Le riviste sostenitrici
Letteratura italiana antica | 2002 | N. 3
Anno 2002 – Annata: III – N. 3
A cura di Asteria Casadio
Titolo articolo: Premessa
Il successo di LIA e della prima collana di saggi uscita per la Cadmo editrice è imponente; il 28 giugno si è tenuta, a Palazzo Strozzi, la presentazione della Rivista, dinanzi ad un pubblico fitto ed entusiasta. Si dà conto della prolusione tenuta da Antonio Lanza in quella occasione. Nuovi insigni studiosi si sono uniti al Comitato Scientifico contribuendo allo spirito con cui la Rivista è stata fondata, alla totale aderenza, cioè, ai valori ‘universali della cultura, della tolleranza e della collaborazione fraterna tra intellettuali’, nel rispetto di ogni posizione critica.
Lingua: ItalianoPag. 11-18
Etichette: Rivista, Cultura,
Titolo articolo: Storia della dama bolognese che s’innamora sentendo lodare un cavaliere dal marito. Cantare inedito del Quattrocento
Viene pubblicato un cantare in sestine contenuto nel ms. C 43 (già CLX) della Biblioteca Comunale di Perugia, storia della ‘dama che si innamora sentendo lodare un cavaliere dal marito’, raccontata anche da altre fonti, in Italia e all’estero, tra le quali, il “De nugis curalium” (raccolta di varie prose allestita da Walter Map tra il 1182 e il 1189), “Il Pecorone” di Ser Giovanni Fiorentino ed “Il Novellino” di Masuccio Salernitano. Il cantare sembra inoltre ispirarsi all’exemplum della “Gemma”, presente in Italia fin dai primi anni del sec. XIII, né rifugge da concordanze con il “Decameron”.
Lingua: ItalianoPag. 19-40
Etichette: Quattrocento, Inedito,
Titolo articolo: Ser Giusto Giusti d’Anghiari: I Giornali (1437-82)
I “Giornali” di Ser Giusto Giusti notaio d’Anghiari ricoprono una notevole importanza nel panorama degli studi sulla vita nella Firenze dei Medici. Il testo autografo, probabilmente serie di venti quaderni contenenti i ricordi di Ser Giusto, non ci è pervenuto. I cinque codici che si conservano sono copie fatte da persone diverse che operarono, perciò, scelte diverse. L’edizione presentata è basata sui codici della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Fondo nazionale II II 127 e quello presente presso la stessa Biblioteca catalogato Nuove associazioni 982. Si riscontrano anche con il manoscritto custodito presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Fondo nazionale II II 88 e quello dell’Archivio di Stato di Firenze, ms. 161.5.
Lingua: ItalianoPag. 41-426
Etichette: Quattrocento, Inedito, Ser Giusto Giusti d’Anghiari, Giornali,
Titolo articolo: Giovanni Maria Cecchi: Dichiarazione di molti proverbi e detti e parole della nostra lingua
Nella sua opera “Dichiarazione di molti proverbi” Cecchi, da sempre interessato agli usi correnti del fiorentino, raccoglie espressioni e modi di dire di cui egli stesso, talvolta, si mostra sorpreso. Il manoscritto che riporta l’opera, di circa otto pagine, fa parte del volume custodito dalla Biblioteca Comunale di Siena e catalogato H XI 55, ed è di mano settecentesca. L’opera potrebbe essere stata scritta tra il 1555 e il 1575.
Lingua: ItalianoPag. 247-279
Etichette: Cinquecento, Inedito, Manoscritto, Cecchi Giovanni Maria, Dichiarazione di molti proverbi,
Titolo articolo: Giacomino da Verona: eine Ubersicht zur Forschungslage
Viene fornito un documentato panorama delle ricerche relative all’opera poetica (“De Jerusalem” e “De Babilonia”) di Giacomino da Verona, dall’edizione di A.F. Ozanam (1850) alla data di stesura dell’articolo. Grande rilievo è dato agli studi critico-testuali e linguistici: si rileva peraltro la necessità di ulteriori e innovative indagini in ambito storico-letterario.
Lingua: TedescoPag. 279-290
Etichette: Giacomino da Verona, Duecento, Critica letteraria,
Titolo articolo: Dante e l’astronomia del suo tempo
Lo studio, prendendo le mosse da una ricostruzione storica delle conoscenze di astronomia e astrologia al tempo di Dante, parte dall’analisi del commento alla poesia “Voi che ‘ntendendo il terzo ciel movete” presente nel “Convivio”, in cui l’autore introduce una delle discussioni più accese dell’astronomia a lui coeva. Ci si interroga, dunque, sul numero delle sfere e la contrapposizione tra le teorie degli astronomi e dei teologia; sulla posizione del sole, della luna e di Venere, e sulla posizione di Dante in merito alla visione astrologica dei cieli.
Lingua: ItalianoPag. 291-310
Etichette: Alighieri Dante, Trecento, Astronomia,
Titolo articolo: Il disdegno di san Giancomo. Per una diversa assenza di Cavalcanti nella “Commedia”
L’analisi prende le mosse da un episodio di sdegno raccontato in un sonetto di Muscia da Siena in cui è ritratto un Guido Cavalcanti ridotto a mercante presso Santiago di Compostela, icona, cioè, di una poesia portavoce di passioni materialistiche che viene rifiutata da San Giacomo proprio per questo. Tale episodio ben si collega all’irrigidirsi di Guido dinanzi all’inquadramento teologico della poesia nell’ultimo decennio del Duecento; Dante, invece, proprio al cospetto di San Giacomo (Par. XXV 10-11), proclamerà la pienezza del suo dire grazie alla fede. Il disdegno di Guido in Inf. X sarebbe, dunque, un’irriducibilità del discorso poetico a valori sacri, che porta Cavalcanti a negare a se stesso quella speranza di gloria futura che Dante serba per sé.
Lingua: ItalianoPag. 311-318
Etichette: Cavalcanti Guido, Trecento, Commedia,
Titolo articolo: Anxiety and Freedom in Boccaccio’s History of the Plague of 1348
Il saggio mette a confronto la descrizione della peste del 1348 nel “Decameron” del Boccaccio e nella “Cronica” di Matteo Villani. Di quest’ultimo vengono sottolineati i tratti ancora medioevali; diverso è l’atteggiamento già umanistico del Boccaccio, che pone un’attenzione laica alla fenomenologia della peste, con particolare riguardo al comportamento umano, che non giudica, ma affronta con ‘ansia e libertà’: modalità che ricordano il racconto tucidideo della peste di Atene del V sec. a. C. L’analisi prosegue rilevando una rispondenza, nel metodo e nel dettato, tra il Boccaccio del “Decameron” e il Petrarca delle “Epistulae”. La conclusione sancisce la perfetta adeguatezza della narrazione boccaccesca rispetto ai criteri cui, secondo Arnaldo Momigliano, deve attenersi lo storico, non a caso rispondenti alla visione tucididea della storia, di gran lunga lontani da quella dei cronachisti medievali del Trecento.
Lingua: InglesePag. 319-358
Etichette: Boccaccio Giovanni, Trecento, Storia,
Titolo articolo: Invenzione e scrittura nel Boccaccio. Il caso di Guido Cavalcanti
Attraverso un’attenta analisi della novella VI 9 del Decameron, sono poste in evidenza le fonti cui attinse il Boccaccio per la composizione del racconto e per la presentazione della figura di Guido Cavalcanti, non esente da luoghi comuni e pregiudizi. Notevoli risultano le concordanze tra la novella ed un sonetto inviato da Dino Compagni a Cavalcanti, conservato nel cod. Vaticano lat. 3214, al n° 198.
Lingua: ItalianoPag. 359-374
Etichette: Giovanni Boccaccio, Trecento, Decameron, Dino Compagni,
Titolo articolo: Ovidio Metamorfoseos
Le opere di Ovidio hanno dato origine ad un’ampia tradizione nel Medioevo, nell’Umanesimo e nel Rinascimento. Lo studio si sofferma sul rapporto tra Leonardo da Vinci, Ovidio e la tradizione ovidiana, in particolare, soffermandosi sul tema di Leda, analizzando le fonti cui il Da Vinci potrebbe aver attinto, senza trascurare anche quelle iconografiche. Nel Codice di Madrid II, ms. 8936 che reca l’elenco di volumi posseduti da Leonardo, contenuto al n. 41 si trova il titolo “Ovidio Metamorfoseos”, presumibilmente ascrivibile a esercizi di traduzione dal latino di due passi delle Metamorfosi. Pur avendo presente un testo in lingua originale, Leonardo tenne in fondamentale conto la versione delle Metamorfosi di Arrigo Simintendi, ma la pregnanza visiva che ebbe, probabilmente, la Leda del Da Vinci, assente nell’opera del Simintendi, ben si inserisce nel contesto in cui si sviluppò la tradizione ovidiana che caricò l’opera dell’autore latino di significati allegorici.
Lingua: ItalianoPag. 375-402
Etichette: Leonardo Da Vinci, Cinquecento, Ovidio, Leda,
Titolo articolo: “Tante corbellerie…”: la fortune ariostesque du cardinal Ippolito d’Este
Il celebre aneddoto sul cardinale Ippolito d’Este, che, ricevuto in omaggio l’ “Orlando Furioso” avrebbe parlato di corbellerie, viene ritenuto da Michele Catalano, nel 1927, un falso dovuto a un letterato francese del XVII secolo. Le prime vite dell’Ariosto, infatti, non ne fanno menzione. Dall’analisi di alcune testimonianze scartate o ignorate dallo studioso emerge che l’aneddoto già circolava in Italia nella metà del Seicento e si iscrive all’interno di una discussione sulle relazioni tra il poeta e il mecenate. Va, dunque, rivista la questione dell’origine francese dell’aneddoto. Importante contributo alla definizione del problema viene dalla “Satira I” dello stesso Ariosto che sottolinea, senza dubbio, che i rapporti tra poeta e mecenate non sono sempre facili. Vengono anche esaminate le ragioni che spiegano il successo dell’aneddoto e la sua persistenza attraverso i secoli.
Lingua: FrancesePag. 403-410
Etichette: Ariosto Ludovico, Cinquecento, Ippolito d’Este,
Titolo articolo: De Jacopo Nardi à Giovan Battista Adriani: quelle historiographie pour Florance?
Oltre a Machiavelli e Guicciardini altri storici meno noti si sono interessati alla storia di Firenze, da Jacopo Nardi a Giovan Battista Adriani. Si discute se essi debbano considerarsi epigoni di Machiavelli e Guicciardini o diedero un loro proprio, specifico, contributo. Un tale studio potrebbe evidenziare una evoluzione nel pensiero degli storiografi del Rinascimento. Dall’esame dei singoli autori e delle loro opere si trae la specificità di ciascuno. Jacopo Nardi riflette nelle sue “Istorie” la coscienza politica di un repubblicano fiorentino; Filippo de’ Nerli fa dei suoi “Comementari” una difesa del governo di Cosimo I dei Medici, Bernardo Segni rimarca, nelle “Istorie fiorentine”, la impossibilità di un ritorno alla Repubblica. Jacopo Pitti, sia pure in un’ottica unilaterale, offre nelle “Istorie” una interpretazione della crisi del governo di Firenze; Benedetto Varchi, nella storia fiorentina critica i Medici in un’ottica pessimistica; Adriani ne “La storia de’ suoi tempi”, segna la fine di un periodo.
Lingua: FrancesePag. 411-422
Etichette: Cinquecento, Storiografia,
Titolo articolo: Per Enzo Esposito
Il 29 maggio 2001 si spegneva Enzo Esposito. Antonio Lanza ne ricorda l’ingegno febbrile, l’amicizia e l’entusiastica adesione a LIA.
Lingua: ItalianoPag. 423-426
Etichette: Esposito Enzo, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Ricordo di un amico
Mario Marti ricorda Enzo Esposito, la fervente attività di italianista e la personalità dell’illustre amico.
Lingua: ItalianoPag. 427-428
Etichette: Esposito Enzo, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Ricordo di Marian Papahagi
Helga Tepperberg ricorda la portata innovatrice delle idee e l’attività instancabile di Marian Paphagi, direttore dell’Accademia di Romania, scomparso prematuramente.
Lingua: ItalianoPag. 429-432
Etichette: Papahagi Marian, Novecento, Duemila,
Titolo libro/articolo recensito: Grammatica storica della lingua italiana. Volume I. Introduzione
Edizioni: Il Mulino, Bologna – 2000
Lingua: Italiano
Pag. 433-438
Recensore/i: Alessio Ricci
Etichette: Castellani Arrigo, Grammatica, Storia della lingua,
Titolo libro/articolo recensito: Die italienische Literatur des Duecento. Einfuhrung und Studienfuhrer. Geschichte der Anfange einer Nationalliteratur
Edizioni: Peter Lang Verlag, Frankfurt/M. Berlin – 2000
Lingua: Italiano
Pag. 438-439
Recensore/i: Susanne Bergius
Etichette: Letteratura italiana, Duecento,
Titolo libro/articolo recensito: Iacopone da Todi:Poesia, Mistica, rivolta nell’Italia del medioevo
Edizioni: Donzelli, Roma – 1999
Lingua: Tedesco
Pag. 440-443
Recensore/i: Heinz Willi Wittschier
Etichette: Jacopone da Todi, Poesia, Duecento,
A cura di: Enzo Esposito
Edizioni: Olschki, Firenze – 2000
Lingua: Italiano
Pag. 444-445
Recensore/i: Marcello Ciccuto
Etichette: Alighieri Dante, Giubileo, Trecento,
Titolo libro/articolo recensito: La raccolta dei poeti perugini del Vt. Barberiniano Lat. 4036. Storia della tradizione e cultura poetica di una scuola trecentesca
Edizioni: Olschki, Firenze – 2000
Lingua: Italiano
Pag. 445-447
Recensore/i: Marta Ceci
Etichette: Trecento, Poesia,
Titolo libro/articolo recensito: Boccaccio
Edizioni: Laterza, Roma-Bari – 2001
Lingua: Italiano
Pag. 447-452
Recensore/i: Selenr Sarteschi
Etichette: Trecento, Boccaccio Giovanni, Ritratto,
Titolo libro/articolo recensito: Vie del racconto. Dal “Decameron” al “Brancaleone”
Edizioni: Liguori, Napoli – 2000
Lingua: Italiano
Pag. 453-455
Recensore/i: Pasquale Guaragnella
Etichette: Trecento, Cinquecento, Quattrocento, Decamerone, Brancaleone,
Titolo libro/articolo recensito: Special issue on Vittore Branca
Rivista: Italian Quarterly, fascicolo n. 143-146
Lingua: Italiano
Pag. 455-457
Recensore/i: Massimo Seriacopi
Etichette: Branca Vittore, Novecento,
Titolo articolo: ‘La sphera che più larga gira’. Spazio della poesia e disegno del cosmo (Lectura dantis Geometrica II)
L’autore prosegue le considerazioni avviate con il saggio “Lei era uno nove”, pubblicato sul secondo volume di LIA. Egli attraverso il rapporto tra il numero 3, 1415, ottenuto mediante l’analisi degli enigmi numerici riferiti a Beatrice presenti nella “Vita Nova” e nella “Commedia” ed il numero 3, 14159, ottenuto tramite la tripartizione del numero totale dei versi della Commedia, giunge alla creazione geometrica della ‘sphera’ universale del cosmo poeticamente costruito. Lo spazio poetico, cioè il corpus metrico contenente 14233 versi, si trasforma, dunque, in preciso disegno del cosmo.
Lingua: ItalianoPag. 461-506
Etichette: Alighieri Dante, Trecento, Commedia,Mat ematica,
Titolo articolo: Il ruolo della casualità nelle ripetizioni di rima e note su aritmologia, rima e terza rima nella “Commedia”
L’autore, attraverso un’analisi statistica, dimostra come la ripetizione di rime all’interno dei singoli canti della “Commedia” sia del tutto causale e afferma che l’attribuzione della paternità della terza rima a Dante sia possibile se si confrontano la personalità del poeta e la necessità di trovare un metro nuovo per un’opera del tutto innovativa.
Lingua: ItalianoPag. 507-523
Etichette: Alighieri Dante, Trecento, Matematica, Rima, Divina Commedia,