Lettere italiane | 2005 | N. 4

Anno 2005 – Annata: LVII – N. 4 Mese: ottobre-dicembre
A cura di Francesca Farina

Autore/i articolo: MARILYN ARONBERG LAVIN
Titolo articolo: Cimabue ad Assisi: la Vergine, il “Cantico dei Cantici” e il dono d’amore

In incipit troviamo l’articolo “Cimabue ad Assisi: la Vergine, il Cantico dei Cantici e il dono d’amore”, dove Marilyn Aronberg Lavin sottolinea come la metaforica storia d’amore tra Cristo – Dio e Maria – la Chiesa cattolica, apostolica, romana, storia basata su passi della “Bibbia” come il “Cantico dei Cantici”, affrescata da Cimabue sulle pareti della Basilica Superiore ad Assisi, intorno al 1270, rappresenti figurativamente la politica francescana riassunta nella missione teologica di conquistare il mondo, legittimando agli occhi di Dio e degli uomini la predicazione mendicante e il proselitismo che i frati minori praticheranno con il loro apostolato rivolto verso tutta quanta la terra.

Lingua: Italiano
Pag. 514-534
Etichette: Cimabue, Bibbia, Francescanesimo, Arte, Letteratura religiosa, Duecento,

Autore/i articolo: IRVING LAVIN
Titolo articolo: Il dono regale. Bernini e i suoi ritratti di sovrani

Nell’articolo “Il dono regale. Bernini e i suoi ritratti di sovrani”, Irving Lavin ripercorre le travagliate vicende attraverso le quali Bernini pervenne ad eseguire alcuni busti in marmo di nobili signori o addirittura di sovrani, avendo a disposizione solamente dei ritratti dipinti su tela, ma al tempo stesso sottolinea l’importanza del ruolo che l’artista andava assumendo nel tempo, superando la connotazione artigianale che per secoli lo aveva caratterizzato. Lo stesso atteggiamento dello scultore nei confronti del compenso che avrebbe ricevuto per le sue opere, compenso che mai, nella sua corrispondenza con gli illustri committenti, figura come tale, ma esclusivamente come dono o regalìa fatto da un nobile di sangue a un nobile dello spirito, dell’intelletto e della creatività, lo pone al di sopra dei suoi “colleghi” contemporanei, come pone al di sopra delle volgari trattative d’affari il trattar d’arte tra eccelsi gentiluomini.

Lingua: Italiano
Pag. 535-554
Etichette: Bernini Gianlorenzo, Arte, Seicento,

Autore/i articolo: JEAN STAROBINSKI
Titolo articolo: Lettres et syllabes mobiles (Pétrarque, Ronsard, Saussure)

In “Lettres et syllabes mobiles (Pétrarque, Ronsard, Saussure)”, Jean Starobinsky, sulla base delle teorie anagrammatiche del testo di Saussure, rintraccia attraverso alcuni testi di Felix Plater, di Petrarca e di Ronsard, allitterazioni, paronomasie, anagrammi celati intenzionalmente nei versi dagli autori stessi e che costituiscono sovente il fondamento su cui poggia la composizione dei testi medesimi, come il nome di Laura per Petrarca o di Maria per Ronsard.

Lingua: Francese
Pag. 558-571
Etichette: Petrarca Francesco, De Ronsard Pierre, De Saussure Ferdinand, Grammatica, Poesia, Trecento-Novecento,

Autore/i articolo: CARLO OSSOLA
Titolo articolo: Vittore Branca: ‘creatura lodante’ nella religione del vero

Carlo Ossola, nel suo omaggio al Maestro dal titolo “Vittore Branca: ‘creatura lodante’ nella religione del vero” ne riassume la personalità poliedrica di studioso internazionale, a partire dalle esperienze nella FUCI di Giovanni Battista Montini, futuro Papa Paolo VI, nella Resistenza fiorentina, nei rapporti con Papa Roncalli, da cattolico liberale, fino ad arrivare alla Fondazione Cini, a Venezia, che Branca diresse per oltre cinquant’anni, e alla cattedra di Letteratura Italiana presso l’Università di Padova: insomma, una vita spesa tutta nell’indagine della verità attraverso i grandi spiriti e i vasti movimenti del passato, dai Mistici medievali, a Boccaccio, a Poliziano e l’Umanesimo, fino a pervenire agli interventi critici sulla musica medievale e moderna, di cui Branca era appassionato cultore.

Lingua: Italiano
Pag. 572-599
Etichette: Branca Vittore, Letteratura italiana, Resistenza, Religione, Critica letteraria, Filologia, Novecento,

Autore/i articolo: CESARE SEGRE
Titolo articolo: L’ ‘epopea dei mercatanti’ e la critica testuale

Nell’articolo “L”epopea dei mercatanti’ e la critica testuale”, Cesare Segre riflette sulla “felice formula” con la quale Branca designava i personaggi, l’ambiente e lo spirito del Decamerone boccaccesco, intesi sia come rievocazione della civiltà italiana al tramonto del Medioevo, sia come fondamento del capolavoro del Boccaccio. Lo stesso Branca si era dedicato a raccogliere testi tre e quattrocenteschi toscani contenenti cronache familiari e riflessioni morali e religiose, talvolta con qualche interessante aspetto letterario, molto utili tuttavia ai fini della conoscenza e della ricostruzione di un mondo ricco, raffinato ed eclettico, quale quello della borghesia mercantile.

Lingua: Italiano
Pag. 600-607
Etichette: Boccaccio Giovanni, Branca Vittore, Borghesia, Decamerone, Epistolario, Letteratura medievale, Critica letteraria, Trecento,

Autore/i articolo: CHRISTIAN BEC
Titolo articolo: Vittore Branca sur la route des marchands (écrivains)

Anche Christian Bec, nel suo “Vittore Branca sur la route des marchands (écrivains)”, prende le mosse dagli studi del grande critico sul mondo mercantile medievale per riflettere su alcuni testi di mercanti scrittori, quali i “Ricordi” di Giovanni di Pagolo Morelli, “Boccaccio medievale” e numerosi altri, osservando che Branca volle obbedire nel suo metodo di indagine ad almeno tre regole principali: opporsi al crocianesimo imperante; aprire verso le scienze umane, soprattutto storiche; tenere ben presente il problema filologico.

Lingua: Francese
Pag. 609-614
Etichette: Borghesia, Epistolario, Testamento, Memorialistica, Letteratura medievale, Trecento, Quattrocento,

Autore/i articolo: GIORGIO BARBERI SQUAROTTI
Titolo articolo: Madonna Oretta e il suo cavallo

Giorgio Barberi Squarotti, memore degli interessi letterari di Branca, nel suo “Madonna Oretta e il cavallo” si sofferma ad analizzare la prima novella della sesta giornata del Decamerone, quella in cui si metaforizza la capacità del narrare con la capacità di amare, ovvero il loro contrario, sottolineando anche l’importanza del saper parlare in pubblico con chiarezza, eleganza ed arguzia, valori primari, certamente ereditati dalla cortesia medievale cavalleresca e fatti propri dalla nuova borghesia mercantile, da cui discendono altri fondamentali comportamenti e norme del vivere civile.

Lingua: Italiano
Pag. 616-621
Etichette: Boccaccio Giovanni, Decamerone, Letteratura italiana, Trecento,

Autore/i articolo: LAURA E GIULIO LEPSCHY
Titolo articolo: Un ricordo personale

A Laura e Giulio Lepschy è affidato “Un ricordo personale” del grande studioso Branca, dove gli editori ricostruiscono la storia di un affascinante rapporto col Maestro, fonte di continuo arricchimento spirituale e culturale, sviluppatosi tra Inghilterra e Italia con un critico sempre attento ai molteplici aspetti della letteratura, naturalmente, ma anche del teatro, del cinema e della musica.

Lingua: Italiano
Pag. 622-629
Etichette: Branca Vittore, Letteratura italiana, Critica letteraria, Novecento,

Autore/i articolo: JEAN STAROBINSKI
Titolo articolo: La Suisse et Vittore Branca

In “La Suisse et Vittore Branca” Jean Starobinski rievoca in francese, nel discorso tenuto a Lugano, in occasione dell’attribuzione a Branca del Premio della Fondazione della Banca della Svizzera Italiana, le grandi capacità intellettuali ed umane dello studioso, amante della cultura come della libertà, valori fondanti dell’intera civiltà umana. Segue la risposta in italiano di commosso ringraziamento del Maestro, con la consueta semplicità e quasi umiltà che sempre lo contraddistinsero.

Lingua: Francese/Italiano
Pag. 630-638
Etichette: Branca Vittore, Letteratura italiana, Critica letteraria, Filologia, Novecento,

Autore/i articolo: GIORGIO PULLINI
Titolo articolo: Vittore Branca filologo di se stesso

Giorgio Pullini in “Vittore Branca, filologo di se stesso” chiude il fascicolo, riassumendo le pagine autobiografiche del bel libro di Branca “Ponte a Santa Trinita”, in cui lo studioso eccelso, l’umanista rigoroso, il filologo accuratissimo e l’uomo dalla religiosità profonda e discreta si confessano in pubblico, tuttavia con tanta modestia da rendere la confessione quasi una schiva richiesta di venia e giustificazione dell’essere vissuto.

Lingua: Italiano
Pag. 639-643
Etichette: Branca Vittore, Autobiografia, Novecento,