazionale per celebrare la memoria e la consapevolezza che San Miniato ha significato sia dal punto di vista culturale sia dal punto di vista letterario, in particolare nel rapporto con Mario Luzi, «cantore della luce». Introduzione ai lavori.

Lingua: Italiano
Pag. 9-12
Etichette: Italianistica, Letteratura, Letteratura italiana, Poesia, Poesia lirica, Poetica, Religione, XX secolo, XXI secolo, Mario Luzi,

Autore/i articolo: Stefano Verdino
Titolo articolo: Per una poesia della Nascita in Luzi

Il saggio indaga sulla funzione della nascita nella poesia di Luzi: dopo la comparsa nella prima stagione, ci si sofferma sull’ultimo percorso dagli anni Ottanta in poi, in cui pare più attiva l’eredità teilhardiana, con il desiderio di uscire dalla condizione novecentesca di perdita e orfanità ed impegnarsi in una nuova poesia a carattere cosmico.

Lingua: Italiano
Pag. 13-22
Etichette: Cattolicesimo, Cristianesimo, Danza, Figura letteraria, Infanzia, Letteratura italiana, Luce, Mistica, Natura, Poesia, Poesia lirica, XX secolo, XXI secolo, Mario Luzi, Teilhard de Chardin,

Autore/i articolo: Valentina Colonna – Antonio Romano
Titolo articolo: La voce della speranza in Mario Luzi. uno sguardo prosodico su alcune letture

Questo saggio fornisce una proposta di analisi di una selezione di letture originali di Mario Luzi con alcune metodologie della fonetica sperimentale. La voce del poeta viene qui aπrontata nella sua fisicità e nei suoi comportamenti che consentono di tracciare una prima descrizione acustica. Centrali nel lavoro sono l’osservazione dell’organizzazione prosodica, del comportamento intonativo, della distribuzione della frequenza fondamentale e la relazione tra curve prosodiche e metrica. Benché relativo a un solo testo, si oπre inoltre un confronto tra la lettura originale dell’autore e di un attore.

Lingua: Italiano
Pag. 23-40
Etichette: Digital humanities, Fonetica, Fonologia, Lettura, Linguistica, Metrica, Parola, Poesia, Poesia lirica, XXI secolo, Mario Luzi,

Autore/i articolo: Martina Romanelli
Titolo articolo: Note per un canto In limine

Il contributo propone un’interpretazione della funzione mitopoietica e metalinguistica delle sezioni incipitarie delle raccolte del terzo tempo della poesia di Mario Luzi, soπermandosi sugli esergo e sulle poesie introduttive.

Lingua: Italiano
Pag. 41-47
Etichette: Cristianesimo, Critica letteraria, Critica semiologica, Figura letteraria, Intertestualità, Lessico, Mito, Paratesto, Poesia, Poesia lirica, XX secolo, XXI secolo, Mario Luzi, Mitopoiesi,

Autore/i articolo: Sergio Givone
Titolo articolo: Dove, da dove, verso dove? Questa e altre domande nel “Battesimo” di Luzi

Attraverso un confronto con la poesia di Montale (con particolare riferimento a “Satura”, da un lato, e a “Per il battesimo dei nostri frammenti”, dall’altro) l’Autore porta alla luce quanto unisce e quanto separa i due grandi maestri del Novecento italiano. In particolare sostiene che mentre la religiosità di Montale sembra inclinare verso prospettive di tipo gnostico, quella di Luzi invece si ispira a un cristianesimo di ispirazione agostiniana

Lingua: Italiano
Pag. 51-55
Etichette: Cattolicesimo, Comparatistica, Cristianesimo, Critica letteraria, Ermetismo, Metafisica, Nichilismo, Poesia lirica, Poetica, Religione, Religiosità, Eugenio Montale, Gnosticismo, Mario Luzi, Per il battesimo dei nostri frammenti, Satura,

Autore/i articolo: Alfredo Luzi
Titolo articolo: “Dentro la lingua avita”. La nominazione in “Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini”.

Nell’ampia produzione saggistica e poetica di Mario Luzi, che spazia per più di mezzo secolo nella storia letteraria d’Italia, la questione teoretica e pragmatica della nominazione è una costante, pur nel variare delle posizioni assunte, che vanno dal neoplatonismo delle prime opere all’apertura fenomenologica presente negli scritti all’altezza degli anni ’90. In “Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini” porsi il problema di dare il nome alle cose equivale ad approssimarsi ad una raffigurazione dell’uomo e del mondo nella compresenza di fisica e metafisica, attraverso gli emblemi della natura, della creatura, della preghiera, della speranza

Lingua: Italiano
Pag. 57-66
Etichette: Estetica, Luce, Mistica, Natura, Parola, Poesia lirica, Religiosità, XX secolo, XXI secolo, Mario Luzi, Nominazione, Pavel Florenskji, Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini,

Autore/i articolo: Paola Baioni
Titolo articolo: Kata logon. In spe veritas.

Spes et desiderium tracciano una fune solida che lega due autori di epoche così lontane: il Trecento e il Novecento, Dante e Luzi. Entrambi sono homines viatores, spinti dal de-siderium di avvicinarsi alla «gloria di colui che tutto move». Il loro motore è la speranza, che aiuta a superare le insidie della vita terrena, spesso opacizzata dal male.

Lingua: Italiano
Pag. 69-75
Etichette: Cattolicesimo, Commedia, Dantismo, Dottrina religiosa, Parola, Poesia, Poesia lirica, Religiosità, Scrittura, XX secolo, XXI secolo, Mario Luzi, Sant'Agostino, Per il battesimo dei nostri frammenti,

Autore/i articolo: Francesca Nencioni
Titolo articolo: Il “duro filamento” della speranza. Per una semantica salvifica.

Dalla «speranza senza oggetto» de “La Barca” a «la speranza [che] non ha tempo…è dovunque» di “Frasi e incisi di un canto salutare”, si assiste ad un percorso che vede via via assottigliarsi il divario tra significante e significato. In presenza del lemma non compare l’oggetto; quando l’oggetto è espresso non si trova il lemma. La speranza è nella parola stessa, in particolare in quei vocaboli e in quelle immagini legate agli elementi salvifici: l’acqua, la luce, le dissolvenze cromatiche, i pertugi della roccia, che lasciano intravedere barlumi di riscatto. Il concetto di speranza è ripercorso con un excursus diacronico e intertestuale e un aπondo sincronico e intratestuale nella raccolta Per il battesimo dei nostri frammenti.

Lingua: Italiano
Etichette: Critica del testo, Critica letteraria, Lessico, Parola, Platonismo, Poesia, Poesia lirica, Semantica, XX secolo, XXI secolo, Mario Luzi, Frasi e incisi di un canto salutare, La Barca, Per il battesimo dei nostri frammenti,

Autore/i articolo: Luigi Ferri
Titolo articolo: “Mysterium mortis”. Mistagogia e speranza escatologica in “Frasi e incisi di un canto salutare”

Il pensiero della morte e il mistero del destino ultimo costituiscono due nuclei tematici essenziali della poesia luziana. Ma qual è stata l’influenza della moderna teologia? Per rispondere a questa domanda è utile porre a confronto il trattato escatologico “Mysterium mortis” di Ladislaus Boros – felice sintesi delle istanze teologiche più innovative di quegli anni – con “Frasi e incisi di un canto salutare”, raccolta che, più di ogni altra, mostra attraverso illuminazioni ed epifanie i gangli metafisici celati entro la realtà umana. Questo tentativo di condurre, attraverso il linguaggio poetico, alla presenza degli invisibili eventi, è l’afflato mistagogico della poesia, che Luzi chiama ‘conoscenza per mistero’.

Lingua: Italiano
Pag. 87-100
Etichette: Cattolicesimo, Chiesa, Cristianesimo, Estetica, Mistica, Parola, Poesia lirica, Religiosità, Teologia, XX secolo, XXI secolo, Ladislaus Boros, Mario Luzi, Mistagogia, Frasi e incisi di un canto salutare, Mysterium Mortis,

Autore/i articolo: Marco Marchi
Titolo articolo: Voci dall'”opus”

Due “opera” a specchio e come tali criticamente indagate. Calamitata da un evento ecclesiale di vasta portata come un Giubileo, ecco profilarsi nel testo teatrale di Luzi “Opus florentinum” una rivissuta e intensamente condivisa dialogicità di confronto che sostanzia l’accezione stessa di genere letterario cui l’opus contemporaneo di un poeta di nuovo millennio, nel celebrare l’”opus” di allora, si conforma. Una celebrazione posizionabile tra una circoscritta cronaca cittadina del passato e la storia dell’umanità, e ancora, in progressione, mediante le risorse della parola poetica, la storia di tutto l’esistente. In Opus florentinum parlano così non solo gli uomini antichi di quella Firenze medievale che immaginò e fabbricò una basilica come Santa Maria del Fiore, ma le cose stesse, partecipi di quel grandioso, incandescente e flagrante crogiuolo da metamorfosi in atto tra ‘mani’ e ‘preghiera’,
terrestre e celeste. Una nuova chiesa che in Luzi si fa essa stessa voce, al pari della chiesa che in quel luogo l’ha preceduta – Santa Reparata – e che adesso, obbedendo a un superiore disegno, maternamente la esorta e le cede il passo.

Lingua: Italiano
Pag. 103-109
Etichette: Agiografia, Chiesa, Medioevo, Poesia, Religiosità, Storia, Teatro, XX secolo, XXI secolo, Mario Luzi, Opus Florentinum, Per il battesimo dei nostri frammenti, Firenze

Autore/i articolo: Marco Menicacci
Titolo articolo: Luzi, Firenze e San Miniato

La poesia di Luzi, lungi dall’essere caratterizzata da una deliberata oscurità, si rivela improntata alla comunicazione e, soprattutto a certe altezze cronologiche, a un deciso impegno civile. Attraverso l’analisi delle tre poesie la cui composizione è direttamente legata alla Basilica di San Miniato al Monte si mostra come esse abbiano rappresentato un momento di profonda riflessione sulla soπerenza, sull’idea cristiana di preghiera come azione e come ‘combattimento’, ma anche su una concezione agonica della fede e sul significato dell’impegno civile individuale e collettivo. I testi esaminati sembrano così aver funzionato da preludio e incoraggiamento per l’ultima stagione luziana e, in particolare, per l’impresa della “Passione” (1999).

Lingua: Italiano
Pag. 112-117
Etichette: Memoria, Patriottismo, Poesia, XX secolo, XXI secolo, Mario Luzi, Poesia civile, Passione, San Miniato al Monte

Autore/i articolo: Anna Dolfi
Titolo articolo: “Notte” e percorsi della luce nella poesia ermetica

L’autrice traccia un percorso nell’esperienza ermetica per dimostrare come l’oscurità apparente della scrittura (strettamente legata alla spinta etica del movimento) fosse in parte legata anche all’impronunciabilità di un nome. Attraverso testimonianze edite e inedite analizza il rapporto di Bo, Luzi, Bigongiari, Macrí, Parronchi con il divino e la forza di un sodalizio personale e letterario rimasto saldo negli anni, nonostante le inevitabili diversità. In particolare dimostra come alcuni semi (erba, ad esempio) siano spiegabili all’interno di una intertestualità generazionale.

Lingua: Italiano
Pag. 120-126
Etichette: Caffè letterario, Critica letteraria, Critica stilistica, Ermetismo, Intertestualità, Linguaggio, Metafisica, Poesia, Poesia lirica, Semantica, Teologia, Teoria del linguaggio, XX secolo, XXI secolo, Alessandro Parronchi, Carlo Bo, Mario Luzi, Oreste Macrì, Piero Bigongiari, Letteratura come vita, Firenze