Letteratura italiana antica | 2010 | N. 11

Anno 2010 – Annata: VII – N. 11
A cura di Asteria Casadio

Autore/i articolo: CARBONELL MARTÌNEZ (A CURA DI)
Titolo articolo: Légerie d’ Apollonio di Tiro

Edizione del volgarizzamento del diffusissimo romanzo “Apollonio di Tiro” contenuto nel codice Magliabecchiano VIII 1272 conservato presso la biblioteca Nazionale di Firenze.

Lingua: Italiano
Pag. 17-60
Etichette: Leggenda, Volgarizzamento, Medioevo,

Autore/i articolo: HELENA L. SANSON (A CURA DI)
Titolo articolo: Annibal Guasco: “Ragionamento a donna Lavinia sua figliola della maniera del governarsi ella in corte”

Edizione del “Ragionamento” che Annibale Guasto, letterato e studioso piuttosto noto tra i suoi contemporanei, scrisse per la figlia Lavinia che, undicenne, necessitava di consigli in merito al comportamento più adeguato da tenere per il suo futuro ruolo di dama d’onore dell’Infanta Caterina Micaela d’Asburgo, sposa del duca di Savoia Carlo Emanuele I. L’opera fu scritta nell’inverno del 1585, poco prima della partenza di Lavinia verso la corte di Torino e fu stampata qualche mese dopo presso l’Erede di Nicolò Bevilacqua. Lo studio ricostruisce il contesto storico dell’opera che ben si inserisce nella trattatistica cinquecentesca sul tema.

Lingua: Italiano
Pag. 61-140
Etichette: Guasco Annibal, Ragionamento, Cinquecento, Edizione,

Autore/i articolo: PAOLO BÀ (ACURA DI)
Titolo articolo: Francesca Turini Bufalini: Le Rime

Edizione critica delle “Rime” di Francesca Turina Bufalini il cui manoscritto è andato, probabilmente perduto, ed il primo testo a stampa (1628) risulta ricca di errori. Finalità delle “Rime” era quella di rendere onore alla famiglia Colonna, ai Barberini e, dunque, ai vari pontefici di questi casati, per testimoniare la devozione dei Bufalini alla Chiesa e ai monarchi cattolici. Si tratta di poesia cortigiana spesso ridondanti di iperboli nella trattazione di argomenti religiosi o autobiografici. La fretta di far conoscere le rime all’ambiente romano spiega molti errori di stampa.

Lingua: Italiano
Pag. 141-278
Etichette: Turini Bufalini Francesca, Rime, Edizione, Cinquecento,

Autore/i articolo: ROBERT HOLLANDER
Titolo articolo: Inferno II: a problematic prologue

Gli studiosi si sono posti il problema se il prologo del canto II non sia in realtà un prologo dell’intera cantica. Wilkins, anzi, ritiene che i primi due canti siano un prologo unitario all’intero poema. Alla luce di un esame puntuale del canto II emerge che vi sono due tipi di cruces (intese come punti di particolare difficoltà) alcune volute dall’autore, altre inventate dai commentatori.

Lingua: Inglese
Pag. 279-302
Etichette: Alighieri dante, Commedia, Trecento, Esegesi,

Autore/i articolo: ANTONIO ILLIANO
Titolo articolo: Arte e imitatio in Inferno III 70-136- IV 1-9

Il Caronte dantesco è – come è noto- derivato dal modello virgiliano ma l’imitazione dantesca di Virgilio va confrontata, per capirne la portata, con quella di Stazio, per cui l’ “Eneide” fu, secondo Dante (Purg. XXI-97-99) ‘mamma e nutrice’. Stazio è l’epigono che si inserisce nella tradizione epica con ammirazione e umiltà, Dante ‘imita’ Virgilio per potenziare il suo stile e dare efficacia alla sua visione della saggia guida, parte dalla sua profonda conoscenza dell’ “Eneide” per assurgere a una sua libera creazione. Una lettura puntuale di Aen. VI 295-326 e 384-410 e di Inf. III 70-136 ne offre precisa conferma: la fantasia creatrice di Dante è principio e strumento della poesia.

Lingua: Italiano
Pag. 303-338
Etichette: Alighieri Dante, Commedia, trecento, Esegesi,

Autore/i articolo: LUIGI PEIRONE
Titolo articolo: Il desiderio nel Limbo dantesco

Problematico risulta, ad una lettura non superficiale, il v 42 del IV canto dell’ “Inferno”. Aiuta un riferimento alla enciclica di Benedetto XVI, “Spe salvi”, che rivela l’importanza che la Chiesa attribuisce alla speranza. Vista la definizione di Fede, data in “Paradiso” XXIV 64-65, i concetti di fede e speranza risultano interscambiabili: chi non ha avuto fede non può avere speranza i paradossalmente, gli abitanti del Limbo vengono a soffrire un tormento in più dei dannati.

Lingua: Italiano
Pag. 339-344
Etichette: Alighieri dante, Commedia, Trecento, Esegesi,

Autore/i articolo: ROMANO MANESCALCHI
Titolo articolo: “Ei son tra l’anime più nere” (Inf. VI 85); “dai lor costumi fa’ che tu ti forbi” (Inf. XV 69)

Per stabilire il significato simbolico della lonza dantesca, si deve tener conto del sonetto di Rustico di Filippo “D’una diversa cosa ch’è apparita” in cui si parla di una lonza che pare simboleggi il comune di Firenze. Anche per Dante potrebbe indicare Firenze, ma come sintesi politica e morale della città. Ma la Firenze che Dante deve superare è quella che egli ha dentro, come se avesse capito di essersi fatto più vile con la discesa nell’agone politico. Le parole che Brunetto dice a Dante in Inf. X. 69 rappresentano un invito al poeta a tenersi lontano dalla politica e dai politicanti fiorentini.

Lingua: Italiano
Pag. 345-354
Etichette: Alighieri dante, Commedia, Trecento, Esegesi,

Autore/i articolo: ANTONIO CARRANNANTE
Titolo articolo: Implicazioni dantesche:Filippo Argenti (Inf. VIII 1-164)

Della contesa tra Dante e Filippo Argenti vanno indagate le motivazioni più profonde, poiché l’incontro con l’Argenti presenta caratteristiche davvero peculiari. Per comprendere il rilievo dato da Dante all’episodio, ne viene indagata la tecnica narrativa: ne emerge che tutta la narrazione è un crescendo, come cresce, fino a diventare incolmabile, la distanza tra Dante e il dannato.

Lingua: Italiano
Pag. 355-372
Etichette: Alighieri dante, Commedia, Trecento, Esegesi,

Autore/i articolo: EVA VÌGH
Titolo articolo: ‘Mostra la vista qualità del core’. Fisiognomica e caratteri in Cecco d’Ascoli

Cecco d’Ascoli era un personaggio di rilievo, la cui fama di filosofo era legata a quella di mago e indovino. Notizie sulla sua vita vanno ricavate dagli scritti su di lui: le sue opere pervenuteci indagano il rapporto tra uomo e Dio. Dell’ “Acerba” viene indagato il terzo capitolo del secondo libro, dedicato ad alcuni segni fisiognomici.

Lingua: Italiano
Pag. 373-394
Etichette: Cecco d’Ascoli, Fisiognomica, Trecento,

Autore/i articolo: ALFREDO TROIANO
Titolo articolo: Per l’edizione critica dello “Specchio di Croce” di Domenico Cavalca. La tradizione manoscritta: i codici della Biblioteca Riccardiana di Firenze

Sette sono i manoscritti della Biblioteca Riccardiana di Firenze che contengono lo “Specchio di croce” di Domenico Cavalca. Di essi viene fornita una rassegna, unitamente ai criteri di descrizione dei manoscritti medesimi. Al censimento dei codici riccardiani segue una breve appendice con testimoni da Firenze Napoli, Perugia, Assisi e Subiaco.

Lingua: Italiano
Pag. 395-412
Etichette: Cavalca Domenico, Specchio di Croce, Trecento, Edizione critica,

Autore/i articolo: ROBERTA MOROSINI
Titolo articolo: ‘Con segni e parole ornate’: il “Colonaco da Siena” o la “Ruffianella”. Fanti e ruffiane tra cantare e novella sotto il segno del fabiau “Auberée”

“La Storia del Calonaco da Siena ovvero la Ruffianella” è opera erroneamente attribuita al Boccaccio: la falsa attribuzione deve farsi risalire al dibattito sulle origini dell’ottava che compare, per la prima volta nel “Filostrato”; il “Calonaco”, infatti, è scritto in ottave. Si tratta in realtà di un racconto simile nell’intreccio ad alcune versioni orientali del “Libro dei sette savi”. L’analisi di temi e personaggi (in particolare quello della ruffiana) confermano che l’attribuzione al Boccaccio è da escludere, ma invita ad evitare ogni caratterizzazione di genere che porti ad ascrivere l’operetta nell’ambito della narratio brevis. Essa infatti condivide parecchie caratteristiche con il genere dei fabliaux.

Lingua: Italiano
Pag. 413-440
Etichette: Boccaccio Giovanni, Trecento, Favola,

Autore/i articolo: UTZIMA BENZI
Titolo articolo: Les noces de Bernarbo Rucellai et de Nannina de’ Medici ou l’apogée des Rucellai (1466)

Tema centrale dello “Zibaldone quaresimale” di Giovanni di Paolo Rucellai è quello della relazione tra virtù e Fortuna, tema fondamentale per l’umanesimo civile del Quattrocento. Nella parte relativa alla Fortuna, Rucellai pare debitore della visione vivida di Salutati, Bruni, Mussato e Valla. Ma l’ “Epistola della fortuna” è inserita nella seconda parte dello “Zibaldone” (composta dopo molti anni) ove risultano notevoli gli insegnamenti di Marsilio Micino. L’emblema della fortuna evoca tuttavia anche i Medici (la descrizione delle nozze tra Bernardo e Nannina dei Medici, nello “Zibaldone”, risulta, a questo proposito, esemplare.

Lingua: Francese
Pag. 441-458
Etichette: Rucellai Giovanni di Poalo, Zibaldone, Quattrocento,

Autore/i articolo: THÉA STELLA PICQUET
Titolo articolo: La comédie du Cinquento et les minorités

Machiavelli nel suo “Discorso o dialogo Sulla nostra lingua” scrive sullo scopo della commedia e sui tipi classici di essa, ma l’Aretino mette in scena altri personaggi ritenuti minori. Scopo dell’indagine è mostrare come l’ Aretino tratti i minori nel suo teatro e come tali personaggi, detti minori, giochino un ruolo importante nella satira del tempo.

Lingua: Francese
Pag. 459-468
Etichette: Commedia, Cinquecento,

Autore/i articolo: ANNA ROMAGNOLI
Titolo articolo: La donna tra amor cortese e matrimonio in Baldesar Castiglione e Alessandro Piccolomini

Nel “Cortegiano” Cesare Gonzaga celebra il potere di elevazione delle donne sugli uomini, potere che si esplica all’interno della corte ed è funzionale ai bisogni del cortigiano, visto il ruolo pubblico della donna del Palazzo. L’amor cortese della donna ha una connotazione platonica: ella deve orientare il suo amore verso un cortigiano che possa sposare: il “Cortegiano” tenta di coniugare l’immagine nuova della donna con quella tradizionale. Anche il Piccolomini media e oscilla tra posizioni più avanzate e più retrograde.

Lingua: Italiano
Pag. 469-496
Etichette: Castiglione Baldassarre, Cinquecento, Donna, Amore,

Autore/i articolo: MARIA BENDINELLI PREDELLI
Titolo articolo: Viaggio fra spazio e tempo nel Mediterraneo del tasso

Interessante risulta il passo della “Gerusalemme” che racconta il viaggio di Carlo e Ubaldo da Ascalona alle Isole Fortunate, ma trascurato dai commentatori. Analizzando puntualmente le strofe che parlano del viaggio si scopre un senso più profondo che va oltre la rassegna di luoghi geografici. Del resto già l’interesse ‘geografico’ aveva ispirato Fazio degli Uberti sebbene il modello principale per il viaggio per mare sia omerico (Odissea IX –XII, il racconto di Ulisse ad Alcinoo) o virgiliano, visto che l’ “Eneide” è più cara al Rinascimento. Noto era anche l'”Itinerarium” del Petrarca, che per molteplici concordanze si rivela modello non solo del Tasso ma dei Lusiadas del Camões.

Lingua: Italiano
Pag. 497-508
Etichette: Tasso Torquato, Spazio, Tempo, Viaggio,

Autore/i articolo: ROBERT HOLLANDER
Titolo articolo: In Memoriam Amilcare A. Iannucci (1946-2007)

Viene proposto un ricordo di Amilcare A. Iannucci, studioso che, nell’Università di Toronto, diffuse cultura e letteratura italiana.

Lingua: Inglese
Pag. 509-511
Etichette: Iannucci Amilcare, Novecento, Duemila,

Autore/i articolo: ANTONIO LANZA
Titolo articolo: Nota del direttore

Il Direttore, Antonio Lanza, ricorda con rimpianto Amilcare A. Iannucci.

Lingua: Italiano
Pag. 512
Etichette: Iannucci Amilcare, Novecento, Duemila,

Autore/i articolo: ANTONIO LANZA
Titolo articolo: Per Michelangelo Picone

Antonio Lanza offre il ricordo della forte amicizia e della grande stima che lo legava a Michelangelo Picone, scomparso prematuramente.

Lingua: Italiano
Pag. 513-517
Etichette: Picone Michelangelo, Novecento, Duemila,

Autore/i libro/articolo recensito: VALTER LEONARDO PUCCETTI
Titolo libro/articolo recensito: Un fantasma letterario. Il “Re giovane” del Novellino
Edizioni: CLUEB, Bologna – 2008
Lingua: Italiano
Pag. 521-525
Recensore/i: Elisa Brilli
Etichette: Novellino, Duecento, Esegesi,