Le riviste sostenitrici
Letteratura italiana antica | 2011 | N. 12
Anno 2011 – Annata: VII – N. 12
A cura di Asteria Casadio
Titolo articolo: Le onoranze fiorentine del 1459. Poema anonimo.
Si propone l’edizione di “Le onoranze fiorentine del 1459”, poema anonimo, conservato in un unico codice della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, il Magliabechiano VII 1121. Vi si narra di come Firenze, che ha le sembianze di bellissima donna, chieda all’anonimo poeta di mettere in versi le glorie di Cosimo, dei suoi figli Piero e Giovanni e del nipote Lorenzo.
Lingua: ItalianoPag. 17-138
Etichette: Edizione, Poesia, Quattrocento,
Titolo articolo: Per una rilettura del “Mare amoroso”
Relativamente al “Mare amoroso” la spiegazione del testo, del suo significato e del contesto in cui collocarlo, risultano ancora carenti, come si evince da una puntuale rassegna degli studi critici. Va rivisitato il ‘sensus literalis’ del poemetto che si fonda sul tema dell’amore, sfrondandone l’analisi dai luoghi comuni. Nell’opera si radicalizza la polemica contro l’amore, riconducendolo al sistema della natura in cui ogni cosa ha un contrario e l’amore che cerca la vita trova la morte.
Lingua: ItalianoPag. 139-158
Etichette: Poesia, Duecento, Esegesi,
Titolo articolo: Dante: “La Commedia”. La resurrezione e il giudizio
I temi di resurrezione e giudizio sono centrali nella strategia dottrinaria e narrativa del poema dantesco, al centro anche della sezione iniziale di esso, cioè Inf. I- X. Esaminando il canto I emerge che la scena iniziale è archetipica ed organizzata in tre moduli, o scene, o tempi: che anche il ritratto della lupa è archetipico, mentre quello del veltro ha movenze profetiche, che la discesa di Cristo agli inferi è presentata in due tempi (canti IV e IX con ripresa del Vangelo di Nicodemo). Che la commedia sia improntata al tema della resurrezione appare evidente ove se ne analizzino la realtà e le modalità, il luogo del giudizio e gli atti (quello dei dannati e quello dei salvati) del giudizio stesso.
Lingua: ItalianoPag. 159-194
Etichette: Alighieri Dante, Commedia, Trecento, Esegesi,
Titolo articolo: ‘…tanto lo ‘mpedisce che l’uccide’ (Inf. I 96)
Nel prologo del viaggio infernale Dante mostra di avere precisa coscienza che la salvezza comporta un morire, quando si volge indietro a ‘rimirar lo passo / che non lasciò giammai persona viva’ (Inf. 26- 27): è un equivalente della lupa. Le cui brame sono quelle di Dante che ripiega e torna nella selva perché non è ancora pronto a ‘nascere’ a una nuova vita. Per seguire tale prospettiva è necessario interpretare diversamente i vv. 71-72.
Lingua: ItalianoPag. 195-200
Etichette: Alighieri Dante, Commedia, Trecento, Esegesi,
Titolo articolo: Dal Rovillo al riesame dell’esegesi: osservazioni sul canto I dell’ “Inferno”
Rovillio è autore di un volumetto di commento alla “Commedia”, la cui base e” senz’ altro il commento di Alessandro Vellutello pubblicato in quattro edizioni dal 1551 al 1575. Il volumetto offre lo spunto per l’interpretazione di alcuni passi dell’ “Inferno” molto dibattuti.
Lingua: ItalianoPag. 201-208
Etichette: Alighieri Dante, Commedia, Trecento, Esegesi,
Titolo articolo: Dalla teologia alla figuralità nel canto III dell’ “Inferno”
Problematica risulta, in relazione agli ignavi non solo l’individuazione della natura dello specifico peccato, in rapporto alla punizione, ma anche la collocazione topografica delle anime nell’oltretomba. Il primo problema si pone in relazione a un quesito: perché chi non ha peccato deve subire una pena? Pare un assurdo teologico, ma il peccato c’è ed è di omissione. Riguardo a colui che visse “sanza ‘nfamia e sanza lodo”, pare che Dante voglia alludere a qualcuno molto noto, ma che non voglia appositamente nominarlo.
Lingua: ItalianoPag. 209-214
Etichette: Alighieri Dante, Commedia, Trecento, Esegesi,
Titolo articolo: Lettura di “Inferno” IV
La composizione del canto si articola all’interno di una cornice composta dall’esordio e dall’epilogo, di una progressione di sei movimenti regolati dall’alternarsi di narrazione, descrizione e dialogazione: la rappresentazione è unitaria. Quella del IV canto, come rivela l’analisi è un’arte percorsa da sentimenti contrastanti che vanno dall’ammirazione alla pietà.
Lingua: ItalianoPag. 215-260
Etichette: Alighieri Dante, Commedia, Trecento, Esegesi,
Titolo articolo: Il canto di Farinata (Testo inedito a cura di Antonio Lanza)
Si propone un inedito di Domenico Guerri sul canto di Farinata, inedito donato al curatore dalla moglie e dalle figlie. L’inedito cerca di fornire, i dati per guardare al di là delle suggestioni della poesia.
Lingua: ItalianoPag. 261-270
Etichette: Alighieri Dante, Commedia, Trecento, Esegesi, Guerri, Inedito,
Titolo articolo: Virgil’s uncertain authority: Tracking the linguistic Markers to “Inferno” X
Nel canto II dell’Inferno sembra che Virgilio sia ancora guida riconosciuta nonostante le perplessità di Dante. Ma nel canto IX , quando Dante mostra la sua viltà, l’autorità di Virgilio non sembra avere ancora una totale e salda base. Più volte, del resto Dante sembra, pur con rispetto, far risaltare l’incerta autorità della sua guida: un esempio pare quello di Inf. II 13 e 28 ove Dante contrappone al racconto di Virgilio sul viaggio di Enea nel mondo sotterraneo quello di Paolo secondo la lettera ai Corinzi (XII 2-4). Ma quella discussa è l’autorità poetica.
Lingua: InglesePag. 271-280
Etichette: Alighieri Dante, Trecento, Commedia,
Titolo articolo: Ripercorrendo il “Cocito” infernale dantesco: struttura, poesia, autobiografia
Per la critica il canto XXXIII dell’ “Inferno” è tagliato in due parti ma nella “Commedia” spesso accade che la misura del canto non coincida con quella dell’episodio. Ciò capita tra i canti XXXII e XXXIII perché i versi del XXXII dal 124 in poi già aprono l’episodio di Ugolino. Nel Cocito l’attenzione del poeta alla struttura cede il posto all’incontro ed al colloquio con i dannati; per un certo spirito di rivalsa Dante ha affollato io suo Cocito di personaggi a lui contemporanei e per lo più toscani.
Lingua: ItalianoPag. 287-296
Etichette: Alighieri Dante, Commedia, Trecento, Esegesi,
Titolo articolo: “Da quel punto depende il cielo e tutta la natura” (“Paradiso” XXVIII 41-42)
Il canto XXXVII del “Paradiso” inizia in perfetta continuazione col precedente, ma poeticamente è canto tutto diverso, perché, statico. Secondo alcuni studiosi la visione di Dante nel canto è reale, tanto da rivelare l’intuizione di una concezione cosmologica moderna. Le conclusioni di tali scienziati sono condivisibili ma pensando che Dante, giunto a dubitare della verità del sistema geocentrico abbia intuito una diversa possibilità di concepire il mondo.
Lingua: ItalianoPag. 297-324
Etichette: Alighieri Dante, Commedia, Trecento, Esegesi,
Titolo articolo: Osservazioni minime sulla recensione del “De Vulgari eloquentia”
Il dibattito filologico sul “De Vulgari eloquentia”, ha conosciuto una svolta dopo la scoperta nel 1967 del codice berlinese, che rappresenta un ramo distinto della tradizione, anche se essa è ben chiara e delineata. Ci si chiede, tuttavia come, nel caso di un’opera non finita, come appunto questa, in che misura errori o situazioni problematiche possano appartenere all’originale dell’autore. Lo studio affronta, a titolo di esempio, alcuni minuti problemi di restitutio textualis propri della definizione del testo del “De Vulgari eloquentia” .
Lingua: ItalianoPag. 325-332
Etichette: Alighieri Dante, De vulgari eloquentia, Trecento,
Titolo articolo: Letica dantesca secondo l’esegesi del Pascoli
Negli studi danteschi del Pascoli l’etica ha una posizione di rilievo: egli tende a presentare Dante, in chiave antipositivistica, come un poeta veggente come si deduce dalle riflessioni conclusive a “Sotto il velame”, opera in cui il Pascoli individua nell’abbandono della vita attiva per quella contemplativa un altro dei principi costitutivi del poema. Lo studio identifica gli elementi dell’esegesi pascoliana che possano far meglio comprendere l’etica di Dante e, nel contempo, inducano ad accostarsi a tale tematica con strategie alternative. A tale scopo esamina alcuni punti decisivi degli scritti pascoliani ” Minerva oscura” e “Mirabile visione”.
Lingua: ItalianoPag. 333-348
Etichette: Alighieri Dante, Pascoli Giovanni, Esegesi,
Titolo articolo: Per l’edizione critica dello “Specchio di Croce” di Domenico Cavalca. La tradizione manoscritta: i codici di Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Oxford
Continua il lavoro di censimento dello “Specchio di Croce” di Domenico Cavalca, con la rassegna dei manoscritti custoditi nelle biblioteche d’Italia, più propriamente quelli dell’Emilia Romagna, della Lombardia e delle Marche. Segue, in appendice il censimento presso la Bodleian Library di Oxford.
Lingua: ItalianoPag. 349.378
Etichette: Cavalca Domenico, Specchio di Croce, Trecento, Manoscritto,
Titolo articolo: La ‘bestialità’ di Bernabò: una traccia tortuosa nel “Decameron”
Nel Decameron si nota la ricorrenza di alcuni termini, il che fornisce indizi utili a capire il messaggio dell’autore. Uno di tali termini è ‘bestialità’ (con la sua base nominale ‘bestia’ e l’aggettivo ‘bestiale’). Il vocabolo si trova fin dall’Introduzione alla prima giornata e attraversa il “Decameron” collegando più particolarmente le novelle II 9 e X 10, ma anche cornice e novelle, che, per così dire, si collegano anche per il personaggio di moglie fedele e perseguitata, nonché per il perdono finale.
Lingua: ItalianoPag. 379-384
Etichette: Boccaccio Giovanni, Decameron, Trecento, Esegesi,
Titolo articolo: Il Mediterraneo nella letteratura medievale italiana: poemi romanzeschi
La letteratura cavalleresca italiana del Medioevo nasce tardi, e pertanto non può che dipendere dai romanzi francesi, che risentivano di suggestioni culturali da altre civiltà e tradizioni più antiche. Lo studio indaga, alla luce anche dei risultati del convegno CUER MA 2005, come viene visto l’elemento mare quando il patrimonio romanzesco francese viene recepito in Italia. Si nota subito che il mare assume una notevole importanza anche nel corpo di racconti che si possono far risalire alla produzione francese. Ne conferma l’esame dei più importanti e noti fra essi.
Lingua: ItalianoPag. 385-408
Etichette: Mare, Medioevo, Letteratura cavalleresca,
Titolo articolo: Note sulledizione dell’epistolario di Brescia e sull’edizione delle rime del Feliciano
L’edizione di A. Triponi di uno dei quattro epistolari di Brescia di Feliciano costituisce un decisivo punto di riferimento per gli studi sull’autore. Relativamente ad essa si offrono alcuni approfondimenti, che diano conto di una tradizione esegetica e testuale non sempre piana, a causa del fatto che le fonti sono quasi tutte inedite. Se ne ricava che il ms. Harley 5271 (Lo) di Londra sembra configurarsi come un contenitore da cui Feliciano attinse anche per le successive raccolte epistolari.
Lingua: ItalianoPag. 409-428
Etichette: Feliciano Felice, Epistolario, Quattrocento, Edizione,
Titolo articolo: L’écriture, principal outil d’ambassade dans les lettres de Piero Soderini et Cosimo de’ Pazzi en France 1498et 1499
Piero Soderini e Cosimo de’ Pazzi furono incaricati, nel 1498, dalla repubblica fiorentina, di una ambasceria. La scrittura rappresenta il principale mezzo di comunicazione tra gli ambasciatori e i loro mandanti, ma anche tra essi ed il re con cui intrattengono rapporti diplomatici. Doveva trattarsi di una scrittura chiara ed efficace affinché la comunicazione fosse esaustiva: tanto raccomanda François de Callières nel suo “Manuale del perfetto ambasciatore”. Le lettere dei due ambasciatori fiorentini ne rispettano le indicazioni.
Lingua: FrancesePag. 429-442
Etichette: Soderini Piero, De’ Pazzi Cosimo, Epistolario, Quattrocento,
Titolo articolo: L’ailleurs des Républicains florentins exilés
Si indaga la situazione in cui vengono a trovarsi gli esiliati fiorentini del Rinascimento, attraverso gli esempi di Niccolò Machiavelli, Luigi Alamanni e Bartolomeo Cavalcanti. Del Machiavelli si prendono in esame le lettere, e la dedica al “Principe”, per l’Alamanni la sua opera “Versi e Prose”, ed infine per il cavalcanti le trecento lettere pubblicate da Cristina Roaf. Se ne ricava che gli esuli fiorentini più che sublimare un “altrove” cercano, nelle loro lettere, ‘un altro modo’ all’interno delle loro città.
Lingua: FrancesePag. 443-454
Etichette: Rinascimento, Esilio,
Titolo articolo: Un raro spiraglio nell’universo ideologico di Mario Equicola
La lettura del “De natura de amore” di Mario Equicola, nonostante il grande successo avuto nel XVI secolo, pone numerosi problemi, in primo luogo di natura linguistica, per la scelta dell’autore di una prosa latineggiante e per il ricorso a strutture ciceroniane poco adatte alla lingua italiana, per cui gli studiosi hanno parlato di lingua cortigiana. Altro ostacolo è costituito dal modo di presentazione del materiale esibito al lettore, tanto che l’opera può essere definita una sorta di enciclopedia sull’amore. Il poema, specialmente nella sua conclusione si presenta come una banalizzazione del quadro più ricco e più realistico offerto dall’ “Etica Nicomachea”.
Lingua: ItalianoPag. 455-464
Etichette: Equicola Mario, De natura de amore, Cinquecento,
Titolo articolo: Ricordo di Guglielmo Gorni
Viene proposto un ricordo di Guglielmo Gorni, studioso insigne, poliedrico e fecondo, che continuò a lavorare anche nel pieno della sua malattia offrendo un esempio di quello che deve essere uno studioso, anche sul piano etico.
Lingua: ItalianoPag. 465-475
Etichette: Gorni Guglielemo, Novecento, Duemila,
Titolo libro/articolo recensito: I poeti del medio evo. Italia ed Europa (secoli XII-XIV)
Edizioni: Carocci, Roma – 2010
Lingua: Italiano
Pag. 479-483
Recensore/i: Giuseppe Crimi
Etichette: Poesia, Medioevo,
Titolo libro/articolo recensito: Adolescentia
A cura di: Andrea Severi
Traduttore: Andrea Severi
Edizioni: BUP, Bologna – 2010
Lingua: Francese
Pag. 484
Recensore/i: Théa Picquet
Etichette: Spagnoli Mantovano Battista, Adolescentia, Edizione,
Titolo articolo: Francesco Proto Pallavicino: Il conte Durante
In appendice, viene ripubblicato il raro romanzo di Francesco Proto Pallavicino ” Il conte Durante”, già edito a Roma in due introvabili edizioni del 1864 senza indicazioni tipografiche. Il protagonista dell’opera è Dante che rivive nell’ Italia da poco unificata e parla con personaggi della seconda metà dell’Ottocento. Così il romanzo viene ad essere una testimonianza della fortuna dantesca nel Risorgimento.
Lingua: ItalianoPag. 487-613
Etichette: Proto Pallavicino Francesco, Il conte Durante, edizione, Dante Alighieri,