Lettere italiane | 2008 | N. 1

Anno 2008 – Annata: LX – N. 1 Mese: Gennaio-marzo
A cura di Francesca Farina

Autore/i articolo: BRIAN STOCK
Titolo articolo: Il dilemma del lettore. Lettura ascetica e lettura estetica nella cultura occidentale

Nel fascicolo numero 1 (gennaio-marzo 2008) in apertura troviamo l’articolo “Il dilemma del lettore. Lettura ascetica e lettura estetica nella cultura occidentale”, in cui Brian Stock, in occasione del conferimento del Premio Antonio Feltrinelli da parte dell’Accademia dei Lincei, esprime la proprie idee in merito a etica, lettura e immaginazione creativa, partendo dall’analisi del pensiero di due dei massimi filosofi della storia, Platone e Agostino d’Ippona, riguardo ai temi succitati e in particolare all’insegnamento dell’etica per mezzo della letteratura, sottolineandone anche contraddizioni e differenze. Successivamente, rivolge la propria attenzione agli scritti di Abelardo, Dante e Virginia Woolf, che hanno in comune “la rappresentazione retorica dell’atto del leggere come azione drammatica, sulla quale vengono affrontate questioni di carattere etico”, analizzando la ben nota primaria scena d’amore, mediata attraverso la lettura, tra Abelardo ed Eloisa, Paolo e Francesca, la signora Ramsey e suo marito.

Lingua: Italiano
Pag. 3-17
Etichette: Abelardo, Alighieri Dante, Woolf Virginia, Lettura, Letteratura, Origini-Novecento,

Autore/i articolo: GIUSEPPE LEDDA
Titolo articolo: Modelli biblici e identità profetica nelle “Epistole” di Dante

Nel successivo “Modelli biblici e identità profetica nelle ‘Epistole’ di Dante” Giuseppe Ledda sottolinea che, se tutta la “Divina Commedia” è impregnata di elementi tratti dalla Bibbia, anche nelle “Epistole” il Poeta fa chiari riferimenti al testo sacro ai cristiani e agli ebrei, non soltanto ricordando San Paolo o i grandi profeti come Isaia ed Ezechiele, ma anche ricorrendo a modelli biblici negativi, come Nabucodonosor, il re di Babilonia, indicato dagli esegeti quale “princeps confusionis”, paragonandosi a lui come indegno peccatore quando non è in grado di decifrare – e in ciò simile al sovrano babilonese – le prime visioni paradisiache nel Cielo della Luna. Altro esempio biblico si ritrova nella Epistola V, dove il tanto invocato imperatore Arrigo VII è paragonato a Mosè, capace quindi, di liberare l’Italia dai suoi molti mali, quanto quello di liberare gli ebrei dalla schiavitù d’Egitto. Del resto, Dante stesso rivendica a sé un’identità profetica, che vuole celare con figure di modestia, riprendendo le parole di San Paolo, che indica se stesso come il più piccolo degli apostoli, di Geremia e di Giovanni apocalittico.

Lingua: Italiano
Pag. 18-42
Etichette: Alighieri Dante, Epistole, Opera, Letteratura, Bibbia,Trecento,

Autore/i articolo: PATRICK MULA
Titolo articolo: ‘Il peccato della fortuna’. La nouvelle X 1 du “Décaméron”

Ne ” ‘Il peccato della fortuna’. La nouvelle X 1 du Décaméron” Patrick Mula, analizzando la prima novella della Decima Giornata del Decamerone, nella quale “un cavaliere serve al re di Spagna; pargli male essere guiderdonato, per che il re con esperienza cortissima gli mostra non esser colpa di lui ma della sua malvagia fortuna, altamente donandogli poi”, sottolinea come la fortuna, allegoria della fragilità della felicità umana, interpreti al tempo stesso il mito rassicurante, che permette di temperare con il sorriso l’inquietudine di fronte al caso, e la rappresentazione dell’ottimismo e della capacità dell’attiva classe medievale borghese di reagire alle avversità che la vita inevitabilmente presenta nella sua irrazionalità. Contro quest’ultima tuttavia si erge la scienza razionale del Boccaccio, attento ad inquadrare il disordine del mondo nella stretta architettura delle dieci giornate, ricomponendone l’ordine quasi divino.

Lingua: Francese
Pag. 43-83
Etichette: Boccaccio Francesco, Decamerone, Letteratura, Fortuna, Trecento,

Autore/i articolo: PAOLO MARINI
Titolo articolo: Ariosto magnanimo. Sulla figura dell’io poetico nelle “Satire”

Nelle “Note e rassegne” troviamo l’articolo di Paolo Marini “Ariosto magnanimo. Sulla figura dell’io poetico nelle Satire”, che mette in risalto come la Satira I di Ludovico Ariosto rappresenti una tappa essenziale del percorso poetico ariostesco, atto fondativo di una lingua poetica nuova, basata su quella di Orazio e Dante, e alla quale Ariosto affida la denuncia della corruzione del rapporto signore-cortigiano e della sua stessa posizione all’interno della corte medesima, mediante la costruzione del suo io poetico.

Lingua: Italiano
Pag. 84-101
Etichette: Ariosto Ludovico, Satire, Opera, Letteratura, Poesia, Io, Cinquecento,

Autore/i articolo: ROBERTO NORBEDO
Titolo articolo: Appunti su un’edizione dell’ “Angeleida” di Erasmo di Valvasone

In “Appunti su un’edizione dell’ ‘Angeleida’ di Erasmo di Valvasone” Roberto Norbedo segnala l’uscita, a cura di Luciana Borsetto, dell’edizione del testo di Erasmo di Valvasone, un sacro poema in ottave in tre libri, che, nelle ambizioni del suo autore, voleva superare il modello epico tassiano della “Gerusalemme Liberata”. Si tratta dell’ultima opera dello scrittore e feudatario friulano (1528/29-1593), del quale sono stati pubblicati nel 1993, anniversario della morte, importanti contributi, che hanno il merito di fornire nuove conoscenze sulla figura dell’autore e dell’uomo, di cui si sa ancora poco.

Lingua: Italiano
Pag. 102-115
Etichette: Di Valvasone Erasmo, Tasso Torquato, Angeleida, Gerusalemme Liberata, Opera, Letteratura, Poesia, Cinquecento,

Autore/i articolo: LAURA STAGNO
Titolo articolo: La ‘parentela’ di poesia e pittura e due ‘schizzetti’ con Arione e Leda nelle lettere di Gabriello Chiabrera a Bernardo Castello

Laura Stagno nel suo “La ‘parentela’ di poesia e pittura e due ‘schizzetti’ con Arione e Leda nelle lettere di Gabriello Chiabrera a Bernardo Castello” ricostruisce, attraverso un ricchissimo epistolario che si compone di 258 lettere scritte dal Chiabrera al Castello tra il 1590 e il 1619, i rapporti che intercorsero tra il primo, poeta amantissimo dei pittori, e il secondo, pittore, chiamato “nobile Orfeo fra nobili pittori” dall’amico, che considerava quanto mai fruttuoso il contatto tra “arti sorelle” e che definiva l’opera del Castello “poesia dipinta”, ovvero la pittura “poesia mutola” e la poesia “pittura parlante”, secondo formule già ai loro tempi stereotipate e ormai universalmente consolidate. In particolare, diventano simbolo del connubio tra poesia e pittura i due “schizzetti di penna”, rappresentanti emblematicamente Arione e il delfino e Leda col cigno, che il Chiabrera richiese all’amico, affinché, “accomodati sopra pietre”, facessero la funzione di fermacarte, destinati a proteggere i suoi versi.

Lingua: Italiano
Pag. 116-126
Etichette: Chiabrera Gabriello, Castello Bernardo, Poesia, Pittura, Arte, Mito, Cinquecento, Seicento,

Autore/i articolo: FRANCESCA LATINI
Titolo articolo: Seguendo il volo della giana

Nell’articolo “Seguendo il volo della giana” Francesca Latini attua una particolarissima lettura della lirica di Sinigaglia “Gialleggia il vercellese”, caratterizzata nella sua prima parte dalla descrizione dell’abbagliante paesaggio vercellese, quel paesaggio di risaia che è tipico di quella zona del Piemonte, sotto la luce del sole e tra il verde dei pioppi, al calare a giri concentrici della misteriosa “giana”, fata o strega o dea Diana, creatura splendente ma mortifera, emblema del luminoso, in realtà, secondo la ricostruzione della studiosa, un uccello detto “gianna piccola”, una specie di airone minore, chiamato anche “sgarzetta”, per le sgargianti zampe gialle, tipico degli ambienti acquatici e appellato popolarmente “strega delle paludi”. Nella seconda parte, in cui è idealmente divisa la poesia, la giana segnala al poeta il luogo del supplizio di quattro partigiani, quasi evento cristologico, riportando alla luce accecante dell’eterna ora meri-diana, l’ora del meriggio in cui appunto appare Diana, il tragico fatto storico, mai passato in realtà, benché trascorso, sempre vivo nella memoria del paesaggio, delle cose, se non degli uomini, destinato tuttavia a generare da tradimento e morte vita e libertà.

Lingua: Italiano
Pag. 127-148
Etichette: Sinigaglia Sandro, Gialleggia il vercellese, Poesia, Paesaggio, Resistenza, Religiosità, Novecento,

Autore/i libro/articolo recensito: DANTE ALIGHIERI
Titolo libro/articolo recensito: “Commedia”. Biblioteca universitaria di Budapest: “Codex Italicus 1”. Studi e ricerche
A cura di: Gian Paolo Marchi, József Pál
Edizioni: Grafiche Siz, Verona – 2006
Lingua: Italiano
Pag. 149-154
Recensore/i: Claudio Griggio
Etichette: Alighieri Dante, Commedia, Poesia, Trecento,

Autore/i libro/articolo recensito: ANGELO POLIZIANO
Titolo libro/articolo recensito: Oratio in expositione Homeri
A cura di: Paola Megna
Edizioni: Edizioni di Storia e Letteratura, Roma – 2007
Lingua: Italiano
Pag. 154-159
Recensore/i: Attilio Bettinzoli
Etichette: Poliziano Angelo, Omero, Oratio in expositione Homeri, Opera, Accademia, Quattrocento,

Autore/i libro/articolo recensito: CARLO DIONISOTTI
Titolo libro/articolo recensito: Scritti di storia della letteratura italiana, I, 1935-1962
A cura di: Tania Basile, Vincenzo Fera, Susanna Villari
Edizioni: Edizioni di Storia e Letteratura, Roma – 2008
Lingua: Italiano
Pag. 160-161
Etichette: Dionisotti Carlo, Novecento,

Autore/i libro/articolo recensito: GUGLIELMO GORNI
Titolo libro/articolo recensito: Dante. Storia di un visionario
Edizioni: Laterza, Bari – 2008
Lingua: Italiano
Pag. 162-164
Etichette: Alighieri Dante, Trecento, Novecento,