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Lettere italiane | 2002 | N. 3
Anno 2002 – Annata: LIV – N. 3 Mese: Luglio-settembre
A cura di Francesca Farina
Titolo articolo: Dalla predica al trattato: lo “Specchio della vera penitenzia” di Iacopo Passavanti
Ginetta Auzzas definisce il carattere contenutistico e stilistico delle prediche di Jacopo Passavanti, che furono raccolte e andarono a formare lo “Specchio della vera penitenza”, sia allo scopo di elevare le anime a Dio, sia su richiesta degli stessi utenti, ovvero su invito e “priego” di un pubblico sempre più partecipe ed esigente, dato il cambiamento provocato nel secolo XIV dal sorgere di una nuova classe imprenditoriale e mercantile, ricca e di gusti sempre più difficili, attenta a quanto avveniva anche a livello religioso e quindi decisa a partecipare sempre più direttamente alla vita in ogni circostanza. La studiosa sottolinea inoltre il fatto che “nel riorganizzare la sue prediche in forma di trattato, il Passavanti dà vita a qualcosa di veramente difficile da classificare in una data categoria di opere penitenziali, a qualcosa di decisamente atipico”.
Lingua: ItalianoPag. 325-342
Etichette: Passavanti Iacopo, Letteratura religiosa, Trecento,
Titolo articolo: Nievo e la ‘religione dantesca’
Uno degli autori alla base della formazione culturale di Ippolito Nievo fu senza dubbio Dante, come sostiene Valeria Giannetti nell’ articolo intitolato “Nievo e la ‘religione dantesca’ “, tanto che rappresentò per il romanziere quasi “una religione”, fin dagli anni del ginnasio. Nievo non si staccava mai dal suo “Dantino”, l’edizione in piccolo formato della “Commedia”, vero e proprio “Baedeker” letterario per molti scrittori risorgimentali e oltre, così i riferimenti al Divino Poeta sono nelle “Confessioni” frequentissimi. Il protagonista, Carlo Altoviti, trova in Dante una guida, un nume tutelare e quasi domestico, e fin dalla nota pagina della scoperta del mare l’eco delle riminiscenze dantesche (in particolare del “Paradiso”) è vivissima. Egualmente precoce fu l’amore per Dante in Nievo, che si dedicò giovanissimo agli studi dei classici, e in particolare di Dante, quasi a staccarsi dagli influssi dei romantici, passione della sua giovinezza, ebbe sempre presente, anche come riferimento morale, il Dante “civile”, specialmente nei suoi “Studii sulla poesia popolare e civile massimamente in Italia”.
Lingua: ItalianoPag. 343-362
Etichette: Alighieri Dante, Nievo Ippolito, Poesia, Letteratura, Trecento, Ottocento,
Titolo articolo: L’eternità infranta. Illusionismi dannunziani.
Giorgio Ficara in “L’eternità infranta. Illusionismi dannunziani” “legge” alcune pagine del “Piacere” di D’Annunzio, in particolare quelle su una Roma “candidissima”, imbiancata dalla neve, una Roma sempre straordinaria, quasi immateriale, tutt’altro che “realistica” (il realismo è del tutto oltrepassato dal D’Annunzio, che realistico o verista non è mai, neppure nelle iper-realistiche “Novelle della Pescara”), molto diversa, ad esempio, dalla Roma di Goethe, di Stendhal, di Chateaubriand, di Carducci. Non soltanto nel “Piacere”, ma in molti altri romanzi, Roma non è più scrigno di storia, la Roma classica impregnata delle memorie degli antichi: è una Roma osservata da uno sguardo un po’ folle e visionario, come in un incubo o sogno, una Roma-meteora o chimera o selva, “natura osservata esteticamente”, una Roma che smarrisce chi la osserva e chi la abita, che fa provare una sorta di “diminuzione umiliante”, data la vastità dilatata dello spazio. Joyce e Kafka anticipano l’arte moderna grazie alla capacità di svelare, dietro le quinte vuote del mondo, il dolore e l’orrore della condizione umana. Non D’Annunzio, che non edifica nulla dopo aver abbattuto statue e cimeli, palazzi e giardini, monumenti e obelischi.
Lingua: ItalianoPag. 363-378
Etichette: D’Annunzio Gabriele, Il Piacere, Narrativa, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: Notizie di manoscritti – Inventario di manoscritti di prediche volgari inedite
Tra le “Note e rassegne” troviamo le “Notizie di manoscritti. Inventario dei manoscritti di prediche volgari inedite (Roma, Napoli, Città del Vaticano, Francia, Inghilterra)”, in cui si danno i primi risultati della ricognizione dei fondi di manoscritti delle biblioteche di Roma, Napoli e di alcune biblioteche straniere, dove si conservano testimonianze della predicazione in volgare dei secoli XIV e XV, fondi che integrano e correggono la lista riguardante le Biblioteche dell’Italia Centro-Settentrionale, come pure quelle dell’Italia Meridionale.
Lingua: ItalianoPag. 379-388
Etichette: Manoscritto, Inedito, Letteratura religiosa, Trecento, Quattrocento,
Titolo articolo: La favola della Regina delle Isole Fortunate negli “Asolani” di Pietro Bembo
Nell’articolo “La favola della regina delle Isole Fortunate”, Giovanna Rizzarelli tenta di interpretare un passo del terzo libro del dialogo “Gli asolani” di Pietro Bembo, non ancora del tutto decodificato, ossia la favola della Regina delle Isole Fortunate. Alcuni studiosi hanno interpretato l’invenzione del mito della bellissima, casta ed eternamente giovane Regina di un favoloso reame, che ama indovinare la virtù dei suoi pretendenti dalla qualità dei loro sogni, col tentativo, da parte del Bembo, di emulare i dialoghi di Platone, e quindi al fascino esercitato dal mito di Atlantide descritto nel “Timeo” e nel “Crizia”; altri la attribuiscono all’influsso esercitato nell’autore dalla recentissima scoperta del Nuovo Mondo, e altri ancora a una discesa negli inferi e al relativo giudizio universale, allo scopo di mostrare ai protagonisti del dialogo la retta via.
Lingua: ItalianoPag. 389-401
Etichette: Bembo Pietro, Asolani, Trattatistica, Cinquecento,
Titolo articolo: Il Petrarca di Madeleine de Scudéry
Nell’articolo “Il Petrarca di Madeleine de Scudéry” Romana Brovia esamina la novella “Mathilde d’Aguilar”, scritta da Madeleine de Scudéry intorno al 1667 a Parigi, novella che ha per tema un complicato intreccio di sentimenti tra la protagonista e gli altri personaggi e come sfondo e motivo ispiratore l’amore ideale e letterario tra Petrarca e Laura. Nessun altro testo, oltre al “Canzoniere” naturalmente, ha per protagonisti questi due straordinari personaggi, ma certamente la “leggenda” petrarchesca fu molto diffusa in tutta Europa, a partire dalla morte del poeta, cosa che provocò un fiorire di ipotesi sulla vita dei due illustri amanti, e diede inizio addirittura al culto dei luoghi petrarcheschi e ai “pellegrinaggi d’amore” in Valchiusa. Allo stesso “Canzoniere” e ai più importanti testi nati intorno alla figura del Petrarca si ispirò dunque Madeleine de Scudéry per la sua opera.
Lingua: ItalianoPag. 402-410
Etichette: Petrarca Francesco, De Scudéry Madeleine, Poesia, Trecento, Quattrocento, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: Il modulo manzoniano nella traduzione poetica dell’Ottocento: Pietro Bernabò Silorata traduce Lamartine
Ne “Il modulo manzoniano nella traduzione poetica dell’Ottocento: Pietro Bernabò Silorata traduce Lamartine”, Elena Aschieri analizza la traduzione italiana delle poesie di Lamartine effettuata dallo studioso, unico traduttore che pubblicò, prima del 1848, una raccolta dedicata al poeta francese, seppure incompleta, tale da essere considerata un corpus autonomo, sotto il titolo di “Meditazioni poetiche”. L’autrice offre uno specchio delle scelte metriche operate da Bernabò Silorata, il quale ha tentato delle soluzioni tecniche, tenendo presente la struttura metrica lamartiniana, già influenzata dal gusto francese per le forme di organizzazione aperta, strutturalmente libere e tendenzialmente asimmetriche. In particolare, traspone l’alessandrino con l’endecasillabo sciolto, ma si richiama soprattutto al Manzoni e ai suoi schemi metrici. Del resto, lo stesso Lamartine aveva subìto l’influsso dei temi manzoniani, come nella poesia dedicata a Napoleone.
Lingua: ItalianoPag. 431-459
Etichette: Manzoni Alessandro, De Lamartine Alphonse, Poesia, Traduzione, Ottocento,
Titolo libro/articolo recensito: La rete delle immagini. Predicazione in volgare dalle origini a Bernardino da Siena
Edizioni: Einaudi, Torino – 2002
Lingua: Italiano
Pag. 460-469
Recensore/i: Carlo Delcorno
Etichette: Letteratura religiosa, Origini-Quattrocento,
Titolo libro/articolo recensito: Les Etoiles de Némésis. La rhéthorique de la mémoire dans la poésie d’Ange Politien
Edizioni: Droz, Genève – 2002
Lingua: Francese
Pag. 469-473
Recensore/i: Attilio Bettinzoli
Etichette: Poliziano Angelo, Poesia, Memoria, Quattrocento,
Titolo libro/articolo recensito: Poeti del Cinquecento
A cura di: G. Gorni, M.Danzi, S. Longhi
Edizioni: Ricciardi, Milano-Napoli – 2001
Lingua: Italiano
Pag. 473-478
Recensore/i: Giorgio Forni
Etichette: Poesia, Cinquecento,
Titolo libro/articolo recensito: Tradizioni letterarie a confronto. Italia e Francia nella polemica Orsi-Bouhours
Edizioni: Fiorini, Verona – 2001
Lingua: Italiano
Pag. 478-481
Recensore/i: Michela Fantato
Etichette: Bouhours Dominique, Orsi Giovan Gioseffo, Letteratura italiana, Seicento,
Titolo libro/articolo recensito: Convent Theatre in Early Modern Italy. Spiritual Fun and Learning for Women
Edizioni: University Press, Cambridge – 2002
Lingua: Inglese
Pag. 484-485
Etichette: Boccaccio Giovanni, Letteratura, Teatro, Trecento-Cinquecento,
Titolo libro/articolo recensito: La storiografia letteraria nel Settecento italiano.
Edizioni: Edizioni ETS, Pisa – 2002
Lingua: Italiano
Pag. 485-486
Etichette: Storiografia, Settecento,