Letteratura italiana antica | 2008 | N. 9

Anno 2008 – Annata: VII – N. 9
A cura di Asteria Casadio

Autore/i articolo: HELENA L. SANSON (A CURA DI)
Titolo articolo: Pietro Belmonte: L’ “Instituzione della sposa”

Edizione e commento dell’ “Institutione della sposa” di Pietro Belmonte, letterato e politico appartenente alla ricca famiglia delle Caminate che godette di ampia fama presso i contemporanei. L’ opera è dedicata alla figlia Laudamia prossima alle nozze e fu stampata per la prima volta nel 1587 a Roma per gli Eredi di Giovanni Osmarino Gigliotto. Essa offre una serie di precetti utili a definire il ruolo della donna maritata affinchè il matrimonio e la vita famigliare siano felici.

Lingua: Italiano
Pag. 17-78
Etichette: Belmonte Pietro, Cinquecento, Edizione,

Autore/i articolo: ENRICO MUSACCHIO
Titolo articolo: “Quell’amor che stringe con furore”: eros in Giacomo da Lentini

Nella tenzone avviata da Jacopo Mustacci che invitava a dibattere sulla natura dell’amore e sul suo essere forza esterna che soggioga l’individuo, Pier delle Vigne rispondeva con elementi proprio della fisica paragonando l’amore ad una calamita la cui forza magnetica è percepibile solo negli effetti che produce e non si manifesta in altro modo. Entrambi i poeti non dubitano della forte carica sensuale dell’amore ma è Giacomo da Lentini che, nel rispondere ad entrambi, sottolinea il primato della vista nell’innamoramento. Egli accoglie la posizione scientifica del Mustacci e, in linea con la Scuola di Salerno, spiega il modo in cui l’amore nasce dalla vista e coinvolge quindi necessariamente nei sensi. Per il Notaio l’amore è furore, come per Platone, nutrito di immagini della persona amata che progressivamente stringono l’amante nel suo “delirio”. Lo studio ripercorre le fonti classiche che nutrono la posizione originale del Notaro che costituisce un totale distacco dalla poesia trobadorica.

Lingua: Italiano
Pag. 79-104
Etichette: Giacomo da Lentini, Duecento, Poesia, Amore,

Autore/i articolo: MICHELANGELO PICONE
Titolo articolo: Modelli e antimodelli della “Commedia”

Lo studio individua le fonti classiche che furono di ispirazione a Dante, primo fra tutti Virgilio, ma anche quei modelli cui la Commedia fece da contraltare, come il mito di Orfeo o l’Omero medievale cui Dante fece corrispondere una nuova visione di Ulisse. È al canto XXVI ed in generale al tema del viaggio che porta alla consacrazione di Dante poeta, ultimo solo cronologicamente nella gerarchia dei poeti della ‘bella scuola’, che lo studio dedica particolare attenzione individuando le fonti di composizione.

Lingua: Italiano
Pag. 105-120
Etichette: Alighieri Dante, Trecento, Commedia,

Autore/i articolo: GERASIMOS ZORAS
Titolo articolo: Le similitudini nell’ “Inferno” dantesco

La ricerca analizza il modo in cui sono introdotte le similitudini nella prima cantica, che ne è la più ricca, nonché la quantità di versi che esse occupano, ordinandole per temi e personaggi, fornendo utili tabelle. Si mostra quindi come nell’ “Inferno” le similitudini, a differenza di quanto avviene nella letteratura e nella lingua parlata nelle quali accade l’esatto opposto, siano rivestite di un manto realistico per rendere credibile ciò che si descrive.

Lingua: Italiano
Pag. 121-132
Etichette: Alighieri Dante, Commedia, Trecento, Similitudine,

Autore/i articolo: ANTONIO ILLIANO
Titolo articolo: “Inferno” II: note al canto e al proemio

Lo studio, progredendo attraverso una puntualissima analisi del canto II, mostra come tale canto della “Commedia” funga non solo da raccordo tra il proemio e l’inizio del viaggio vero e proprio, rispondendo alle domande che la situazione descritta suscita, ma, insieme agli altri canti proemiali, faccia da preludio alla ‘pars executiva’ muovendosi su una linea fenomenologica-psicologica che mostri lo smarrimento di Dante, il riconoscimento della propria situazione, il soccorso, il rinfrancamento e la volontà di andare che coinvolge lo stesso lettore nel viaggio.

Lingua: Italiano
Pag. 133-166
Etichette: Alighieri Dante, Commedia, Trecento, Esegesi,

Autore/i articolo: LUIGI PEIRONE
Titolo articolo: Abusi di ufficio nella ricostruzione del testo in “Inferno” IV 36

L’interpretazione di Inf. IV 36 ha creato problemi, in modo particolare per il termine ‘porta’, attestato da tutta la tradizione manoscritta. In certi casi essa appare, per intero, inquinata da un errore contenuto nell’archetipo, ma, nel caso in esame, le osservazioni degli antichi commentatori risultano esaustive e concordanti: ne risulta la necessità della lettura ‘parte’ invece di ‘porta’.

Lingua: Italiano
Pag. 167-170
Etichette: Alighieri Dante, Commedia, Trecento,

Autore/i articolo: SELENE SARTESCHI
Titolo articolo: Osservazioni su “Inferno” XXVI

Nel canto XXVI si riscontra un’atmosfera del tutto peculiare: dopo l’invettiva di apertura, il tono si stempera fino a sfiorare il tragico. Il canto appare divisibile in tre parti e nell’ultima parte presenta la figura di Ulisse in cui Dante autore, come ‘agens’, pare essersi specchiato. Il monologo d’Ulisse è comunque un capolavoro di eloquenza, attraverso il quale Dante condanna l’eroe omerico salvaguardandone la magnanimità.

Lingua: Italiano
Pag. 171-190
Etichette: Alighieri Dante, Commedia, Trecento, Esegesi,

Autore/i articolo: DAVIDE PUCCINI
Titolo articolo: “Inferno” XXVI 111-12 (e 125)

É sfuggita agli studiosi la matrice ovidiana (“Ars amatoria” II 79-81, ripresa con leggera variazione in “Metamorfosi” VIII 220-22) dei due famosi versi danteschi, sebbene la reminiscenza non si limiti alla ripresa testuale. La fonte ovidiana ha influenzato in modo determinanti l’intero episodio di Ulisse, in quanto Dante aveva ben presente, nel comporlo, il discorso ovidiano sul “folle volo” di Dedalo e Icaro.

Lingua: Italiano
Pag. 191-192
Etichette: Alighieri Dante, Commedia, Trecento, Esegesi,

Autore/i articolo: JOHN A. SCOTT
Titolo articolo: Il Sigieri dantesco rivisitato

Alcuni saggi pubblicati di recente riaprono la riflessione sul personaggio di Sigieri, di cui vengono riesaminati il contesto storico, nonché l’evoluzione del pensiero. Da qui emerge che per le opere composte dopo il 1270 conviene evitare i termini ‘averroista’ee ‘averroismo’ perché il pensiero del filosofo evolve verso un aristotelismo sempre più segnato da tendenze neoplatonizzanti. In Dante Sigieri simboleggia l’autonomia della ragione umana nelle cose naturali: il poeta dichiara che colui che per lui è l’unico ‘filosofo’ cristiano puro di tutta la cantica percepisce, nel Paradiso, ciò che nessun teologo poteva capire nella sua vita: il mistero supremo della Processione della Trinità.

Lingua: Italiano
Pag. 193-218
Etichette: Alighieri Dante, Commedia, Trecento, Filosofia,

Autore/i articolo: ROBERT HOLLANDER
Titolo articolo: “Paradiso” XXVII 136-38 and the enigmatic “bella figlia”[del sole?]

I versi sono parte di un più lungo discorso di Beatrice (Par. XXVII 106-148) e per gli antichi commentatori (Ottimo, Benvenuto, Landino) la’bella figlia’ è la natura umana stessa, creatura del sole, che Dante presenta come padre di tutta la vita mortale. Ma tende ad essere trascurata la difficoltà di comprendere il senso letterale della frase ‘nel primo aspetto’, di cui gli studiosi hanno fornito divergenti interpretazioni. Una puntuale analisi ed il raffronto con antichi e nuovi commenti porta a ritenere che con l’espressione ‘bella figlia’ Dante voglia alludere ad Eva.

Lingua: Inglese
Pag. 219-222
Etichette: Alighieri Dante, Commedia, Trecento, Commento,

Autore/i articolo: RENZO RABBONI
Titolo articolo: Per l’ “Apollonio di Tiro” veneto e per il “Fiorio e BIancifiore” (ms. Toledo, Bibl. Capitular, 10-28)

L’ “Apollonio re di Tiro” e il “Florio e Biancifiore” sono due dei racconti più noti e fortunati del Medioevo e si richiamano al cosiddetto ‘roman de famille’. Nell’ “Apollonio” è rilevante l’enuclearsi precocemente, di una tradizione regionale veneta accanto a quella toscana: la prima anticipò di poco la seconda, essendo l’editio princeps uscita a Venezia nel 1445. Cinque manoscritti, di cui si fornisce una ricognizione, sono d’area veneta. Ugualmente, per il “Florio”. Nel manoscritto magliabechiano sono osservabili toscanismi indubbi, ma anche fatti di specie settentrionali che suggeriscono un modello settentrionale servito al copista toscano.

Lingua: Italiano
Pag. 223-250
Etichette: Racconto popolare, Medioevo, Manoscritto,

Autore/i articolo: ANTONIO LANZA
Titolo articolo: Per un’edizione del Burchiello autentico

Sul Burchiello l’unico lavoro scientifico, negli anni Settanta era quello del Guerri, mentre per leggere il testo bisognava ricorrere all’edizione del 1757. Un grande contributo ha dato il lavoro di Jean Toscan sul lessico della poesia erotica da Burchiello al Marino, mentre nel 2000 è uscito il primo testo critico del corpus burchiellesco a cura di Michelangelo Zaccarello. Ma non è stato risolto il nodo principale del corpus: discernere i componimenti del Burchiello da quelli di seguaci o imitatori. L’edizione di Zaccarello, analizzata minuziosamente, si rivela meritoria, ma, in alcune letture, suscettibile di diversità di lezione.

Lingua: Italiano
Pag. 251-336
Etichette: Burchiello, Quattrocento, Edizione,

Autore/i articolo: GIULIA MONTEMEZZO
Titolo articolo: L’ “Orlando innamorato” rifatto da Francesco Berni: considerazioni linguistiche e stilistiche

Il Berni aveva preso parte alla attività di riforma della lingua sviluppatasi dopo l’uscita dell’opera del Bembo. Ma il suo rifacimento dell’ “Orlando innamorato” non uscì che postumo, in due edizioni, la principale delle quali a Milano, per il libraio Andrea Calvo, la seconda a Venezia per Tommaso e Gian Maria de’ Giunti. Le due edizioni appaiono in linea con le istanze di restauro linguistico, cosi come il Berni aveva mostrato, nel testo, di aderire alla nuova temperie culturale. Vengono pertanto analizzati gli effetti prodotti, su lingua e stile del poema ‘rifatto’, da soluzioni di lettura allegorizzante, insieme alla elevazione della qualità dello stile orale del Boiardo, in direzione toscana e fiorentina.

Lingua: Italiano
Pag. 337-468
Etichette: Berni Francesco, Cinquecento, Lingua,

Autore/i articolo: ENRICO GARAVELLI
Titolo articolo: Ricordo di Giorgio Colussi

Viene proposto un ricordo di Giorgio Colussi, studioso, diffusore della cultura italiana in Finlandia, ideatore del GAVI, prestigioso accademico della Crusca.

Lingua: Italiano
Pag. 469-470
Etichette: Ricordo,