Le riviste sostenitrici
Levia Gravia | 2013-2014 | N. 15-16
Anno 2013-2014 – Annata: XV-XVI – N. 15-16
A cura di Loredana Palma
Titolo articolo: Ovidio e il pubblico del “Decameron”
Il saggio si propone di indagare sul legame tra il “Decameron” e il modello ovidiano dell'”ars amatoria” e dell’ “ars consolatoria”. Viene fatto riferimento anche agli autori latini, come Orazio, Seneca ed Apuleio, che sono alla base dell’arte dell’allusione in Boccaccio.
Lingua: ItalianoPag. 1-15
Etichette: Ovidio, Boccaccio Giovanni, Trecento, Intertestualità,
Titolo articolo: ‘Non giucando […] ma novellando’. Primi appunti per una lettura comunitaria del “Decameron”
Partendo dalla sua originale funzione di farmaco, di rimedio al male di vivere e alla crisi della storia e della politica, il saggio si ripromette di affrontare la lettura del “Decameron” come libro della comunità all’interno di due quadri di riferimento: quello storico, del suo tempo, e quello del nostro tempo, facendo ricorso tanto alla riflessione medievale sul bene comune quanto al pensiero comunitario contemporaneo.
Lingua: ItalianoPag. 17-29
Etichette: Boccaccio Giovanni, Decameron, Narrativa, Trecento,
Titolo articolo: Boccaccio ‘gran maestro in Iscrittura’. La citazione delle Scritture in funzione ironica e tragica nel “Decameron”
Tra le fonti rintracciabili nel “Decameron” gli studi critici hanno sempre dato ampio spazio alla genealogia classica e romanza, pur con l’ampliamento delle “Mille e una notte” e del “Panchatantra” indiano. Eppure è possibile rintracciare nel capolavoro boccacciano anche numerose presenze bibliche, ancora poco considerate dagli studi sul Boccaccio.
Lingua: ItalianoPag. 31-45
Etichette: Boccaccio Giovanni, Bibbia,
Titolo articolo: L’appetito e il piacere. Fonti e intertesti di “Decameron”, X 7
Al centro dello studio vi è la lettura della novella del “Decameron”, X 7 che viene esaminata nei suoi rapporti con le fonti.
Lingua: ItalianoPag. 47-59
Etichette: Boccaccio Giovanni, Decameron, Narrativa, Trecento,
Titolo articolo: Healing Melancholy: the Dynamics between ‘ballata’ and ‘novella’ in “Decameron”, X 7
Il saggio prende in esame la novella decameroniana X 7 indagando la relazione tra ballata e novella a partire dalla presenza della canzonetta “Muoviti, Amore, e vattene a messere”.
Lingua: InglesePag. 61-72
Etichette: Boccaccio Giovanni, Decameron, Narrativa, Trecento,
Titolo articolo: Un labirinto di allegorie: il “Corbaccio” e l’amore
Il saggio evita deliberatamente il tema della letteratura misogina e del titolo, per proporre una possibile rilettura del “Corbaccio” sulla scorta dei confronto con i “Documenti d’amore” di Francesco da Barberino e con le illustrazioni allegoriche contenute nell’opera.
Lingua: ItalianoPag. 73-84
Etichette: Boccaccio Giovanni, Francesco da Barberino, Corbaccio, Documenti d’amore, Narrativa, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: Cure per il corpo e per l’animo durante la peste del 1348: Ibn Hatima e i suoi epigoni
I medici musulmani vissuti tra il XIV e il XV secolo scrissero dei trattati per spiegare le cause delle epidemie pestilenziali e per divulgare cure per il corpo e per lo spirito. Il grammatico poeta e storico Hatima-al-Ansari fu testimone dell’epidemia che colpì la sua città natale nel 1348 e nel corso dell’anno successivo scrisse un trattato di patologia medica: nella prima parte si occupa di analisi mediche, nella seconda tenta di arminizzare medicina e legge islamica. Scopo del saggio è proporre un rapporto tra testi letterari e trattati di medicina in cui si sottolinei l’uso terapeutico del ‘raccontare storie’.
Lingua: ItalianoPag. 87-94
Etichette: Hatima-al-Ansari, Trattato, Medicina, Trecento,
Titolo articolo: Il farmaco nella memoria del “Paradiso degli Alberti” di Gherardi
Il saggio sottolinea la novità del “Paradiso degli Alberti” di Giovanni Gherardi da Prato. L’opera testimonia un processo di trasformazione del nararre dalla forma della novella a quella del romanzo autobiografico. Peculiare è la scelta di una scrittura memoriale.
Lingua: ItalianoPag. 95-107
Etichette: Gherardi Giovanni, Paradiso degli Alberti, Trecento, Quattrocento,
Titolo articolo: ‘Ad levationem animi’: la virtù terapeutica delle facezie
Giovanni Pontano abbraccia l’idea espressa da Boccaccio di una narrativa come medicina e ristoro per lo spirito. Il saggio mira a mettere in evidenza come il genere dell’arguzia da Poggio Bracciolini allo stesso Pontano abbia costituito un maturo e consapevole tentativo di trasferire la piacevolezza del “Decameron” nel nuovo contesto dei circoli degli umanisti e delle corti del Rinascimento.
Lingua: ItalianoPag. 109-123
Etichette: Pontano Giovanni, Quattrocento,
Titolo articolo: Gli effetti del racconto sui personaggi del “Furioso”: l’azione e il ‘pharmakon’
Viene qui analizzata la relazione tra la trama principale dell'”Orlando furioso” e le novelle in esso contenute. Sono stati presi in esame anche alcuni temi ricorrenti delle novelle di Ariosto e, specialmente, quella di Astolfo, Jocondo e Fiammetta (canto XXVIII) e quella del nappo e del giudice Anselmo (canto LXIII). Gli effetti del racconto sono paragonati a quelli di un ‘pharmakon’, nella doppia accezione di medicina e di veleno.
Lingua: ItalianoPag. 125-138
Etichette: Ariosto Ludovico, Orlando furioso, Poema, Novella, Quattrocento, Cinquecento,
Titolo articolo: Una fruttuosa concorrenza: la malinconia tra stato patologico ed umore positivo nella novellistica rinascimentale
Nel “Decameron” si trovano più volte espresse le conoscenze mediche dell’autore che poggiavano fondamentalmente sul “De Melancholia libri duo” di Constantinus Africanus. Nel saggio viene presa in esame, in particolare, l’evoluzione del concetto di malinconia, da malattia che poteva essere guarita all’accezione positiva che ne diede l’Umanesimo secondo cui la malinconia era il presupposto della genialità.
Lingua: ItalianoPag. 139-152
Etichette: Boccaccio Giovanni, Constantinus Africanus, Decamerone, De Melancholia libri duo, Trecento,
Titolo articolo: Boccaccio nel Seicento: censure e recuperi della ‘compassione’
Il tema qui proposto è quello relativo alla letteratura del 17° secolo definita come scrittura di compassione ma non di consolazione (Giovanni Cisano, Torquato Accetto, Emanuele Tesauro, Giovan Battista Marino). La distanza tra questi autori e Boccaccio è dovuta alle edizioni circolanti nel Seicento che avevano lasciato interpretare Boccaccio come ‘burlesco’ e avevano determinato la caduta della sua fama di ‘maestro d’amore’. Al contrario, le opere in latino, in particolare “De casibus virorum illustrium”, erano molto apprezzate.
Lingua: ItalianoPag. 153-168
Etichette: Boccaccio Giovanni, Decameron, Letteratura burlesca, Narrativa, Trecento, Seicento,
Titolo articolo: Narrative prescriptions after Boccaccio’s “Decameron”: Celio Malespini’s “Duecento Novelle”
Sebbene Boccaccio non fosse il primo scrittore a mostrare la peste o le epidemie in un’opera narrativa, egli fu il primo a proporre l’idea della narrazione come profilassi in tempi di pestilenza. Lo studio focalizza l’attenzione su uno degli imitatori del “Decameron” durante il 17° secolo: le “Duecento Novelle” di Celio Malespini.
Lingua: InglesePag. 169-178
Etichette: Boccaccio Giovanni, Malespini Celio, Decameron, Narrativa, Trecento, Seicento,
Titolo articolo: ‘Quella lucerna tenebrosamente chiara’; i ‘succhi salutari della medicina’ e l”acque inutile delle Muse’
L’attenzione viene richiamata su Francesco Pona, il medico con velleità letterarie che diede alle stampe due opuscoli che rappresentano una testimonianza sulla peste del 1630: “Del modo di preservarsi dalle malattie pestilenti” e “La Remora ovvero dei mezzi naturali per curare, e fermare la pestilenza”, entrambi dello stesso anno della peste.
Lingua: ItalianoPag. 179-194
Etichette: Pona Francesco, Medicina, Letteratura, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: Il farmacista travestito. Bipolarità del “Cunto de li cunti”
La lettura del capolavoro in dialetto napoletano di Giovan Battista Basile insiste sulla sua natura di pharmakon, un prodotto che può essere salvifico o letale. “Lo Cunto de li Cunti” partecipa di entrambe queste nature. Il saggio si propone di cogliere le suggestioni letterarie e popolari a cui Basile attinge per il suo “Cunto”.
Lingua: ItalianoPag. 195-208
Etichette: Basile Giovan Battista, Lo Cunto de li Cunti, Narrativa, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: ‘Giorgetiello acciaccare’: il corpo femminile e il di svelamento della verità nel “Cunto de li conti”
La circostanza di non aver ricevuto l’ultima mano non fa de “Lo Cunto de li Cunti” un testo meno affascinante, nonostante le incongruenze che talora si disvelano nella narrazione come quella della mancata preoccupazione per la sorte di Giorgetiello, che pure aveva guidato l’operato di Tadeo fino a quel momento, all’atto della punizione della madre usurpatrice. Esplorando le diverse interpretazioni simboliche della vicenda-chiave dell’opera, il saggio si sofferma sul significato delle figure di Zoza e Lucia.
Lingua: ItalianoPag. 209-221
Etichette: Basile Giovan Battista, Lo Cunto de li Cunti, Narrativa, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: Novellare senza compatire. (In)fedeltà al “Decameron” e romanzo nel Seicento
Attraverso una serie di esempi, il saggio si sofferma sulle caratteristiche delle novelle seicentesche soffermandosi, in particolare, sulla figura femminile. A differenza che nell’illustre modello trecentesco, se vi sono donne queste sono piuttosto umiliate che compatite.
Lingua: ItalianoPag. 223-238
Etichette: Narrativa, Donna, Seicento,
Titolo articolo: La narrazione, l’azione e la morale delle donne nell'”Inamoramento de Orlando” di Boiardo
Il saggio si sofferma in maniera puntuale sulla presenza femminile nella narrazione dell'”Innamoramento di Orlando” di Boiardo.
Lingua: ItalianoPag. 239-253
Etichette: Boiardo Matteo Maria, Orlando innamorato, Quattrocento,
Titolo articolo: Donne in brigata: le narratrici in alcune raccolte novellistiche del Cinquecento
Partendo, com’è ovvio, dal confronto con il modello trecentesco – più per misurare l’allontanamento che per registrare l’uniformità -, lo studio si sofferma sul carattere di alcune raccolte di novelle circolanti durante il Cinquecento. In particolar modo viene indagata la presenza femminile nelle brigate di novellatori.
Lingua: ItalianoPag. 255-273
Etichette: Donna, Novella, Cinquecento,
Titolo articolo: Il “De mulieribus claris” nel trattato “Della eccellenza e dignità delle donne” di Galeazzo Flavio Capra
Partendo dalla convinzione che gli studi di genere debbano includere non soltanto studi sulla scrittura delle donne ma anche sulle donne, lo studioso riporta l’attenzione su un’opera pubblicata sul finire degli anni Ottanta da Maria Luisa Doglio: il trattato “Della eccellenza e dignità delle donne” (1526) di Galeazzo Flavio Capra.
Lingua: ItalianoPag. 275-282
Etichette: Donna, Capra Galeazzo Flavio, Della eccellenza e dignità delle donne, Cinquecento,
Titolo articolo: Le geometrie della sorte. Fortuna e arte del racconto in quattro novelle di Molza
Viene condotta nel saggio un’analisi delle prime quattro novelle di Francesco Maria Molza.
Lingua: ItalianoPag. 283-298
Etichette: Molza Francesco Maria, Novella, Quattrocento, Cinquecento,
Titolo articolo: La rielaborazione dei personaggi femminili del “Decameron” in Hans Sachs
Il lavoro prende in considerazione un corpo di testi – che vanno dal 1535 al 1560 – del prolifico autore tedesco Hans Sachs, che attinse a piene mani dalla tradizione del “Decameron” di Boccaccio.
Lingua: ItalianoPag. 299-311
Etichette: Boccaccio Giovanni, Sachs Hans, Decameron, Narrativa, Trecento, Cinquecento,
Titolo articolo: Ambiguità del femminile ne “Le piacevoli notti” di Straparola
Prendendo come termine di paragone il “Decameron”. Di Boccaccio (nonostante la diversità tra i due testi), lo studio si sofferma sulla figura femminille nella narrativa de “Le piacevoli notti” di Straparola.
Lingua: ItalianoPag. 313-325
Etichette: Boccaccio Giovanni, Straparola Giovanni Francesco, Decameron, Narrativa, Trecento, Quattrocento, Cinquecento,
Titolo articolo: Le donne ne “Le piacevoli notti” di Straparola
La varietà e l’importanza della figura femminile all’interno de “Le piacevoli notti” di Straparola, che assume una posizione favorevole alle donne, costituisce l’oggetto del presente studio.
Lingua: ItalianoPag. 327-338
Etichette: Straparola Giovanni Francesco, Le piacevoli notti, Quattrocento, Cinquecento,
Titolo articolo: Onore e compassione: Griselda negli “Ecatommiti” di Giraldi Cinzio
In un momento di grande fortuna per le raccolte di novelle senza cornice la comparsa sulla scena letteraria degli “Ecatommiti” di Giovan Battista Giraldi Cinzio rappresentò uno degli esiti più interessanti del ripensamento sul “Decameron” di Boccaccio. Il saggio si sofferma, in particolare, sul personaggio femminile di Griselda.
Lingua: ItalianoPag. 339-353
Etichette: Boccaccio Giovanni, Giraldi Cinzio Giovan Battista, Decameron, Ecatommiti, Narrativa, Trecento, Cinquecento,
Titolo articolo: La seconda ‘patra?a’ e “Decameron”, X 10: l’interpretazione di Griselda di Joan Timoneda
Il personaggio boccacciano di Griselda ha dato luogo nel tempo a un proliferare di narrazioni legate, alcune di queste, alla tradizione orale. Già sul finire del Trecento la fortuna del personaggio si diffonde in Spagna fino ad arrivare all’opera di Joan Timoneda che pubblica nel 1567 “El patrañuelo” ispirandosi al personaggio boccacciano.
Lingua: ItalianoPag. 355-367
Etichette: Timoneda Joan, El patrañuelo, Cinquecento,
Titolo articolo: L’agire simulato delle figure femminili di María de Zayas y Sotomayor
L’attenzione viene puntata sui termini di ‘simulatio’ e ‘dissimulatio’ che, pur essendo spia di un comportamento inaccettabile sul piano morale tanto per la cultura latina quanto per quella cristiano-medievale, assumono, grazie alla mediazione di Boccaccio, una marcata impronta positiva nelle novelle seicentesche di María de Zayas y Sotomayor.
Lingua: ItalianoPag. 369-381
Etichette: De Zayas Sotomayor María, Narrativa, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: Accidenti femminili: la sposa resuscitata
Al centro dello studio è l’interessante ma controversa, sin nell’attribuzione, commedia “La defunta pleiteada”, opera quasi sicuramente di Lope de Vega, nonostante la circolazione sotto il nome di don Francisco de Rojan. Alla base del testo troviamo la storia della sposa resuscitata già circolante in Boccaccio e Bandello.
Lingua: ItalianoPag. 383-395
Etichette: Lope de Vega Felix, La defunta pleiteada, Teatro, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: Appunti sulle inserzioni del “Decameron” nel commento dantesco di Benvenuto Rambaldi da Imola
Il saggio si sofferma sulla traduzione di alcune novelle boccacciane in latino (tredici, per la precisione) ad opera di Benvenuto da Imola nel “Comentum super Dantis ‘Comoedian'”. Dieci di queste novelle vengono utilizzate per ricavare informazioni di natura biografica sui personaggi del pema dantesco; le altre tre, invece, hanno una funzione esemplare.
Lingua: ItalianoPag. 399-415
Etichette: Boccaccio Giovanni, Alighieri Dante, Benvenuto da Imola, Decameron, Divina Commedia, Narrativa, Trecento,
Titolo articolo: Il ‘Proemio’ del “Decameron” nella versione di Arigo (XV secolo)
Al centro dello studio vi è la ricezione del capolavoro boccacciano in Germania a partire dalla seconda metà del XV secolo. Di particolare rilevanza appare la traduzione ad opera dell’umanista tedesco Arigo, di cui si tenta di ricostruire la figura storica sulla scorta delle pochissime informazioni a noi pervenute. Viene quindi preso in esame il modo di procedere di Arigo nella traduzione che tende, in generale, a una semplificazione della complessità e forza espressiva del Boccaccio.
Lingua: ItalianoPag. 417-431
Etichette: Boccaccio Giovanni, Arigo, Decameron, Narrativa, Trecento, Quattrocento,
Titolo articolo: Alcuni interventi nell’edizione della cornice del “Decameron” castigliano del secolo XV
La perdita della prima versione in castigliano del “Decameron” (prima metà del sec. XV) ha reso sicuramente più complesso lo studio dei due testimoni rimasti. Ciononostante il testo a noi pervenuto presenta molteplici motivi di interesse, anche a confronto dell’equivalente versione catalana. Viene rilevata innanzitutto l’eliminazione di una parte peculiare della cornice come il ‘Proemio’, l”Introduzione alla Giornata IV’ e la ‘Conclusione dell’autore’ con il loro richiamo al tema della narrazione come terapia ma vengono sottolineate anche le distanze culturali rispetto all’originale.
Lingua: ItalianoPag. 433-447
Etichette: Boccaccio Giovanni, Decameron, Castiglia, Narrativa, Trecento,
Titolo articolo: ‘Se vi viene fantasma a trovar mai’… Boccaccio nella poesia satirico-burlesca del primo Cinquecento
Il saggio prende in esame la presenza di personaggi, situazioni e usi lessicali provenienti dal capolavoro di Boccaccio e filtrati nella poesia satirico-burlesca del Cinquecento. Gli autori a cui si fa riferimento sono, in particolare: Ercole Bentivoglio, Pietro Nelli, Gabriello Simeoni e Giovanni Agostino Caccia. Dalla disamina delle occorrenze, emerge come il “Decameron” estenda la propria influenza, a livello tanto tematico quanto liguistico, alla poesia giocosa, divenendo una sorta di repertorio di glosse.
Lingua: ItalianoPag. 449-463
Etichette: Boccaccio Giovanni, Decameron, Narrativa, Trecento, Cinquecento,
Titolo articolo: La novella-romanzo e il romanzo-novella nelle opere di Giulia Bigolina
Lo studio si apre con una disamina dell’ampio spettro di termini che Boccaccio utilizza per indicare le sue novelle e sottolinea, invece, l’idiosincrasia dell’autore trecentesco per il romanzo cavalleresco di tipo francese. Ciononostante alcuni elementi di questi sono presenti nella sua narrazione come le vicende avventurose degli amanti separati dalle peripezie della vita. Nell’esaminare l’evoluzione della novella/romanzo nel Cinquecento, lo studio si sofferma in particolare sull’attività di Giulia Bigolina.
Lingua: ItalianoPag. 465-475
Etichette: Boccaccio Giovanni, Decameron, Bigolina Giulia, Narrativa, Trecento, Cinquecento,
Titolo articolo: La ‘cornice boccacciana’ en las adaptaciones de las ‘novelle’ en la literatura àaure castellana
Il saggio si sofferma sul problema dei rapporti con l’originale decameroniano nelle novelle che, in area linguistica castigliana, a partire dalla seconda metà del Cinquecento, si ispirarono alla tradizione italiana.
Lingua: SpagnoloPag. 477-486
Etichette: Boccaccio Giovanni, Decameron, Narrativa, Trecento, Cinquecento,
Titolo articolo: Il “Decameron” nella Spagna dei secoli d’oro: Joan Timoneda, Matìas de los Reyes e Maria de Zayas
L’opera decameroniana permane come modello di largo seguito nella Spagna della seconda metà del Cinquecento, nonostante nello stesso periodo il capolavoro boccacciano fosse stato messo all’indice dall’Inquisizione. Il saggio prende in esame il rapporto con tale modello nell’opera di Joan Timoneda (Sobrenesa, 1563; Patraňuelo, 1567), Matías de los Reyes (El Curial del Parnaso, 1624) e María de Zayan (Novelas amorosas y esemplares).
Lingua: ItalianoPag. 487-501
Etichette: Boccaccio Giovanni, Decameron, Narrativa, Spagna, Trecento, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: Elementi e motivi della novella dell”enamorado portugués’ del “Persiles”
Obiettivo dichiarato dello studio è individuare come esigenze espressive e abitudini di lettura comune possano determinare strategie narrative simili. A tal fine vengono messe a confronto le novelle della IV giornata del “Decameron” di Boccaccio con la novella di Miguel de Cervantes “Historia de Persiles y Sigismunda”.
Lingua: ItalianoPag. 503-513
Etichette: Boccaccio Giovanni, de Cervantes Miguel, Decameron, Narrativa, Trecento, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: Il silenzio di Boccaccio. Note su una controparodia di fine Cinquecento
Tra i tanti esempi di rifacimento dell’esperienza narrativa boccacciana, viene qui preso in esame il “Decamerone spirituale” di Francesco Dionigi da Fano, pubblicato nel 1594 a Venezia. L’opera, originale nella sua riscrittura, va in direzione di una riconfigurazione spirituale dell’opera boccacciana.
Lingua: ItalianoPag. 515-530
Etichette: Boccaccio Giovanni, Francesco Dionigi da Fano, Decameron, Decamerone spirituale, Narrativa, Trecento, Cinquecento,
Titolo articolo: Il “Tancredi” di Ridolfo Campeggi: la tragedia di Ghismonda sulla scena barocca
Una particolare rilettura del capolavoro boccacciano è quella che porta in scena l’infelice vicenda dell’amore di Gismonda e Guiscardo nella tragedia “Il Tancredi” di Ridolfo Campeggi. L’opera, stampata nel 1614, venne rappresentata nel 1615 e dedicata a Scipione Borghese.
Lingua: ItalianoPag. 531-545
Etichette: Boccaccio Giovanni, Campeggi Ridolfo, Decameron, Narrativa, Tragedia, Trecento, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: Così vicini, così lontani. Boccaccio e Cervantes
Lo studio propone un nuovo interessante confronto tra il campione della narrativa del Trecento, Boccaccio, e l’inventore del romanzo moderno, Miguel de Cervantes, apparentemente lontani, in realtà molto più vicini di quanto si supponga. Non è la novella dello spagnolo più vicina al “Decameron” (quella di “Celoso extremeňo”) a determinare la comunanza dei due scrittori, bensì il “Filocolo”.
Lingua: ItalianoPag. 547-561
Etichette: Boccaccio Giovanni, de Cervantes Miguel, Decameron, Narrativa, Trecento, Cinquecento,
Titolo articolo: La Griselda zeniana fra opera in musica e teatro di proda: verso un’edizione comparativa
Al centro del saggio vi è lo studio comparativo condotto sulla “Griselda” di Apostolo Zeno, testo che va letto nei suoi adattamenti: la versione del 1701, musicata da Antonio Pollarolo; quella del 1725, su musica di Francesco Conti; quella del 1744, riproposta nell”opera omnia’ curata da Gasparo Gozzi e autorizzata dallo stesso Zeno. Quest’ultimo testo è slegato dalla musica e perciò detinato alla sola lettura.
Lingua: ItalianoPag. 563-574
Etichette: Zeno Apostolo, Griselda, Seicento, Settecento,
Titolo articolo: Raccontare per sospendere la violenza della storia. Goethe e Boccaccio
Dopo aver raggiunto l’area di lingua tedesca assai presto, intorno alla metà del Quattrocento, grazie alle versioni dal latino e dal volgare dei primi umanisti, il capolavoro di Boccaccio rimase vivo ed operante sia in ambito colto che popolare. Lo studio si sofferma, in particolare, sulla fecondità del “Decameron” sul pensiero e sull’opera di Goethe che amò della produzione del certaldese l’espressione di misura e di equilibrio razionale, come farmaco e come antidoto contro la violenza della guerra.
Lingua: ItalianoPag. 575-583
Etichette: Boccaccio Giovanni, Decameron, von Goethe Johann Wolfgang, Narrativa, Trecento,
Titolo articolo: Boccaccio in Belli?
I “Sonetti” di Belli, ispirati alla vita popolare romana dell’Ottocento, non conobbero modelli letterari, ad eccezione di quello del Boccaccio e, più precisamente, del filone erotico filtrato attraverso autori libertini come Giorgio Mustache e Giovan Battista Casti. Risale all’autore trecentesco anche la satira anticlericale presente nell’opera del Belli.
Lingua: ItalianoPag. 585-603
Etichette: Boccaccio Giovanni, Belli Giuseppe Gioacchino, Trecento, Settecento, Ottocento,